Solitamente, a quanto ho sentito io, nel momento in cui prospetti l'intervento terapeutico, dovresti anche giustificarlo in base all'X paradigma teorico... A Firenze quasti tutti a luglio avevano utilizzato il modello cognitivo-comportamentale (c'era, se non ricordo male, una ragazza ascrivibile allo spettro dei disturbi d'ansia con qualche abbuffata episodica, o roba del genere). Qualcuno ricordo che utilizzò la sistemico-relazionale. Ecco, all'orale chiedono spesso perché si è deciso di utilizzare un modello piuttosto che un altro, tutto qui... Ecco perché presumo che ci badino nel momento in cui correggono le prove.Cosa significa paradigma teorico di riferimento, rispetto al caso clinico?