• Opsonline.it
  • Facebook
  • twitter
  • youtube
  • linkedin
Pagina 6 di 6 PrimoPrimo ... 456
Visualizzazione risultati 76 fino 80 di 80
  1. #76
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    Originariamente postato da Accadueo
    L'avevo capito , il fatto è che non si può costituire un gruppo di auto-aiuto se a chiedere "aiuto" è uno solo. :
    In questo senso, come darti torto.
    Il gruppo di auto-aiuto, la t. di gruppo...non è solamente un gruppo di persone che chiedono aiuto. A mio dire, si può vedere questo tipo di supporto finalizzato ad una crescita personale.
    In questo senso questo thread può porsi questa finalità.
    Certo, ci potrebbe essere anche chi non sente questo tipo di necessità o chi è convinto che tale finalità non si possa proporre in un thread.
    Io sono ottimista, credo che ciò si possa raggiungere con l' utilizzo di questo strumento telematico. Mi sono anche documentato sulle comunità virtuali, le interazioni che si producono non sono poi tanto fredde, prive di empatia e significato.
    Credo inoltre che in questo modo si possa fare psicologia invece di parlarne solamente. Quindi non potrei pensare a persone potenzialmente più interessate e coinvolte di quelle nella stanza di psicoterapia di questo forum.
    Ma è solo un' opinione. Come dici tu bisogna considerare l' interesse degli altri. Aspettiamo quindi i futuribili 'adepti'.

    Sul disagio.
    Anch' io sento qualcosa di simile. Nella misura in cui devo aprirmi, per costrizione esterno o perchè me lo impongo avverto un certo disagio. Questo mi sembra un paradosso. Se non si riesce ad aprirsi con naturalezza, che senso ha ?. Passare la vita con l' affanno?....vagando di maschera in maschera?... .
    Credo però sia anche una questione di condizionamenti ed abitudini, lavorandoci sopra si può diventare più agili...

    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  2. #77
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
    Data registrazione
    31-03-2003
    Messaggi
    2,536
    Originariamente postato da wrubens
    Credo inoltre che in questo modo si possa fare psicologia invece di parlarne solamente. ...

    Rubens
    la differenza sostanziale nel nostro modo di vedere le cose è scritta nella frase che hai postato. Per me, anche parlare di epistemologia è fare psicologia.. anzi ti dirò di più.. raccontare la "propria" epistemologia significa anche conoscere certi pregiudizi sul mondo e il modo di agire con il mondo. Faccio un esempio per provare ad intendermi/ci meglio: Prendo il caso classico di un utente che "abbraccia" e crede all'epistemologia freudiana. Non penso sia difficile prevedere che questo legga e/o intervenga su certi argomenti piuttosto che su altri.. stanza dei sogni e thread dove le interpretazioni sono un "must".
    Quello che voglio dire è che per quanto possa esserci un "parlante solamente" , questo parlante non è scisso dalla propria persona (e quindi storia, modi di pensare, pregiudizi, comportamenti/comunicazioni) utilizza 'semplicemente' un livello di comunicazione differente. Come è possibile fare psicologia parlandone però non parlandone solamente? E' come se il mare dicesse a se stesso di fare il mare e allo stesso tempo negasse che le sue onde sono parte di sè.
    Naturalmente, poi ci può essere il verso opposto di 'conoscere' e cioè quello che a quanto pare preferisci tu.. invece di parlare 'sul', esperire direttamente quello che si 'prova'. Così, io che posto una certa canzone su musica&emozioni, ad esempio la Cura di Battiato, lascio intendere che in data e ora ho un certo stato d'animo piuttosto che un altro, poi seconda e terza canzone scrivo De Andrè e Guccini.. a questo punto dò altre informazioni che iniziano a formare contorni non solo sul mio stato d'animo ma anche sulla mia 'cultura' musicale. Cambio thread e scrivo un commento 'sentito' sulla crisi dell'oppio in Nepal, apro un thread sulla spettacolarità del test Roscharch ecc. ecc..
    Raccogliendo tante informazioni in questo senso, si 'arriva' comunque ad individuare, sommi capi, l'epistemologia che un utente ha in 'testa' in un certo periodo di tempo.
    Sono porte differenti di entrata per 'conoscere' e nessuna è più valida dell'altra.. sempre secondo me.

