Lègàmi

Nell’estate del 2005, dopo circa 10 giorni dal compleanno di Yair, andai in libreria per prendergli un libro ma, a causa del poco tempo e dei troppi impegni, non avevo avuto tempo di dedicarmi alla scelta come avrei voluto. Entrai dunque in libreria e chiesi consiglio al proprietario, mentre girovagavo per gli scaffali. Egli mi consigliò “Il viaggiatore notturno”, che aveva vinto da poco il premio Strega ed era definito un ottimo romanzo. Io ero in dubbio, sarebbe stata la prima volta che, per scegliere un regalo, non mi sarei affidata al mio istinto per trovare il regalo “perfetto”. Ma, a causa del poco tempo a disposizione, accettai il consiglio…a pensarci bene il titolo poteva calzargli a pennello. Quando glielo portai a casa lui non c’era. In realtà era questa una nostra consuetudine, i nostri scambi di libri avvenivano solo in presenza di uno dei due, mai di entrambi. Non so perché, accadeva così. Le poche volte che i libri sono passati direttamente da mano a mano sono stati problematici. Passarono i giorni e lui non si faceva vivo. Non me ne stupivo, sapevo che lavorava come un matto. Passò l’estate, arrivò Natale…cominciai a notare che non si faceva più vedere, quando ci incontravamo era freddo, a volte faceva finta di non vedermi, sfuggiva il mio sguardo, addirittura cambiava marciapiede. Senza alcuna spiegazione. Arrivò il 2006 e passò, senza cambiamenti. Mi giunse voce della sua laurea, per caso. Un amico comune, commentando con me la notizia, mi disse che si sarebbe aspettato di vedermi alla festa, perché eravamo così amici… Invece io non c’ero. Arrivò il Natale del 2006. Un giorno, parlando con una mia amica che conosceva anche Yair perché glielo avevo presentato, le dissi della strana sparizione di Yair. Lei mi rispose che sapeva tutto, e sapeva anche il motivo. Yair era rimasto talmente colpito dal libro che gli avevo regalato, si era ritrovato talmente nel protagonista che si era spaventato, perché non pensava che qualcuno potesse conoscerlo così bene. Ed era fuggito dalla nostra amicizia perché si sentiva troppo scoperto, troppo trasparente davanti a me e questo gli era insopportabile. Rimasi senza fiato, poi mi arrabbiai….Ero stata piantata in asso da uno dei miei più cari amici per colpa di un libro? Senza spiegazioni????? Se prima stavo male, dopo questa notizia stetti peggio. Ma a chi mi diceva di lasciarlo perdere rispondevo che volere bene ad una persona non è un atto di volontà, gli si vuol bene e basta, a prescindere da carattere o difetti. Arrivò il 2007, febbraio…io stavo preparandomi alla laurea, ed ero davvero sotto stress. Una domenica mattina lo incrociai per strada mentre andavo a fare una ricarica. Il primo impulso fu di cambiare strada, ma decisi di resistere sperando nel suo solito comportamento. Lui invece mi fermò, cercando di coinvolgermi in un discorso con le sue battute brillanti. Io non capivo…spariva per un anno e mezzo e poi ricompariva così??? Cercai di liquidarlo con freddezza, ma lui non demordeva, offrendosi di accompagnarmi a fare la ricarica al cellulare (50 m da dove eravamo.). Uscendo dalla cartoleria non potei risparmiarmi una battuta cattivissima: “Ah, sei rimasto qui ad aspettare, non sei sparito!” , ma lui incassò il colpo e mi accompagnò per un altro tratto di strada. Lui parlava ed io tacevo, rispondendo solo con qualche parola. Ad un tratto passammo davanti al negozio di mio padre, che aveva attaccato alla vetrina un avviso che giorno X sarebbe stato chiuso. Era la data della mia laurea. Feci in modo che non notasse quel foglio, e quando ci salutammo mi disse:”Ci teniamo in contatto tramite telefono, mail…ma comunque ci vediamo” ed io “Davvero??”(sarcastica) e lui “Non fare la str…..” ed io pensavo “il bue dice cornuto all’asino. Passò un altro mese prima che avessimo una vera conversazione. In quell’anno e mezzo ha avuto una storia, ora conclusasi.
Ancora non mi ha detto il motivo della sparizione. Una domanda in mezzo a tutte le altre.