Originalmente inviato da
moltodifficile
Michele Zappella, l'inventore dell'AERC, è la causa di tutti i mali dell'autismo in Italia. Il motivo primo ed ultimo per cui ci sono ancora - in alcuni luoghi - psicologi/psicanalisti che osano affrontare l'autismo con la psicoterapia junghiana, facendo danni incommensurabili.
Vorrei, in questa sede, correggere Gieko. Non c'è stato solo Bettelheim. Dopo Bettelheim c'è stata anche in Italia una lunga genìa di "professionisti" che hanno dato la colpa alle madri e alla situazione familiare in generale. A partire da Zappella, che velatamente l'ha sempre pensato che era colpa della mamma ma che è arrivato a dire "la mamma non c'entra nulla", continuando per la mefitica (davvero disgustosa) Frances Tustin, passando per il vecchio ma ancora attivo Romeo Lucioni, continuando per tutto il "centro autismo" del Niguarda di Milano, tutta l'AIAS di tutta la Lombardia, l'ANFFAS di Varese, la psicologa del nido che ha frequentato mio figlio... Insomma Bettelheim è stato un maestro per tanti di voi, nonostante (come ha scritto Gieko) fosse un millantatore laureato in filosofia etc. etc.
E diciamoci la verità. L'approccio psicodinamico ha fallito completamente, al cento per cento. Non siete riusciti mai a guarire un depresso: ve li trascinate per anni e anni in psicoterapie infinite che non portano mai a nulla. Non siete mai riusciti a guarire un bulimico, un anoressico. Nessuno.
Solo terapie infinite, nell'illusione che la cura sia la terapia stessa.
Risultati: zero. Niente.
Che senso ha un approccio che non ottiene risultati? Se una ragazzina anoressica va da uno psicologo cognitivo comportamentale, magari nemmeno questo riuscirà a guarirla, ma perlomeno userà tutte le tecniche possibili per guarirla e mandarla "fuori dalle scatole, nel mondo".
In un trattamento come lo intendete voi, il futuro è il lettino. Per sempre.
E' terribile.
Eppure continuate ad esistere, cari amatissimi psicodinamici, continuate a sfornare le vostre buone Frances Tustin e a dire: "Ma Bettelheim non era uno psicologo".