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  1. #1
    Matricola L'avatar di roby302010
    Data registrazione
    19-08-2010
    Residenza
    Milano, zona sud est
    Messaggi
    19

    Questa cosa chiamata transfert....

    Buonasera a tutti. Il mio problema é semplicissimo: sto attraversando una fase (che dura dall'inizio!!) col mio psicoterapeuta e fin qui tutto nella normalità. Ho guardato la situazione da una certa distanza, ho valutato ho capito, ho deciso, ho preso lunghe pause in cui non ci pensavo, davvero ho rivoltato tutto il rivoltabile e agito tutto l'agibile, mi sono intanto più che impegnata a non distrarmi dal percorso, ho messo in discussione e in gioco io lui e la stessa terapia oltre che tutte le mie risorse, ho fatto molti miglioramenti, con lui mi trovo benino, ebbene di tutto questo una cosa il mio sguardo appannato non riesce a capire: se poi abbia senso una manciata di anni di tale fatica e dolore in nome di una serenità che si presume ti accompagnerà per sempre come frutto che ormai hai colto, io non ne sono sicura mica tanto e provo timore verso me stessa e questa quota di violenza che sento nel cuore e che non so più come sfogare, perché vi giuro su Dio che non cerco comprensione, più non me l'attendo mi basta al momento solo inviare questo post come impellente necessità. Vorrei tanto che il dottore mi sappia donare quella stessa fiducia che so dare io a portare ogni volta i drammi della mia storia....Non sento nemmeno più niente nemmeno piango più....chissà perché le cose più stupide e banali ci sanno fare questo spesso....come sto male ragazzi....

  2. #2
    Matricola L'avatar di roby302010
    Data registrazione
    19-08-2010
    Residenza
    Milano, zona sud est
    Messaggi
    19

    Riferimento: Questa cosa chiamata transfert....

    Buonasera a tutti. Il mio problema é semplicissimo: sto attraversando una fase (che dura dall'inizio!!) col mio psicoterapeuta e fin qui tutto nella normalità. Ho guardato la situazione da una certa distanza, ho valutato ho capito, ho deciso, ho preso lunghe pause in cui non ci pensavo, davvero ho rivoltato tutto il rivoltabile e agito tutto l'agibile, mi sono intanto più che impegnata a non distrarmi dal percorso, ho messo in discussione e in gioco io lui e la stessa terapia oltre che tutte le mie risorse, ho fatto molti miglioramenti, con lui mi trovo benino, ebbene di tutto questo una cosa il mio sguardo appannato non riesce a capire: se poi abbia senso una manciata di anni di tale fatica e dolore in nome di una serenità che si presume ti accompagnerà per sempre come frutto che ormai hai colto, io non ne sono sicura mica tanto e provo timore verso me stessa e questa quota di violenza che sento nel cuore e che non so più come sfogare, perché vi giuro su Dio che non cerco comprensione, più non me l'attendo mi basta al momento solo inviare questo post come impellente necessità. Vorrei tanto che il dottore mi sappia donare quella stessa fiducia che so dare io a portare ogni volta i drammi della mia storia....Non sento nemmeno più niente nemmeno piango più....chissà perché le cose più stupide e banali ci sanno fare questo spesso....come sto male ragazzi....

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