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Alessia Va

Oggi.

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Mentre i giorni passano la risposta credo di essermela già data.
Devo riuscire a parlarne, di queste cose.
Ho una paura folle, ma questo non deve fermarmi.
Anche perché non è che la cosa si è fermata li, a quell’immagine.
E’ come se avessi stappato una bottiglia di champagne…quella tipica sequenza:
fa il botto, e poi c’è il getto schiumoso…bello forte, gagliardo.
Poi si arriva al punto in cui il getto si assottiglia e rallenta…fino a che smette.
Sicuramente arriverà, quella fase.
Ma ora siamo nella fase di getto…e non è facile…

Ma visto che siamo in tema: champagne…feste…
Oggi.
In generale non sono molto amante delle riunioni di parenti,
con sempre le stesse frasi e le stesse domande, con sempre le
stesse facce spente e grigie e sempre le stesse abitudini…che guai
a sconvolgergliele.
Di questi parenti passabili ce ne sono che a fatica riempiono le dita di una mano.
E tra questi tre sono al di sotto dei quattordici anni.
Due: i miei nipoti…molto vicini ai quattordici. M. mi ha stimolato con in suoi discorsi sempre molto analitici, del capire il perché delle cose.
C. mi ha fatto ridere, commuovere e stringere in una serie di abbracci spontanei come
solo lei sa offrire. È una ragazzina sensibile, intelligente e sono contenta che l’anno
prossimo si iscriva al liceo…quello che una volta era lo psico-pedagogico. Oggi ha un nome
impronunciabile…ma tant’è.
L’altro: il bimbo di mia cugina.
Il piccolo A.
Otto mesi.
E’ meraviglioso vedere come cresce, esplora e scopre il mondo.
Me lo sono riempito di baci, mentre si strusciava come un gatto sotto il mio mento.
Abbiamo giocato a “cucù” e rideva come un matto.
Abbiamo gattonato insieme per terra…sotto il tavolo…ovunque…
Oddio, lui ci prova, più che altro, a gattonare, ma stando ai suoi genitori non sarebbe affatto
Capace neppure di iniziare. Ma si sa che:
1. Ogni bimbo è fatto a modo suo. Magari lui non avrà bisogno di gattonare e si alzerà direttamente in piedi. Chi può dirlo.
2. I bimbi imparano tanto per imitazione. Se non vede altri bimbi/nessuno gattonare, non avrà neppure lo stimolo.
E infatti è bastato che mi mettessi a quattro zampe, alla sua altezza, e facessi qualche passo ( o meglio qualche gattonata…) per trovarmelo vicino…ha alzato il culetto, piegato una gamba…e si è mosso…ha ancora qualche problemuccio con l’altra gamba che non sa bene dove mettere ma si è divertito un sacco! E io più di lui…forse…
A lui e alla sua mamma ho regalato “L’albero delle Fiabe” di Piumini. Più per la sua mamma che per lui, dato che ancora non sa leggere, ma mia cugina ha avviato una routine molto intelligente:
tutte le sere mentre si addormenta gli legge un libro. Non conosco tante madri che abbiano la pazienza e l’acutezza di farlo, comprendendo che oltre che uno stimolo linguistico è un momento magico, di relazione forte con il proprio bimbo, di intimità, nutrimento per gli affetti e la fantasia.
Credo che se più mamme lo facessero…e anche più papà, cresceremmo bambini più sereni, e curiosi, allegri e fantasiosi…Un’altra delle poche mamme che conosco che lo fanno è la moglie di mio cugino. Ora I. ha tre anni (quattro ad ottobre…è uno scorpioncino come me!) ed è lui che sceglie, tutte le sere, la fiaba/storia che vuole sentirsi leggere. Va deciso verso la libreria, ci pensa su un po’ e poi: “Voglio questa, mamma…quella in cui…eccc” Le sa a memoria, ormai.
Mi viene allora in mente che ne mia madre, ne mio padre, hanno mai fatto questo per me. C’è da dire che ho iniziato a leggere molto presto, per cui devono aver creduto che la mia indipendenza mi bastasse, che non avessi bisogno di loro…però mi è mancato…non posso negarlo.
Ma questo è un altro discorso…
Tornando ad oggi, il bilancio, che rischiava di essere in negativo, si è senza ombra di dubbio chiuso in positivo.
Grazie agli under 14 del gruppo parenti.
Vi voglio bene.

Updated 04-04-2010 at 23.21.15 by Alessia Va

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