• Opsonline.it
  • Facebook
  • twitter
  • youtube
  • linkedin
View RSS Feed

complicata

.......

Vota questo post
Dodici anni e nuotavo presto nel mare che era una tavola, a quell'ora.
Non c'era nessuno alle sette del mattino, e questa potrebbe chiamarsi, come già qualcuno ha detto, apologia del nuotatore solitario.
Ero libera, allora, e allargavo le braccia tipo Titanic: "Siamo padroni del mondo!"
Avevo preso l'abitudine di prendere il primo autobus, a casa non c'era nessuno e potevo badare a me stessa, in quelle lunghe estati.
Mi alzavo presto, una borsina di paglia con dentro un asciugamano e un borsello con tre lire, che una volta mi fregarono pure.
E via, prima che la spiaggia si gremisse di bagnanti.
Non sentivo freddo come adesso, era facile entrare.
Nuotavo piano, e la boa dei trecento metri era uno scherzo, per me.
Ricordo che passavano i pescherecci di ritorno al porticciolo, mi voltavo a guardare chi c'era sopra.
Il nuoto è adatto alla solitudine, è una di quelle attività per cui avere un altro accanto è quasi fastidioso, devi distogliere il respiro e voltarti per vedere dov'è.

Adesso sorveglio la riva, occhio vigile, non sono più sola.
Non chiedo ai miei figli di uscire, e non dò troppi orari.
Forse mi ricordo ancora delle sette del mattino.
Categorie
Uncategorized

Commenti

Privacy Policy