• Opsonline.it
  • Facebook
  • twitter
  • youtube
  • linkedin
Pagina 2 di 29 PrimoPrimo 123412 ... UltimoUltimo
Visualizzazione risultati 16 fino 30 di 433
  1. #16

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    se la soluzione di char_lie è la morte allora preferisco quella di luca, cioè la terapia che riduce la sofferenza in tempi brevi e mantiene costante nel tempo i risultati raggiunti

  2. #17
    Banned
    Data registrazione
    14-09-2009
    Residenza
    toscana
    Messaggi
    1,780
    Blog Entries
    126

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    Ma perchè esiste?
    Cos'è, la cognitivo-comportamentale, quella che ti dà i compitini di casa?

    anzi, a proposito, è vero che la cognitivo.comp ecc, dà le domande da fare a casa, e i consigli, e gli obiettivi da raggiungere, o sono tutte chiacchiere?

    Io ad esempio, non la potrei sopportare una cosa del genere.

    Figuriamoci se accetterei delle direttive da qualcuno...o peggio, degi obiettivi condivisi.

    Roba da analizzare..

    Forse mi ci vorrebbe?'sta tegola sul capo?
    Ultima modifica di complicata : 21-02-2010 alle ore 16.00.30

  3. #18
    Banned
    Data registrazione
    21-03-2008
    Residenza
    Salerno
    Messaggi
    1,546

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da angeloazzurro79
    se la soluzione di char_lie è la morte allora preferisco quella di luca, cioè la terapia che riduce la sofferenza in tempi brevi e mantiene costante nel tempo i risultati raggiunti
    Io volevo solo mettere in evidenza scherzando che anche la morte paradossalmente permetterebbe di ridurre la sofferenza e mantenere costante nel tempo i risultati raggiunti.
    Non volevo affatto dire che la morte rappresenta la soluzione di ogni problema, non è così, ma sicuramente è efficace se i problemi che pongono ad uno psicoterapeuta delle persone consistessero e si riducessero veramente solo in quello fondamentale di ridurre la sofferenza.
    Ridurre la sofferenza secondo me non basta a definire qualcosa come terapeutico, per far questo è importante stabilire anche come la si dovrebbe ridurre la sofferenza e se il paziente è d'accordo col punto di vista del terapeuta che vende un qualche sistema per ridurla, che sia la morte o altro poi non importa. Per questo in generale ridurre la sofferenza spesso è un falso problema, chiedete ad una persona cosa vuole, non vuole ridurre un male psicologico, più che altro vorrebbe risolvere (avere soluzioni praticabili) per certi problemi esistenziali che ritiene dei mali. Meglio indicare direttamente il come la si dovrebbe ridurre la sofferenza ossia stabilire chiaramente la psicoterapia che tipi di problemi può permettere di risolvere senza girare a vuoto sull'ambiguo concetto di "riduzione della sofferenza".

    Saluti
    Ultima modifica di Char_Lie : 21-02-2010 alle ore 17.31.45

  4. #19
    Banned
    Data registrazione
    14-09-2009
    Residenza
    toscana
    Messaggi
    1,780
    Blog Entries
    126

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    Char-Lie,
    il terapeuta che vende la Morte, me lo fa lo sconto?

    Ma simbolicamente, vendon tutti la Morte, son come gli assicuratori.
    Infatti spesso ti fanno intendere che devi morire per poi rinascere.

    E con questo mito dell'Araba Fenice, tu vai avanti in una sorta di suggestione.

    Per tipi facilmente suggestionabili?
    Ultima modifica di complicata : 21-02-2010 alle ore 18.23.30

  5. #20
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    22-08-2009
    Messaggi
    190

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da complicata Visualizza messaggio
    Ma perchè esiste?
    Cos'è, la cognitivo-comportamentale, quella che ti dà i compitini di casa?

    anzi, a proposito, è vero che la cognitivo.comp ecc, dà le domande da fare a casa, e i consigli, e gli obiettivi da raggiungere, o sono tutte chiacchiere?

    Io ad esempio, non la potrei sopportare una cosa del genere.

    Figuriamoci se accetterei delle direttive da qualcuno...o peggio, degi obiettivi condivisi.

    Roba da analizzare..

    Forse mi ci vorrebbe?'sta tegola sul capo?

    Complicata,io sono in terapia cognitivo-comportamentale sistemico-relazionale. Si è vero a volte mi dava dei compitini a casa,ma si trattava di scrivere una sorta di diario o di parole chiave per poter arrivare alla soluzione del problema,comunque la mia non lo faceva spesso.In realtà è molto utile,perchè ti aiuta a trovare un linguaggio tutto tuo insieme al terapeuta.Ultimamente le ho fatto un anagramma con i codici della matematica per farle capire cosa intendevo...ne è rimasta cosi entusiasta che se lo è tenuto nell'agenda! e ogni volta che vogliamo intenderci ormai utilizziamo schemini in terapia, o se vuole che lavoro su una situazione in particolare in settimana,mi chiede di metterlo per iscritto.Il risultato è interessante...fidati.

