Esame di Stato a Bologna - Novembre 2010

[°°° DOk °°°]

Leggedo le spiegazione del DSM sull'ossessivo-compulsivo di personalità io propenderei per questo come ipotesi principale, anche se alcune specificazioni non vi rientrano....

[sara1985]

io sono un pò restia a fare ipotesi di disturbi della eprsonalità quando ci sono pochi elementi, eprchè i disturbi di personalità devonoe ssere comportamenti rigidi ed esagerati in tutti gli aspettid ella vita quotidiana, che invalidano decisamente le abitudini, ma che nond isturbano la persona... l'insorgenza deve essere nell'adolescenza all'incirca e in questo caso io non en vedo is intomi, però sicuramente mis baglio... si potrebbe dire che bisogna valutare molte altre cose e raccogliere altre info, per giungere ad un'ipotesi più chiara...
Io sarei andata in un disturbo dell'umore o di ansia, magari dovuto a un trauma...chissà perchè non ha avuto figli?Un aborto o infertilità?

[°°° DOk °°°]

su questo sono d'accordo, mettere come diagnosi pricipale un dist. di personalità non è il massimo... e sicuramente ci sono solo alcuni elementi, servirebbero decisamente altre info aggiuntive, soprattutto puntare anche sul fatto che non ha avuto figli. La cosa che non mi torna riguardo ai dist di personlità è questa, nel DSM c'è scritto che come possibilità possono determinare disagio clinicamente significativo... quindi a volte sono egodistonici?

[nudaveritas]

nel DSM c'è scritto che come possibilità possono determinare disagio clinicamente significativo... quindi a volte sono egodistonici?

No, tendono sempre ad essere egosintonici, proprio perchè altamente pervasivi e strutturanti la personalità dell'individuo.
Il fatto che comportino compromissioni invalidanti non vuol dire che la persona si rende conto della gravità della limitazione, ma piuttosto che in generale il disturbo modifica il funzionamento globale. Per farti un esempio, il DOC di personalità è molto disfunzionale, poichè il soggetto spesso non riesce a portare a termine alcuna attività,data la sua maniacale attenzione ai dettagli e alla perfezione. per lui lo scopo primario è agire scrupolosamente e l'attività in sè passa in secondo piano, così come le relazioni sociali. Per una persona non disturbata questa è una gravissima limitazione, ma x lui no.
non so se ho reso l'idea...

[°°° DOk °°°]

sì, grazie mille

[sara1985]

Cosa ne dite se posto qualche esercitazione così ne parliamo insieme?tanto ormai secondo me è il caso che facciamod egli esempi, mi sono scocciata di studiare e ristudiare le stesse identiche cose.. ecco a voi il primo...

[sara1985]

P. è un uomo di 38 anni che giunge alla consultazione dello psicologo in uno stato di profonda prostrazione psicologica anche se l'aspetto fisico è abbastanza ben curato.
P. fa molta fatica ad esprimersi ed, nfatti, l colloquio inizia con un silenzi interrotto poi dallo psicologo che gli domanda se desidera dire qualcosa. Con fatica e un pò alla volta P. comincia a dire che si sente molto giù da quasi due mesi e che ormai non riesce ad avere alcun interesse per tutto quello che, invece fino ad ora, di fatto rappresentava la sua vita.
P. riferisce di convivere, da 10 anni, cioè da quando è nata sua figlia, con una persona carina ed intelligente con cui va abbastanza d'accordo e di essere molto attaccato alle "due donne della sua vita" anche se ora preferirebbe quasi non farsi vedere più da loro per evitare che scoprano come lui è ridotto. Il soggetto sostiene che anche nel lavoro, dice di essere un muratre che poi è diventato un piccolo imprenditore, le cose vanno molto male perchè "mi rendo conto di avere fatto degli investimenti troppo azzardati e di essermi comprato una casa forse troppo grande, insomma sono pieno di debiti e ora non so come fare a rimediare". Rispetto a come sia andata la sua vita precedentemente P. riferisce che a volte gli capita di vivere situazioni emotive molto diverse da quelle attuali e che anzi, spesso, è incredibilmente pieno di energia "proprio un vulcano di idee e infatti in quei momenti faccio tanti progetti; poi però all'improvviso tutto cambia, forse perchè la vita spess è crudele e mi manda troppe prove difficili da affrontare, per cui mi ritrovo a sentirmi impotente e sempre più triste e penso che non ce la faccio più".
Per quel che riguarda la famiglia di origine P. riferisce di avere una madre con la quale ha un pessimo rapporto e che frequenta poco e che non ha conosciuto il suo vero padre che è andato via di casa quando lui era molto piccolo.
P. sostiene di essere venuto alla consultazione perchè la sua compagna minaccia di mandarlo via di casa se non si decide a sentire il parere di un esperto ed eventualmente farsi seguire in qualche modo:"perchè, dottore, lei è cnvinta che io abbia qualcosa che non va, forse è anche un pò arrabbiata perchè ha scoperto qualche mia scappatella precedente, acqua passata però, ma poi non so se è lei quella strana, infatti già da un anno va da uno psicologo".

