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complicata

Strimpellare

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molta parte del mio tempo l'ho trascorsa in camera di cadira e nello studio.

le stanze più abitate da me sola erano lo studio e la cosiddetta "camera di cadira",chiamata così da mia madre perchè lì c'erano i mobili di sua zia.

Ci strimpellavo la chitarra con mio fratello più grande, lì lui mi insegnò quello che mi occorreva per suonare la mia prima canzone: " la famiglia dei Gobbò":)ohibò

Bastavano La+, Mi+, Re+, che poi bastavano anche per " La canzone del sole",e per Gianna di Rino Gaetano.

Lui al tempo, dunque vediamo, io avevo otto anni lui diciannove, e la sera prima e dopo cena, praticamente suonava guccini, de andrè, battisti ecc, e io cantavo con lui.

Tenevamo gli spartiti sul letto di Cadira che era alto, e le sedie accostate.

Ah, cantavamo anche la ballata della Barunissa di Carini, il nostro pezzo forte, allora c'era lo sceneggiato con Ugo Pagliai
"Chiangi Palermu, Chiangi Siracusa, a Carini c'è lu lutto p'ogni ccasa..." scusate il toscosiculo.

Quando si cantava, mia madre era a rigovernare nella cucina accanto, e mio padre faceva il suo solito solitario.

Quasi sempre si finiva con "la locomotiva" di guccini:)) enfatizzando sulla "bomba proletaria, illuminava l'aria, la fiaccola dell'anarchia", e io, non sapendo nè di fiaccole nè che fossero i proletari e tanto meno l'anarchia, mi contentavo che mia madre commentasse puntualmente, "Seeeeee..:)"

Però ricordo che alla Canzone di Marinella e alla Ballata del Michè, si commuoveva sempre, e infatti ancor oggi alle riunioni di Natale gliele ricantiamo, un anno sì e uno no:)
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