Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
Salve a tutti :)
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gliss/79
Non credo sia la stanza adatta per disquisire su orientamenti terapeutici
Mi permetto di corregere la tua affermazione, che suppongo essere frutto di un semplice refuso. Questa invece è proprio la stanza adatta invece per disquisire su orientamenti terapeutici (tra le altre cose).
Se ti prendi un po' di tempo per leggere lo storico delle varie discussioni, vedrai che molte di esse sono incentrate proprio su questi temi e sono state portate avanti (a volte con estremo rispetto e capacità di contestualizzare il tutto alla dimensione "forum di discussione", a volte anche sopra le righe) da utenti decisamente esperti che hanno dato vita a scambi anche di alto livello.
Semmai, l'osservazione che adesso fai, è che forse questo non è il thread adatto, come dicevo all'inizio.
Certo che, se si risponde ad un dubbio di un utente relativo alla sua terapia con un "consiglio" di cambiare immediatamente terapia andando poi oltre e affermando un certo modello a scapito di altri, senza tenere conto che il discorso non è generale ma riferito ad uno specifico percorso di terapia di cui noi utenti del forum non sappiamo nulla, ecco che ci si può anche attendere di suscitare delle risposte in relazione ai contenuti.
Citazione:
Forse non si sa di cosa si parla quando si dice trattamenti evidence-based....per capirci, è il metodo attraverso il quale la medicina moderna approva o meno un intervento terpeutico in base a studi su gruppi di pazienti, su gruppi di controllo, con studi a doppio cieco, ecc ecc...mi duole constatare che molti professionisti non abbiano la minima idea di cosa significhi aggiornamento professionale...serio...
Qui invece, al di là della condivisione o meno delle tue argomentazioni, ti invito gentilmente ad ammorbidire un po' i toni: come non sappiamo di preciso, a parte quanto Danyp ci dice di sè e del suo percorso terapeutico, quali dinamiche caratterizzino la terapia dell'utente che ha aperto il thread, così non sappiamo di preciso con chi parliamo e a chi ci rivolgiamo. Quindi ben venga sottolineare cosa significa evidence based ma senza eccedere nel modo di rivolgersi agli altri partecipanti.
Qui di seguito linko un articolo scritto dagli amministratori della piattaforma su una comunicazione efficace all'interno del forum, volta ad evitare possibili attriti e scongiurare rischio di flame (ossia liti e botta e risposta che oltre ad appesantire il thread lo portano fuori dall'argomento iniziale) clicca qui
Sull'evidece-based, per quanto io sia d'accordo (altrimenti non avrei seguito oltre alla psicoterapia, anche formazioni in neuropsicologia e DSA, nota personale) credo anche che dietro ad ogni modello teorico ci sia comunque una persona ad incarnare il professionista e che il Sè terapeutico di questo professionista dipenda da un distillato di molteplici variabili che influenzano il percorso e il risultato, per non parlare delle caratteristiche personali di ciascuno specifico paziente/cliente (io non uso nessuno dei due termini, le chiamo persone).
Discorso banalissimo il mio, lo sappiamo tutti: ma era proprio di questo che si intendeva discutere in questo thread, dato che è la terapeuta di Danyp a mettere in atto questi, quantomeno discutibili, atteggiamenti non per forza l'approccio che segue.
Adesso, per cortesia, rientriamo in tema e lasciamo spazio a Danyp, se ha voglia di aggiungere altre cose. Se si vuole invece continuare sulla questione si può tranquillamente aprire un'altra discussione.
Per dubbi o altro, come spesso vi diciamo, contattate pure il moderatore (che in questo caso, come si vede, sono io :) ) tramite messaggio privato (per comunicare con i moderatori in pvt non c'è il limite dei 15 post sul forum).
