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darcylia

Occhi

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Il mio naso sulle tue palpebre (serrande alzate) che non sanno se chiudere
la bottega in cui le fate hanno lo sguardo immoto sul dormire che non giunge.
Il tuo fiato è un poco affannoso, si disperde là dove vagheggi chissà
quale fantasia perduta o fiaba, raccontata per avere il tuo sonno.
Dalle tapparelle un bel sole riga di buonumore quel pulviscolo;
dentro sono avvinto e c'è amore in groppi e batticuore: lo sentissi anche tu!

Il mio naso sulle tue palpebre le sfiora appena e sa non farsi notare:
fiuta forse il gusto d'arcano del tuo trasognare che oltrepassa ogni meta?
Metafisica è la tua intesa con ciò che mi sfugge e posso solo ammirare.
Molto fisica è la sorpresa di averne prova... ora che ho appreso a scrutare.
Lievemente il sole è calato e un nuovo taglio estende quelle strisce ridenti;
dentro sono avvinto e c'è amore in groppi e batticuore: lo sentissi anche tu!

La mia culla è meraviglia esplosa
non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa
di svelarmi quello che ti incanta


Marlene Kuntz - "Serrande Alzate"





08-02-2006 016
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