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darcylia

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Puf, sparita! Fagocitata.
Da tutto e da tanto.

Ad esempio dal conservatorio.
C'è un nuovo progetto in ballo, il III mottetto di Bach, Jesu, meine Freude; più complesso dello Stabat Mater di Scarlatti ma ugualmente bello.
Una nuova sfida per me, per la mia fame insaziabile di musica, per la mia voglia di imparare. Anche quest'anno grazie ad Alice, che si è ricordata di chiamarmi
Vorrei passare più tempo a chiacchierare con lei. Il nostro problema è che ci lasciamo fagocitare (mi piace questo termine) dagli impegni, dalle situazioni, e alla fine non ci sentiamo per mesi e mesi.
Forse perchè siamo disorganizzate.....
Un momento: qui parlo solo per me perchè Alice se la cava decisamente meglio negli incastri.
Ma questa volta ci impegnamo, ce lo siamo promesso.

Musica.....e teatro.
Dopo Cochi e Renato, il mio appetito è stato solleticato da quel genio di Lella Costa che girava per i vari teatri d'Italia con il suo Amleto ed è arrivata all'Arena del Sole dal 30 gennaio al 4 febbraio.



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Lo spettacolo è nuovo, nuovissimo anzi, praticamente un debutto, e nasce dalla riflessione sui personaggi archetipici di Amleto e del fool. L’ultimo degli alchimisti o il primo degli intellettuali moderni, il pazzo, il visionario, il folle profeta, sono figure totem della drammaturgia e dell’arte di tutti i tempi, in perenne equilibrio tra eccentricità e malattia. Sono loro a comporre la radice dell’albero delle storie e della narrazione in molte culture, dalle saghe nordiche, persiane, indiane fino al grande Bardo. Si trova dovunque un Amleto che si fa carico del dubbio e della scoperta, della verità del folle, e che, con il suo travaglio, conduce la comunità verso un mondo fatto di nuovi valori e nuove credenze, in una sorta di passaggio da un medioevo a un’età moderna.
Da qui parte il nuovo spettacolo di Lella Costa, che vede nell’Amleto di Shakespeare il distillato di queste figure narrative e lo porta in scena con grande attenzione e rispetto filologico, raccontandone e recitandone le scene più intense e facendolo implodere ed esplodere allo stesso tempo. Ed è come nel brano di Italo Calvino, proposto in apertura di spettacolo (che, parafrasando “essere o non essere?”, dice “implodere o esplodere?”), che Lella Costa si trasforma nell’Amleto shakespeariano e in mille Amleto differenti, toccando anche temi di attualità come la guerra, il lutto, la follia. E se il nordico Amlodi delle origini è l´idiota, l´Amleto di Shakespeare accentra su di sé tutte le possibili varianti del pazzo e del simulatore. E’ insieme realtà e rappresentazione, metodo e follia. Partire da questo contrasto è un metodo per poter guardare al passato e al presente, per parlare di devianza e normalità, di reclusione e malattia, comicità e malinconia, con il costante riferimento alla figura del fool, il folle che dicendo la verità infrange regole e istituzioni sedimentate.
Le scenografia, in legno e terra, richiama quelle seicentesche a conferma della volontà di restituire al pubblico un Amleto rispettoso del testo di Shakespeare, nonostante la grande capacità trasformistica di Lella Costa e il grande respiro narrativo dello spettacolo.
Ad accompagnare l’attrice ci saranno le musiche originali di Stefano Bollani, che alludono a una contemporaneità novecentesca: soli di pianoforte e partiture per orchestra fortemente evocative, scritte dal grande pianista seguendo il copione dello spettacolo e l’evolversi in scena delle parole di Lella Costa.

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Spettacolo meraviglioso. Sotto ogni aspetto.
Bravissima.

(continua...)




04-04-2007 03:42
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Commenti

  1. L'avatar di Beatrice_19
    ragazzi buonasera a tuttiiii,sono nuova in qu
    esto sito.vi scrivo perchè è da 2 giorni che non ho proprio voglia di studiare,sarà il rientro dalle vacanze ma io non so più da dv iniziare.per favore aiutatemiiiiiiii

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