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darcylia

Eccheteatro!!!

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24/04/2008


Buio in sala. Inizia lo spettacolo.
Entra Maurice su un sottofondo musicale molto allegro, giocoso (MùM - SCHOOL SONG MISFORTUNE).
Si avvicina a Carlotta, le si inginocchia accanto e incomincia a cantare: "Amoooreeeee!!!! Sposamiiiiii!!!!", e continua a cantare mentre Carlotta non batte ciglio. Poi si avvicina a Raffaello e, con accento siciliano, incomincia a urlare: "Allora l'avete fatto fuori quel bastardo?? Dovete eliminarlo!!! Cosa state aspettando??". Ma anche Raffaello non si scompone. Allora Maurice si avvicina a Giorgia e con voce calma e suadente le dice: "Balliamo" e girandole attorno, novello Nureyev, si esibisce in passi di danza classica. Ma neppure Giorgia si scompone né lo calcola. Allora Maurice si dirige verso Alice e inginocchiandosi di fianco a lei inizia a gridare: "Oh Romeo, perchè sei tu, Romeo? Rinuncia al tuo nome!!". Niente, neanche Alice lo guarda, continua a restare in piedi come gli altri, ben eretta, sguardo fisso in avanti rivolto al pubblico.
A questo punto Maurice si rialza, passa accanto a Vittoria guardandola con un sorriso divertito e si mette a sedere al centro della scena, sulla spirale formata dal filo che è a terra, proprio sotto il cono di luce. Con i piedi prende un capo del filo, lo solleva alla luce e inizia a chiamare la Vitt con dei "Ehi! Psss! Oh!....Psss!". La Vitt inizialmente non lo calcola, non pensa che Maurice stia chiamando proprio lei.....poi capisce e si avvicina lentamente al centro, un po' titubante, e prende il filo dai piedi di Maurice.
Maurice si rialza, sorride al pubblico e con un bell'inchino esce di scena.


E' incredibile quanto sia bravo, quanto sia espressivo...quante cose sappia fare Maurice nonostante non abbia le braccia.


Vittoria prende il filo tra le mani, sotto la luce....lo guarda, lo osserva....e si chiede
"Perchè danzare stasera? Fare salti....capriole....sotto i riflettori....a 8 metri dal tappeto....su un filo?"
"Perchè devi trovarti, preda e cacciatore insieme. Questa sera ti sei stanato, ti sfuggi e ti cerchi"
"Dov'eri allora prima di entrare in pista? Tristemente sparso nei tuoi gesti quotidiani....non esistevi. Nella luce senti il bisogno di far ordine"
"Ogni sera per te solo correrai sul filo, prillerai, ti contorcerai alla ricerca dell'essere armonioso...."
"Ma ti sfiori e ti afferri solo per un istante...."
"....gioca con lui, fallo fremere con l'alluce"
"sorprendilo con il tallone..."
E mentre questa riflessione si snoda sul palco, i ragazzi srotolano il filo e lo dispongono per tutto il palco....a mo' di percorso tortuoso....


Di nuovo buio in sala. Di nuovo musica.
"CONTINUA, CADE MA
CONTINUA
CADUTA LIBERA
......
CONTINUA, L'UOMO CHE
CAMMINA....
"
e accompagnati dalla voce di John DeLeo (L'UOMO CHE CONTINUA) entriamo noi, uno dietro l'altro, in fila indiana, in equilibrio su quel filo, con i nostri pensieri, le nostre emozioni....le nostre paure.....


