Originalmente inviato da
joker.the.mad
No, scusa, ferma un attimo, vorrei capire... Non mi è chiaro, non mi è per nulla chiaro il senso del tuo discorso... Cosa vorresti dimostrare? Che i "cattivi", tanto per continuare ad usare questa terminologia, sono tali solo per "cause situazionali"? E che, conseguentemente, anche i buoni sono tali solo perchè non sono stati sottoposti alle "cause situazionali" giuste ( o sbagliate, dipende dai punti di vista...)? Che, insomma, per dirla in volgare, è l'occasione che fa l'uomo ladro?
Ora, io non condivido del tutto questo assunto, anzi non credo affatto che sia vero e non saranno "fior fiore di studi" a convincermi del contrario..... L'avvocato Giorgio Ambrosoli, i giudici Falcone e Borsellino, Ninni Cassarà, Pio La Torre sono solo alcuni esempi di persone che sono andate fino in fondo al proprio dovere pur sapendo di rischiare la vita e, di fatto, perdendola... E come loro, ci sono stati e continuano ad esserci mille e mille altri esempi, piccoli e grandi, volti noti o sconosciuti di persone che scelgono di continuare ad essere coerenti con la propria coscienza pur trovandosi in "cause situazionali" in cui sarebbe facile girare la testa dall'altra parte, o, peggio, mettere anche loro le mani nella "marmellata"....
Ma diamo pure per scontato che tu abbia ragione, che le cose stiano effettivamente così, che i "cattivi" siano tali solo perchè indotti da "cause situazionali"...
E allora? Che cambia questo? Non si tratta certo di dividere l'Umanità in "buoni" e "cattivi" in senso ontologico, quasi che ci siano individui geneticamente portati al malaffare contrapposti ad altri circondati fin dalla nascita dall'alone della bontà...
Almeno: non è certo questo il mio pensiero, semmai si tratta di un modo di ragionare tipicamente razzista, di chi dice che se uno è zingaro, negro, ebreo o chi più ne ha più ne metta, allora è sicuramente un "cattivo" da isolare e/o punire...
No, il mio invito a non confondere le responsabilità era da intendersi, ovviamente, riferito non alla "natura" di buono o cattivo di una persona o di un gruppo di persone, ma ai "comportamenti" individuali o di gruppo, comunque determinati....
Quello che voglio dire, insomma, è che c'è differenza tra rubare una mela e truffare lo Stato di cento milioni di euro e che la seconda azione è cento milioni di volte più grave della prima..... E che mescolare situazioni diverse, mettendo tutto nello stesso calderone, equivale, nella sostanza, ad assolvere il grande truffatore, giustificando, di fatto, il suo comportamento ( anzi, gratificandolo pure, in quanto furbo e "dritto" ), dimenticando che poi il conto della sua truffa, alla fine, lo paga anche chi lo assolve ( o, magari, lo esalta....)