  6. #21
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    22-08-2009
    Messaggi
    190

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    comunque no..... di fare domande a casa neanche morta!! la terapia è mia e sua! a meno che non faccio domande in incognito per poterle mettere per iscritto subito dopo e vedere che tipo di reazione mi ha suscitato.

  7. #22
    Banned
    Data registrazione
    14-09-2009
    Residenza
    toscana
    Messaggi
    1,780
    Blog Entries
    126

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    Grazie, ninina.
    Sono molto curiosa di altri tipi di terapie.
    Un anagramma con i codici della matematica?!

    Forte!!

  8. #23
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    22-08-2009
    Messaggi
    190

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    si e ci siamo capite al volo! hahaha!!!

  9. #24
    Banned
    Data registrazione
    14-09-2009
    Residenza
    toscana
    Messaggi
    1,780
    Blog Entries
    126

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    Pensavo, sai, le domande in fondo, ce le facciamo comunque, no?
    Un tripudio di interrogativi senza risposta, che poi non trovano spazio..
    Sono troppi tutti insieme.
    In genere fai una selezione sul momento, chè tanto è inutile studiarci in anticipo.

  10. #25
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    22-08-2009
    Messaggi
    190

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    no certo anche le risposte di impatto hanno il suo effetto.Ma se durante la terapia non c'è tempo e bisogna lavorare su un obiettivo assai lungo durante la settimana,è utile scomporre i nostri dubbi con calma anche da soli.Lo psicologo sta li in fondo solo per guida,la nostra guarigione dipende in parte da lui,ma tutto il lavoro dobbiamo farlo noi.

  11. #26
    Banned
    Data registrazione
    14-09-2009
    Residenza
    toscana
    Messaggi
    1,780
    Blog Entries
    126

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    ah, quindi si possono prendere degli appunti con calma, si annotano delle cose che pensiamo, e poi si possono rileggere insieme al terapeuta, se ho capito bene.

  12. #27
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    22-08-2009
    Messaggi
    190

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    esatto..... puoi farlo da sola e portarlo di tua spontanea volontà,o magari è una richiesta dello psicologo segnare i tuoi stati d'animo in determinati momenti quotidiani della tua vita.O magari scrivere quello che pensi di una determinata situazione per poter analizzare un problema.

  13. #28
    Johnny
    Ospite non registrato

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da Char_Lie Visualizza messaggio
    Io volevo solo mettere in evidenza scherzando che anche la morte paradossalmente permetterebbe di ridurre la sofferenza e mantenere costante nel tempo i risultati raggiunti.
    Non volevo affatto dire che la morte rappresenta la soluzione di ogni problema, non è così, ma sicuramente è efficace se i problemi che pongono ad uno psicoterapeuta delle persone consistessero e si riducessero veramente solo in quello fondamentale di ridurre la sofferenza.
    Ridurre la sofferenza secondo me non basta a definire qualcosa come terapeutico, per far questo è importante stabilire anche come la si dovrebbe ridurre la sofferenza e se il paziente è d'accordo col punto di vista del terapeuta che vende un qualche sistema per ridurla, che sia la morte o altro poi non importa. Per questo in generale ridurre la sofferenza spesso è un falso problema, chiedete ad una persona cosa vuole, non vuole ridurre un male psicologico, più che altro vorrebbe risolvere (avere soluzioni praticabili) per certi problemi esistenziali che ritiene dei mali. Meglio indicare direttamente il come la si dovrebbe ridurre la sofferenza ossia stabilire chiaramente la psicoterapia che tipi di problemi può permettere di risolvere senza girare a vuoto sull'ambiguo concetto di "riduzione della sofferenza".

    Saluti
    ciao!
    allora, andando oltre il discorso della morte, che credo sia una provocazione (la morte non è una soluzione, ma una fuga), è vero quello che dici sulla sofferenza: fare una terapia non vuol dire soltanto "ridurre la sofferenza" (che è una percezione soggettiva). Questo lo fanno gli PSICOFARMACI, e i medici che pretendono di "curare" soltanto somministrando un farmaco. Ma la psiche (parola che etimologicamente significa "soffio", o "anima"), non è un pezzo del corpo, e quindi è concettualmente sbagliato pensare di poter "curare" un disturbo della sfera psichica con un farmaco (la parola "psico-farmaco" è un ossimoro). I farmaci infatti agiscono sul cervello, e non sulla psiche. La psiche non è un epifenomeno del cervello, come vorrebbero far credere certi riduzionisti (non faccio nomi, ma ce ne sono alcuni molto noti)

    Difatti la psicoterapia, come si diceva nei post subito sopra, fa ben altro.
    Ultima modifica di Johnny : 21-02-2010 alle ore 20.13.35

  14. #29
    Banned
    Data registrazione
    21-03-2008
    Residenza
    Salerno
    Messaggi
    1,546