    P.S. non trovo più il thread del Nepallllllllll

  3. #78
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    Originariamente postato da Accadueo
    Naturalmente, poi ci può essere il verso opposto di 'conoscere' e cioè quello che a quanto pare preferisci tu.. invece di parlare 'sul', esperire direttamente quello che si 'prova'.
    Parlare di psicologia è un modo per conoscere la psicologia, e chiaramente mi piace .
    All' interno del dialogo verranno fuori posizioni 'epistemologiche' ed altri tratti che mi consentono di formarmi un' idea.
    Ma ciò avviene anche parlando di calcio, donne, cioccolata o politica.
    Fare psicologia è tutt' altra cosa, non credi?.
    Fare emergere e discutere posizioni di metacomunicazione.
    Utilizzare dettagli su posizione epistemologiche per dedurre emozioni, sensazioni, legami.
    Avviene il procedimento opposto. Nel 'parlare' di psicologia, da posizioni epistemologiche deduci i legami.
    Nel fare psicologia il centro è rappresentato dalla qualità delle relazioni ed utilizzi le posizioni epistemologiche come tramite per fare emergere sensazioni e discuterle.
    Ciò è radicalmente differente.
    Come due scalatori che guardando una montagna discutono su come fare......'epistemologia'. Per poi iniziare la scalata....' fare psicologia'.

    Rubens
    Ultima modifica di wrubens : 11-02-2005 alle ore 12.41.21
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  4. #79
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
    Data registrazione
    31-03-2003
    Messaggi
    2,536
    Wrubens, non mi son fatto capire. La psicologia non è un discorso esterno all'uomo come la montagna.. noi 'studiamo' la psicologia che 'studia' noi stessi.... è finita l'era dell'osservatore esterno che studia la psiche!
    Tu, in questo tuo ultimo post datato 11-02-2005 delle ore 129 PM, da persona che ha una psiche, parli di psicologia e fai psicologia attraverso una posizione epistemologica.
    Dici:
    Nel 'parlare' di psicologia, da posizioni epistemologiche deduci i legami.
    .. questa è una TUA posizione epistemologica.. IO ho sicuramente una differente posizione e cioè che 'vedo' i legami chiari e non dedotti. Io, partendo da una premessa secondo la quale essendo persona che studia se stessa che studia la persona che studia se.. mi son fatto l'idea che comunque sia faccio sempre psicologia o attraverso l'epistemologia o attraverso il binocolo... Tu.. e si 'vede' per iscritto, consideri l'epistemologia come qualcosa oltre! Hai in mente un'altra premessa secondo la quale fare psicologia è diverso dal parlarne.. come se questo genere di comunicazione fosse 'fuori', 'esterno' come la metafora della montagna... come se uno descrivesse il mondo che vede senza nessuna opinione.

  5. #80
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    Originariamente postato da Accadueo
    .. come se uno descrivesse il mondo che vede senza nessuna opinione.
    Questo non direi. Anzi, credo sia impossibile. Premessa: è impossibile non comunicare. (Waltz..).e non avere un' opinione.

    Ma questo è solo un ritocco di finezza.
    Accadueo. Da quel che ho capito per te tutto fa psicologia, parlare d' estetica è come parlare di relazioni.
    Non credo, non mi sono spiegato.
    Epistemologia a parte. Cercherò di essere più chiaro. In questo momento ci stiamo arrovellando il gulliver su questioni sottili. Potremmo andare avanti per un pò parlando da posizioni forse antitetiche. Se discutiamo sulla psicologia possiamo dire: parlo di psicologia.
    "Fare psicologia" è altro. CAMBIA L' OGGETTO DELLA COMUNICAZIONE.
    Esempio di "fare psicologia". Ho visto che hai postato questa risposta. Mi ha dato una certa sensazione. Non ho provato affiliazione. Analizzo un attimo. Mi capita a volte di provare questa sensazione. Nei casi dove c'è una cotrapposizione netta cosa succede. In genere mantengo per un pò la mia linea poi, anche per paura forse di abbandono?, tendo a cambiare. a volte mi appoggio su posizioni che hanno scelto gli altri al solo scopo di affiliarmi. Sento quest' esigenza. La sensazione della considerazione del gruppo mi piace....ecc...ecc...ecc... .

    Utilizzo un punto di partenza, la psicologia come il calcio, la cioccolata, la politica ecc. per mettere sulla tavola rotonda le mie sensazioni.
    Utilizzo la tavola rotonda per aprirmi. Strumentalizzo il punto di partenza per inquadrare la sensazione e porla in dibattito.

    Non è facile. Anzi, sono quasi certo che nessuno seguirà questa pazzia!....o almeno, su di te, che ti fai come me il caffè prima del forum mi potrei anche sbagliare. Su Santiago non ci scommetterei....Vincent?...ma forse...dipende... .

    Questo tipo di interazione ti mette a nudo. Esprimere le proprie sensazioni non è facile. Tuttavia è una strada essenziale per la nostra professione, e non è opinione solo mia.

    Questa è una strada. Il resto, il dibattito espistemologico...le teorie, il dibattito. A confronto mi sembra un giochino. Carino magari...ma affatto esauriente...che dici?....

    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

Pagina 6 di 6 PrimoPrimo ... 456

Privacy Policy