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  1. #16
    Redwings
    Ospite non registrato
    Cari amici/colleghi, vedo che ognuno vede le cose in maniera un po' differente..Diciamo subito che la motivazione che mi ha dato spunto per iniziare questa discussione forse è venuta poco a galla, rimanendo forse troppo sottointesa..Rimedio subito: immaginate una persona laureata in psicologia, che abbia fatto il tirocinio, che abbia sostenuto l'esame di stato e che si ritrovi ad avere la necessità di guadagnare qualcosa...Cosa fa?
    1 Lavorare come educatore: sottopagato, trattato male, e facendo lavori che non gli competono e soprattutto senza possibilità di evolvere...Moooolto deprimente...
    2 Avviare un'attività come libero professionista: ma come cerca i pazienti? Cosa offre?
    3 Frequenta un master, un corso, insomma qualcosa di specifico da spendere sul mercato.
    4 Si rivolge ad altri ambiti: risorse umane, formazione, o anche campi più distanti se non completamente differenti..
    La domanda iniziale del mio discorso, ossia se sia davvero necessario frequentare una scuola nasce proprio se vagliamo attentamente queste 4 possibilità: ci vuole sempre e comunque un aggancio, delle conoscenze, la possibilità di frequentare delle strutture, degli enti, soprattutto se prendiamo in considerazione la 2 e la 3 ipotesi...E' a questo punto solo la scuola di specializzazione che ci consentirebbe di avere questi "giusti contatti"?? Tramite il tirocinio, i docenti e altro ancora?? Siamo più credibili con una scuola alle spalle?? Questo fermo restando che la pratica psicoterapeutica necessita certo di una formazione e nessuno qui penso possa negarlo...Nessuno vuole improvvisarsi terapeuta solo con la laurea in psicologia, questo sia chiaro...Anche se molte volte il confine ad esempio tra colloqui di sostegno e terapia vera e propria è molto labile...E nessuno può controllare al 100% se stai facendo l'uno o l'altro...
    Spero di aver inquadrato meglio il discorso e fatto capire che non tutti purtroppo possono permettersi di investire soldi in altri 4 anni di scuola...

  2. #17
    Partecipante Esperto L'avatar di Bellatrix
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    30-01-2006
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    Bologna
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    296
    Purtroppo anche io mi devo schierare decisamente con Francesco...io ho una laurea di 5 anni e vi posso assicurare che non ci fila nessuno, figurati chi ha solo la triennale...è opinione comunque molto diffusa anche per altre facoltà, fatta eccezione forse per Ingegneria dove ingegneri junior sono abbastanza richiesti (perchè meno pagati dei senior!). Qui ragazzi bisogna sgomitare con le unighie e con i denti, perchè i posti osno pochi, il settore pubblico è murato e non ci sono più assunzioni, i concorsi sono pochi e con i soliti raccomandati, e aprire uno studio dopo 4 anni di specialità non vuol dire avere finito di soffrire perchè la concorrenza è tanta. scusate il ritratto molto cinico della situazione ma purtroppo almeno nelle grandi città è così.

  3. #18
    Partecipante Esperto L'avatar di airamanna
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    06-02-2006
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    ok, ok...ho battuto la ritirata da un pezzo!

    non continuate ad infierire...ho capito che non serve ad un bip la triennale, pardon!

    me ne vado, addio........

  4. #19
    fraancesco
    Ospite non registrato
    ...bè non buttarti giu...fai i tuoi 3 anni che ti mancano x la quinequennale, l'esame di stato, eventualmente se proprio vuoi la scuola di specializzazione (4 anni), poi ... ne riparliamo!!
    ...scherzi a parte non buttarti giu, sei giovane

  5. #20
    Redwings
    Ospite non registrato
    Forse si sta arrivando alla conclusione che solo i "ricconi" possono permettersi di sopravvivere in questo mondo, pagarsi la scuola, lavorare gratis per attirarsi simpatie, e poter formarsi a ciclo continuo senza paura di spendere...Perchè sarebbe davvero deprimente...Ma forse forse in realtà è proprio così...E certi toni saccenti sembrano dimostrarlo...