[sara1985]

Ecco il nuovo caso: prima sessione 2004 firenze.
Uno psicologo svolge alcune sedute di consultazione con un paziente maschio, Mario, di 27 anni. dai colloqui risulta che:?è figlio unico?sviluppo psicofisico nella norma?genitori viventi e sani entrambi pensionati?frequenza scolastica 3° anno istituto tecnico industriale?professione: capo magazziniere in industria tessile di medie dimensioni?abitudini di vita regolare con ridotta progettualità e scarsi rapporti sociali?prima crisi all'età di 20 anni, mentre presta servizio militare, con sintomatologia caratterizzata da disorientamento spazio-temporale e sentimento di apprensione persistente?il soggetto arriva al consulto inviato dal proprio medico curante, si descrive come chiuso ed insicuro e lamenta disturbi gastrici, insonnia, senso di devalorizzazione.?di recente, un rapporto sentimentale che si protraeva da tre anni si è interrotto, riacutizzando idee di carattere persecutorio e di rifiuto.?
Sulla base di informazioni presentate, il candidato indichi gli eventuali approfondimenti, formuli l'ipotesi e riferisca un piano terapeutico con gli obiettivi che si intende raggiungere. ??

[sara1985]

B è una vedova di 36 aa inviata allo psicologo dal suo medico di base. Ha perso il marito (40 anni) in un incidente sul lavoro 6 mesi fa. Ha una figlia di 7 aa alla quale deve pensare ormai da sola.
La donna riferisce al primo colloquio che, da qdo ha perso il marito, è diventata inappetetnte, si sveglia alle 3 di notte e non si riaddormenta nonostante l’uso di tranquillanti o sonniferi . tende a isolarsi , rifiuta le visite delle amiche. Vede quasi quotidianamente la madre , anch’essa vedova , ma questo no n pare esserle d’aiuto. Si sente, infatti, dopo tali visite ancora più scoraggiata e sola . la donna asserisce che, da qdo il marito è morto, la figlia si aggrappa eccessivamente a lei, ha paura di andare a letto la sera e spesso si sveglia spaventata da incubi . si chiede se anche la figlia bisogno dello psicologo.
B. non si sente di riprendere il lavoro sospeso alla morte del marito e teme di non farcela. Le capita di pensare al suicidio come liberazione dai suoi problemi.

ecco a voi...

[nudaveritas]

P. è un uomo di 38 anni che giunge alla consultazione dello psicologo in uno stato di profonda prostrazione psicologica anche se l'aspetto fisico è abbastanza ben curato.
P. fa molta fatica ad esprimersi ed, nfatti, l colloquio inizia con un silenzi interrotto poi dallo psicologo che gli domanda se desidera dire qualcosa. Con fatica e un pò alla volta P. comincia a dire che si sente molto giù da quasi due mesi e che ormai non riesce ad avere alcun interesse per tutto quello che, invece fino ad ora, di fatto rappresentava la sua vita.
P. riferisce di convivere, da 10 anni, cioè da quando è nata sua figlia, con una persona carina ed intelligente con cui va abbastanza d'accordo e di essere molto attaccato alle "due donne della sua vita" anche se ora preferirebbe quasi non farsi vedere più da loro per evitare che scoprano come lui è ridotto. Il soggetto sostiene che anche nel lavoro, dice di essere un muratre che poi è diventato un piccolo imprenditore, le cose vanno molto male perchè "mi rendo conto di avere fatto degli investimenti troppo azzardati e di essermi comprato una casa forse troppo grande, insomma sono pieno di debiti e ora non so come fare a rimediare". Rispetto a come sia andata la sua vita precedentemente P. riferisce che a volte gli capita di vivere situazioni emotive molto diverse da quelle attuali e che anzi, spesso, è incredibilmente pieno di energia "proprio un vulcano di idee e infatti in quei momenti faccio tanti progetti; poi però all'improvviso tutto cambia, forse perchè la vita spess è crudele e mi manda troppe prove difficili da affrontare, per cui mi ritrovo a sentirmi impotente e sempre più triste e penso che non ce la faccio più".
Per quel che riguarda la famiglia di origine P. riferisce di avere una madre con la quale ha un pessimo rapporto e che frequenta poco e che non ha conosciuto il suo vero padre che è andato via di casa quando lui era molto piccolo.
P. sostiene di essere venuto alla consultazione perchè la sua compagna minaccia di mandarlo via di casa se non si decide a sentire il parere di un esperto ed eventualmente farsi seguire in qualche modo:"perchè, dottore, lei è cnvinta che io abbia qualcosa che non va, forse è anche un pò arrabbiata perchè ha scoperto qualche mia scappatella precedente, acqua passata però, ma poi non so se è lei quella strana, infatti già da un anno va da uno psicologo".

