Non sempre Willy, ma qualche volta sì..:zott:
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Non sempre Willy, ma qualche volta sì..:zott:
E qualche volta, no. Come trarne indicazioni generali? E, comunque, perché sarebbero più "rispettabili", di grazia?
Io non stavo dicendo che in assoluto le mie parole sono legge, ci sono anche dei casi di effettiva necessità in cui una terapia si deve protrarre più a lungo. Ciò che non condivido è come si possa fare dell'analisi una ragione di vita. Fintanto che una persona sceglie liberamente questa strada con una consapevolezza analoga a quella che stai enunciando ( sei uno psicologo, chi meglio di te?) , è ottimo. Ritengo però che la maggior parte dei pazienti non siano tanto lucidi e si leghino a terapie molto lunghe solo perchè non riescono a trarne un ragno dal buco, in quel caso mi fa molta rabbia che lo psicanalista pur di tenersi il paziente si inventi le storie sui percorsi, che dopo un po' (10 anni) semplicemente si interrompono per un transfert non chiarito. Mi dispiaccio e mi preoccupo, perchè forse sono proprio certe figure professionali a fare sì che ancora oggi lo psicologo sia visto come una guida spirituale o un ladro. Non ci dobbiamo stupire a questo punto che le persone innocentemente vadano a ricercare delle risposte anche dai buffoni. In fondo qual'è il confine che separa noi dai cantastorie, se non abbiamo degli obiettivi e non offriamo una minima forma di tutela al paziente? Diciamo che la psicanalisi è una strada lunga e meravigliosa, non sono in grado di oppormi a ciò che stai vivendo, perchè sono sicura che ci siano degli elementi inconfutabili della tua esperienza. Ma partiamo dal presupposto che un conto è la psicanalisi di una persona che si sta affacciando al mestiere di psicologo, un conto è un normale paziente che fa tutt'altro nella vita e magari ha patologie ben serie. Credo dovremmo porre dei limiti. Tutto qui.
Mi spiace, ma mi sembra di sentir parlare ancora l'uomo del Bar Sport, appunto, che nulla sa di psicoanalisi e quindi spara 1 accozzaglia di luoghi comuni tipici dell'immaginario collettivo, tra 1 cornetto alla crema e 1 commento alla moviola della sera precedente!! :) Scherzi a parte, voglio solo puntualizzare 2 cose.Citazione:
Ritengo però che la maggior parte dei pazienti non siano tanto lucidi e si leghino a terapie molto lunghe solo perchè non riescono a trarne un ragno dal buco, in quel caso mi fa molta rabbia che lo psicanalista pur di tenersi il paziente si inventi le storie sui percorsi, che dopo un po' (10 anni) semplicemente si interrompono per un transfert non chiarito. Mi dispiaccio e mi preoccupo, perchè forse sono proprio certe figure professionali a fare sì che ancora oggi lo psicologo sia visto come una guida spirituale o un ladro. Non ci dobbiamo stupire a questo punto che le persone innocentemente vadano a ricercare delle risposte anche dai buffoni. In fondo qual'è il confine che separa noi dai cantastorie, se non abbiamo degli obiettivi e non offriamo una minima forma di tutela al paziente? Diciamo che la psicanalisi è una strada lunga e meravigliosa, non sono in grado di oppormi a ciò che stai vivendo, perchè sono sicura che ci siano degli elementi inconfutabili della tua esperienza. Ma partiamo dal presupposto che un conto è la psicanalisi di una persona che si sta affacciando al mestiere di psicologo, un conto è un normale paziente che fa tutt'altro nella vita e magari ha patologie ben serie. Credo dovremmo porre dei limiti. Tutto qui.
Innanzitutto non esiste differenza strutturale tra analisi e analisi didattica (e su questo credo che chiunque di noi la stia facendo può darne pubblica testimonianza), anche il giovane psicologo porta sul lettino i piccoli e grandi drammi del quotidiano, non è che andiamo lì per sport o per passare il tempo libero o magari per prenderci 1 diplomino. In secondo luogo, e veniamo al secondo grande equivoco, solo alcuni pazienti che si rivolgono all'analista arrivano a formulare 1 domanda di analisi, e quindi iniziano 1 percorso di 1 certo tipo, secondo 1 certo tipo di setting, o forse credete che tutti i pazienti che arrivano dall'analista - magari anche gli psicotici, o magari anche i tossicomani del Ser.T, o semplicemente la mamma che viene indirizzata dall'analista XY perchè il figlio adolescente la fa impazzire, o la ragazza anoressica e chi più ne ha più ne metta - si stendano sul lettino senza colpo ferire per 4 volte alla settimana per 10 anni con l'analista inesorabilmente muto che incassa 80 euro a botta?!
Saluti,
ikaro
Questo tuo discorso apre a molti interrogativi, da parte mia.
"Ciò che non condivido è come si possa fare dell'analisi una ragione di vita.. Mi chiedo se capiti una cosa del genere, e come possa accadere. In analisi ci stai dalle 2 alle 4 ore la settimana. Il resto del tempo lo vivi come tutti gli altri, fuori, con il/la tuo/a compagno/a, con i figli, le carte, la burocrazia, il bicchiere di vino, i fiori, il bello e il brutto tempo... Curioso assegnare tanto potere ad una pratica che si ritiene inefficace.
"Ritengo però che la maggior parte dei pazienti non siano tanto lucidi". Libera di ritenere quel che ti pare ma, se in base a quel che ritieni, imposti un'azione allora non mi basta più. Sarebbe utile dimostrare, o quantomeno provare a dimostrare, la veridicità di un'affermazione tanto forte. Io sono forse ingenuo, ma continuo a pensare che la maggior parte dei pazienti sa benissimo di cosa ha bisogno.
