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Riferimento: Psicologo, Psicoterapeuta, Psichiatra.
Beh, per quella che è la mia esperienza di conoscenti e amici - e anche per delle belle statistiche che avevo letto su Almalaurea l'hanno scorso - dico che trovano lavoro più facilmente e più rapidamente di un laureato in Psicologia (con tutte le eventuali eccezioni, ci manca). Mi è capitato almeno 5 volte di conoscere ragazzi laureati in ingegneria elettronica o informatica, oppure laureati in chimica pura, che ricevevano delle offerte di lavoro anche solo con la laurea triennale.
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Riferimento: Psicologo, Psicoterapeuta, Psichiatra.
Si è probabile, ma io non lo chiamerei "lavoro".
Si tratta quasi sempre di contratti a progetto, sottopagati e temporanei.
Lavoro in una grossa società di infromatica e telecomunicazioni e conosco molte realtà del settore (altre aziende fornitrici o clienti, amici, peranti) e ti assicuro che la maggior part dei giovani non se la passa affatto bene.
So che probabilmente ti riferivi al fatto che comunque, anche se si tratta di lavoro temporaneo, intanto loro cominciano mentre agli psicologi neanche quello.
Ma non è un bel periodo per molte persone. Credo che sia bello solo per i politici (tutti), nel senso che il loro stipendio e la loro pensione non conosce crisi.
L'altra carriera assolutamente mai in crisi è quella degli idraulici!!!!!!!!!!!:asd:
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Riferimento: Psicologo, Psicoterapeuta, Psichiatra.
Citazione:
Originalmente inviato da
Patrizia67
Si è probabile, ma io non lo chiamerei "lavoro".
Si tratta quasi sempre di contratti a progetto, sottopagati e temporanei.
Lavoro in una grossa società di infromatica e telecomunicazioni e conosco molte realtà del settore (altre aziende fornitrici o clienti, amici, peranti) e ti assicuro che la maggior part dei giovani non se la passa affatto bene.
So che probabilmente ti riferivi al fatto che comunque, anche se si tratta di lavoro temporaneo, intanto loro cominciano mentre agli psicologi neanche quello.
Ma non è un bel periodo per molte persone. Credo che sia bello solo per i politici (tutti), nel senso che il loro stipendio e la loro pensione non conosce crisi.
L'altra carriera assolutamente mai in crisi è quella degli idraulici!!!!!!!!!!!:asd:
Diciamo anche che gli ingegneri fanno parte di quella categoria di professionisti che trovava lavoro facilmente anche in tempi non sospetti...
Io ho sempre fatto quello che mi sentivo. Quello che mi piaceva.
Forse sara' stata immaturita'. Ma quando e' stato il momento di scegliere la facolta' da frequentare il mio primo pensiero non e' stato "Trovero' lavoro? Guadagnero' bene?"
...pensate di me cio' che volete. Magari saro' destinata alla precarieta', ma almeno una cosa me la sono risparmiata: il rimpianto!
E scusatemi se e' poco...
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chiaravarri
Diciamo anche che gli ingegneri fanno parte di quella categoria di professionisti che trovava lavoro facilmente anche in tempi non sospetti...
Io ho sempre fatto quello che mi sentivo. Quello che mi piaceva.
Forse sara' stata immaturita'. Ma quando e' stato il momento di scegliere la facolta' da frequentare il mio primo pensiero non e' stato "Trovero' lavoro? Guadagnero' bene?"
...pensate di me cio' che volete. Magari saro' destinata alla precarieta', ma almeno una cosa me la sono risparmiata: il rimpianto!
E scusatemi se e' poco...
E' esattamente questo il punto dove volevo arrivare: anche se fosse facilissimo trovare lavoro facendo un'altra facolta o una specializzazione, il punto è: ma a me piace?
Capisco che bisogna pur mangiare ma qui parliamo di "materiale umano".
Che sia fegato, occhi o psiche.
Fare lo psicologo, lo psicoterapeuta o lo psichiatra sono tre cose ben diverse.
Se non piace quello che si va a fare tanto vale fare l'idraulico. Si fanno meno danni.
Fare il percorso a partire da medicina perchè "da più lavoro" è un concetto che non comprendo. Sarà sicuramente un mio limite.
Forse perchè ho alcune patologie e l'inefficienza e la mancanza di voler andare a fondo nella diagnosi di alcuni medici mi ha causato altri guai (sono celiaca e ho altre malattie autoimmuni) e per me la classe medica andrebbe rivista a partire proprio dalle università.
A me piace leggere post in cui si scrive : "quando e' stato il momento di scegliere la facolta' da frequentare il mio primo pensiero non e' stato "Trovero' lavoro? ".
Perchè ci leggo la passione di chi vuol dare una mano a chi ha bisogno.