Mi ci avete voluto voi qui....e adesso vi faccio vedere. Nessun problema, nessun problema....nessun problema. Eccomi finalmente lontano.. Non è stato facile arrivarci....e pensare che basterebbe un attimo per ritornarci...ed invece sono lontano, in alto....basta guardare avanti ed in alto e non si ha paura, la paura è lontana... Il primo passo mi provoca sempre una vertigine inaspettata....Amico vento che mi accompagni, questo inchino è per te.... E' così fragile....basta poco e si rompe. Il confine è sottile, è difficile da trovare, è difficile da cercare, anche.... Ho paura....ho paura di cadere. Forse è meglio se guardo in alto....ma se guardo in alto non vedo il filo....non voglio cadere giù, non voglio cadere!! Non voglio cadere. Tutte le volte che inizio a camminare sul filo mi agguanta una paura agghiacciante, e mi blocco. E allora mi viene voglia di raggomitolarmi e di chiudermi tra le braccia di mia madre, come quando ero piccola. Dai! Esci dal grembo! Dai! Dai! Sono qui sulla mia identità, sul filo di chi sono io, teso tra chi sono e chi sarò. Non posso tornare indietro, devo andare avanti....riuscirò a reggere il peso di ciò che sono diventato? Non voglio cadere....sotto banalità e irrealtà.....non sono io, non voglio esserlo.... E adesso? Adesso è tutto così piccolo....così piccolo che non può toccarmi....Adesso sono quassù e tutto è così piccolo che io tocco le nuvole....finalmente. Ci devo arrivare....forse. Ce la posso fare, ci devo arrivare. E' di nuovo lì sotto che mi guarda, e vuole che gli insegni i miei segreti....ma non posso, non voglio....perchè a lui sembra facile camminare qua sopra....non capisce che guardo in alto solo per la paura di cosa c'è sotto....non sa di quanto mi tremano i polpacci adesso e di com'è difficile stare in equilibrio su questo filo che dondola.... Io non glieli voglio insegnare i miei segreti. Cammino sul niente e sul tutto.....e sapere di potercela fare....con una mossa sbagliata cambia tutto. Il filo mi assorbe.....sono questo filo....e lo voglio rendere straordinario. Sono biglia di vetro su un filo di bava....sonnambula....o funambola.... Non ti aspettavo ma....sali. Aria....aria fresca sulla faccia....aria... Respira....respira!

Respira.....respiriamo tutti assieme, all'unisono....uno accanto all'altro, in bilico....su quel filo che dondola....un unico respiro....aria che entra....aria che esce.....inspira.....espira....


"AVVERTIMENTO!!
IL FILO NON E' CIO' CHE SI IMMAGINA: NON E' L'UNIVERSO DELLA LEGGEREZZA, DELLO SPAZIO, DEL SORRISO....E' UN MESTIERE. SOBRIO, RUDE, SCORAGGIANTE. E CHI NON VUOLE INTRAPRENDERE UNA LOTTA ACCANITA DI SFORZI INUTILI, PERICOLI PROFONDI, TRAPPOLE....CHI NON E' PRONTO A DARE TUTTO PER SENTIRSI VIVERE, NON HA BISOGNO DI DIVENTARE FUNAMBOLO. SOPRATTUTTO, NON LO POTREBBE.
AVVERTIMENTO: LO STUDIO DEL FILO NON E' RIGOROSO....E' INUTILE.
"


Ed ecco che inizia la scoperta del filo, la sua conoscenza....attraverso la battaglia, la lotta fra l'equilibrio, le forze, le intemperie....perchè bisogna avventarsi sul filo.
E poi, la paura...."Tale vertigine è il dramma della danza sul filo....ma di quello non ho paura. Tutto è possibile, tutto pare leggero. In quell'istante parecchi sono morti....ma di questo non ne ho affatto paura! Non ho mai paura sul filo, sono troppo occupato. Al risveglio sarà su di me, vischiosa, indelebile, non mi lascerà mai più. Immaginare che una sera abbandonerò il filo...."
Poi la prova....gli esercizi....ma anche la caduta....."Come le storie che cadono, le storie che non si reggono in piedi.....e ti rialzi per prenderne un'altra. Storie che hanno un inizio ma poi si perdono nella memoria....storie che insegui ma che ti cadono davanti agli occhi....storie senza equilibrio....e che cadono ancora...."
Ed ecco che partono i racconti, le storie in equilibrio.....4 storie disequilibrate....voci, parole che si susseguono e si intrecciano, si aggrovigliano, salgono una sopra l'altra......corpi che si incastrano.....4 storie che si compongono ma poi si perdono, cadono come castelli di carte.....finchè non arriva la storia di Neve....e qui il racconto parte. Davvero.



(continua....)

Updated 22-08-2008 at 20.10.43 by darcylia

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Commenti

  1. L'avatar di Morgana-z
    darcy...mi è quasi parso di vedere la scena, la storia, il palco, il filo....ho le lacrime agli occhi per la commozione di una storia che hai saputo farmi immaginare...grazie....

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