Originalmente inviato da
Patrizia67
Infatti Chiara, credo che tutta la discussione sia nata proprio da questo.
L'dea di un ventenne di iscriversi all'università perchè è convinto di dare un contributo eccezionale alla materia la trovo tenera (essendo io molto più grande).
Di per sè non è un'idea negativa, a patto che non diventi presunzione.
Nel senso che se una persona pensa di poterlo fare con umità, quell'umiltà che porta ad imparare nuove cose, allora è una cosa positiva.
Ovviamente, qualsiasi sia la sua futura idea rivoluzionaria, essa dovrà essere dimostrata.
Non basta pensarla. Deve avere una valenza scientifica, deve essere riproducibile a determinate condizioni e bisogna studiare cosa si è scoperto e detto in passato e come fare per dimostrare una teoria.
Si, mi rendo conto che così è più difficile.
Duccio ha detto che molti filosofi erano anche matematici. Certo.
Ma qui il problema che ci pone Marco non è questo. Almeno così ci sta facendo pensare quello che scrive.
Perchè Marco non accetta di piegarsi all'idea che nella psicologia si usa il metodo scientifico e non solo il ragionamento astratto?
Secondo me per due motivi:
Il primo è che è indubbiamente affascinante difendere le proprie idee in una sede come questa, magari con un pizzico di presunzione tipica della sua giovane età. E questo è il motivo per cui tutti gli stiamo ancora rispondendo. E' piacevole per tutti esprireme le proprie idee e confrontarle con gli altri.
Il secondo motivo che vedo è meno "nobile" del primo. E' che Marco potrebbe essere un pò pigro. Più che altro è un dubbio.
Accettare di fare un percorso con umiltà ed imparare dagli altri (non parlo solo di noi, ma anche dai professori, dagli altri studenti, dai libri, ecc..) PRIMA di maturare le tue idee in proposito alla psicologia, è un'operazione che evidentemente gli costa parecchio.
Quasi tutti gli studenti si che affacciano al primo anno sono convinti di diventare i nuovi psicologi del secolo.
Non è una novità. Poi però cominciano a capire che prima di parlare di qualcosa, devono studiarla.
Marco, tu sei entrato qui e ci hai chiesto se il corso di psicologia sociale ha un taglio umanistico, ti abbiamo chiesto cosa intendessi e tu hai chiesto se si studiava molta filosofia o no. Ti abbiamo risposto che se ne studia pochina e tu ci hai attaccato un pippone sul fatto che è sbagliato, cercando di dimostrarci che le cose sarebbero legate da un legame indissolubile.
Ci dispiace che non sia quello che ti aspettavi, ma in definitiva non è mica colpa nostra e non puoi convincerci che le cose dovrebbero andare diversamente perchè a te non sta bene.
Dovevi nascere nell'ottocento, dove (come ha giustamente detto Johnny) si poteva inventare una malatti come l'isteria che oggi non esiste perchè la scienza è andata molto più avanti.
Le motivazioni per studiare psicologia sono diverse per ognuno di noi. C'è chi vuole aiutare gli altri e per farlo deve impadronirsi di tecniche, teorie e metodi e c'è chi si sente di dare qualcosa di nuovo.
Per questo non mi sono offesa quando mi hai detto quelle cose (io non darò mai nessun approto alla psicologia, ecc..), a parte il fatto che ti ho provocato io per frati avere una reazione reale e non filosofeggiante.
Io voglio aiutare gli altri, non diventare un premio nobel. Ma, Marco, sono due cose diverse, non in competizione. Non è che una è meglio dell'altra.
Attento a porti obiettivi così alti ancora prima di vedere se questa materia ti piace, fa per te, ecc..
Le illusioni positive fanno bene alla nostra autostima, ma non devono essere illogiche o irrangiungibili, altrimenti si rischia di essere delusi da noi stessi.