Grazie :)
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
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Originalmente inviato da
danyp16
Non credo ci fosse questo tipo di messaggio, o almeno io non l’ho certo letto in questa maniera. D’altronde, io in primis so cosa ho ricevuto da questi 7 anni, e non saranno degli scambi “brevi” e decontestualizzati a farmi cambiare del tutto idea.
Non sono ancora certissima di come mi muoverò – non ho ancora lasciato l’attuale terapeuta. Ed avrei appuntamento domani alle 18.00. Vorrei parlargliene, sperando che arrivi ragionevolmente puntuale (ultimamente quando i ritardi erano eccessivi, non aspettavo e me ne tornavo a casa, saltando la seduta). Ma credo che sotto sotto io abbia fatto la mia scelta, ma mi spaventano un po’ le conseguenze
Grazie per le indicazioni, anche quelle bibliografiche, che saranno sicuramente utilissime. ;)
:ciao:
ciao Danyp :mano:
mi aggiungo anche io alla discussione per esprimere il mio dispiacere per la situazione: come altri hanno ben detto prima di me, al di là dei riferimenti teorici e metodologici che contraddistinguono i diversi approcci e le diverse "tecniche" psicoterapeutiche, la terapia è prima di tutto una relazione, che ha come centro la sofferenza del paziente e soprattutto i suoi B]bisogni[/B]...non ci può essere relazione riparativa, cura o anche semplicemente "sostegno", se i bisogni del paziente non vengono considerati e messi al primo posto.
Tu hai giustamente espresso una critica verso l'atteggiamento della tua terapeuta, e la risposta che lei ti ha dato, unita al proseguimento del comportamento (maleducato e cafone, ancor prima che scorretto deontologicamente parlando) indica forse che in questo percorso non c'è tutto lo spazio per i tuoi bisogni e il tuo sentire...dico "forse", perchè come ben capirai anche tu, per noi è difficile sbilanciarci sul comportamento della collega che ti ha in carico, dato che non sappiamo nulla del lavoro che avete intrapreso. ;)
L'importante, io credo, è proprio riuscire a dare "il giusto peso" a questi 7 anni: inutili e buttati senz'altro non sono, e dei frutti questo lavoro senz'altro te li avrà dati! La relazione terapeutica è "sana" se un paziente ha la possibilità di sperimentare la "dipendenza" dal suo terapeuta nel momento di sofferenza, ma anche se poi arriva a pensare che è arrivato il momento di sperimentare il distacco e il provare a camminare da solo, oppure a intraprendere strade di cura diverse...:)
Senz'altro pensare di intraprendere un nuovo percorso è qualcosa che immagino spaventi e preoccupi: ricominciare tutto da capo, raccontare di nuovo tutta la propria storia... se in questi 7 anni ti sei trovata bene anche a livello di "metodo di lavoro" con la tua terapeuta, senz'altro potrai "salvare" questo aspetto, magari scegliendo qualcuno con un approccio anche simile...non so, io non butterei proprio via tutto ecco :) prima però è importante parlarne con la tua professionista che ti ha in carico, e segnalarle nuovamente il tuo disagio ;) in modo da salvare quanto fatto in questi anni e soprattutto, se andrete verso un'interruzione del percorso, concludere nel modo meno brusco e doloroso possibile :)
in bocca al lupo per tutto
a presto
Chiara
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
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arwen
Tu hai giustamente espresso una critica verso l'atteggiamento della tua terapeuta, e la risposta che lei ti ha dato, unita al proseguimento del comportamento (maleducato e cafone, ancor prima che scorretto deontologicamente parlando) indica forse che in questo percorso non c'è tutto lo spazio per i tuoi bisogni e il tuo sentire...dico "forse", perchè come ben capirai anche tu, per noi è difficile sbilanciarci sul comportamento della collega che ti ha in carico, dato che non sappiamo nulla del lavoro che avete intrapreso. ;)
Ma infatti non mi aspetto uno sbilanciamento, ma solo un sano confronto che mi aiuti a chiarirmi un po’ le idee – anche perché 7 anni di lavoro non si possono certo “riassumere” in poche righe, escludendo anche tutto il non verbale. Fra l’altro manca anche la “versione” della terapeuta, che chiaramente ha un suo peso.
