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Ambra invece proponeva di mettere 1 psicologo come ideatore del progetto che coordina
1 psicologo + 1 tirocinante psicologo ogni 3-4 sezioni (considerando che il target a cui abbiam pensato sono tutte le classi 1 e 2 di una scuola superiore, che saranno tipo 6-8 classi)
quindi 1 psicologo coordinatore del progetto + 2 psicologi e 2 tirocinanti psicologi , in tutto 5 psicologi...
è un'ipotesi valutabile? o sono troppi?
secondo me si, sono troppi!:rolleyes:Gli psicologi (e altri professionisti costano!)..Io ne metterei 2: uno senior (come ideatore e coordinatore) e uno junior (per distibuzione materiale, facilitatore comunicazione )...
i compiti dello psico junior sono di collaborare con lo psico senior,..in pratica lo psico junior potrebbe distibuire test ma solo il senior può analizzarli...
nella realtà..il confine è talmente poco certo...che NOn esiste la figura PRATICA dello psico junior...... esiste solo sulla carta!
ok, quindi una coppia di psicologi (senior e junior/tirocinante) progetta e segue 8 classi. se prendo in considerazione una scuola superiore intera, media 20 classi. posso creare più equipe che fanno riferimento a uno psicologo progettatore? ipotesi, 10 classi per ogni equipe composta da 3 psicologi (senior, junior, tirocinante che sia), due equipe + supervisore. è troppo anche in questo caso o ci può stare?
grazie
nessuno considera mai i miei post...la mia autostima scende sempre più :( però non mi arrendo e continuo a fare domande :D
nei modelli per i progetti ho trovato l'empowerment, però senza tecniche o esempi. qualcuno per caso li ha? o sa dove trovarli?
non conosco molto bene il modello a parte rinforziamo noi stessi e impariamo a camminare da soli, però se mi capita non lo posso scrivere così all'esame.
in un progetto di prevenzione sulla violenza domestica realizzato nelle scuole quale può essere il metodo di valutazione a lungo termine? posso fare un questionario pre e post sulla conoscenza da parte dei ragazzi del problema, però non posso verificare che poi da grandi non sia proprio loro a fare violenza o a subirla. quindi solo questionario?
grazie a chi mi risponderà ;)
ciao!
sto iniziando ora a leggere un po' di progetti per capire come svolgere in sede d'esame.
volevo chiedervi un chiarimento: le possibili richieste potrebbero essere:
valutazione
prevenzione
assistenza e sostegno
riabilitazione promozione.
lasciando perdere un attimo il tipo di argomento, queste tracce come potrebbero differenziarsi nell'intervento?
ossia se il progetto deve di prevenzione mi verrebbero in mente progetti miranti soprattutto all'informazione-formazione su quell'argomento con circle time o cooperative learning.
se invece sono di assistenza sostegno potremmo pensare a un integrazione con i servizi presenti sul territori (associazioni...)
insomma mi aiutereste a fare un po' di chiarezza su come impostare diversamente i vari progetti in base alla finalità?
grazie mille!!
il progetto clinico di novembre 2012 mi ha mandato in crisi su un punto, eccolo:
Indicare le risorse umane, materiali ed economiche da impiegare;
indicare le risorse economiche, vuol dire che devo dire la cifra in euro che mi serve per l'attuazione del progetto?
in tal caso ho deciso di avviare un centro con diverse attività interne, come faccio a prevedere quanti soldi mi servono? ipotizzo una cifra che se non utilizzo interamente restituisco? ipotizzo 100.000 euro e via?
non so se sono riuscita a spiegarmi
memole-melody aiutooooooooooooo
Ciao a tutti! Sto cercando di fare un po' degli schemi per la prova del progetto in ambito evolutivo...vi sembrerà strano ma trovo molte difficoltà nell'organizzazione di un tema del genere rispetto agli altri due, quindi vi chiedo un pò di aiuto per capire se sto facendo bene.
Prendiamo ad esempio un progetto di prevenzione per i disturbi alimentari nelle scuole.
Introduzione:
- obesità e disturbi alimentari, anoressia e bulimia, legati ai fattori socio-culturali di magrezza come standard di bellezza e scarsa informazione sulle abitudini alimentari sane
- stile di vita sedentario dovuto ad un massiccio uso del computer e della tv
RIFERIMENTI TEORICI
-per adolescenza: teoria di Erikson - fase di sviluppo identità/dispersione di identità (fase 5)
per bambini: ??? non ne ho idea...voi cosa mettereste?
