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luna__pi

La storia di Medea Arthebor...(prima parte)

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Voglio mettere quì, la prima parte della storia di Medea, il mio personaggio nel Grv (gioco di ruolo dal vivo)...
Se avete la pazienza di leggerlo fatemi sapere se vi piace!


Nome: Medea Arthebor
Ruolo: Maga (alchimista)
Provenienza: Piccolo villaggio nei pressi di Draconia
Razza: Draconiana
Divinita: THORON


Sono Medea, della casata Artebor. In origine vivevo in un villaggio nei pressi del regno di Draconia, con la mia famiglia. Mio padre era un piccolo mercante di stoffe grezze. Il suo lavoro era rifornire il paesello e i sarti della zona, ricordo ancora il suo odore così particolare. Grazie al suo lavoro io e mia sorella Aris ci siamo potute permettere un paio di libri sui quali abbiamo imparato a leggere e a scrivere. Papà insegnava ad Aris a far di conto. A me invece, diceva che ero piccola e che tanto non mi sarebbe servito. Mia sorella doveva sposare un mercante e continuare il lavoro di papà. Però, mentre lui era in viaggio, mi insegnava a fare i conti. Solo che, da quando avevo 6 anni, papà non è più tornato, non ha più aperto la porta di casa, non ho più sentito il suo odore. “E’ stato ucciso da alcuni briganti” dicevano. La mamma non mi ha mai detto il motivo, ma penso che Aris lo sapesse, lei era lì quando è morto, era a guardare la mamma piangere sul corpo di papà.
Da quel giorno la mia vita non è stata più uguale. Papà aveva un sacco di debiti. Mamma era tanto triste, tanto strana. Passava le giornate a guardare il cielo seduta su una seggiolina. Se le parlavo mi guardava con occhi spersi, poi mi abbraciava. “Piccola mia. Non correre. Non correre. Non andare via…” mi diceva sempre. I passanti dicevano che era sfortunata. Talvolta la vecchia che comprava le stoffe di papà mi diceva ”povera Medea! Devi essere forte”.
Non so perché ma tempo dopo ci trovammo a vivere nel bosco vicino. Nella nostra vecchia casa c’erano altre persone. Se ci passavo davanti e mi soffermavo a guardare usciva una donnona che mi rincorreva.
Ricordo che un giorno mamma ci portò in un posto che non avevo mai visto. La terra era rossa e appiccicosa. E c’erano tante persone immobili accasciate a terra. L’odore era indescrivibile. Aris appena arrivata vomitò e cominciò a dire che stava male. Mamma le dette un ceffone e disse che non voleva un altro peso poi cominciò a spogliare un cadavere della sua armatura e delle armi e mi urlò di fare altrettanto. E così feci nella mia ingenuità. pensando solo a quanto erano sciocche quelle persone a dormire proprio in un posto del genere. Avevo 7 anni.

Updated 11-03-2008 at 14.51.56 by luna__pi

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