Citazione:
Originalmente inviato da
arwen
L'importante, io credo, è proprio riuscire a dare "il giusto peso" a questi 7 anni: inutili e buttati senz'altro non sono, e dei frutti questo lavoro senz'altro te li avrà dati! La relazione terapeutica è "sana" se un paziente ha la possibilità di sperimentare la "dipendenza" dal suo terapeuta nel momento di sofferenza, ma anche se poi arriva a pensare che è arrivato il momento di sperimentare il distacco e il provare a camminare da solo, oppure a intraprendere strade di cura diverse...:)
Sono stati 7 anni sicuramente utili, che senza meno hanno dato qualcosa. La strada da fare credo sia ancora lunga. Avevo già accennato alla terapeuta, che (per questioni economiche) dovevamo cominciare a pensare ad una chiusura, con mio rammarico
Citazione:
Originalmente inviato da
arwen
Senz'altro pensare di intraprendere un nuovo percorso è qualcosa che immagino spaventi e preoccupi: ricominciare tutto da capo, raccontare di nuovo tutta la propria storia... se in questi 7 anni ti sei trovata bene anche a livello di "metodo di lavoro" con la tua terapeuta, senz'altro potrai "salvare" questo aspetto, magari scegliendo qualcuno con un approccio anche simile...non so, io non butterei proprio via tutto ecco :)
Ma infatti, tutto sommato non mi sono trovata male. La rispetto e le voglio bene, ma questa situazione dei ritardi mi sta lasciando una sensazione negativissima. Al di là del ritardo in sé, ciò che mi fa risentire (sentendomi svalutata) è:
• la reiterazione del ritardo (possibile che tutte le settimane abbia dei “contrattempi” che la fanno ritardare?)
• il non prendersi neanche la briga di avvisare
• il girare la frittata (chiedendomi si ho da fare) – come se volesse rimandare a me la responsabilità della situazione.
Se non fosse per questo peggioramenti nei ritardi negli ultimi paio di anni, non avrei neanche preso in considerazione di interrompere bruscamente e/o cambiare terapeuta. Anche perché diciamolo: se mollo, non credo che attualmente sarei in grado di ricominciare con qualcun altro.
Citazione:
Originalmente inviato da
arwen
prima però è importante parlarne con la tua professionista che ti ha in carico, e segnalarle nuovamente il tuo disagio ;) in modo da salvare quanto fatto in questi anni e soprattutto, se andrete verso un'interruzione del percorso, concludere nel modo meno brusco e doloroso possibile :)
Infatti lo so – stavo per mollare tramite sms, ma vorrei trovare il coraggio di affrontarla direttamente e scaricarle (“urlarle”) addosso tutta la mia rabbia, la mia delusione, il mio risentimento, il mio dispiacere. Parlo di coraggio, perché so di temere il dovermi lasciar andare pienamente e di quanto ne deriverebbe.
Comunque vorrei ringraziarvi tutti – questo confronto mi sta dando spunti di riflessione estremamente utili. Vi ringrazio ancora tanto. ;)
:ciao:
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
Sono contenta, danyp16, che al di là delle (comprensibili) arrabbiature e delusioni che derivano dalla situazione che ci hai presentato, tu abbia la capacità di un resoconto equilibrato, capace di valutare i pro e i contro e di riconoscere le cose buone che hai trovato e scoperto in terapia.
Sono contenta anche di notare (a mio parere) come da un lato tu voglia esprimere questa tua rabbia ma abbia anche capito che esprimerla per vie traverse con acting out (sms, fughe....) non sarebbe la via giusta, e in fondo non ti libererebbe. Hai la maturità di auspicare un confronto diretto ma sai anche che forse hai bisogno di tempo per maturare questa scelta.