OBIETTIVI GENERALI
- favorire la promozione di un'alimentazione sana e di una buona attività fisica
- favorire l'autostima e una buona percezione di sè
OBIETTIVI SPECIFICI
- fornire informazioni sull'alimentazione sana e sui rischi di un'alimentazione scorretta
- favorire la consapevolezza del rapporto cibo-emozioni
- stimolare una buona accettazione di sè e del proprio corpo
DESTINATARI DIRETTI
- bambini (o adolescenti) delle classi ...
DESTINATARI INDIRETTI
- famiglie
- scuola
METODOLOGIE
- incontri di informazione a genitori ed insegnanti
- incontri di informazione a stile interattivo tra bambini/adolescenti ed esperti
- attività di role playing
- attività ludico-creative
- Intelligenza Emotiva di Goleman (si può utilizzare come metodologia o solo come teoria???)
SOGGETTI COINVOLTI
- 1 psicologo
- 1 nutrizionista
è poco??? chi altro si potrebbe coinvolgere? Avevo pensato ad una figura legata alla promozione dell'attività fisica, ma chi???
TEMPI E FASI
- 1 incontro settimanale per i primi 6 mesi di scuola
- 1 incontro di verifica alla fine dell'anno scolastico
TOT 24 incontri
1 fase: informazione
- a genitori e insegnanti (1incontro)
- ai bambini/adolescenti (5 incontri con nutrizionista: piramide degli alimenti, basi dell'alimentazione sana e rischi)
2 fase: cosa ne penso? (5 incontri)
- brainstorming sulla tematica del cibo, dei pasti...
- role playing sui temi del brainstorming
3 fase: le emozioni (5 incontri)
- metodo Intelligenza Emotiva di Goleman con tutto ciò che ne comporta (conoscere, riconoscere, gestire le emozioni...)
- attività ludico-creative sul tema
4 fase: diventiamo esperti (5 incontri)
- peer education (divisione in gruppi, creazione di cartelloni, proiezioni...su un tema a scelta affrontato in precedenza)
- presentazione progetti al gruppo allargato di genitori e insegnanti (2 incontri)
5 fase: il punto della situazione (2 incontri)
- chiusura con i bambini/adolescenti su come è andato il progetto
6 fase: verifica a fine anno (1 incontro)
- questionario ad hoc sull'esperienza e su cosa è cambiato nel tempo somministrato a tutti i destinatari
Poi aggiungo costi considerando per il nutrizionista (40 euro l'ora e per lo psicologo 30euro)
Vanno messi anche i risultati attesi???
Cosa ne pensate? Confrontiamoci!!!
i destinatari diretti sono i bambini lavori solo con loro. non con le famiglie.
intelligenza emotiva di goleman è un modello-teoria non una attività-metodologia
Introduzione:
- obesità e disturbi alimentari, anoressia e bulimia, legati ai fattori socio-culturali di magrezza come standard di bellezza e scarsa informazione sulle abitudini alimentari sane
- stile di vita sedentario dovuto ad un massiccio uso del computer e della tv
il modello teorico lo devi prendere in relazione all'introduzione che fai. quindi percezione del proprio corpo, emotività e cambio relazione col cibo e attività fisica.
gli incontri sono un po tanti, 24 incontri sono tanti. soprattutto 5 incontri di lezione frontale del nutrizionista sfianchi i bambini.
devi poi delineare di preciso in che scuola fai l'intervento, elementare-medie-superiori. a seconda della scuole e del livello di sviluppo variano le attività
mancano i test o i metodi attraverso il quale valuti la situazione conoscenza dei destinatari del progetto e per la valutazione finale del progetto
Innanzitutto grazie della risposta.Citazione:
Originalmente inviato da ambracaselli
Diciamo che avevo fatto un pò un riassunto di quello che avrei scritto, quindi poi le attività precise le avrei approfondite comunque.
Mi sembrava un pò lungo in effetti... voi quanti incontri consigliate di mettere? 10-15 in totale? e per le fasi di informazione 1 o 2?
E poi, dobbiamo sempre mettere teorie di riferimento o si possono fare anche introduzioni generali senza citare teorie?
Per quanto riguarda i test di valutazione, conviene mettere dei test già conosciuti o si può scrivere tipo "questionario creato ad hoc per il progetto in questione" o qualcosa del genere? Ho in mente, per esempio, che si potrebbe creare un questionario da somministrare all'inizio e alla fine che riguardi le conoscenze sull'alimentazione sana per verificare i cambiamenti e uno sulle emozioni. Che dici? E' necessario mettere test famosi?
