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  1. #1
    frida

    Ordine degli Psicologi del Lazio, Newletter 3 del 29.03.2001
    Volevo proporre il primo tra questi seminari (sempre se già non ne siete a conoscenza).
    Frida

    Sabato 16 febbraio 2002 -ore 9,3013,00

    LO PSICOLOGO NELLA PROGETTAZIONE E NELLA COSTRUZIONE DI SITI INTERNET E CD-ROM

    Relatori: Dott.ssa Barbara Baldacchini* - Dott. Andrea Fiacchi**
    *(psicologa - responsabile area comunicazione Psycom)
    **(psicologo - responsabile area comunicazione Psycom)

    Coordinatore: Dott. Valerio Benincasa

    OPs | Psicologia per passione

  2. #2
    Nico

    Ciao Frida,

    come giusto che sia, non mi sono perso l'appuntamento e così eccomi qua a
    rigirarvi le mie personali impressioni :-D

    Ritengo che il seminario sia stato interessante non tanto per i contenuti in
    sè, quanto per l'interesse che ha riscosso!

    I "poveri" relatori di Psycom.it avevano di fronte un'aula molto eterogenea,
    quindi si sono dovuti limitare ad esporre concetti piuttosto generali e non
    approfonditi. Anche il poco tempo giocava a loro sfavore in quanto la
    presentazione dell'intero processo di sviluppo di un sito web richiede ben
    più di tre orette

    La cosa che invece mi ha colpito è stato lo spiccato interesse che questo
    seminario a suscitato. Eravamo oltre 50 persone... cosa mai successo o
    quasi... e molti dei presenti erano neofiti curiosi ed interessati a
    conoscere questa nuova panacea di tutte le disoccupazioni... mi ha ricordato
    un pò l'esodo che si ha dal clinico al lavoro/organizzazioni....

    La domanda che mi sono posto e che qui vi rigiro, è se realmente vi siano
    per noi psicologi degli spazi in cui proporsi professionalmente, oppure se
    sia l'ennesima moda passeggera.
    In particolare vorrei proporvi due personali riflessioni:

    1) mi ha fatto sicuramente piacere che l'Ordine del Lazio abbia promosso
    questa iniziativa tuttavia era evidente che al momento, come psicologi,
    siamo molto, ma molto indietro in termini di conoscenze e competenze
    spendibili su web. Quanto questo si ripercuote sul riuscire a cogliere le
    nuove opportunità che il web prospetta?

    2) sono convinto del fatto che lo psicologo possa portare valore aggiunto
    all'interno di un team di progetto web, tuttavia è necessario che, alle
    normali conoscenze competenze psicologiche, ne siano accompagnate altre
    quali: basi di web design, programmazione, project management, content
    management, web marketing, ecc.... Quanto pesa il fatto che l'università non
    fornisce ne informazione, ne orientamento, ne formazione in merito? Quali
    alternative ha lo psicologo interessato al web, oltre la sempre apprezzata
    pro-attività personale?

    3) ho notato una confusione di fondo che, a mio avviso, ritengo dannosa ai
    fini di una riconoscibilità professionale. Alcuni interventi richiedevano
    che venisse definita in maniera chiara e dettagliata una "nuova figura
    professionale di psicologo web"... un nuovo profilo, con un nuovo nome che
    indicasse tale ambito di applicazione...
    A mio avviso ciò potrebbe essere potenzialmente pericoloso nonché inutile...
    In un team di progetto web esistono già dei ruoli definiti e necessari... lo
    psicologo non deve inventarsi un nuovo nome/ruolo, ma ricoprirne alcuni già
    esistenti apportandovi valore aggiunto grazie alle propire
    conoscenze/compente... esiste, per esempio, l'esperto in usabilità di siti
    web.... lo psicologo non deve reinventarsi ma crescere come "esperto in web
    usability" apportando il suo valore in termini di psicologia della
    percezione, dell'apprendimento, cognitivismo, psicologia della
    comunicazione, ecc... ed aggiungendovi nuove skill in termini di web design,
    content management, programmazione, ecc....
    Allora il punto non è quale nuova definizione darsi, ma in quali ruoli
    possiamo inserirci con successo e quale valore aggiunto reale possiamo
    offrire?