Il consiglio quindi che do a chi vuole scegliere quale percorso fare e cosa diventare è solo questo:
Scopri qual è la tua indole e seguila.
Se non ti è possibile, non fare danni.
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Originalmente inviato da
Patrizia67
Fare il percorso a partire da medicina perchè "da più lavoro" è un concetto che non comprendo. Sarà sicuramente un mio limite.
Vedi Patty si puo' anche fare il percorso partendo da medicina se la tua ambizione e' quella di diventare psichiatra e psicoterapeuta.
Sarebbe anche utile visto che molto spesso queste due figure lavorano insieme...
Io credo che medicina sia una delle facolta' piu' belle che ci siano ma personalmente il pelo sullo stomaco per fare medicina non ce l'avrei...(la scorsa settimana in occasione dei corsi estivi a Bressanone ho deciso di andare ad assistere ad una lezione di medicina: Anatomia Patologica. Alla quinta diapositiva ho abbandonato l'aula magna... :what?:)
Quindi per diventare una terapeuta (perche' questo e' cio' che voglio fare nella mia vita) ho scelto un percorso piu'...tradizionale! E senza stare li a farmi troppe domande...ma lo ripeto, forse sono strana io...
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Riferimento: Psicologo, Psicoterapeuta, Psichiatra.
Secondo me il problema più che altro, almeno per noi psicologi, è che l'idea che abbiamo del lavoro mentre studiamo, diicilmente concorderà col lavoro che faremo dopo la laurea, almeno per i primi tempi.
Io ho sempre lavorato sin dal primo anno di Università. Ora sono uno psicologo, ho un contratto a tempo Ind. con la Caritas con la quale lavoro con i tossicodipendenti, e poi collaboro (contratto a progetto) c/o un ente di formazione sia come docente, sia in un progetto per aiutare le persone in Cassa Integrazione a saper "vedere" competenze che non pensavano di avere.
Ho poi un paziente che seguo privatamente e, in più, organizzo e faccio il docente all'interno di alcuni corsi per aiutare la gente a ritrovare la forma isica, a dimagrire etc etc.
Dunque: durante l'università pensavo di avere il mio studio ed i miei pazienti, e di pagarmi le bollette ed il mutuo in questo modo.
E' quello che faccio?? NO... però, dopo diversi anni, mi sono accorto che dopotutto mi piace, e quello del mio studio avviato è un sogno che coltivo con amore, e credo fermamente che tra una decina d'anni avrò almeno 5 o 6 pazienti al mese.
Potrò pagarmi le bollette con 5 o 6 pazienti al mese? NO
Però il mercato in questo momento è così, inutile scontrarcisi, meglio tirare uori il meglio da esso, in base alle nostre preferenze.
Un consiglio: il mondo delle aziende! Qui la laurea in psicologia è facilmente spendibile!
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Arioch
Secondo me il problema più che altro, almeno per noi psicologi, è che l'idea che abbiamo del lavoro mentre studiamo, diicilmente concorderà col lavoro che faremo dopo la laurea, almeno per i primi tempi.
D'accordissimo!
Citazione:
Originalmente inviato da
Arioch
Io ho sempre lavorato sin dal primo anno di Università. Ora sono uno psicologo, ho un contratto a tempo Ind. con la Caritas con la quale lavoro con i tossicodipendenti, e poi collaboro (contratto a progetto) c/o un ente di formazione sia come docente, sia in un progetto per aiutare le persone in Cassa Integrazione a saper "vedere" competenze che non pensavano di avere.
Ho poi un paziente che seguo privatamente e, in più, organizzo e faccio il docente all'interno di alcuni corsi per aiutare la gente a ritrovare la forma isica, a dimagrire etc etc.
Dunque: durante l'università pensavo di avere il mio studio ed i miei pazienti, e di pagarmi le bollette ed il mutuo in questo modo.
E' quello che faccio?? NO... però, dopo diversi anni, mi sono accorto che dopotutto mi piace, e quello del mio studio avviato è un sogno che coltivo con amore, e credo fermamente che tra una decina d'anni avrò almeno 5 o 6 pazienti al mese.
Potrò pagarmi le bollette con 5 o 6 pazienti al mese? NO
Però il mercato in questo momento è così, inutile scontrarcisi, meglio tirare uori il meglio da esso, in base alle nostre preferenze.
Un consiglio: il mondo delle aziende! Qui la laurea in psicologia è facilmente spendibile!
D'accordo anche su tutto il resto! :approved:
Ma fare lo psicologo in un'azienda davvero mi metterebbe tristezza...preferisco faticare facendo lo psicologo altrove...
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Riferimento: Psicologo, Psicoterapeuta, Psichiatra.
