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  1. #61
    Venditore Accreditato OPs L'avatar di caramellina84
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Ho letto che vari anni fa già 2 volte è uscita una traccia che dice: "il candidato definisca un contesto in cui il tema del linguaggio sia rilevante e poi definisca almeno una teoria scegliendo quella/e che secondo lui è più adatta/e a spiegare l'applicazione nel contesto indicato, esplicitando i collegamenti tra contesto applicativo e teoria.."
    Questa traccia mi mette in difficoltà perchè io avevo intenzione di mettere, come ambito applicativo del linguaggio, l'ambito clinico, nel colloquio, e poi in ambito neuropsicologico i principali disturbi del linguaggio, però mettendo questi ambiti non trovo nessuna teoria che possa spiegare in maniera SPECIFICA questi ambiti!!! per non parlare dei collegamenti..
    avete idea di come si possa risolvere una traccia del genere?? grazie chi mi risponde..

  2. #62
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Ciao Caramellina!

    Secondo me potresti mettere la teoria di Watzlavick... prima parli un po' della pragmatica della comunicazione umana e poi, nello specifico, parli della teoria del doppio legame patologico. W. con questa teoria fa l'esempio della comunicazione schizofrenica e spiega come la schizofrenia ha origine da interazioni patologiche caratterizzate proprio dal doppio legame, perchè il doppio legame diventa patologico quando si è esposti ad esso per lungo tempo (quando diventa un modello specifico di comunicazione).

    Non so, io metterei questo

  3. #63
    Postatore Epico L'avatar di MEMOLEMEMOLE
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Citazione Originalmente inviato da caramellina84 Visualizza messaggio
    Ok grazie
    mentre per memoria/motivazione?
    Il tema sull'attenzione come lo avete trattato? io ho scelto di approfondire l'attenzione selettiva e parlo di 2 teorie sull'attenzione selettiva (filtro precoce e filtro tardivo..),metodi i principali test di valutazione, e poi risvolti applicativi: parlo di vari disturbi dell'attenzione.. penso possa andare bene così o dovrei aggiungere qualcosa?
    caramellina...è un po' che leggo i tuoi post di risposta....e mi è venuto dac hiedereti...ma..TU non hai acquistato il materiale da me?....molte delle richoeste che fai le trovi sui temi che hai acquistato....poi...se vuoi approfondire..BEN VENGA....ovvio...ma.....volevo capire!
    ." all'origine gli esseri umani erano doppi:possedevano 2 teste, 4gambe, 2 sessi uguali o diversi.Questa condizione cionferivaloro una grande forza e un ambizione tale che un giorno si lanciarono all'assalto del cielo.Allora zeus infuriato tagliò in due ciascuno di loro e da qual giorno ognuno è alla ricerca della sua metà!"
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  4. #64
    Venditore Accreditato OPs L'avatar di caramellina84
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Citazione Originalmente inviato da MEMOLEMEMOLE Visualizza messaggio
    caramellina...è un po' che leggo i tuoi post di risposta....e mi è venuto dac hiedereti...ma..TU non hai acquistato il materiale da me?....molte delle richoeste che fai le trovi sui temi che hai acquistato....poi...se vuoi approfondire..BEN VENGA....ovvio...ma.....volevo capire!
    Ciao elisa,nella marea di cose che sto facendo per questa prima prova, nella confusione non mi ero accorta che tra i tuoi temi c'è anche memoria/motivazione!! scusa quando ho messo la domnada qui ero convinta che non c'era tra i tuoi temi! se l'avessi visto subito non mi sarei preoccupata così! allora dato che l'ho visto ora e ho visto che hai messo l'aspetto teorico, colgo l'occasione per chiederti quali sono le applicazioni da mettere per questo tema.. visto che, sono le applicazioni quelle che mi danno maggiori dubbi per i temi,a volte è troppo difficile trovarle coerenti..
    per quanto riguarda linguaggio, tu hai messo applicazioni ambito clinico e disturbi linguaggio, e teorie: chomsky, piaget e bruner, che vanno benissimo per lo sviluppo linguistico, però mi chiedevo in una traccia in cui chiedono collegamenti specifici tra teoria e ambito applicativo mi viene difficile fare collegamenti diretti con quelle teorie..tu come la affronteresti ad esempio quella traccia?
    per quanto riguarda l'attenzione poichè nel tuo tema tu hai parlato sia dell'attenzione selettiva che divisa, è molto lungo, quindi bisogna scegliere per forza cosa approfondire.. la mia domanda infatti era riferita al fatto di chiedere se va bene scegliere 2 teorie dell'attenzione selettiva da approfondire oppure se bisogna approfondirne una sola, tutto qua!
    comunque sì certo molte cose le approfondisco..dipende se scelgo di approfondire una certa teoria che mi interessa! magari, in alcuni temi ho scelto di approfondire teorie diverse da quelle che hai approfondito tu, solo per una questione di maggiore predisposizione mia verso alcune teorie piuttosto che altre.. non perchè il tuo materiale non sia completo, figurati! io i tuoi temi li uso come fonte così come uso svariati altri libri..integro le varie cose..faccio dei nuovi temi così memorizzo anche scrivendo
    Ultima modifica di caramellina84 : 09-03-2010 alle ore 18.31.49