Dinanzi ad esperienze terapeutiche deludenti (che possono esserlo per responsabilità di entrambe le parti, attenzione!) tu mostri invece di aver messo a frutto il tuo percorso, a prescindere da alcune caratteristiche contingenti che stai criticando.
Rispetto a tante persone che vanno squalificando le terapie perchè "non hanno funzionato" (laddove il funzionamento, ripeto, è una cosa che implica sia l'impegno del terapeuta ma anche e soprattutto quello del paziente), i tuoi post pongono un problema ma con spirito critico, equilibrio e maturità (secondo la mia opinione, naturalmente).
Mi permetto, in ultimo, di dare un parere che probabilmente è già uscito fuori: è possibile che questi ritardi derivino da una questione di controtransfert? in altri termini, è possibile che, nella vostra relazione, qualcosa susciti una reazione inconscia nella tua terapeuta tale da "provocare" questi ritardi? forse le tematiche che state affrontando dall'inizio dei ritardi le suscitano delle risonanze emotive?
Ora, questi interrogativi in realtà non sono da porre a te, ma sono un punto di vista per ricordare sempre che paziente e terapeuta sono entrambi NELLA relazione, e che il terapeuta non è un robot ma una persona e un professionista che ha il dovere/necessità di "monitorarsi" con supervisioni e confronti sui casi clinici.
Auguri per tutto, e ti auguro che possiate risolverla presto.
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
Vorrei ringraziarvi tutti per l’opportunità, di confronto, e darvi aggiornamenti. La scorsa seduta è arrivata puntualissima – forse complice una “dura” mail che le avevo inviato nei giorni passati, in cui avevo già espresso tutta una serie di considerazioni. Ed è proprio dalla mail che abbiamo iniziato la seduta. C’è stato un confronto acceso con “attacchi” a vicenda. L’una non faceva passare nulla all’altra. E’ stato sicuramente utile, e credo ci si sia chiarite. Su alcuni punti ci sono rimasta male, ma questo perché so (anche se fa male ammetterlo) che riguardano cose che evidentemente sono vere.
Al momento continueremo a vederci – se non mandiamo tutto nel dimenticatoio, può essere un buono spunto/inizio per lavorare su aspetti importanti. E se questo significa che dovrò continuare ad accettare i suoi ritardi – beh… me ne dovrò fare una ragione. Non posso rischiare di buttare 7 anni di terapia. Può essere un momento di svolta importante, se saprò essere in grado di persistere.
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Morgana-z
Sono contenta, danyp16, che al di là delle (comprensibili) arrabbiature e delusioni che derivano dalla situazione che ci hai presentato, tu abbia la capacità di un resoconto equilibrato, capace di valutare i pro e i contro e di riconoscere le cose buone che hai trovato e scoperto in terapia.
Sono contenta anche di notare (a mio parere) come da un lato tu voglia esprimere questa tua rabbia ma abbia anche capito che esprimerla per vie traverse con acting out (sms, fughe....) non sarebbe la via giusta, e in fondo non ti libererebbe. Hai la maturità di auspicare un confronto diretto ma sai anche che forse hai bisogno di tempo per maturare questa scelta.
Dinanzi ad esperienze terapeutiche deludenti (che possono esserlo per responsabilità di entrambe le parti, attenzione!) tu mostri invece di aver messo a frutto il tuo percorso, a prescindere da alcune caratteristiche contingenti che stai criticando.
Rispetto a tante persone che vanno squalificando le terapie perchè "non hanno funzionato" (laddove il funzionamento, ripeto, è una cosa che implica sia l'impegno del terapeuta ma anche e soprattutto quello del paziente), i tuoi post pongono un problema ma con spirito critico, equilibrio e maturità (secondo la mia opinione, naturalmente).
