Originalmente inviato da
Johnny
una volta laureati si è "dottori" nella propria disciplina: dottore in psicologia, dottore in giurisprudenza, dottore in economia e commercio, ecc. Cioè letteralmente sei "dotto" in quella disciplina.
Superato l'esame di stato e dopo l'iscrizione all'albo ci si può fregiare del titolo di "psicologo", "avvocato", "commercialista", ecc.
Tieni conto che quando sei psicologo sei soggetto ad un codice deontologico con valore penale che norma la tua condotta e quindi non puoi fare quello che ti pare e piace, ma puoi fare solo quello che tui pare e piace nel limite delle norme imposte dal codice, il quale impone di specificare in modo chiaro ed esplicito, fra l'altro, la tua formazione, competenza e titoli di studio. Il tutto a vantaggio dell'utenza e della categoria professionale.
Questo è impotantissimo perché l'utente che si rivolge allo psicologo psicologo, anche per semplici consulenze online, è tutelato dalla legge e si rivolge ad un professionista, a differenza di altre categorie
ecco, questo ad esempio sarebbe persegubile penalmente perché va contro l'articolo 5 in quanto"suscita nelle attese del cliente e/o utente, aspettative infondate".
Mentre soggetti non psicologi che fanno gli psicologi senza esserlo (coach, trainer e giù di lì) lo possono dire liberamente senza conseguenze (per loro)