  6. #21
    Partecipante Esperto L'avatar di airamanna
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    06-02-2006
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    no no, io non esco proprio più di casa!
    mi sono barricata dentro!
    familiari ed amici dopo avermi chiesto "quando dai la tesi?" proseguono "e poi? dov'è che potresti lavorare?"

    ...non posso davvero rispondergli che mi devono riproporre queste domande a 40 anni!?

  7. #22
    Partecipante
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    20-09-2005
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    Capisco Airamanna, la situazione non è delle migliori...Conosco bene queste cose e purtroppo la realtà è proprio questa...Forse avremmo dovuto scegliere una facoltà diversa!!

  8. #23
    Partecipante Esperto L'avatar di airamanna
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    06-02-2006
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    e già! dopo una laurea in ec. e gestione delle imprese, e un'altra in scienze psicologiche ora vieni a dirmi che ho sbagliato facoltà..!!!

    ragazzi, scherzo!
    io lavoro come impiegata, questa laurea la sto prendendo per cercare un giorno (magari tra 20 anni) di fare il salto di qualità.
    non avevo in mente di mettermi a fare la Psicologa dopo la triennale, piuttosto di sfruttare queste mie nuove conoscenze per farmi strada nel mondo del lavoro in generale.
    questo significa che magari posso pffrire la mia collaborazione nei week-end a qualcuno e nel frattempo continuare a studiare. non avevo pretese ulteriori, mi rendo conto di 2 cose:
    - c'è molta concorrenza all'interno della professione, cioè tra psicologi
    - c'è molta concorrenza tra professioni attigue, assistenti sociali, sociologi, educatori, esperti di comunicazione, e chi più ne ha più ne metta...
    - ultimo ma, non meno importante, risolvere serimente il disagio o malessere psicologico altrui non è uno scherzo, ci vogliono due controcoglioni così...scusate la caduta di stile ma...

    spero non mi abbiate reputata una presuntuosa (oltre che ingenua) per il fatto che ho parlato di lavoro dopo la triennale, se è successo cambiate idea, sono una che crede nella gavetta e nella preparazione.

  9. #24
    Matricola L'avatar di martapucci
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    06-09-2004
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    La Spezia
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    17
    AIUTO RAGAZZI!
    REDWING: sono piuttosto d'accordo con te sul fatto che gli "specializzandi" vadano avanti a spalle coperte, e questo mi fa molta rabbia, perchè credo vivamente che la nostra professione vada svincolata fortemente dall'esclusività dell'ambito accademico...Sappiamo tutti in quanti ambiti potremmo essere impiegati e in quanti saremmo necessari ma nonostante questo la professione dello psicologo sembra necessariamente non concludersi in niente se non in millenni di studio senza esssere mai pronti sull'operativo.
    Io voglio aspettare e dato quel benedetto esame di stato non voglio iscrivermi immediatamente ad una specializzazione, ma vorrei inserirmi in qualche cazzo di ambito e poi scegliere, valutare, quale strada sento di più...Ma è proprio così impossibile?????

  10. #25
    Partecipante Esperto L'avatar di Bellatrix
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    30-01-2006
    Residenza
    Bologna
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    296
    Redwings, purtroppo penso che io od altri ci siamo permessi di dare dei giudizi così perentori ( e non saccenti) sulla situazione, almeno parlo per me, con sicura cognizione di causa, perchè purtroppo lo stiamo pagando sulle nostre spalle....è una visione cinica ma purtroppo molto realistica, ho comunque specificato che si tratta di una realtà che può variare da città a città, almeno per Bologna è così, la maggior parte di noi si trova a fare gli educatori nelle cooperative sociali tirando su due lire e spesso lasciati a noi stessi con casi improponibili pur di inserirci un minimo in un ambito più di nostra competenza....
    saluti a tutti e comunque un grosso in bocca al lupo per il vostro futuro

  11. #26
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di manuelas
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    18-11-2004
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    Originariamente postato da martapucci
    AIUTO RAGAZZI!
    REDWING: sono piuttosto d'accordo con te sul fatto che gli "specializzandi" vadano avanti a spalle coperte, e questo mi fa molta rabbia, perchè credo vivamente che la nostra professione vada svincolata fortemente dall'esclusività dell'ambito accademico...

    .....