"Credo dovremmo porre dei limiti.". Perfettamente d'accordo. Il problema, semmai rimane: quali criteri usiamo per "porre" (im-porre? es-porre?) limiti? Stante che le persone sono diverse, che non si possono ridurre ad un'unica misura, quali limiti se non caso per caso, momento per momento?
Buona vita
Guglielmo
Non ho detto che non è efficace la psicanalisi. La sua forza che sia costruttiva o distruttiva, è un fatto innegabile. Una frequentazione stretta con lo psicanalista non può passare liscia , non può umanamente lasciare indifferente il paziente. Innanzitutto per continuare questa discussione devo chiederti se credi che esistano delle terapie distruttive e nocive, in caso contrario non possiamo proprio trovare un punto di incontro. In caso affermativo possiamo chiederci cosa possa provocare un'analisi lunga di anni in una persona.
Nel secondo punto parliamo di lucidità: ebbene il paziente che si rivolge ad un professionista in alcuni casi lo fa solo per intraprendere un percorso, nella maggior parte perchè sta male e parte da un bisogno. La lucidità e il potere dell'analista sono conseguenza della debolezza iniziale dalla quale si stringe la relazione. Se si parte da un certo punto, tutta la relazione successiva ne risente.
Ninfaverde non posso fare altro che essere d'accordo con te punto per punto.
In effetti gli altri scriventi non distinguono che un conto è essere pazienti, un altro è essere pazienti esperti, aspiranti terapeuti.
E' il sostenere che non vi sia differenza che è la vera castronata da bar!
D'altra parte, dato che il sapere psiconalitico è in mano a ikaro, che dalla sua posizione tutto può e tutto sa, non possiamo - o almeno non posso - far altro che ritirarmi dalla conversazione, ma stranamente con in mano solo un pugno di mosche: l'esperto ha tergiversato... chissà magari potrò ricredermi con gieko...
Santiago
A mio modesto parere non vi è differenza strutturale tra analisi e analisi didattica, senza scomodare Lacan (che tanto disse sull'argomento, se poi per il nostro Santiago è la vera castronata da Bar Sport non so che dire, me ne farò 1 ragione e cercherò di dormirci sopra la notte), possiamo chiederlo a chi si trova nella mia stessa condizione se una volta che si sdraia su quel lettino è allievo in formazione o piccolo uomo di fronte alle sua angoscia impossibile da dire. Un allievo, ammesso che sia "esperto" o aspirante tale, ha dalla sua - purtroppo o per fortuna ancora non lo so - un desiderio di formazione, quindi è probabilmente motivato a spingersi un bel pò più in là, nella sua analisi (anche se non si può mai dire a priori quel che succederà), ma una nevrosi è una nevrosi, una inibizione è una inibizione, l’angoscia è angoscia, e 1 allievo prima che allievo è 1 uomo e in quella stanza ci porta il suo dramma, fatevene 1 ragione, e poi sarei io il narcisista-onnipotente, ma chi vi credete di essere, aspiranti terapeuti esperti senza macchia e senza paura!! :)Citazione:
In effetti gli altri scriventi non distinguono che un conto è essere pazienti, un altro è essere pazienti esperti, aspiranti terapeuti.
E' il sostenere che non vi sia differenza che è la vera castronata da bar!
D'altra parte, dato che il sapere psiconalitico è in mano a ikaro, che dalla sua posizione tutto può e tutto sa, non possiamo - o almeno non posso - far altro che ritirarmi dalla conversazione, ma stranamente con in mano solo un pugno di mosche: l'esperto ha tergiversato... chissà magari potrò ricredermi con gieko...
Santiago
Saluti,
ikaro
Credo che a questo punto qualcuno ami più la filosofia e aggrapparsi con tutte le forze ad argomentazioni aleatorie, neppure tanto logiche quanto la filosofia richiederebbe. Ahimè, forse aleatorio sarà anche il rapporto con il paziente.
Ahimé, forse riceverai i pazienti al Bar Sport.Citazione:
Credo che a questo punto qualcuno ami più la filosofia e aggrapparsi con tutte le forze ad argomentazioni aleatorie, neppure tanto logiche quanto la filosofia richiederebbe. Ahimè, forse aleatorio sarà anche il rapporto con il paziente.
Non credo proprio, dato che ho già due studi avviati.. Comunque buon per te illuderti..
Ops..ne sto appena sistemando un terzo..
Complimenti, non si direbbe proprio... a leggerti sembreresti 1 studentessa del 1° anno, massimo 2° e nemmeno troppo brillante!! :asd: :asd: :asd:Citazione:
Non credo proprio, dato che ho già due studi avviati.. Comunque buon per te illuderti..
Ops..ne sto appena sistemando un terzo..
Bè..ma chi meglio di uno psicologo non dovrebbe fidarsi nelle apparenze.. Invece tu mi sembri una persona che non sa gestire i propri impulsi e che ha lo stesso autocontrollo di un ragazzino di borgata abituato a fare a botte.
Calmati..:)
In effetti leggendo quello che scrivi, per disperazione, tiro testate contro il muro! :wall: :argh:Citazione:
Bè..ma chi meglio di uno psicologo non dovrebbe fidarsi nelle apparenze.. Invece tu mi sembri una persona che non sa gestire i propri impulsi e che ha lo stesso autocontrollo di un ragazzino di borgata abituato a fare a botte.
Calmati..:)
Malissimo per un terapeuta, ikaro.. pensa ai pazienti che faranno e diranno cose ben più disperanti delle mie.. O pensi che io sia il caso peggiore dell'universo? In tal caso ti inviterei a farti un giro per le cliniche..:confused: Facciamo un bel tirocinio on line..