    A voi le risposte
    nico

    OPs | Psicologia per passione

  3. #3
    Valeria

    Ciao a tutti, "compagni di lista" :o)
    Vista la mia "dislocazione" poco facilitante in tal senso, manco a dirlo ...
    "non ero presente al convegno" , anche se a giudicare dai vostri commenti mi
    spiace non poco! :-(
    Ad ogni modo, le riflessioni lanciate da Nicola fanno pensare molto anche
    me....
    E' verissimo che il percorso universitario OGGI non offre alcuna possibilità
    di formazione in quest'area, ma è pur vero che il settore è in piena fase di
    "decollo", e probabilmente sarebbe ancora imprudente lanciarsi in
    un'esprienza di formazione specifica, dal momento che credo che di personale
    veramente competente ce ne stia pochino sulla piazza, e avviare una
    formazione "ingenua" sarebbe come minimo controproducente.
    Ad ogni modo è pur vero che questo rimanda un po' al vecchio quesito "se sia
    nato prima l'uovo o la gallina", ma ritengo che non dovremo aspettare
    moltissimo per vedere fiorire sul mercato, delle scuole di specializzazione
    "mirate" . So che proprio a Palermo è in corso la progettazione di una
    scuola di specializzazione in materia di Web Usability, che - se tutto va
    bene - dovrebbe partire dopo l'estate. In effetti chi si occupa di questo
    campo, ancora adesso, è prima di tutto gente competente nel settore
    meramente informatico, che poco sa di temi più strettamente psicologici;
    tant'è che la persona che sta caldeggiando l'ipotesi di questa scuola di
    specializzazione a Palermo, è un neo laureato in Psicologia, che tuttavia
    vanta una consolidata esperienza in campo informatico "tecnico", ma che
    certamente non agirà da "tuttologo" (al momento è solo un'indiscrezione di
    cui non so molto di più).

    L'obiettivo dell'integrazione delle aree del sapere è, credo, uno dei
    baluardi su cui poggia la riforma dell'Autonomia Scolastica, che investe
    anche l'ordine di formazione Universitaria, e alla luce di questo sarei
    possibilista circa l'eventualità che, non appena si sarà meglio consolidato
    l'assetto del Nuovo Ordinamento della Facoltà di Psicologia, non mancherà ai
    "posteri" di proporre l'inserimento di corsi opzionali e/o aggiuntivi, che
    portino dentro alla formazione dei "nuovi Psicologi" anche dei contributi
    formativi più specificamente informatici, spendibili nell'area della Web
    usability.

    La questione che rimane aperta, tuttavia, è come facciamo noi "psicologi (o
    aspiranti tali) del vecchio ordinamento" a metterci al passo con i tempi, in
    un momento così particolare in cui le nostre lauree coincidono con questa
    delicata transizione da un "vecchio" a un "nuovo".
    Temo che, per il momento, non ci rimanga che procedere , come dice appunto
    Nicola, da "autodidatti", al limite affiancandoci a personale competente,
    con il quale "mettere in compartecipazione" le rispettive competenze.
    Il "valore aggiunto" che può portare uno psicologo coincide infatti con
    tutta quella vastissima area di competenze relative ai processi percettivi,
    alle modalità di ragionamento, agli stili cognitivi e, ultimo ma non ultimo,
    alla motivazione ad apprendere che sottende la curiosità epistemica di
    chiunque si accosti ad uno strumento nuovo o ad un'interfaccia comunicativa.
    Data l'eterogeneità dei due bagagli formativi delle diverse figure
    professionali chiamate in causa, ritengo che - almeno in una fase iniziale -
    la modalità più produttiva per lavorare sia una modalità di rete, che
    sfrutti le potenzialità del team, piuttosto che inseguire la chimera di uno
    psicologo "webologo", la cui identità non è nemmeno larvatamente
    riconosciuta. Mirare alla definizione di in profilo professionale completo,
    che metta lo psicologo in condizione di lavorare completamente "in proprio",
    non solo porterebbe ad un dispendio di tempo notevole (ricordiamoci quanti
    decenni siano occorsi per riuscire ad approdare al conferimento di una
    identità alla figura più ampia del "formatore", e per di più con risultati
    non ancora del tutto soddisfacenti), ma temo anche ad un impoverimento di
    quella miniera di risorse che può essere, per l'appunto, il lavoro in team.
    Ritengo tra l'altro, per concludere, che rispetto ai pionieri di un tempo,
    noi possiamo oggi vantare una risorsa non indifferente, che è rappresentata
    dalla nuova tendenza all'interscambio tra professionisti appartenenti ad
    aree differenti, e non credo affatto che questa possa essere solo una
    "moda"; al contrario, a giudicare dall' ampiezza della diffusione di questa
    modalità di lavoro, ritengo che il futuro poggi essenzialmente
    sull'accettazione di questo presupposto.