  5. #65
    Postatore Epico L'avatar di MEMOLEMEMOLE
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    perfetto...era semplice curiosità..non eri tenuta a rispondermi così nel dettaglio.....comunqe..vistoc eh l'hai fatto..COMPLIMENTI per la prepararzione
    ." all'origine gli esseri umani erano doppi:possedevano 2 teste, 4gambe, 2 sessi uguali o diversi.Questa condizione cionferivaloro una grande forza e un ambizione tale che un giorno si lanciarono all'assalto del cielo.Allora zeus infuriato tagliò in due ciascuno di loro e da qual giorno ognuno è alla ricerca della sua metà!"
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  6. #66
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Citazione Originalmente inviato da caramellina84 Visualizza messaggio
    Ciao elisa,nella marea di cose che sto facendo per questa prima prova, nella confusione non mi ero accorta che tra i tuoi temi c'è anche memoria/motivazione!! scusa quando ho messo la domnada qui ero convinta che non c'era tra i tuoi temi! se l'avessi visto subito non mi sarei preoccupata così! allora dato che l'ho visto ora e ho visto che hai messo l'aspetto teorico, colgo l'occasione per chiederti quali sono le applicazioni da mettere per questo tema.. visto che, sono le applicazioni quelle che mi danno maggiori dubbi per i temi,a volte è troppo difficile trovarle coerenti..
    per quanto riguarda linguaggio, tu hai messo applicazioni ambito clinico e disturbi linguaggio, e teorie: chomsky, piaget e bruner, che vanno benissimo per lo sviluppo linguistico, però mi chiedevo in una traccia in cui chiedono collegamenti specifici tra teoria e ambito applicativo mi viene difficile fare collegamenti diretti con quelle teorie..tu come la affronteresti ad esempio quella traccia?
    per quanto riguarda l'attenzione poichè nel tuo tema tu hai parlato sia dell'attenzione selettiva che divisa, è molto lungo, quindi bisogna scegliere per forza cosa approfondire.. la mia domanda infatti era riferita al fatto di chiedere se va bene scegliere 2 teorie dell'attenzione selettiva da approfondire oppure se bisogna approfondirne una sola, tutto qua!
    comunque sì certo molte cose le approfondisco..dipende se scelgo di approfondire una certa teoria che mi interessa! magari, in alcuni temi ho scelto di approfondire teorie diverse da quelle che hai approfondito tu, solo per una questione di maggiore predisposizione mia verso alcune teorie piuttosto che altre.. non perchè il tuo materiale non sia completo, figurati! io i tuoi temi li uso come fonte così come uso svariati altri libri..integro le varie cose..faccio dei nuovi temi così memorizzo anche scrivendo
    Caramellina, se leggi un po' più su ti ho risposto io alla domanda sul tema

    Sempre che ti vada bene

  7. #67
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Citazione Originalmente inviato da Anna_Freud Visualizza messaggio
    Ciao Caramellina!