Letta così, mi sembra molto “ottimistica” la mia posizione – ti ringrazio, anche se temo possa essere eccessivamente lusinghiera
Citazione:
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Morgana-z
Mi permetto, in ultimo, di dare un parere che probabilmente è già uscito fuori: è possibile che questi ritardi derivino da una questione di controtransfert? in altri termini, è possibile che, nella vostra relazione, qualcosa susciti una reazione inconscia nella tua terapeuta tale da "provocare" questi ritardi? forse le tematiche che state affrontando dall'inizio dei ritardi le suscitano delle risonanze emotive?
Guarda, tutto è possibile, ma sembra parecchio improbabile: ritarda anche con gli altri pazienti (e con i quali ovviamente non ho nulla a che vedere)
Grazie ancora a tutti :)
:ciao:
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
Danyp,
non voglio essere ottimista ma da terapeuta scorgo in te delle buone acquisizioni.
La mail è stata uno sprone per un percorso che forse stava andando in impasse, e credo che il confronto molto acceso sia stato comunque positivo.
Mi ha sorpreso leggere che la tua terapeuta sia in ritardo con tutti i pazienti. Pensavo fosse un'agito nei confronti della vostra terapia invece è (lo dico in senso molto ironico) democratica nel ritardo.
Ed è qualcosa che è stato giusto rilevare e su cui lavorare (sia come coppia terapeutica, che lei come terapeuta e persona).
Mi auguro che questo momento possa servirvi.
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
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Morgana-z
credo che il confronto molto acceso sia stato comunque positivo.
questo si, ha sicuramento messo in chiaro diversi aspetti, su cui si può comunque continuare a lavorare.
Citazione:
Originalmente inviato da
Morgana-z
Mi ha sorpreso leggere che la tua terapeuta sia in ritardo con tutti i pazienti. Pensavo fosse un'agito nei confronti della vostra terapia invece è (lo dico in senso molto ironico) democratica nel ritardo.
Ed è qualcosa che è stato giusto rilevare e su cui lavorare (sia come coppia terapeutica, che lei come terapeuta e persona).
MOLTO democratica. Ho l'impressione, tuttavia, che lei non lo rilevi troppo come problema, nel senso che sono, a suo dire, l'unica a lamentarsi del ritardo. Sa che a me da fastidio, ma lo vede solo come un problema mio, essendo appunto l'unica ad esternare il disagio.
Citazione:
Originalmente inviato da
Morgana-z
Mi auguro che questo momento possa servirvi.
me lo auguro anche io.
Grazie per il supporto :)
:ciao:
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
La questione puntualità, prima ancora che come lavoratori, studenti all'università, innamorati agli appuntamenti, ci appartiene in relazione alla concezione di questa dimensione che si sviluppa in famiglia, nel tempo, che riguarda anche il carattere.
Tu, per la tua terapia, hai fatto bene a porre la questione su questa situazione che ti mette estremamente a disagio.
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
Ho riflettuto su due punti in particolare:
- il tempo come elemento essenziale del setting
- può definirsi psicoterapia una modalità di relazione di questo tipo? (Penso proprio alla modalità consolidata: ritardi, rancore, attacchi, "ribaltamento di ruoli"- pare: mi riferisco alla paziente, giustamente arrabbiata, che "mette a posto la psicoterapeuta")
Non so quale sia la vostra impressione ma a me l'insieme ha fatto pensare ad altri tipi di relazione in cui ci si può imbattere ma non ad una relazione terapeutica.
Questo punto, insieme a tutto il primo intervento, mi sembra particolarmente eloquente:
Citazione:
Originalmente inviato da
danyp16
le ho fatto presente che non ero più disposta a continuare la terapia in questa maniera. Quindi o trovava una soluzione o la terapia si interrompeva. Le ho dato carta bianca: poteva scegliere giorno e orario a lei più consono, purché mi arrivasse puntuale. Abbiamo da gennaio un nuovo orario, ma niente da fare, continua imperterrita ad arrivare tardi. Fra l'altro, quando glielo faccio notare mi risponde "perché hai da fare?"