    Valeria

    OPs | Psicologia per passione

  4. #4
    Sebastiano

    Gentili colleghi
    Approfitto dell'e-mail scritta da Nicola e argomentata molto validamente da
    Valeria per porre anche io l'attenzione sulla formazione di psicologi con
    competenze informatiche.
    Ho seguito quest'anno a palermo psicopatologia dello sviluppo, una materia
    tenuta in modo straordinario dal prof. Vincenzo Caretti, in quella sede ho
    avuto modo di accostarmi più da vicino (seguivo già saltuariamente
    Mediamente) alla "psicoterapia delle realtà virtuali", la SIP-TEC società
    che si occupa della clinicà dei nuovi media, può dare qualche
    infosull'ambito di azione di una formazione di questo tipo in più come pure
    la lettura, di testi come
    La mente in internet a cura Cantelmi T.Piccin ed.
    Psicopatologia delle realtà virtuali Vincnzo Caretti, Daniele La Barbera
    Masson ed.
    Resto a vs disposizione per qualsiasi altra informazione.
    Sebastiano Iaia

    OPs | Psicologia per passione

  5. #5
    Nicola

    Gentili colleghi
    > Approfitto dell'e-mail scritta da Nicola e argomentata molto validamente
    da
    > Valeria per porre anche io l'attenzione sulla formazione di psicologi con
    >
    > avuto modo di accostarmi più da vicino (seguivo già saltuariamente
    > Mediamente) alla "psicoterapia delle realtà virtuali", la SIP-TEC società
    > che si occupa della clinicà dei nuovi media, può dare qualche
    > info sull'ambito di azione di una formazione di questo tipo

    Caro Sebastiano,

    quella che ci porti è un'altra area emergente di sicuro interesse per noi
    Psicologi, anche se differente in termini applicativi dalle materie della
    web usability & communication...
    Anche sul versante clinico, infatti, cominciano a proporsi le prime figure
    di:

    - esperto in consulenze on line
    - esperto in dipendenze da Internet (Internet Addiction Disorder)

    Mentre la prima è ancora poco definita ed in via di "validazione" (per es.
    l'Ordine degli Psicologi del Lazio sta ragionando sulla
    validità/fattibilità/efficacia o meno di tale pratica), la seconda area è
    sicuramente fiorente ed interessante!
    Sempre più spesso ci troviamo di fronte a casi di dipendenza da internet:
    - da giochi on line (tipo Quake, Doom, MUD vari, ecc....
    - da giochi d'azzardo on line
    - da chat e forum
    dipendenze che portano a sacrificare aspetti sociali, affettivi, lavorativi
    causando, alla lunga, enormi disagi e deficit...
    Anche i giochi elettronici tipo playstation rientrano nel discorso... vi
    sono ricerche anglosassoni che parlanodi bambini in età adolescenziale che
    non ricordano se alcune situazioni le hanno vissute nella realtà o in un
    qualche gioco di simulazione!!!

    Ora, in tutti questi ambiti, ritengo che alle tradizionali
    conoscenze/competenze dello psicologo/psicoterapeuta debbano affiancarsene
    di nuove e non solo a noi vicini. Ritengo che si debba conoscere anche il
    "medium" in cui si alimentano tal disagi (quindi conoscenze informatiche) e
    le dinamiche sociali tipiche del medium (quindi conoscenze anche di tipo
    sociologico) solo per fare alcuni esempi...

    > in più come pure la lettura, di testi come
    > La mente in internet a cura Cantelmi T.Piccin ed.
    > Psicopatologia delle realtà virtuali Vincnzo Caretti, Daniele La Barbera
    > Masson ed.

    Conosco i libri ed in parte anche la cerchia degli autori che si muove
    attorno al sito web http://www.psychoinside.it che per primo in Italia ha praticato
    la consulenza on line affiancandola ad una ricerca/sperimentazione seria ed
    efficace...
    Fra l'altro al convegno che abbiamo organizzato per venerdì 22
    (www.opsonline.it/risorse/age_convegno.asp) ci sarà anche la dott. Simonetta
    Putti di Psychoinside.it che presenterà, per l'appnto, i risultati di
    quest'anno di sperimentazione!

    Un saluto a tutti e buona giornata,
    nico

    OPs | Psicologia per passione

  6. #6
    Ospite non registrato
    Carissimi colleghi,
    devo confessare che solo oggi mi sono collegata per la prima volta a questo sito e ho visto con piacere che ci sono cervellini intressanti...
    Comunque,sono una studentessa in psicologia che da alcuni mesi lavora in un'azienda palermitana che si occupa di e-learning.
    Infatti in quest'azienda, oltre ad avere figure tecniche informatiche abbiamo anche docenti e personale che si occupa di formazione tradizionale e on line.
    Nello specifico io mi occupo di metodologie didattiche e stili di apprendimento con particolare attenzione alle strategie che possano favorire il collaborative learning on line.
    Pertanto invito tutti al sito (in parte ancora in costruzione)nel quale si parla del nostro progetto.
    Grazie dell'attenzione e un abbraccio a tutti http://www.easycircle.it

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