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Visualizzazione risultati 16 fino 28 di 28
  1. #16
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di lovingpsico
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    16-12-2005
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    lombardia
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    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    E se capitasse un confronto per lo sviluppo sociale?
    Inevitabilmente, tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile. S.Freud

  2. #17
    Partecipante Figo L'avatar di tobbbino
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    01-02-2010
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    877

    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    Citazione Originalmente inviato da lovingpsico Visualizza messaggio
    E se capitasse un confronto per lo sviluppo sociale?
    qui vado in crisi...qualcuno può aiutarmi!?
    cosa vuoi che sia passa tutto quanto ancora un pò di tempo e ci riderai su (LIgabue)

  3. #18
    Partecipante Esperto
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    22-11-2009
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    347

    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    tipo 2 teorie: erikson e skinner per lo sviluppo sociale (stadi E. e skinner apprend tramite rinforzi e punizioni)

  4. #19
    Postatore OGM L'avatar di Lunete
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    23-04-2004
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    Cagliari
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    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    Ragazzi e per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo, sapreste buttare giù una scaletta? si mette anche l'intelligenza, lo sviluppo cognitivo di Piaget..
    Aspetto le vostre scalette grazie

  5. #20
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di lovingpsico
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    16-12-2005
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    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    Io ho un excursus storico delle diverse teorie che se ne sono occupate:
    - comportamentismo
    - gestalt
    - hip
    - innatisti modularisti
    - connessionisti
    - neurocostruttivisti
    - costruttivismo di piaget; vigotzkij bruner


    Non faccio l'eds adesso...però per ora ho riassunto questi autori, ma sono troppi...alla fine penso che bisogna approfondire una sola teoria, probabilmente sceglierei piaget!
    Inevitabilmente, tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile. S.Freud

  6. #21
    Partecipante Affezionato L'avatar di psycomamma
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    28-04-2010
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    101

    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    ommioddìo....chi sono gli innatisti moduaristi??????????????

  7. #22
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di lovingpsico
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    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    Fodor, teoria modulare della mente è un modello innatista. E' partito dalle concezioni dell'HIP sviluppando una teoria fortemente innatista sullo sviluppo cognitivo
    Inevitabilmente, tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile. S.Freud

  8. #23
    Partecipante Affezionato L'avatar di Barbara P.
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    13-03-2008
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    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    come confronto di teorie sullo sviluppo sociale ci sta Erikson vs Freud.

    differenze:
    - Freud: pulsioni sessuali e aggressive da incanalare in comportamenti socialmente accettabili
    Erikson: pulsioni sociali
    - Inoltre per Freud lo sviluppo sociale è praticamente circoscritto alle 5 fasi dello sviluppo psicosessuale, mentre per Erikson invece dura tutta la vita.

    analogie:
    - base biologica e innata delle pulsioni.
    - concetto di conflitto o crisi.
    Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani.
    Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio per farsi coraggio ripete: “fino a qui tutto bene…fino a qui tutto bene…”
    Il problema non è la caduta, è l’atterraggio.

  9. #24
    Partecipante Assiduo
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    18-12-2010
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    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    ho trovato ovunque la teoria dell'attaccamento per spiegare lo sviluppo sociale. ma io l'ho inserita all'interno dello sviluppo affettivo. che teorie posso mettere qui? grazie!

  10. #25
    Partecipante Affezionato L'avatar di AmebaNotturna
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    14-02-2008
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    118

    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    io credo che effettivamente, da come ho letto, Erikson sia il più appropriat,o dal momento che la sua teoria parla dello sviluppo psicosociale...poi si può aggiungere qualche confronto con freud. Qualcuno saprebbe darmi una dritta su ambiti applicativi e strumenti?
    "...voglio solo accostarmi all'anima per udire nuovi suoni e scale celestiali che la gente non ricorderà..."

  11. #26
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    Citazione Originalmente inviato da AmebaNotturna Visualizza messaggio
    io credo che effettivamente, da come ho letto, Erikson sia il più appropriat,o dal momento che la sua teoria parla dello sviluppo psicosociale...poi si può aggiungere qualche confronto con freud. Qualcuno saprebbe darmi una dritta su ambiti applicativi e strumenti?
    ameba notturna: è che mi sembra che erikson sia un po' un jolly che va bene un po' per tutto...
    io come applicazioni ho messo osservazione (avendo fatto apprendimento sociale di bandura) e colloquio.
    ambiti applicativi, un po' tutti. adolescenza e bullismo ad esempio per il rapporto col gruppo pari, ad esempio

  12. #27
    Partecipante Affezionato L'avatar di fabiana84
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    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    Il moderato rovetto porta la teoria dell'attaccamento nel cap. sviluppo sociocognitivo, per cui pensavo di parlare di questa teoria ma solo per arrivare alla funzione riflessiva e al costrutto mind-mindness, gli ambiti applicativi poi sono tanti; secondo me sono tanti gli autori come per esempio erikson le cui teorie si prestano a spiegare diversi temi, tutto sta a sviluppare poi il tema in modo coerente con quello che viene chiesto, io nn ce la faccio proprio a impararmi tutte ste teorie!
    la domanda che sorge spontanea è: secondo voi quale può essere un'altra teoria recente sullo sviluppo sociocognitivo nel caso in cui mi chiedessero un confronto? qualcuno mi saprebbe consigliare?

