Insegnare psicologia nel corso per tatuatori
Da qualche anno lavoro nella formazione professionale, e adesso mi sono state assegnate delle ore di psicologia ed etica nel corso per tatuatore professionista. :sbonk: La scuola non mi ha dato nessun programma - come spesso succede nei corsi regionali - onestamente non so bene come orientarmi sugli argomenti. Ho parlato della storia del tatuaggio, del simbolo, della gestalt, ma francamente mi sento a disagio poichè non ho proprio idea di cosa sia utile insegnare a queste persone, soprattutto tenendo conto che hanno una scarsa conoscenza di base!
Cosa mi consigliate? Quali argomenti potrei proporre?
Grazie :asd:
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Ma perchè un tatuatore dovrebbe aver bisogno di lezioni di psicologia?
ecco questa mi sembra una di quelle cose ridicole che di certo non giova alla categoria degli psicologi sinceramente.
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Anch'io come te mi sono posta questa domanda, e mi è stato risposto dalla scuola che la regione ha inserito queste ore per insegnare ai tatuatori a capire le motivazioni dei soggetti che vanno a farsi i tatuaggi, questo onde evitare pericoli, soprattutto nel caso in cui i soggetti siano molto giovani (un tatuaggio è per sempre!).
Detto ciò non è certo la mia aspirazione maggiore insegnare in questi corsi, ma è l'unica fonte di guadagno, e mi permette di fare esperienza. Sai com'è, quando hai bisogno non è che vai tanto per il sottile. :sbonk: A parte questo hai dei suggerimenti da darmi? Sono tutti ben accetti :D
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No, l'unico suggerimento che mi verrebbe da darti è di lasciare perdere.
Cioè ma come si fa a dire che con qualche lezioncina il tatuatore comprenderebbe le motivazioni del cliente?!.....cioè siamo al delirio puro, scusami ma mi pare assurdo -.-
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Io non la vedrei in questi termini. Ammetto che è bizzarro, ma tante strade prese dalla psicologia in passato sono sembrate bizzarre al tempo, e poi si sono rivelate invece occasioni di crescita. Quando si forma un gruppo classe, lo psicologo è un valido supporto, qualunque sia la motivazione scolastica o burocratica. Studiare la materia sui libri è un conto, lavorare è un altro. Cmq ti ringrazio per il tuo parere.
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Citazione:
Originalmente inviato da
ritaroma
Io non la vedrei in questi termini. Ammetto che è bizzarro, ma tante strade prese dalla psicologia in passato sono sembrate bizzarre al tempo, e poi si sono rivelate invece occasioni di crescita. Quando si forma un gruppo classe, lo psicologo è un valido supporto, qualunque sia la motivazione scolastica o burocratica. Studiare la materia sui libri è un conto, lavorare è un altro. Cmq ti ringrazio per il tuo parere.
Scusami ma seguendo il tuo ragionamento adesso ci vorrebbe lo psicologo pure per scegliere le mele al supermercato!
cioè a me non va che la nostra professione venga banalizzata ecco.
Cioè quale grave motivazione può esserci alla base di un tatuaggio? su per favore...
Scusami se ti sembro polemica ma mi dispiace vedere lo psicologo ridicolizzarsi.
Tra l'altro poi sei sicura che l'Ordine sarebbe d'accordo?
tra gli articoli del nostro codice deontologico c'è anche quello di non ridicolizzare la categoria professionale...
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Wow!!! Che cosa interessante!
(Capisco l'appunto, Tenaciaa, però in questo caso credo che l'iniziativa sia per lo meno lodevole!Per lo meno la regione ci prova a dare qualche elemento "di contenimento", anche se, non ho dubbi, che il tatuatore non starà a fare prediche, però potrà avere elementi in più per con l'utenza)
Dunque rita se fossi in te, a parte la storia del tatuaggio -che non so se sappiano + o - bene- dato che è il LORO lavoro dovrebbero saperne + di noi :D -
farei qualche ricerca sul mondo del tatuaggio inteso: perchè le persone lo fanno? qual'è l'età media?E i pentiti?
i soggetti che la persona sceglie, quale significato può avere?
Agli stessi tatuatori presenti al corso, potresti chiedere che problemi hanno riscontrato nella loro carriera (dal "pentito" al "tatoo-dipendente" agli "eterni indecisi" ai "mi tatuo il nome del fidanzato (maremma e se poi cambi fidanzato?!??!)"...sarebbe bello che il tatuatore dicesse "pensaci bene e ripassa", però sappiamo che tutti dobbiam lavorare e non lo farà...ma nemmeno possiamo pensare di diventare una razza priva di "colpi di testa"...
Il tatuatore in questo caso, quando si trova un ragazzo davanti dovrebbe (non è da tutti certo...) al di la del semplice "lo voglio" "mi piace"
imparare a interagire coi ragazzi per capire veramente cosa rappresenta per loro questo "segno indelebile" , anche in merito ai simboli che scelgono.
Inoltre sarebbe gran cosa se indirizzassero i giovani su DOVE farsi il tatuaggio...
In molti ambienti di lavoro non sono ben visti, per cui posti facilmente copribili sarebbero da suggerire, soprattutto se il ragazzo fa il tatuaggio sull'impeto del momento...magari incentivando la scelta facendola diventare come "qualcosa da fare scoprire"etc.
Inoltre al giorno d'oggi, senza il militare ad esempio, mancano i rituali "del passaggio all'età adulta" e credo che in alcuni casi un simbolo come il tatuare il proprio corpo, possa avere questo tipo dio valenza "cresco, faccio le mie scelte...e ne subisco le conseguenze".
Beh insomma, concordando anche quale sia la tua "mission" data dalla regione, devi scoprire "il loro mondo" e farti dare degli imput da loro :)
Fammi sapere come va!!!
Buon lavoro
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Grazie mille! Ottimi suggerimenti! Infatti io sono partita proprio dal mondo del tattoo, cioè dall'arte del body painting come mezzo di espressione della propria identità.
Avevo pensato di integrare ma non sapevo come. In realtà nemmeno la regione ha le idee molto chiare in merito :D come dire, ci sono queste ore, tu sei l'esperto, te lo piangi tu. :jd:Comunque per rispondere a Tenacia(di nome e di fatto :D ) ho un regolare contratto a progetto. Non sto banalizzando proprio nulla, resto nell'ambito del reale, senza spingermi troppo oltre. L'ortodossia non è molto spendibile, è importante saper accogliere saperi e novità se vogliamo sopravvivere!
Un abbraccio a tutte e due!!
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