    Ma è proprio così impossibile?????

    scusate mi intrometto a metà discussione..
    onestamente sì..mi sembra molto difficile...

    il problema non è specializzarsi o no..il problema è essere capaci di fare qcs o meno...

    cioè...
    poniamo che io non mi specializzi..ok.
    esame di stato...
    curriculum..
    cooperative..mi prendono!!! ottimo..evviva...già un buon punto direi...

    mi "danno in mano" un bambino autistico, con problemi con la famiglia, difficile inserimento a scuola e tutte quelle faccende lì.
    Io mi sono laureata con una tesi della madonna e un voto della madonna...(è un io ipotetico eh...) ma non so fare un bel niente...
    non ho idea della pratica MINIMA da applicare, non ho un supervisore esperto cui chiedere, un collega con cui confrontarmi, un "pari livello" nella mia situazione, o un modo per scaricare la frustrazione per la mia incapacità...

    eppure..sono psicologa!!! e loro mi trattano da psicologa...ho studiato, qualcosa saprò pur fare..se no a cosa serve lo psicologo???

    però la realtà e che io...voi...non sappiamo fare un accidente di niente con una laurea in mano.
    siamo onesti...
    la psicologia si costruisce...un pezzo alla volta.
    Ci vuole tempo.

    la scuola ti fornisce un titolo ok siamo daccordo che non serve a d un bel niente ( che poi non è vero del tutto) ma soprattutto ti fornisce metodo, ti da un gruppo, ti da qualcuno che ne sa più di te.
    non so a quanto di voi questo non farebbe comodo...scusatemi eh ma sti discorsi del "buttarsi" proprio non li capisco..ragazzi..lavoriamo con le persone eh...hanno almeno il diritto di avere davanti persone preparate.

  12. #27
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di manuelas
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    18-11-2004
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    Originariamente postato da Redwings
    [B] E' a questo punto solo la scuola di specializzazione che ci consentirebbe di avere questi "giusti contatti"??
    sì...!! e pochi centri per il tirocinio...

    Tramite il tirocinio, i docenti e altro ancora??
    docenti..universitari???per carità...
    peggio che peggio...
    dottorato con il tuo prof della tesi oppure assistente a vita sottopagato e sbattuto qua e là...
    se ti piace il genere...

    Siamo più credibili con una scuola alle spalle??
    Ovvio..per il motivo che ti he detto prima...che probabilità hai tu neospecializzato che la gente venga nel tuo studio...??
    se conosci un gruppo te li manda il collega...le persoen serie fanno così...

    Anche se molte volte il confine ad esempio tra colloqui di sostegno e terapia vera e propria è molto labile...E nessuno può controllare al 100% se stai facendo l'uno o l'altro...
    quindi????????
    lo facciamo lo stesso visto che nessuno controlla??
    ripeto..lavoriamo con le persone..per favore...

    Spero di aver inquadrato meglio il discorso e fatto capire che non tutti purtroppo possono permettersi di investire soldi in altri 4 anni di scuola...
    concordo..tutti quelli che conosco infatti fanno altri lavori e molti hanno una famiglia.

  13. #28
    Partecipante Figo L'avatar di Aimi_Summers
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    Originariamente postato da airamanna
    e già! dopo una laurea in ec. e gestione delle imprese, e un'altra in scienze psicologiche ora vieni a dirmi che ho sbagliato facoltà..!!!

    ragazzi, scherzo!
    io lavoro come impiegata, questa laurea la sto prendendo per cercare un giorno (magari tra 20 anni) di fare il salto di qualità.
    non avevo in mente di mettermi a fare la Psicologa dopo la triennale, piuttosto di sfruttare queste mie nuove conoscenze per farmi strada nel mondo del lavoro in generale.
    questo significa che magari posso pffrire la mia collaborazione nei week-end a qualcuno e nel frattempo continuare a studiare. non avevo pretese ulteriori, mi rendo conto di 2 cose:
    - c'è molta concorrenza all'interno della professione, cioè tra psicologi
    - c'è molta concorrenza tra professioni attigue, assistenti sociali, sociologi, educatori, esperti di comunicazione, e chi più ne ha più ne metta...
    - ultimo ma, non meno importante, risolvere serimente il disagio o malessere psicologico altrui non è uno scherzo, ci vogliono due controcoglioni così...scusate la caduta di stile ma...