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
A me viene in mente una riflessione in merito a come la collega vive la professione, visto che quanto tu affermi, Lyanne (e che mi trova in completo accordo) si configura come una forte resistenza o qualcosa che la terapeuta dovrebbe affrontare in una supervisione, poichè crea-per come danyp16 lo racconta- un grande problema in terapia e tale questione cade anche sugli altri pazienti.
Ma credo che questa questione riguardi la terapeuta, non la nostra utente. Dany ha fatto ciò che può fare una paziente arrabbiata ma che voglia continuare una terapia di cui vede la bontà.
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
Mi viene da pensare che forse ti dovresti ribellare perchè non mi sembra giusto che non sia cambiato niente anche dopo quella mail.....e poi vorrei tanto sapere che cosa ti ha rinfacciato lei (ma ovviamente non si può per tua privacy e per la collega) cioè io minimo lei avrei fatto un bel paio di bidoni e poi vediamo.....
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
ciao gliss/79, sicuramente la tcc è molto valida, ma se vogliamo parlare di evidence based, allora posso risponderti che alcuni studi in questo campo, evidenziano che nei disturbi di personalità tipo borderline, darebbero più risultati la terapie psicodinamiche che quelle tcc. senza dimenticare che gli studi sugli est, non sono comunque esenti da critiche.
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
Come dicevo, se volete confrontarvi sugli outcome delle diverse terapie e sul concetto di evidence based si può aprire una nuova discussione in merito. Lasciamo spazio all'argomento posto dall'utente che ha iniziato il thread, grazie.
Buon proseguimento a tutti :ciao:
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
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studentessaa
Mi viene da pensare che forse ti dovresti ribellare perchè non mi sembra giusto che non sia cambiato niente anche dopo quella mail.....e poi vorrei tanto sapere che cosa ti ha rinfacciato lei (ma ovviamente non si può per tua privacy e per la collega) cioè io minimo lei avrei fatto un bel paio di bidoni e poi vediamo.....
Dopo la mail, sono passate 3 sedute, ed è stata puntualissima alle prime 2, e lievemente in ritardo alla terza. Darle il bidone non avrebbe risolto alcunché - ne avrei pagato le conseguenze solo io. La seduta prima della mail sono arrivata, lei era arrivata in ritardo parecchio per l'appuntamento precedente, ed io me ne sono andata. Alla seduta dopo la mail mi ha detto che l'ha sorpresa che fossi andata: pensava che non mi sarei presentata e che se così fosse stato non mi avrebbe nemmeno chiamato. Più che per l'email, c'era rimasta male (se così possiamo dire) che me ne fossi andata la volta precedente. Io so che lei arriva in ritardo perché di mattina ha un altro lavoro con un ruolo di rilievo/dirigenziale che la fa incorrere in contrattempi, ma quello che le dicevo è che sembra difficile che questi ritardi vi siano sempre. Mi ha detto che sono l'unica a non tollerare i ritardi e che gli altri pazienti non dicono nulla in merito. Che non devo permettermi di controllarla (perché le avevo detto che avevo visto quando era arrivata).
Comunque ci stiamo lavorando, e le acque si sono lievemente calmate.
Riferimento: terapeuta continuamente in ritardo
A me francamente sembra quasi un rapporto sadomasochistico.
Comunque non credo serva a molto dire quello che sembra dall'esterno perché tu mi sembri molto dentro la situazione, ed è più che comprensibile, visto che dovrebbe trattarsi un rapporto terapeutico. Proprio qui sta il nocciolo, secondo me, l'impatto sarebbe diverso se tu parlassi di un fidanzato, un genitore, ecc, e credo che sia proprio questo che rende questo rapporto anomalo e ancora più difficile da risolvere, comunque si intenda la risoluzione.