Ringrazio tutti per le numerose risposte, e mi sono deciso, mi piace molto psicoterapia.
Io facevo le domande sui soldi per il semplice motivo che sinceramente mi dispiace moltissimo per i miei genitori che si sacrificano per me e poi alla fine mi dovrebbero vedere in mezzo a una strada, non so se dopo anni di studio e spec. in psicoterapia sarà difficile trovare lavoro ma spero di no, anche perchè mi risulta difficile vedere uno che ha studiato 10 anni e ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, sarà un'illusione ma speriamo che in questi anni di studio la situazione cambi.
Ricapitolando per fare psicoterapia:
Scienze e tecniche psicologiche triennale ----> poi ? XD
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Originalmente inviato da
Xzemyas90
Ricapitolando per fare psicoterapia:
Scienze e tecniche psicologiche triennale ----> poi ? XD
- Triennale in scienze e tecniche psicologiche
- Magistrale in psicologia
- Scuola di specializzazione
:mano:
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Originalmente inviato da Patrizia67
E' esattamente questo il punto dove volevo arrivare: anche se fosse facilissimo trovare lavoro facendo un'altra facolta o una specializzazione, il punto è: ma a me piace?
Capisco che bisogna pur mangiare ma qui parliamo di "materiale umano".
Che sia fegato, occhi o psiche.
Fare lo psicologo, lo psicoterapeuta o lo psichiatra sono tre cose ben diverse.
Se non piace quello che si va a fare tanto vale fare l'idraulico. Si fanno meno danni.
Perfettamente d'accordo
Citazione:
Originalmente inviato da Patrizia67
Fare il percorso a partire da medicina perchè "da più lavoro" è un concetto che non comprendo. Sarà sicuramente un mio limite.
Penso di sì.
Citazione:
Originalmente inviato da Patrizia67
Forse perchè ho alcune patologie e l'inefficienza e la mancanza di voler andare a fondo nella diagnosi di alcuni medici mi ha causato altri guai (sono celiaca e ho altre malattie autoimmuni) e per me la classe medica andrebbe rivista a partire proprio dalle università.
ma...come fai a dirlo??? Medicina mica l'hai frequentata!
Citazione:
Originalmente inviato da Patrizia67
A me piace leggere post in cui si scrive : "quando e' stato il momento di scegliere la facolta' da frequentare il mio primo pensiero non e' stato "Trovero' lavoro? ".
Perchè ci leggo la passione di chi vuol dare una mano a chi ha bisogno.
"Dare una mano a chi ha bisogno" è una frerogativa dei Medici. Da sempre. Da molto prima che la Psicologia esistesse. Da Ippocrate, direi. Dunque, se pensi di non poter fare Medicina perchè ti fanno impressione certe cose, ok. Ma non mi sembra il caso di estendersi, per così dire.
Citazione:
Originalmente inviato da Patrizia67
Il consiglio quindi che do a chi vuole scegliere quale percorso fare e cosa diventare è solo questo:
Scopri qual è la tua indole e seguila.
Se non ti è possibile, non fare danni.
Sagge parole.
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Originalmente inviato da Arioch
Secondo me il problema più che altro, almeno per noi psicologi, è che l'idea che abbiamo del lavoro mentre studiamo, diicilmente concorderà col lavoro che faremo dopo la laurea, almeno per i primi tempi.
Non solo "secondo te" :D
Citazione:
Originalmente inviato da Arioch
Io ho sempre lavorato sin dal primo anno di Università. Ora sono uno psicologo, ho un contratto a tempo Ind. con la Caritas con la quale lavoro con i tossicodipendenti, e poi collaboro (contratto a progetto) c/o un ente di formazione sia come docente, sia in un progetto per aiutare le persone in Cassa Integrazione a saper "vedere" competenze che non pensavano di avere.
Eccezionale. Mi pare, dalla bella foto con il calice di vino che metti come avatar, che tu non sia, ad esagerare, molto sopra i 30. Dunque, vorresti gentilmente spiegare come fai TU a vedere queste "competenze" in persone che magari hanno quasi il doppio della tua età? Quali esperienze di vita ti portano ad avere queste conoscenza delle altrui doti?
Citazione:
Originalmente inviato da Arioch
Ho poi un paziente che seguo privatamente e, in più, organizzo e faccio il docente all'interno di alcuni corsi per aiutare la gente a ritrovare la forma isica, a dimagrire etc etc.
Voglio dunque supporre che tu abbia nozioni specifiche in ambito sportivo e alimentare. Hai altre due lauree? Master? Dottorati? Significative esperienze personali sul campo?
Citazione:
Originalmente inviato da Arioch
Dunque: durante l'università pensavo di avere il mio studio ed i miei pazienti, e di pagarmi le bollette ed il mutuo in questo modo.
