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euphoria

un Io malato d'amore...

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E' una convinzione che mi porto dentro da un po di tempo e che vorrei riuscire a smantellare per riconoscere le emozioni , quelle vere e saperle apprezzare...Io non credo al colpo di fulmine , perchè la passione è destinata a bruciarsi in fretta , mentre l'amore no.Forse ho il cuore intrappolato nella gogna del dolore , dell'indifferenza , della comprovata razionalità...ma sentirmi il cuore stretto in una morsa per uno sguardo , non lo posso certo considerare amore...L'amore è impegno ,costanza , compatibilità caratteriale , la nudità di due anime che si completano ,è un lavoro che dura una vita...Rivolgo uno sguardo al passato è noto che ci sono troppe falle nei rapporti che ho "deciso" di intraprendere e che sono terminati per volontà mia o meno.Ma non capisco qual'è la causa scatenante."Aver paura d'innamorarsi troppo non disarmarsi per non sciupare tutto non dire niente per non tradir la mente è un leggero dolore che però io non so più sopportare.Non farsi vivo e non telefonare parlar di tutto per non parlar d'amore cercar di farsi un po' desiderare è proprio un vero dolore.Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti amori e non studiarsi ubriacarsi di fiducia per uscirne finalmente fuori.Aver paura di confessare tutto per il pudore d'innamorarsi troppo finger che anch'io le altre donne vedo è un leggero dolor temere di mostrarsi interamente nudo e soffocare la sana gelosia e controllarsi non dirti che sei mia voler restare e invece andare via è proprio un vero dolore."(battisti).Chiaro è che la spensieratezza che avevo a 14/16anni l'ho persa crescendo...Per cui non mi butto a pesce , in preda a delle pulsioni erotiche o meno che sento premere dalla pancia...Però l'errore che commetto è forse quello di farmi amare per quello che faccio e non per quello che sono.Mostrarmi cosi come sono...La paura piu grande che è quella di denudarmi per l'altro corrisponde alla paura di conoscere realmente l'altro...o forse sono solo i tempi , a volte troppo lenti , a volte troppo rapidi , a far si che rimanga cristallizzata nella paura.Paura d'amare o incapacità di amare...Forse non è tanto la persona in sè quanto il modo in cui ci si approccia ad essa...Questo voler razionalizzare un sentimento che razionalità non dovrebbe essere...Volerlo imprigionare e determinarlo da eventi esterne che alla fine non hanno nemmeno motivo di influenza...Inconsciamente o meno , metto in atto gli stessi copioni...inizio-stasi-fuga.L'inizio corrisponde al momento in cui conosci per la prima volta una persona , la stasi al momento in cui ci si rende conto che non si è "ne carne ne pesce"la fuga rappresenta la paura del rifiuto o dell'abbandono ,se non anche della derisione.Preferisco buttarlo tra le braccia di un altra , anzichè sentirmi dire"no".100% orgoglio 0% autostima.Ho permesso che mi fosse fatto il lavaggio del cervello e adesso a pagarne le conseguenze sono solo io , naturalmente.Quello che fai e quello che non fai conta piu di quello che sei e di quello che non sei.Una diramazione del problema è una personalità sdoppiata in esteriore/le cose che faccio interiore/l'essenza di me.Quello che sono e quello che faccio non coesistono.Si sovrappongo su due piani diversi , la loro integrazione è la risoluzione del dramma esistenziale.L'eterno conflitto tra es e super io.L'es quello che sono l'io quello che faccio.Dovrei giustappunto andare alla ricerca di quello che sono...

Updated 10-01-2008 at 20.29.42 by euphoria

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