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Linea di confine

Pensieri

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A volte mi chiedo "chi sono".
L'ennesima domanda che non trova risposta. Altre volte penso di averlo capito, ma risulta, solo e subito, una triste illusione.
Le mie giornate sembrano vuote.
I miei 20 anni sembrano vuoti.
A tentoni sono riuscita a prendere un diploma, ma questo non è riuscito a farmi inserire in un contesto lavorativo adeguato. Ammetto che le possibilità ci sono state, ma io, per un motivo o per l'altro, le ho scartate o mi sono stufata, prima di raggiungere la tanto richiesta "esperienza".
E' come correre ma non riuscire mai ad arrivare al traguardo. Anzi, il più delle volte sembra di stare ferma e assistere alla corsa degli altri.
Ciò mi fa provare sentimenti che conosco molto bene: rabbia, tristezza, invidia.
Mi sento debole in confronto alle altre persone, ma mi sento anche forte perchè, nonostante tutto, sono ancora qui.
Devo convincermi che anche soffrire è vivere.
Devo convincermi che se oggi piango, domani sorriderò; perchè le nostre vite sono come il tempo: oggi il cielo è azzurro, domani forse pioverà...ma non per sempre.
Le nuvole nel cielo vanno e vengono, e anche negli occhi delle persone le lacrime fanno lo stesso.
Mi sembra di aver messo il mondo in lavatrice con un programma sbagliato: gli indumenti si mescolano e i colori si sbavano, cosicchè appena vado a riaprire lo sportello per riprendere la mia roba, non ci capisco più niente. Rimango spaesata e pure incazzata!!
E' quella stessa rabbia soffocante che ogni giorno mi interroga sul perchè non sia felice.
Non ti manca nulla, perchè non sorridi?
Allora mi accorgo che l'amore attorno a me c'è, le persone che mi amano sono quelle al mio fianco; forse sono io a non amare me stessa.
Ho troppi difetti, anche se a volte gli stessi mi sembrano pregi.
Quando qualcuno mi sbatte in faccia la verità, si fanno spazio due sentimenti contrapposti: da una parte mi viene spontaneo sputargli in faccia, alzargli le mani, odiarlo; dall'altra mi viene voglia di abbracciarlo e ringraziarlo perchè me l'ha detto, aprendomi così gli occhi.
Da un estremo all'altro.
Un su e giù continuo.
E' come essere sulle montagne russe, con la differenza che il giro sembri non finire mai. Bisogna aspettare che ci sia un black out, oppure sperare che qualcuno dal di fuori si accorga di te e ti salvi, staccando la corrente elettrica, in modo tale da fermare la giostra.
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