Vorrei dare il mio ultimo contributo a questo tema, perchè altrimenti diventerei ripetitivo e ciò va contro le buone regole del forum di ops. Quindi risponderò in due punti:
1. Allo stato attuale della formazione in psicologia, io la penso esattamente come questi medici che pontificano. E non sono medico, sono uno studente di psicologia ad un passo dalla laurea. Secondo me, sempre allo stato attuale della formazione in psicologia, hanno ragione loro.
2. Io non svaluto la persona che ha scelto di intraprendere il percorso di educatore, assistente sociale, psicologo, OSS, ecc. ecc. Io svaluto i percorsi formativi in sè per sè, poichè sono stati creati in modo ambiguo, superficiale e senza tenere conto degli accavallamenti di competenze con altre professioni, incuranti delle conseguenze che tali scelte avrebbero avuto su noi studenti. Questo accavallamento di competenze ha delle enormi ricadute sul lavoro di tutti i giorni, sia per quanto riguarda le nostre possibilità di lavoro, sia per quanto riguarda l'utenza che difficilmente ha una visione completa delle differenze tra ciascuna figura.
Quindi, sempre secondo me, non è immaturo avere uno sguardo critico su questi percorsi formativi. Anzi, sempre secondo me, è molto più rischioso fare finta di niente o trovare differenze artificiose che nel mondo del lavoro, almeno quello in cui vivo io, nessuno rispetta.
Se qualcuno volesse continuare questa dicussione con me, mi può scrivere in privato. A me può fare solo piacere