  13. #28
    Partecipante Esperto L'avatar di ambracaselli
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    06-09-2009
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    Riferimento: Ripasso: sviluppo sociale

    sviluppo sociale
    definizione: schemi di comportamento, sentimenti, atteggiamenti e concetti manifestati dai bambini in relazione alle altre persone e al mondo in cui questi diversi aspetti variano durante la crescita

    Negli ultimi anni la competenza sociale è divenuta molto importante per il corretto sviluppo del bambino, si considerano infatti vari aspetti dello sviluppo come, la capacità di interagire con l'ambiente, la capacità di fare amicizie, la popolarità tra i coetanei, e furono fatte anche delle scale di competenza sociale per misurarne il grado, come quella di Harter del 1982.
    Queste scale però penalizzavano i bambini timidi ed introversi, e lo stesso Harter riconobbe che si dava troppa importanza al successo col gruppo e poco al singolo, e il bambino veniva visto come l'essere che agisce e non come un essere pensante.
    Quadri teorici di riferimento
    Le teorie sono insiemi di affermazioni che danno senso a fatti isolati mettendoli in relazione con principi più generali.
    Ci sono state diverse teorie nel corso degli anni:
    1. La teoria psicoanalitica: Proposta da Sigmund Freud, tocca ogni aspetto del comportamento e della personalità, proponendo metodi terapeutici di cura.
    Freud infierì che i disturbi dell'adulto derivano dalla sua infanzia, e sosteneva inoltre che i bambini dovevano a controllare i loro impulsi, i vizi del piacere, aiutati dai genitori.
    Freud diceva che i bambini iniziavano a vivere con l'Es la fonte degli impulsi egoistici da soddisfare immediatamente, poi sopraggiungeva l'Io, rivolto verso il mondo esterno e funziona in accordo col principio di realtà, e il Super-io che nasce a partire dalle proibizioni dei genitori e aiuta ad autoregolarsi, anche grazie ai sensi di colpa.
    Freud era molto pessimista e attribuiva alla vita un perenne stato di conflitto tra Es, Io e Super-io.
    Secondo Freud c'erano diversi stadi dello sviluppo: orale, anale, fallico, della latenza e genitale, e secondo Freud, a seconda di come si comporteranno i genitori i bambini da adulti avranno più o meno problemi.
    Ci sono anche dei meccanismi di difesa come la rimozione che permettono di rimuovere ricordi fastidiosi, che cmq riappaiono nell'inconscio, c'è poi la regressione che consiste nel tornare mentalmente indietro negli anni rifugiandocisi per sfuggire ad eventi presenti, poi c'è l'identificazione con la quale il bambino si identifica nei genitori piuttosto che contraddirli.
    I meccanismi di difesa prevengono l'ansia eccessiva derivante dai vari conflitti e rendono più facile l'adattamento alle richieste ambientali, tuttavia, ci sarà un prezzo da pagare, come nel caso dei ricordi rimossi, che potranno presentarsi successivamente come sintomi che potranno comportare diverse difficoltà da adulto.
    Tuttavia queste teorie non hanno ricevuto riscontri e conferme, quindi non ci sono prove che alcuni traumi infantili siano la conseguenza dei problemi dell'adulto.
    2. Comportamentismo: Dello stesso periodo di Freud, nasce dagli scritti di John B. Watson (1913), anche se i primi scritti furono fatti da John Locke nel 1963, il quale sosteneva che la mente del bambino era inizialmente una tabula rasa e poteva essere scolpita dall'esperienza fornita dai genitori.
    Se Locke era un filosofo e non portava nessun riscontro pratico alle sue teorie, Watson invece fece diversi esperimenti sul condizionamento animale (ratti), e non credeva all'introspezione, ma solo alle cose osservabili e verificabili.
    Secondo Watson e Locke l'ambiente determina il comportamento.
    Watson propose un modello di apprendimento rigido e privo di emozioni, dove il bambino doveva imparare e basta e non essere coccolato, tra i suoi più importanti esperimenti c'è quello con il piccolo Albert (di 9 mesi), che veniva spaventato da un forte suono ogni volta che vedeva un coniglio, tanto che il bambino alla fine apprese a spaventarsi non appena lo vedeva.
    Altri studi furono fatti da Clark L. Hull, da B.F. Skinner (condizionamento operante/ricompensa) e da Pavlov col suo riflesso condizionato.