    spero non mi abbiate reputata una presuntuosa (oltre che ingenua) per il fatto che ho parlato di lavoro dopo la triennale, se è successo cambiate idea, sono una che crede nella gavetta e nella preparazione.
    Guarda, la laurea triennale ti può servire eccome, puoi cominciare a farti una "minima" esperienza nel tuo settore.
    Da quando ho preso la laurea triennale ho cominciato a "lavorare" (in realtà la maggior parte dell'esperienza che mi sono fatta l'ho fatta senza essere retribuita, solo adesso mi pagano un briciolo) con lo scopo che, una volta finita anche la specialistica, avuta l'abilitazione, ecc., avrò già gettato un po' di "semi" che spero mi frutteranno come possibilità lavorative più sostanziose. Cosa significa, significa che sto studiando per la specialistica ma nel frattempo sto lavorando partendo "dal basso", spesso accettando lavori gratuitamente ma solo ed esclusivamente quando ne vale la pena in termini di esperienza professionale. Con una laurea, anche se triennale, se ti proponi come collaboratrice, a basso costo o addirittura non retribuita stai tranquilla che qualcuno in considerazione ti prende. E tu nel frattempo ti fai quella esperienza pratica che ti servirà per poter esercitare in autonomia la professione da PSICOLOGO (non psicoterapeuta, ovviamente), che raggiungerai alla fine della specialistica.
    Certo questo purtroppo lo puoi fare solo se rimani ancora in parte dipendente dai tuoi genitori, perché questi lavori a tempo perso non ti consentono certo di mantenerti, ma al momento riesco almeno a pagarmi l'università e i libri che è meglio di niente!

    Io per ora i miei semini li ho gettati e vedo che stanno già fruttando, non sono più così pessimista per il futuro!

  14. #29
    Partecipante Esperto L'avatar di airamanna
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    Aimi_Summers, grazie per il tuo intervento, noto con piacere che non tutti si cullano sul completamento della formazione, cercando un riscontro stada facendo rispetto a ciò che studiano.
    non è così assurdo e improduttivo formarsi in itere ed arrivare all'abilitazione (albo A) con un esperienza sia pure retribuita male ma, pur sempre esperienza. e quella conta, sempre.


    Francesco tace, non mi dice più nulla perchè ci ha perse le speranze con me. Starà pensando "vai avanti cara, poi mi racconti"...

    alla fine quando sarò tritata dal salto ad ostacoli, dalle montagne insormontabili delle burocrazie, dalla pressione degli anni che passano, sarò anch'io dei vostri...per il momento continuo a sognare...

  15. #30
    Partecipante Figo L'avatar di Aimi_Summers
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    Originariamente postato da airamanna
    Aimi_Summers, grazie per il tuo intervento, noto con piacere che non tutti si cullano sul completamento della formazione, cercando un riscontro stada facendo rispetto a ciò che studiano.
    non è così assurdo e improduttivo formarsi in itere ed arrivare all'abilitazione (albo A) con un esperienza sia pure retribuita male ma, pur sempre esperienza. e quella conta, sempre.


    Francesco tace, non mi dice più nulla perchè ci ha perse le speranze con me. Starà pensando "vai avanti cara, poi mi racconti"...

    alla fine quando sarò tritata dal salto ad ostacoli, dalle montagne insormontabili delle burocrazie, dalla pressione degli anni che passano, sarò anch'io dei vostri...per il momento continuo a sognare...
    Per quanto riguarda la mia "breve" esperienza, posso dire che è stata più produttiva degli anni passati sui libri fino ad adesso
    Per questo continuo in questa strada. Alla fine non si può generalizzare, il nostro futuro è solo nostro, non siamo tutti "standardizzabili" nei confronti del mercato del lavoro, e la differenza non la fa la scuola di specializzazione. Mi vengono in mente le parole della mia psicoterapeuta "non è vero che non c'è lavoro per gli psicologi, è che gli psicologi sono spesso dei fessacchiotti che non sanno essere imprenditori di se stessi".
    Non so quanto sia vero, sta di fatto che sperare che più alto è il tuo titolo di studio, più probabilità hai di trovare il lavoro, non è molto produttivo, perché i fatti dimostrano che non è assolutamente vero. Quindi bisogna rimboccarci le maniche.. e prima si inizia, meglio è!

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