    Secondo me potresti mettere la teoria di Watzlavick... prima parli un po' della pragmatica della comunicazione umana e poi, nello specifico, parli della teoria del doppio legame patologico. W. con questa teoria fa l'esempio della comunicazione schizofrenica e spiega come la schizofrenia ha origine da interazioni patologiche caratterizzate proprio dal doppio legame, perchè il doppio legame diventa patologico quando si è esposti ad esso per lungo tempo (quando diventa un modello specifico di comunicazione).

    Non so, io metterei questo
    Grazie io uso questa teoria anche per il tema comunicazione, e anche per comunicazione/conflitto

  8. #68
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Si, io la adoro... e poi è molto versatile

  9. #69
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Una traccia uscita a giugno dello scorso anno (ma non estratta) è questa: Perché le persone (adulti o bambini) in alcune situazioni agiscono in maniera prosociale (aiutando e manifestando affetto verso altre persone) mentre in altre situazioni agiscono con comportamenti antisociali (mostrando ostilità, aggressione o pregiudizio)?La/il candidata/o risponda in maniera articolata a questa domanda facendo riferimento a uno specifico modello teorico e a un possibile contesto di intervento psicologico.

    ..Allora, dal punto di vista teorico inizio a parlare dell'altruismo, metto un modello teorico sull'origine dell'altruismo.. basta parlare di altruismo oppure si dovrebbe parlare anche dell'origine dei comportamenti antisociali? e per ciò che concerne le applicazioni..?

  10. #70
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Citazione Originalmente inviato da Anna_Freud Visualizza messaggio
    Si, io la adoro... e poi è molto versatile
    Hai ragione! poi è semplice

  11. #71
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Ma che traccia strana!! Comunque, così, a senso, nelle applicazioni io parlerei del disturbo antisociale di personalità e di cosa di prevede nell'intervento per questo specifico disturbo... Per quanto riguarda gli strumenti non mi sembra ci siano test specifici per l'altruismo, mentre per l'antisocialità ci sono i test di personalità (magari non quelli proiettivi)

    Comunque se fosse capitata a me mi avrebbe mandato un po' in crisi, lo ammetto...

    Per approfondire l'antisocialità cerca qualcosa su Cleckley, magari trovi info anche sull'altruismo!
    Ultima modifica di Anna_Freud : 09-03-2010 alle ore 19.11.23

  12. #72
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Citazione Originalmente inviato da caramellina84 Visualizza messaggio
    Una traccia uscita a giugno dello scorso anno (ma non estratta) è questa: Perché le persone (adulti o bambini) in alcune situazioni agiscono in maniera prosociale (aiutando e manifestando affetto verso altre persone) mentre in altre situazioni agiscono con comportamenti antisociali (mostrando ostilità, aggressione o pregiudizio)?La/il candidata/o risponda in maniera articolata a questa domanda facendo riferimento a uno specifico modello teorico e a un possibile contesto di intervento psicologico.

    ..Allora, dal punto di vista teorico inizio a parlare dell'altruismo, metto un modello teorico sull'origine dell'altruismo.. basta parlare di altruismo oppure si dovrebbe parlare anche dell'origine dei comportamenti antisociali? e per ciò che concerne le applicazioni..?

    puoi parlare anche degli atteggiamenti..... e quindi esperienti diversi come quelli di sherif sui gruppi.....che dici?e come applicazioni: sicuramente il campo educativo,sociale.....e la clinica (disturbi antisociali di personalità)....per gli struemtni..concordo con annafreud..nons cordiamoci che aldilà dei test..lo struemtno per eccellenza è il colloquio e in ambito educativo: l'osservazione parteciapnte!
    ." all'origine gli esseri umani erano doppi:possedevano 2 teste, 4gambe, 2 sessi uguali o diversi.Questa condizione cionferivaloro una grande forza e un ambizione tale che un giorno si lanciarono all'assalto del cielo.Allora zeus infuriato tagliò in due ciascuno di loro e da qual giorno ognuno è alla ricerca della sua metà!"
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  13. #73
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    mi potreste scrivere una teoria sull altruismo??
    Non ho il tema..
    Se volete poi posso condividere io altro!