    Queste tecniche vennero però criticate perchè erano troppo sotto controllo e trascuravano gli ambienti della vita reale, quindi si sacrificava la validità ecologica a favore degli studi da laboratorio.
    Un'altra critica contestava il fatto che i bambini erano visti come dei contenitori vuoti che non dovevano fare altro che apprendere, e anche il fatto che lo studioso doveva limitarsi solo alle osservazioni esterne del bambino.
    3. Teoria dell'apprendimento sociale: Lo studio condotto da Sears,Maccoby e Levin nel 1957 si propose di determinare le relazioni esistenti tra le pratiche educative dei genitori e le caratteristiche della personalità dei bambini, tramite ipotesi psicoanalitiche spiegate sotto l'aspetto della teoria dell'apprendimento.
    Sears e soci fecero una ricerca con 400 madri che portò a scarsi risultati perchè considerarono solo l'influenza della madre tralasciando molti altri aspetti, come l'influenza dell'ambiente.
    Così nacque la teoria dell'apprendimento sociale di Bandura nel 1977, che affermava che i bambini imparavano per osservazione a comportarsi in determinati modi, come ad esempio nello studio dove dei bambini osservavano un adulto comportarsi in maniera violenta contro un pupazzo e poi iniziavano a comportarsi anche loro nello stesso modo.
    Bandura credeva cmq che il rinforzo influiva sull'imitazione dei comportamenti, e che i bambini valutavano come agire a seconda delle conseguenze.
    Una forte critica a questa teoria era che non era evolutiva e quindi i gruppi della stessa età venivano trattati allo stesso modo.
    4. Teoria piagetiana: Piaget non prestava attenzione ai fattori sociali in quanto il suo bambino viveva in un mondo virtuale privo di persone dove lo sviluppo progrediva tramite contatto con oggetti inanimati, anche se in alcuni rari casi Piaget affermò che solo col contatto con i propri simili il bambino vince l'egocentrismo.
    Secondo Piaget il bambino non è un adulto in miniatura, ed essi si trasformano in adulti in diverse fasi, in cui il bambino non è passivo come sostenevano i comportamentisti, ma attivo e ricercatore di stimoli in grado di plasmare il proprio ambiente.
    Il bambino si adatta all'ambiente e cresce ricevendo i giusti stimoli che lo fanno maturare (stimoli che dovrebbero essere curati dai genitori, cosa che Piaget non considerò).
    Inoltre, le funzioni sociali e cognitive sono secondo Piaget reciprocamente dipendenti, e che lo sviluppo cognitivo preceda e sia indispensabile per quello sociale.
    Si studiarono quindi i vari aspetti legati a come il bambino trovava gli oggetti nascosti e da che età era in grado di farlo, quando si accorge della presenza/mancanza della madre e quindi prova emozioni, e il fatto che la capacità cognitiva riusciva a togliere il punto di vista dominante del bambino e a renderlo meno egocentrico, o come è anche vero che lo sviluppo sociale aiuti in alcuni casi lo sviluppo cognitivo.
    5. Etologia: portò allo spostamento dalla sperimentazione controllata all'osservazione in condizioni naturali, l'etologia infatti, fondata da Lorenz (1935) e da Tinbergen era una sottodisciplina della biologia che studiava il comportamento delle specie in relazione all'adattamento con l'ambiente durante il percorso evolutivo.
    Gli etologi mettono in evidenza l'importanza di schemi fissi d'azione, come l'imprinting (pulcino), uno schema d'azione fisso che è un comportamento istintivo e appreso, dato che cmq deve essere associato alla conoscenza di ciò che lo scaturisce e ciò cmq dimostrerebbe che le specie hanno una predisposizione innata ad imparare.
    Gli etologi sottolinearono la presenza di alcuni periodi critici dello sviluppo, periodi sensibili dove un mancato stimolo o un trauma può influenzare negativamente lo sviluppo.
    La teoria oggi
    La psicologia dello sviluppo è ancora in fase sperimentale e non ci sono regole assolute, sono state bocciate diverse teorie del passato, mentre altre sono state modificate ed integrate.
    Se in passato le varie teorie volevano spiegare tutto, oggi si è meno ambiziosi e si fa un passo alla volta, e si intrecciano i vari metodi di ricerca, cercando di tenere in considerazione ogni aspetto che possa influenzare lo sviluppo.

    preso pari pari dagli appunti di lezione di psicologia dello sviluppo- che ne pensate come scaletta o come punto di partenza per approfondire una o due teorie?

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