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da Johnny
    e quindi è concettualmente sbagliato pensare di poter "curare" un disturbo della sfera psichica con un farmaco
    Beh ma un disturbo della sfera psichica di cui soffre un certo paziente per uno psicoterapeuta non è inquadrabile oggettivamente a priori da qualche parte dal punto di vista soggettivo perché è sempre il soggetto che decide poi dove collocare più precisamente il suo disturbo, visto che un male può coinvolgere intere aree dell'esistenza di una persona. Se un esperto lo riduce alla modifica di poche funzioni biochimiche può essere sbagliato, ma potrebbe essere sbagliato anche se un altro esperto cerca di ridurlo alla modifica di determinate funzioni psichico-emotive. In funzione di quelli che si ritengono siano il nucleo di problemi che rappresentano per la persona in questione quel particolare disturbo, una cura dovrebbe tentare di avvicinarsi alla soluzione, ogni tentativo di aggirare questo nucleo con dei richiami "alla riduzione della sofferenza" o alla propria autorità è inutile, o li si risolve questi problemi in una misura soddisfacente per il paziente o restano insoluti.
    Ogni persona quando è alle prese con un male ha un'immagine della propria salute in cui quel male è assente, ha un'immagine del proprio viver bene senza quel male, se non l'avesse non avvertirebbe alcuna difficoltà mai.
    Più si riesce ad avvicinarsi a questa immagine secondo il metro soggettivo della persona, più la terapia può considerarsi riuscita "nei confronti di quel male" secondo me, cioé non è semplicemente la sofferenza che va eliminata ma la persona deve essere portata o riportata al suo stato ideale di salute in cui anche quella sofferenza non c'è più. Ogni male (un male non è solo sofferenza o percezione del dolore ma qualcosa di più ampio) ci configura anche le situazioni in cui è assente. Un dolore ai denti lo si potrebbe far sparire anche tirando via i denti, ma questa situazione in cui magari quel tipo di sofferenza non c'è più nessuna persona la riterrebbe risolutiva, le situazioni che si immaginano come risolutive rispetto a quel particolare male è vero che sono situazioni in cui il dolore non c'è, ma questo non basta, l'assenza della percezione di un dolore ci dice poco riguardo alla direzione verso cui dovrebbe indirizzarci un ipotetica cura, ce ne sono miriadi di situazioni in cui quel particolare dolore non c'è, compresa la situazione in cui la persona è proprio morta oppure non ha certe parti del cervello che rilevano il dolore ai denti e così via...
    Volevo solo mettere in evidenza che "la riduzione della percezione della sofferenza" è una condizione necessaria ma non sufficiente per verificare il successo di un qualsiasi tipo di terapia.
    Secondo me bisogna usare a monte come parametro l'immagine di salute soggettiva della persona nel punto di partenza e prima dell'applicazione di ogni cura (visto che queste cure potrebbero modificare certi assetti ridirezionando l'intenzione originaria).
    E' anche questa immagine a monte che ci da informazioni sulla natura del male da curare, dei problemi a monte da risolvere, ed in quale settore (psichico, sociale, organico...) inquadrare questo male, perciò in certi casi può risultare corretto fare uso di una cura farmacologica (anche per disturbi che generalmente vengono inquadrati come psichici) in altri inutile, ma lo stesso discorso vale anche per altri tipi di cure. Le polemiche riguardo alle cure farmacologiche le metterei da parte, se non altro è chiaro a tutti cosa i farmaci permettono di ottenere, se interessa e si ritiene che questo intervento rappresenti un avvicinamento alla situazione risolutiva se ne fa uso, altrimenti no.

    Saluti
    Ultima modifica di Char_Lie : 22-02-2010 alle ore 01.00.07

  15. #30
    Banned
    Data registrazione
    14-09-2009
    Residenza
    toscana
    Messaggi
    1,780
    Blog Entries
    126

    Riferimento: quando funziona una psicoterapia?

    direi, sennò c'è anche la lobotomia, perchè no?

    e' in disuso, vero?

    Qui da noi c'è la cultura dello psicofarmaco, laddove il problema del singolo diventa problema della società.

    In realtà non si capisce bene se sia la pratica psicoterapeutica in generale, comprese diagnosi e psicofarmaci, a rappresentare le istanze della società, riconducendo le responsabilità ai problemi privati dell'individuo.

    e via con l'adattamento. Non sia mai che qualcuno stia male.

    Benvenuti in Paradiso.

    Comunque ora mi leggo cosa dice Galimberti nel suo libro "I miti del nostro tempo".

    Toh, ho beccato un capitolo intitolato "Il mito della psicoterapia"
    Paragrafo: La medicalizzazione della condizione umana.

    E c'è anche " il mito della follia".

    Promette bene.

    Ho già trovato la soluzione al mistero:Dice un paziente: " Forse la terapia funziona solo quando funziona"
    Ultima modifica di complicata : 22-02-2010 alle ore 16.06.10

Pagina 2 di 29 PrimoPrimo 123412 ... UltimoUltimo

Privacy Policy