  14. #74
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di lovingpsico
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    Mmmm...proprio sull'altruismo? accidenti mi sembra super specifico...non l'ho ancora fatto e non ero nemmeno sicura di poterlo fare...
    cmq con una breve ricerca in internet sono riuscita a trovare quanto segue, però sulla prosocialità!

    IL COMPORTAMENTO PROSOCIALE
    Già nei primi due anni di vita compaiono quelle capacità empatiche (precursori dell’altruismo), che
    consentono di percepire il disagio altrui e reagirvi con risposte tese ad alleviare la sofferenza.
    Con l’aumentare dell’età si suppone che si affini nel bambino la comprensione dei bisogni altrui, favorendo
    la tendenza a condividere e prestare aiuto. La connessione tra età e comportamento d’aiuto sembra però
    meno forte di quella tra età e generosità. Il comportamento d’aiuto richiede infatti una serie di operazioni
    complesse, che possono interferire con l’attivazione dell’azione altruistica.
    Ricerca di Staub �� tendenza dei bambini a non rispondere alle invocazioni d’aiuto: forse perché
    l’altruismo entra in conflitto con le paura della disapprovazione dell’adulto.
    Tra le condizioni che possono favorire o inibire il comportamento prosociale è il positivo valore dato alle
    pratiche educative, alle esperienze familiari e all’atteggiamento dei genitori: uno stile educativo basato sulla
    tendenza a dare spiegazioni, a usare il ragionamento, più che le punizioni, costituisce un fattore facilitante il
    comportamento altruistico e la comprensione delle esigenze altrui.

    E un link di un libro "Il comportamento prosociale Educazione alle relazioni Gian Vittorio Caprara Silvia Bonino ", consultabile parzialmente on line a questo indirizzoo:
    http://www.erickson.it/erickson/repo...T_2236_PDF.pdf

    E infine questo:

