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Linea di confine

E come sempre mi sputtano... :)

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24/06/08



Molto probabilmente quando leggerai questa lettera, io sarò già lontano.
Ti chiederai cosa mi ha spinta ad andarmene, ma lascia che ti spieghi dall'inizio...

Una motivazione per vivere, uno scopo da raggiungere, una strada da percorrere, una meta a cui arrivare, un sogno a cui aspirare....senza tutto ciò si è nel nulla.
Come sospesi in una nebbia fitta, nella quale non solo ci si perde, ma ci si disperde anche con sè stessi. Ci si sgretola, sfumando poco a poco anche noi, e diventando nebbia. Divenendo niente. Vuoto. La nostra magnifica mente è capace di annientarci e farci scomparire per sempre.

E penso, quando ormai ti trovi al di là del cancello, a quanto poco servano le parole di chi sta dalla parte opposta. Quando da lontano ci arriva quella mano protesa, vicinissima a noi ma inesorabilmente troppo lontana dal nostro cuore, che ha già scelto. E mi passano nella mente tutte le frasi che mi hanno detto, tutte le parole riversate, nel tentativo di mostrarmi quanto sbagliato sia scegliere di lasciarsi scorrere via con il sangue. Di lasciare che quel dolore ti trascini giù, quasi a tua insaputa, quando pensavi di avercela fatta… di consentire che quel dolore venga lavato via dal tuo stesso sangue. Uno schizzo, un fiotto, un getto, un torrente, un fiume, un mare di sangue, che ti accoglie come un letto silenzioso e caldo, dove poter chiudere finalmente gli occhi e non soffrire più.

Quante parole, ed io a dover ascoltare quello che voi, che nessuno, se non chi ha provato, può capire. Perchè alla fine solo da me può venire la scelta di vivere o morire; le vostre parole mi sfiorano come voci lontane di gente sconosciuta. La vostra voce si perde dentro al mio cervello come un turista che non conosce la strada. Solo i tuoi occhi mi comunicano ancora qualcosa. Ed io li ascolto, come ascolto anche il mio silenzio interno. Il silenzio di chi ha già deciso, da tanto - troppo tempo - che il dolore non era più sopportabile. E adesso, non era più tollerabile nemmeno pensando a te. Ci sono stati giorni, ore, minuti, secondi, che nemmeno il tuo esistere riusciva più a trattenermi qui.

Perchè?

Quante volte me lo hanno chiesto; tu, voi, e nelle vostre veci il mondo, che guarda da fuori e non immagina il baratro che c'è dentro. All'interno di chi prende una lama e incide la propria pelle, cercando disperatamente di morire o di...tornare a vivere.
E cammini senza più sapere dove vuoi andare. Mentre il dolore bisogna sentirlo, bisogna guardarlo in faccia. Non si possono nascondere gli incubi sotto il cuscino.

Ho paura.

E tu, che non mi prendi nemmeno la mano, che non medichi le mie ferite, che non sei mai entrato in quella stanza, quando l’odore del sangue si respira senza nemmeno vederlo. Come puoi sperare di convincermi che ci sia un’altra strada? Che si può e si deve vivere? Non mi porterai mai sulla riva, e dalla tua spiaggia sarai costretto a vedermi annegare. Ma non è questo che importa veramente. Non è il mio annegare, ma è il vedermelo fare che disturba. Allora voltati. Non guardarmi.

Ecco, è arrivato il nulla.

Tu non eri con me in quella stanza, il mondo era fuori.

Ecco, è arrivato il sangue.

E mentre la pelle si apriva, sentivo nella mente le parole di tutti: non sei sola, Laura, la vita cambia, la vita non è mai uguale; le cose cambiano, cambiano, cambiano… un'eco nella testa, una pulsazione, una lascrima amara. Le cose cambiano ma io resto perennemente ferma. C'è un qualcosa che mi trattiene indietro, mentre io tento con tutte le mie forze di andare avanti. E ci provo, ma questo qualcosa mi tiene legata ancora al mio passato.

Non so come si possa pensare di potercela fare da soli.
Non so cosa significa avere autostima, perchè non l'ho mai avuta. Ma so cosa vuol dire chiedere chiedere e chiedere, e piangere, piangere e piangere, e nessuno, nessuno, nessuno c’è mai. Fino a che non ti muore la voce ed impari che è inutile parlare, gridare, chiamare, cercare comprensione o aiuto. Quando ci si chiude in quella stanza è perchè non ce la si fa più, perchè si crede di essere peggiori degli altri, perchè il tuo bisogno è uno straniero, che non sai cosa vuole, cosa cerca, cosa chiede. Perchè la nebbia è salita, e tu non hai più un sentiero, una meta, una motivazione così forte da contenere le tue ferite, fermare il sangue e ascoltare quelle parole….

Mi vergogno di odiare così tanto questa ragazza che cerca di vivere: me stessa.

Dov’è il mio valido motivo per stare al mondo? Ho iniziato a cercare. Ho guardato in casa mia, in ogni angolo, e da nessuna parte veniva fuori un buon motivo per vivere. Ho guardato fuori: la gente, i pochi amici, i conoscenti, e ancora non vedevo nessun motivo valido per esistere, per ridere, per smettere di farsi male. Nemmeno il lavoro, nemmeno quello mi dà la forza.

Allora ho capito.

Ho cercato quali sono le cose che più amo, cioè quelle che mi fanno sentire veramente felice quando le faccio. Le ho ricercate, e giuro che le avevo sotto il naso: le conoscevo molto bene. Sono: lo scrivere e la libertà.
Le ho messe assieme ed è venuto fuori ciò che non avrei mai pensato che potesse esistere davvero: lo scopo della mia vita. Per la prima volta ho trovato le cose che mi rendono felice e ho deciso di farle. Voglio diventare astronauta, disse il bimbo alla maestra. Voglio volare, disse la paziente ai suoi psicoterapeuti.

Ho aperto gli occhi stamattina, sono scesa dal letto e per la prima volta nella mia vita so dove andare.

Vi mando un sorriso, il regalo più grande che possiamo dare e che possiamo ricevere.




""Si arrischia di piangere un poco se ci si è lasciati addomesticare"
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Commenti

  1. L'avatar di IBRA1986
    ehi guarda k hai dimenticato la cosa più importante:stare kn me
  2. L'avatar di peste1987
    A volte ci sono, a volte sparisco.

    Una persona come te si merita molto di più.
  3. L'avatar di IBRA1986
    bè ma nn t preocc...
    poi anke io ho i miei difetti....
  4. L'avatar di IBRA1986
    vedi t complichi sempre la vita....bè mi sei piaciuta subito anke x questo, mi farebbe piacere prendermi cura d te
  5. L'avatar di IBRA1986
    va be mia cara laura io vado a dormire...se risp risp magari x mess
    un bacio e notte
  6. L'avatar di Alesxandra
    Ciao Laura. Ho appena finito di leggere con un macigno sul cuore e le lacrime sul viso. Non ti dico che posso capirti, ma ho provato la tua sofferenza. Ti mando solo un bacio. Sei speciale, posso scommetterci da quello che scrivi. Continua a scrivere, Laura
  7. L'avatar di peste1987
    Giovedì mattina l'ho consegnata alla mia psico..gliel'ho lasciata nella buca delle lettere appena fuori dallo studio.

    Ovviamente sotto ho aggiunto:
    Questa lettera l'ho scritta nei giorni in cui pensavo di farla finita.
    Non ho il coraggio.
    Sono ancora qui.
    Vi voglio bene.




    Che pazza!


    Certo che continuo a scrivere!!

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