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darcylia

di punto in bianco mi guardo

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Bello fermarsi ogni tanto.
Mollare i remi in barca. Lasciare che il tempo prenda il suo posto....che gli eventi si prendano il posto che meritano, che necessitano.
Lasciare che la misura del tempo diventino i rapporti con le persone. Lasciare che sia il piacere del conoscere l'altro e di sapere, cercare di capire chi è, ad avere il primo posto.
Al diavolo la frenesia. Ne ho già le tasche piene e voglio liberarmene. Ho bisogno di prendermi un caffé in pace con le persone a me care. Ma anche di cucinarmi (sì, di cucinarmi, cosa per me più unica che rara) un piatto che mi piace, mettendoci tutto il tempo che mi ci vuole. Ho bisogno di farmi una doccia calda mettendoci tutto il tempo che ci vuole, senza dover correre al prossimo orario. Di mangiare con calma un pasto normale, come dico io. Di annotarmi le frasi delle canzoni che più mi piacciono sulle pareti della camera. Ho bisogno di suonare a ruota libera, in compagnia, e magari anche di scrivere e buttare già accordi e parole che mi passano per la testa per caso, mentre parcheggio la macchina sotto casa. Ho bisogno di chiamare Mari e Giulia per dire loro come sto, per dir subito cosa è successo, una bella notizia. Ho bisogno di chiedere a Costa come affrontare quella situazione...ma anche di spiegare a Giuseppe come sto, come vivo. Ho bisogno degli altri, per confrontarmi davvero, nella verità.
Ma devo anche rendermi conto di chi è Laura. Perchè i difetti, le imperfezioni, le debolezze ci sono, lo so bene....ma non ci sono solo quelle. E una volta tanto è bello scoprire e lasciarsi stupire da cosa c'è di bello. Perchè credo che ci sia. Anche dentro di me.
Il fatto è che non riesco a vederlo, non me me accorgo. Pensavo che fossero gli altri a fartelo notare....ma non deve essere così, o per lo meno non solo così. Certo gli altri (o meglio, gli amici) in questo ti possono aiutare. Come hanno fatto Giulia e Fra: mi hanno messo di fronte alla constatazione di un qualcosa di cui non mi rendevo conto. E prenderne atto è un bello schiaffo. Soprattutto se non te ne rendevi minimamente conto, se credevi che andasse tutto bene.
Le mie barriere difensive iniziali sono micidiali, ormai partono di default e mi fanno dire "ecco la solita critica"....ma quando me ne rendo conto e realizzo....è devastante. E allora ecco che crollo, che mi frantumo, che mi sembra di andare in 1000 pezzi.
Adesso più che mai è qualcosa che mi debilita e non poco. Sarà che finalmente mi sento in grado di prendere in mano la mia vita, di farne ciò che voglio con la consapevolezza di poterlo fare, di averne le forze, e finalmente di potermi dire "indipendente". E' un traguardo non da poco. E proprio perchè per me è così importante...beh voglio affrontarlo al meglio, capire dove cavolo devo andare, se sto andando nella direzione giusta o se sto prendendo il sentiero sbagliato e mi sto buttando in un ginepraio. Voglio capire bene quali forze ho, quante forze ho, se le sto usando nel modo giusto. Voglio finalmente vedere cosa c'è di bello in Laura. E voglio dargli luce, dargli l'importanza che gli spetta. Volergli bene. Volermi bene.
A volte è così difficile spiegare agli altri come sto, anche se è la cosa che più vorrei. La musica in questo mi aiuta tanto: credo sia un dono riuscire a mettere in melodie e testi/parole ciò che si vuol dire....e io mi ci sento così vicina a questo, anche se non ho mai scritto o composto qualcosa.
"Tu prova ad avere un modo nel cuore, e non riesci ad esprimerlo con le parole" Tante volte è così.
Forse è anche per questo che cantare per me è così importante: perchè mi permette di parlare di me. E in parte lo è anche suonare.

Ci sono barriere, confini da rinforzare. Non saranno mai sicuri del tutto....ma almeno ti aiutano a non distruggerti completamente, o quanto meno a farti meno male. Ho bisogno di potermi fortificare un po', per crescere. Ma ho bisogno anche di ricordarmi e riscoprire il bello di essere risollevata, rialzata da terra, di riscoprire quella mano tesa che ti aiuta a rialzarti. E di fidarmi, di affidarmi un po' a quell'aiuto, a quella mano.
Quante volte sarò caduta mentre imparavo ad andare in bicicletta? Eppure adesso ho imparato e continuo ad andarci. Si va avanti per prove ed errori, e anche dagli errori s'imparara. Certo, avrò sempre le mie debolezze, i miei punti critici....ma sapendo quali sono me la posso cavare un po' meglio.
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