complicata

In questi giorni ho la figlia in lizza per un posto di automobilista.

Ho la mia bella P piazzata sul lunotto posteriore e anteriore, la micra rossa è maneggevole, pronta per essere "prestata", si chiama Pietro, naturalmente, Tornaindietro, ha un coccetto sullo sportello ma quello me lo hanno fatto a me in qualche parcheggio, grrr.

Dunque, sono diventata docente di guida, finalmente, sapeste che riscossa morale:)

So tutto di sterzi, marce, frizioni, dischi ( no di vinile), partenze, posizione di folle, metti così, fai cosà, no perchè vedi se sei in discesa freni scalando, così consumi meno i freni, e bla, bla bla, mamma come sei brava, eh:))te credo.



Ma la bimba non sa la mia vera storia.

Quando presi la patente, prima di tutto non me la vollero far prendere fino a ventidue, perchè ero troppo imbranata, va beh, vero ma fino a un certo punto.

Poi, finalmente si decisero, e allora, questione di Stato:

mio padre, ansioso fino all'osso, intese di piazzarsi accanto a me e insegnarmi, ma siccome non si fidava e se la faceva sotto, urlava ordini come un ossesso, trasformando una già inibita e imbranata principiante in una vera e propria tragedia su ruote.



Allora, dopo l'esame di teoria, scese dalla macchina nel bel mezzo di un incrocio, intimandomi di lasciargli il posto, in effetti ero semibloccata al centro e ostruivo la viabilità:), e previde che MAI E POI MAI a me avrebbero dato la fatidica patente:((

Insomma, morale della favola, andai all'esame di guida senza dirlo a casa, per paura di fallire e dover tornare a casa e confermare l'avverarsi della previsione.

Lo passai, e tornai trionfante: "Allora, io l'ho passato, eh"

" ah sììì? Bravaaa!!!" il giorno dopo, mi dettero subito la macchina, vai, erano tutti entusiasti, due giorni dopo finii in un fosso,ma ormai tanto, avevo la patente.

La mia patente me la sono sudata, cara figliola, ti auguro una strada un po' meno avventurosa della mia mia, con affetto.