Scusate per le 1000 domande, ma io e i progetti siamo in due mondi paralleli che non si incontreranno mai...non riesco proprio ad entrare nella logica del progetto!:wall::wall::wall:
gli incontri di solito massimo una decina, dipende poi come si strutturano. devi anche pensare che i professori devono cedere le proprie ore di lezione per farti fare il progetto, non sono molto propensi.
per la teoria modello di riferimento secondo me è sempre meglio metterla, fa capire alla commissione che fai le cose con cognizione di causa e non a caso.
i test certo che si possono creare ad hoc per la situazione anche perchè spesso i test esistenti o sono troppo specifici, troppo costosi o troppo impegnativi da somministrare a 40 ragazzini (2 classi)
come attività informativa, quindi tipo lezione frontale, io di solito ne metto una con relativa discussione insieme ai ragazzi. ma anche qui devi valutare argomento e l'età dei ragazzi. puoi fare un incontro con un esperto, un altro facendo vedere un video, un altro portando un testimone. dipende cosa vuoi fare
Ciao a tutti, una domanda.
Se inserisco un progetto sotto veste di PILOTA. Ovvero... descrivo tutto quanto dicendo che nel caso di efficacia (pre-post test) sarà implementato (ad es.) in più classi, scuole, ecc. E' fattibile o non ha senso?
Credo sia una buona strategia soprattutto nel caso di progetti complessi in cui è difficile agire su un campione vasto
Che ne dite?
D
ciao a tutti!qui siamo in piena preparazione per le prove del 20 giugno e 21 a padova...però un dubbio ci assale...in primis noi veniamo dalla specialistica di neuroscienze di cesena per cui in teoria ci dovrebbe essere una prova specifica per noi nella seconda e nella terza ma a volte a padova il nostro settore specifico è gestito in modo un pò "atipico"... nel caso per esempio della seconda prova di qualche anno fa la domanda è stata formulata nel modo seguente: il candidato illustri come procedere nella stesura di un disegno sperimentale rivolto a studiare un problema nell'ambito della psicologia sperimentale. Sulla base dell'esempio illustri ipotesi..previsioni risultati implicazioni ecc...bè diciamo che noi siamo rimaste decisamente spiazzate..non riusciamo davvero a capire dove vorrebbero andare a parare..per problema intendono per esempio le classiche "pecche" dei disegni sperimentali? tipo campionamento...drop out ecc...? e anche nel caso..come si potrebbe impostare un disegno di ricerca in questo modo?
grazie in anticipo a chi ci potrà illuminare!:omg:
ciao,
questa traccia chiede di creare una ricerca per lo studio dei diversi processi cognitivi (problema sperimentale), memoria, attenzione, percezione. sono i classici problemi che studia la psicologia sperimentale, che girati sulla neuropsicologia diventano le lesioni cerebrali legate ai processi sopra citati. l'agnosia, la prosopagnosia (era questa? o simili comunque), la percezione dell'arto mancante, memoria retrograda anterograda ecc.
in pratica danno carta bianca.
io l'ho capita così la traccia, anche perche sennò non ti direbbero di creare un progetto di ricerca se devi solo modificare una problematica del processo in se di progettazione
buono studio
Ciao! Sto cercando di fare chiarezza sulle metodologie da usare nei progetti di sviluppo, in quali casi e con quali tecniche.
1- Cominciamo dal modello di educazione socio-affettiva. Per il riferimento teorico consigliate Gordon o Goleman? Come tecniche ho trovato circle time, problem solving e metodo senza perdenti, messaggio io, role playing, ascolto attivo (anche se non saprei che attività mettere per l'ascolto attivo). Per le problematiche: comportamenti inadeguati (aggressività, bullismo), educazione alla legalità (che dite?può andare?), risoluzione dei conflitti nelle classi.
2- Teoria dell'apprendimento sociale di Bandura. Per prevenzione di comportamenti a rischio, sviluppo delle life skills...non mi viene in mente altro...suggerimenti??? Tecniche di peer education, Token Economy, Formazione in aula, Shaping e Propting (anche se questi fanno riferimento al comportamentismo si possono inserire in questo modello?)
3- Modello bio-psico-sociale. Teoria di riferimento...non ne ho idea e nemmeno ambiti e tecniche. Avete qualche idea?
Grazie a tutti e buono studio!!!
ci penso...e te lo dico!Citazione:
Originalmente inviato da rosanna180703