    Altruismo e comportamento prosociale: un problema di intenzioni e motivazioni
    Si parla di comportamento altruistico quando vi è un intenzione di aiutare gli altri e quando il prestare aiuto non è determinato da obblighi professionali, quando cioè è dettato dalla libera scelta. Si preferisce invece parlare di un generico comportamento “prosociale” quando è chiara l'intenzione di portare aiuto, ma non ne è chiara la motivazione. Pertanto, non tutte le azioni prosociali sono anche altruistiche. La decisione per la messa in atto di un comportamento prosociale è frutto di un calcolo di costi e benefici che passa dai seguenti passi: La percezione del bisogno dell'altro; La considerazione della propria responsabilità; la valutazione di costi e benefici; scelta dell'azione da compiere nel portare aiuto.
    I fattori situazionali:
    La decisione di portare aiuto è influenzata anche da una serie di fattori legati alla situazione o al contesto in cui le persone di trovano. Tra questi, il più noto è quello che viene detto “effetto astanti” , per cui a seconda della presenza o meno di altre persone e del contesto, esse vi potranno inibire dal prestare aiuto, o al contrario spingere a fare qualcosa. Nel primo caso Latane e Darly ricondussero questo fenomeno alla diffusione della responsabilità per cui davanti a un incidente, con la presenza di tante persone, si ritiene che già altri abbiano prestato soccorso o che comunque lo stessero per fare. Dalla ricerca di Moriarity si è aggiunto il postulato secondo cui se viene richiesto un aiuto in modo diretto, nella quasi totalità dei casi, gli individui rispondono in maniera positiva. L'effetto bystander è possibile perché la presenza di altri condiziona il modo in cui viene interpretata una situazione ambigua (quando nessuno agisce, si è portati a credere che ci siamo sbagliati, che non c'è un reale pericolo). Lo stesso effetto produce anche l'apprensione dovuta alla possibilità di venire giudicati pubblicamente.
    Le norme sociali:
    Quando però la responsabilità di un'azione non può che essere nostra, e la situazione non è ambigua, la paura a essere disapprovati ci spinge ad agire. Si parla in questo caso di “norma della responsabilità sociale”. È stata anche rintracciata un'altra norma che influenza il comportamento altruistico: la reciprocità spiegherebbe infatti le azioni in aiuto di chi è meno fortunato.
    Chi riceve aiuto:
    Il comportamento prosociale è influenzato anche dal tipo di relazione che lega chi deve dare aiuto a chi ne ha bisogno o lo richiede. Onde per cui si tende a prestare aiuto più alle persone della propria famiglia o agli amici, o a coloro che conosciamo, piuttosto che agli estranei. Sembrerebbe inoltre, che le donne ricevano più aiuto degli uomini ma solo se sono gli uomini a prestare soccorso. In termini generali, saremmo portati a ad aiutare coloro che secondo noi “meritano aiuto”. Nel valutare la richiesta di aiuto, quindi, facciamo inferenze sulle cause del bisogno e siamo portati ad aiutare le persone i cui problemi hanno cause che sono al di fuori del loro controllo personale (se ci chiedono dei soldi per comprare le sigarette, non siamo portati a darli; se ci viene detto che serviranno per mangiare, saremo più propensi ad aiutare).
    Colui che aiuta:
    Le persone differiscono nella loro propensione a portare aiuto, per cui alcuni aiutano in certe situazioni, altri in altre. Coloro che sentono molto forte il bisogno di essere approvati, sono propensi a fare la carità, ma solo se sono visti da altri. Mentre, coloro che hanno una predisposizione a prendersi cura sono più propensi a risolvere i problemi personali di qualcuno. La spinta ad aiutare deriva anche dalla sensazione che una persona ha di avere la competenza giusta per farlo. Si può inoltre aiutare per compensare un senso di colpa o perché si è di buon umore (e le buone azioni lo mantengono alto) o di cattivo umore (le buone azioni possono farlo risalire). Quindi il comportamento prosociale è il frutto del'interconnessione tra le competenze, i valori, i tratti, gli stati e le motivazioni di una persona e le caratteristiche della situazione.
    Altruisti si nasce o si diventa?
    L'idea che gli individui diventino altruisti essenzialmente a causa delle pressioni esterne è quanto sostengono i teorici dell'apprendimento sociale. Sembrerebbe infatti che anche l'educazione e il modo con cui si impartiscono rinforzi positivi e negativi, induce i bambini a comportarsi più o meno in modo prosociale. Anche l'imitazione offre uno spunto per il comportamento prosociale. In ogni caso, chi compie azioni prosociali avrebbe compiuto un processo di interiorizzazione dello stesso.
    Una sorta di egoismo genetico predice quello che viene detto investimento parentale, frutto della selezione parentale. Qiuesto egoismo da conto della possibilità che si possa perfino dare la propria vita se questo atto garantisce la sopravvivenza dei propri figli, o in misura minore, dei propri fratelli, cugini, ecc... Quello che non ci si aspetterebbe è quando gli individui si sacrificano per degli estranei, tanto che le società in questi casi, attribuiscono ai protagonisti di tali imprese, l'appellativo di eroi.
    La teoria evoluzionistica prevede che i destinatari del nostro altruismo e delle nostre cure siano, nell'ordine: i figli; i figli più piccoli; i fratelli e poi i cugini, in particolare quelli più giovani;i parenti e poi gli amici; gli amici o coloro che ci assomigliano; i membri del proprio gruppo, piuttosto che quelli di gruppi diversi. Secondo Wilson, la selezione naturale, utilissima ai primordi, sarebbe oggi la prima nemica della civilizzazione

    Sono stata rapidissima, credo che se fai una ricerca in interne un po piu dettagliata trovi sicuramente qualcosa di piu approfondito!
    Ciao! :-)
    Inevitabilmente, tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile. S.Freud

  15. #75
    Postatore Epico L'avatar di MEMOLEMEMOLE
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    Riferimento: Prima prova giugno 2010: tema

    per l'altruismo potresti utilizzare o l'approccio comportamentista, secondo cui l'altruismo non è altro che il risultato di un sistema di rinforzi geniotriali, modeling......
    oppure l'approccio evoluzionistico secodbno sui l'altruismo è geneticamente predeterminato..nel senso che abbiamo un apredisposizione ad essere altruisti..ma tale comportamento (altruismo) si svilupperà o meno, a secodna delle esperienze!

    se cerchi su internet trovi numerose teorie a riguardo!
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