[QUOTE=MEMOLEMEMOLE;2451619]
Gli Sciff hanno messo a punto una strategia per soggetti psicotici, detta rigenitorializzazione. Si tratta di ricostruire un Genitore frammentari o contraddittorio, che ha condotto all'empasse il soggetto psicotico.certo la trovo un po' riduttiva per la patologia...ad esmepio non troco adeguato l'utilizzo dell'at nella patologia autistica....
Tutta la parte che riguarda le transazioni e' da considerare rivolta a schemi di comportamento riflessi. Si vuole disabituare il soggetto a rispondere ad uno stimolo da una posizione inadeguata [Bambino ribelle, Genitore normativo], e costruire invece una risposta utile, basata sul controllo dell'Adulto.Comuqnue sia, L'AT NOn è di derivazione cognitiva comportamentale..tutt'altro!....la parte comportamentale è utile solo (si fa perdire) per una delle diagnosi possibile!
Nasce come terapia di gruppo di utilita sociale, in quanto si presta per la cura di piu persone contemporaneamente, portandoli a rendersi conto degli atteggiamenti disfunzionali e parassiti, che impediscono o complicano la comunicazione.mentre è molto vicina alla psicoanalisi e soprattutto è un tipo di psi relazionale....
Di psicoanalitico ha molto poco, a meno che non si voglia indagare a fondo sul copione individuale, per scoprire l'origine dei giochi usati, delle ingiunzioni e delle spinte presenti, studiando la matrice del copione, cioe' le influenze genitoriali disfunzionali.
Ma questo e' un passo successivo.
Come diceva Berne:- Prima miglioriamo la performace. Poi, se sara' necessarioo, indagheremo nel profondo-.
Anche perche si rischia di non trovare nulla di utile.
In effetti e' cosi. Si basa sulla collaborazione attiva del soggetto in una posizione esistenziale: io sono ok e anche tu sei ok. Niente a che vedere con la psicoanalisi e con altre forme di psicoterapia in cui il terapeuta svolge la parte del Genitore e il cliente, la parte del Bambino adattato.basti solo pensare che si basa su un apoprccio fondamentale e cioè: che Tutti abbiamo la capacità di pensare..per cui la deciisone spetta al soggetto (paziente)....ciò si discosta moltissimo dalla TCC..non trovi?
[
Gli Sciff hanno messo a punto una strategia per soggetti psicotici, detta rigenitorializzazione. Si tratta di ricostruire un Genitore frammentari o contraddittorio, che ha condotto all'empasse il soggetto psicotico.
ah si??? non lo sapevo....corro a crecare qualcosa su internet in proposito!!!!!!!!!!
Tutta la parte che riguarda le transazioni e' da considerare rivolta a schemi di comportamento riflessi. Si vuole disabituare il soggetto a rispondere ad uno stimolo da una posizione inadeguata [Bambino ribelle, Genitore normativo], e costruire invece una risposta utile, basata sul controllo dell'Adulto.
Nasce come terapia di gruppo di utilita sociale, in quanto si presta per la cura di piu persone contemporaneamente, portandoli a rendersi conto degli atteggiamenti disfunzionali e parassiti, che impediscono o complicano la comunicazione.
Di psicoanalitico ha molto poco, a meno che non si voglia indagare a fondo sul copione individuale, per scoprire l'origine dei giochi usati, delle ingiunzioni e delle spinte presenti, studiando la matrice del copione, cioe' le influenze genitoriali disfunzionali.
Ma questo e' un passo successivo.
Come diceva Berne:- Prima miglioriamo la performace. Poi, se sara' necessarioo, indagheremo nel profondo-.
Anche perche si rischia di non trovare nulla di utile.
In effetti e' cosi. Si basa sulla collaborazione attiva del soggetto in una posizione esistenziale: io sono ok e anche tu sei ok. Niente a che vedere con la psicoanalisi e con altre forme di psicoterapia in cui il terapeuta svolge la parte del Genitore e il cliente, la parte del Bambino adattato.[/QUOTE]
per il resto..concordo..... ne so davvero poco.....ripeto: sto facendo un corso...ho appena fatto solo il 101 e ora questo....devo studiare tanto e mi fa piacere avere scambi del genere con chi ne sa più di me! Grazie
." all'origine gli esseri umani erano doppi:possedevano 2 teste, 4gambe, 2 sessi uguali o diversi.Questa condizione cionferivaloro una grande forza e un ambizione tale che un giorno si lanciarono all'assalto del cielo.Allora zeus infuriato tagliò in due ciascuno di loro e da qual giorno ognuno è alla ricerca della sua metà!"
.................
nuovo regolamento: http://www.opsonline.it/help/
---------------------
VENDITRICE ACCREDITATA DI OPSonline
Ciao memole
mi hai affascinata stavo cercando qualche informazione sull'analisi transazionale e volevo chiedert se potrest inviarre il materiale sualla mia email è cristi82lt@libero.it grazie infinite
Ciao, sono una psicoterapeuta ad indirizzo analitico transazionale. Ho frequentato la scuola di pio scilligo e ti consiglio vivamente di intraprendere questo percorso formativo, poichè ti garantisce una professionalità e una preparazione ottimale e ti arricchisce di consapevolezze e umanità. Per cui non potrai altro che guadagnarci....