Ovviamente disturbo dell'umore.
Bisognerebbe indagare meglio questa sua tristezza x vedere se effettivamente si può collocare in una depressione maggiore(che come criterio temporale prevede più di 2 mesi), poi bisogna valutare questi suoi periodi di euforia.forse potrebbe essere un dist bipolareII (non una ciclotimia, che dovrebbe durare 2 anni).

[nudaveritas]

Ecco il nuovo caso: prima sessione 2004 firenze.
Uno psicologo svolge alcune sedute di consultazione con un paziente maschio, Mario, di 27 anni. dai colloqui risulta che:?è figlio unico?sviluppo psicofisico nella norma?genitori viventi e sani entrambi pensionati?frequenza scolastica 3° anno istituto tecnico industriale?professione: capo magazziniere in industria tessile di medie dimensioni?abitudini di vita regolare con ridotta progettualità e scarsi rapporti sociali?prima crisi all'età di 20 anni, mentre presta servizio militare, con sintomatologia caratterizzata da disorientamento spazio-temporale e sentimento di apprensione persistente?il soggetto arriva al consulto inviato dal proprio medico curante, si descrive come chiuso ed insicuro e lamenta disturbi gastrici, insonnia, senso di devalorizzazione.?di recente, un rapporto sentimentale che si protraeva da tre anni si è interrotto, riacutizzando idee di carattere persecutorio e di rifiuto.?
Sulla base di informazioni presentate, il candidato indichi gli eventuali approfondimenti, formuli l'ipotesi e riferisca un piano terapeutico con gli obiettivi che si intende raggiungere. ??

Mmm...mi sembra un disturbo d'ansia, preceduto da un attacco di panico sotto soglia.
Bisogna avere molte più info, sulla durata, sulla frequenza.
In ogni caso, i sintomi gastrici, l'insonnia e la svalutazione, mi fanno pensare ad un dist di ansia generalizzata.
poi la questione delle idee persecutorie e di rifiuto, beh, sono sintomi dovuti al fatto che è stato lasciato...

[nudaveritas]

B è una vedova di 36 aa inviata allo psicologo dal suo medico di base. Ha perso il marito (40 anni) in un incidente sul lavoro 6 mesi fa. Ha una figlia di 7 aa alla quale deve pensare ormai da sola.
La donna riferisce al primo colloquio che, da qdo ha perso il marito, è diventata inappetetnte, si sveglia alle 3 di notte e non si riaddormenta nonostante l’uso di tranquillanti o sonniferi . tende a isolarsi , rifiuta le visite delle amiche. Vede quasi quotidianamente la madre , anch’essa vedova , ma questo no n pare esserle d’aiuto. Si sente, infatti, dopo tali visite ancora più scoraggiata e sola . la donna asserisce che, da qdo il marito è morto, la figlia si aggrappa eccessivamente a lei, ha paura di andare a letto la sera e spesso si sveglia spaventata da incubi . si chiede se anche la figlia bisogno dello psicologo.
B. non si sente di riprendere il lavoro sospeso alla morte del marito e teme di non farcela. Le capita di pensare al suicidio come liberazione dai suoi problemi.

ecco a voi...

Anche qua, dist dell'umore(insonnia terminale, isolamento, ideazione suicidaria), xò bisogna valutare anche il PTSD!

[sara1985]

Ovviamente disturbo dell'umore.
Bisognerebbe indagare meglio questa sua tristezza x vedere se effettivamente si può collocare in una depressione maggiore(che come criterio temporale prevede più di 2 mesi), poi bisogna valutare questi suoi periodi di euforia.forse potrebbe essere un dist bipolareII (non una ciclotimia, che dovrebbe durare 2 anni).

sono d'accordo...io direi disturbo bipolare, indagando se è I o II...

[sara1985]

Mmm...mi sembra un disturbo d'ansia, preceduto da un attacco di panico sotto soglia.
Bisogna avere molte più info, sulla durata, sulla frequenza.
In ogni caso, i sintomi gastrici, l'insonnia e la svalutazione, mi fanno pensare ad un dist di ansia generalizzata.
poi la questione delle idee persecutorie e di rifiuto, beh, sono sintomi dovuti al fatto che è stato lasciato...

Idem..ho pensato a disturbo d'ansia generalizzato, con idee deliranti.... l'attacco di panico ci potebbe stare, am come dici tu bisogna sottolineare l fatto che sono da indagare parecchie cose... però bisognerebbe riflettere sul fatto che è chiuso e nn ha molti rapporti sociali...disturbo evitante o fobia sociale?boh.......

[sara1985]

Anche qua, dist dell'umore(insonnia terminale, isolamento, ideazione suicidaria), xò bisogna valutare anche il PTSD!

anche in questo caso sono d'accrodo con te...bisogna prendere in considerazioni tutte e due le ipotesi e fare le domande opportune... il disturbo emotivo da lutto nn lo consideriamo eprchè è passato troppo tempo, giusto?
ps. io manderei anche la figlia dalo psicologo...