Hai fatto l'università nel 1950, circa? Li porti bene, comunque!
Citazione:
Originalmente inviato da Arioch
E' quello che faccio?? NO...
Incredibile :mumble:
Citazione:
Originalmente inviato da Arioch
però, dopo diversi anni, mi sono accorto che dopotutto mi piace, e quello del mio studio avviato è un sogno che coltivo con amore, e credo fermamente che tra una decina d'anni avrò almeno 5 o 6 pazienti al mese.
Potrò pagarmi le bollette con 5 o 6 pazienti al mese? NO
Oh beh, dipende dalla parcella che metti...
Citazione:
Originalmente inviato da Arioch
Però il mercato in questo momento è così, inutile scontrarcisi, meglio tirare uori il meglio da esso, in base alle nostre preferenze.
Un consiglio: il mondo delle aziende! Qui la laurea in psicologia è facilmente spendibile!
Eh eh eh eh eh!!! Il mondo delle aziende!
Ma, ribadisco, la laurea l'hai presa negli anni '50? In tal caso, grazie per questi consigli retrospettivi! Fa sempre bene una ventata nostalgica:approved:
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Riferimento: Psicologo, Psicoterapeuta, Psichiatra.
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Originalmente inviato da chiaravarri
D'accordo anche su tutto il resto! :approved:
Ma fare lo psicologo in un'azienda davvero mi metterebbe tristezza...preferisco faticare facendo lo psicologo altrove...
E qui si comincia a fare i preziosi...Belli i tempi della famosa "gavetta". Comunque, non preoccuparti: in azienda non ti prendono mica!:P
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Originalmente inviato da
Xzemyas90
Ringrazio tutti per le numerose risposte, e mi sono deciso, mi piace molto psicoterapia.
Io facevo le domande sui soldi per il semplice motivo che sinceramente mi dispiace moltissimo per i miei genitori che si sacrificano per me e poi alla fine mi dovrebbero vedere in mezzo a una strada, non so se dopo anni di studio e spec. in psicoterapia sarà difficile trovare lavoro ma spero di no, anche perchè mi risulta difficile vedere uno che ha studiato 10 anni e ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, sarà un'illusione ma speriamo che in questi anni di studio la situazione cambi.
Oh ecco: Questo è ragionare! Bravo Xzemyas!
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Originalmente inviato da
Barbacarlo84
E qui si comincia a fare i preziosi...Belli i tempi della famosa "gavetta". Comunque, non preoccuparti: in azienda non ti prendono mica!:P
Io sto parlando di quello che VORREI fare della mia vita.
VORREI diventare uno psicologo clinico.
Non mi interessa fare lo psicologo nelle aziende, altrimenti mi sarei direttamente iscritta a Scienze Psicologiche Sociali e del Lavoro.
La gavetta e' importantissima e la faro' sicuramente.
Ma non credo che un buono psicologo possa ritenersi tale solo se ha fatto gavetta in un'azienda...tanto e' vero che nessuno dei miei amici e colleghi lavora come psicologo in un'azienda.
Francamente preferisco farmi il culo in qualche comunita'. Magari anche sotto pagata, MA VOGLIO IMPARARE!
Poi se pensi che io faccia la preziosa direi che questo e' un problema tuo....
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Originalmente inviato da
Barbacarlo84
E qui si comincia a fare i preziosi...Belli i tempi della famosa "gavetta". Comunque, non preoccuparti: in azienda non ti prendono mica!:P
sono d'accordo con te, d'altronde, bisogna vedere cosa si intende per "aziende": in Italia, nel 97% dei casi (basta aprire un qualsiasi libro di economia per verificare) si intende piccola impresa a conduzione familiare, dove le assunzioni si fanno per conoscenza, tra parenti, amici, amici di amici, c'è una cultura non sempre aperta e dinamica, ma conservatrice. Lo psicologo nessuno si sogna di "assumerlo", magari a tempo indeterminato, con orario di lavoro 9-18. Nel 3% restante, di multinazionali o grandi imprese, ammesso che assumano psicologi, ci sono milioni di aspiranti, non si riuscirebbe ad assorbirli tutti. Quanti psicologi ci saranno alla Fiat, alle Ferrovie dello Stato, alla Ferrero? Non credo pulluli e quei pochi che ci sono, se sono a tempo indeterminato, vuol dire che terranno il posto occupato per 30 anni, quindi cmq le possibilità si riducono. La formazione aziendale, per quelle poche aziende che se la possono permettere, non è tutta sempre in mano a psicologi (pochissima). Insomma la situazione non è rosea neanche nelle "aziende". Qualche anno fa si diceva che con Psicologia del lavoro si trovava più lavoro, oggi non so quanti se la sentirebbero di affermarlo con sicurezza.
:Ops: