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Linea di confine

Avevo scelto di non scegliere la vita...

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Un anno e mezzo dopo, sei ancora viva.
Per come si stava mettendo è già un buon risultato di cui dovresti essere contenta.
Tu dici di rimpiangere il parchetto. E' naturale, in un certo senso stai sorpassando pian piano i postumi della tua "malattia". Occorrerà molto tempo, ma pian piano anche la nostalgia per i vecchi tempi ti passerà.
Tu dici di rimpiangere la tua vita passata. Quella vita consisteva nel rubare i salatini dal piattino del vicino perchè non potevi permetterti di pagarti l'aperitivo. C'erano le gite dal nonno solo per scroccare i due soldi necessari alla dose, le piste di cocaina al cesso dell'università, i tuoi piccoli gioielli venduti per un sassolino, le canne fumate da sola la sera alla finestra, i concerti a cui non sei andata ed avresti voluto perchè i soldi servivano altrimenti. C'era anche un'infinita solitudine: nessun amico, un ragazzo con cui potevi solo drogarti - cos'altro facevate a parte questo? - niente e nessuno intorno. Canne, scuola, cocaina, lavoro, alcool, letto. Sempre senza soldi.
Questa vita passata non era poi granchè, vista da fuori.
Tu hai rimpianti per gli amici del parchetto. Non hai bisogno della droga e del parchetto per avere degli amici, Se le persone che frequenti ora non ti piacciono, frequentane altre. Milano è grande, qualcuno che sia di tuo gusto non sarà certo impossibile da trovare. Di certo, l'unica cosa che avevate in comune davvero al parchetto era la droga, ciò che condividevate, di cui parlavate, che sentivate vostre erano le canne. Erano rapporti facili perchè contenevano già i loro presupposti: un po' come i giocatori di una squadra di calcio o i marinai in servizio su di una nave. Nella realtà erano rapporti poveri, monotematici, a parte la droga avevate poco da dirvi o da condividere. Chiediti - oggi - di cosa parlavate eccetto di quella, cosa facevate insieme eccetto farvi o aspettare di farvi; cosa vi teneva insieme a parte la necessità della roba.

Il rimpianto per la droga ti resterà addosso tutta la vita. Già vecchietta e con i dolori alle ossa penserai ancora a quanto era buona la cocaina, a come risolveva per magia tutti i problemi, peccato solo per un poco. Con questo pensiero dovrai convivere, dovrai imparare a conviverci. Non passerà con il tempo.
Il rimpianto per quella vita finirà quando troverai intorno un ambiente di persone stimolanti. Questo processo sarà lento perchè all'inizio hai dovuto cominciare con le persone che ti sono capitate per prime a tiro. La selezione delle frequentazioni ti porterà nel tempo a crearti un nocciolo di persone a cui vuoi bene e di cui ti fidi. Gli altri hanno iniziato questo processo a 16 anni, tu a quasi 23. Occorrerà molto tempo, molto più di quanto ne sia passato.

Costruirti una vita decente è un processo lento fatto di tanti passetti piccini: oggi sei un pochino più avanti di ieri, domani lo sarai rispetto all'oggi.




Nella vita conta molto volere bene a sè stessi, la droga implica non volersene.
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