ciao
la partita iva è l'unica soluzione se lavori come psicologo e se svolgi prestazioni presso es: enti o cooperative come psicologo, dato che si presume che la tua mansione sia quella di un libero professionista (cioè di un professionista che porta la propria formazione per un intervento specifico, in genere senza vincoli di orario)
un esempio di prestazione per una cooperativa come libero professionista è l'attività di supervisore degli educatori: in questo caso lo psicologo fa due ore di supervisione agli educatori, e si reca nella cooperativa solo per quelle due ore...la prestazione, essendo da psicologo, richiede la partita iva, e ovviamente come tutte le partite iva ti viene pagato il lordo (es: 20€ all'ora), poi sei tu a dover detrarre da tale cifra i soldi delle tasse e dei contributi pensionistici
nel tuo caso,
peaceloveart , invece la mansione non è affatto da psicologo, dato che l'assistenza domiciliare è fatta dagli educatori. Quindi non c'è bisogno della partita iva, la cooperativa la chiede probabilmente per approfittarsene e far ricadere sul lavoro che svolgerai (e che comunque non sarà pagato come quello da psicologo e con le cifre da tariffario, ma molto meno, ovviamente) gli oneri della tassazione e dei contributi...un consiglio? mandali al diavolo!
non solo si stanno dimostrando poco seri, ma ti sfrutterebbero e tu ci guadagneresti pochissimo (anzi...probabilmente rischi anche di andare in perdita)...se sei alla canna del gas un lavoro "non nell'ambito psicologico" rende senz'altro di più!