Ciao a tutti!
Aggiorno la discussione perché mi sto approcciando con grande curiosità e interesse all'orientamento dell'AT, ma non riesco a farmi un'idea oggettiva sulla qualità della formazione e sulla "compatibilità" (passatemi il termine orrendo) con il panorama clinico attuale.
Mi spiego meglio: quanto l'approccio teorico e metodologico dell'AT è complementare ad altri approcci (mi riferisco soprattutto all'orientamento psicoanalitico), ad esempio all'interno di contesti complessi (clinici, ma anche scolastici, aziendali, ecc.) e quanto invece i punti di differenziazione tra i due orientamenti ne rendono difficile l'incontro?
Mi pongo questa domanda perché, oltre che per la mia libera professione, voglio intraprendere una specializzazione che mi permetta di avere le competenze e gli strumenti per muovermi anche in contesti allargati dove indubbiamente la prevalenza dei clinici ha un orientamento psicoanalitico o sistemico (almeno nel mio ambito di intervento).
Una mia conoscente è specializzata in psicoterapia conversazionale e, per quanto soddisfatta della propria formazione, ha moltissime difficoltà ad inserirsi in contesti lavorativi in cui i "grandi pilastri" della psicoterapia la fanno un po' da padrone.
Non parlo solo di credibilità (per arrivare al punto), ma di vero e proprio approccio multifocale (transazionale/psicoanalitico) al problema: è possibile/costruttivo oppure è difficile da realizzarsi/controproducente?
Insomma, è sicuramente un discorso molto materialista, ma la paura di poter intraprendere un percorso (per quanto in linea con il proprio pensiero, entusiasmante ed arricchente professionalmente ed umanamente) che poi non trovi spazio di realizzazione concreta nell'attuale teatro lavorativo...c'è.
Ultima modifica di Blackboard : 02-05-2012 alle ore 22.06.05
Ciao Bradipax , io sarei molto interessata alla scuola di scilligo, ma sto cercando info da chi l'ha frequentata o la frequenti per quanto riguarda l'impegno concreto che richiede...quanti weekend di formazione al mese sono previsti? la psicoterapia di gruppo è compresa nel prezzo oppure è a parte? non vivo a roma e lavoro (per potermi permettere la formazione) per cui devo capire se la frequenza è conciliabile con l'impegno lavorativo ti ringrazio in anticipo...
ciao, non sono esperta di questo approccio quindi mi scuso se la mia domanda risulterà cretina : c'è un modo per vedere se l'Io adulto, in un certo momento e periodo, è funzionante? E se quindi una transazione adulto-adulto sarebbe possibile ed efficace? Esempio stupido per spiegarmi: ci sono periodi/momenti/ecc in cui l'Io adulto non funziona al melgio per mille motivi, quindi è inutile con quella persona impostare una transazione adulto-adulto, ad esempio avere uno scambio di informazioni, perché non è in condizioni di recepirle, o pianificare e contrattare insieme qualcosa (tipo: stasera io passo a prendere i bambini e tu passa a comprare il latte e la marmellata di albicocche...e magari non ci passa o prende la marmellata di ciliegie perché sta con la testa da un'altra parte...esclusi i casi di Alzheimer precoce ). Ovviamente è un esempio banale. C'è un modo per capire se l'Io adulto dell'altro è funzionante o e quindi se si può impostare una transazione con l'Io adulto dell'altro? Oppure ci sono domande per "sondarlo", per capirlo in qualche modo? I terapeuti AT come fanno a capire se il pz può attivare uno stato dell'io adulto o rispondere alle sollecitazioni dell'Io adulto o cmq come fanno a sintonizzarsi con questo stato? Non so se una domanda rispondibile
Sembra che abbia analogie con la terapia cognitiva comportamentale infatti entrambi si basano sui problemi del "qui e ora" , sull'assertività e sulla consapevolezza . Il terapeuta e il paziente viaggiano insieme in un rapporto adulto di presenza, lasciando le motivazioni inconsce in secondo piano. La differenza è che l'analisi transazionale è un pò più articolata e che lavora sui passaggi dei vari stadi ( genitore bambino adulto) per arrivare alla utopistica maturazione della scelta e dell' adattamento.
Ultima modifica di ludovicamaria : 14-08-2012 alle ore 18.53.04
Ciao probabilmente noi abbiamo sempre i vari aspetti dei tre stadi che si alternano a vicenda, andarli a misurare o "sondarli" e a modificarli diventa una scelta eslusivamente (troppo) personale di quel terapeuta... quindi il tutto diventa un pò relativo e soggettivo.
Incuriosita dall'AT sono giunta in questo post, proprio per confrontarmi con l'esperienza altrui, capisco che la conversazione risale a parecchi anni fa, ma sarei interessata al materiale di Memolememole sull'AT potresti inviarmelo grazie vanessa1933@hotmail.it grazie infinite
Sei un professionista? Servizio Supervisioni e E-book per professionisti
Per la tua formazione post laurea, dai un'occhiata alle proposte di Opsonline:
Corsi d'aula
Corsi on line
Webinar
Regolamento Forum
Innanzitutto, l'uomo normale è solo un'astrazione