ok grazie mille, allora magari me li segno e li cito solamente anche io....
a domani, si fa la memoria allora? uffi....
ciaooo notte!
ok grazie mille, allora magari me li segno e li cito solamente anche io....
a domani, si fa la memoria allora? uffi....
ciaooo notte!
CIAO A TUTTI!
anke io sono nel calderone .... panico totale !!!
bisogna vedere anke la commissione - che e quella di luglio .. ;-)
allora oltre alle scalette ed a vari temi che possono uscire sul sito del ateneo ci sono già le tracce di luglio ... ed l'emozione (1° e da scartare - già uscito)
TEMA SUL PENSIERO:
I) è la facoltà di conoscere e comprendere gli aspetti generali e universali delle cose, senza dipendere immediatamente, e di volta in volta, dalle singole cose e dagli aspetti isolati con cui esse ci appaiono. Si tratta cioè della capacità di cogliere il reale per "astrazione".
II) Il pensiero è presente in ogni fenomeno cosciente: è l'attività che percepisce, elabora ricordi, coordina immagini, astrae, compara, giudica, ragiona. Abbiamo un pensiero percettivo che ci mette in contatto con gli avvenimenti che accadono in noi e nel mondo esterno; un pensiero immaginativo che ci rappresenta i dati percepiti o evocati dal passato; un pensiero associativo che stabilisce un certo ordine tra i vari fenomeni psichici; un pensiero affettivo che elabora le manifestazioni della nostra affettività; un pensiero volitivo che presiede ad ogni azione volontaria.
III) Il pensiero si eleva al di sopra del mondo delle percezioni per formare schemi generali che sono i concetti; esso afferra relazioni e trasforma il materiale fornito dai ricettori sensoriali in un sistema di giudizi, attraverso un processo di analisi e sintesi (ragionamenti).
La formazione dei concetti. Presupposto necessario alla formazione del ragionamento è il concetto: termine con cui ci si riferisce ad un simbolo astratto e generale che racchiude tutte le caratteristiche più rilevanti, comuni a un gruppo determinato di oggetti o eventi.
Il pensiero come ragionamento. Quando da uno o più giudizi ricaviamo la validità di un altro giudizio (l'affermazione di un nuovo rapporto), noi elaboriamo un ragionamento. Stabilito un punto di partenza, si cerca di arrivare a un punto di arrivo.
IV) Il pensiero nell'età evolutiva. Il pensiero si struttura durante l'età evolutiva, in rapporto alla progressiva maturazione fisica e psichica dell'individuo.
Il fanciullo invece confronta gli oggetti tra loro e ci ragiona sopra, nota le caratteristiche comuni e differenti, intravede nuovi rapporti, pur nei limiti dell'immediato presente.
L'adolescente supera il ragionamento concreto del fanciullo, basato unicamente sulle azioni e sulla realtà, e sconfina nel campo del pensiero puro, della logica formale (aritmetica, matematica, geometria ecc.), dando così inizio al ragionamento ipotetico-deduttivo, svincolato da ogni dipendenza dal reale.
V) Caratteristiche essenziali del pensiero logico
Un pensiero sensoriale è concreto, un pensiero intellettuale è astratto.
Da ricordare anche il pensiero intuitivo, che ci permette di cogliere la verità non col ragionamento, ma con una specie di illuminazione interna, improvvisa, inconscia. Questo pensiero spesso lo si ritrova (unito al pensiero logico) a capo di molte scoperte scientifiche, ma soprattutto nel campo artistico e religioso.
VI) Ovviamente l'articolazione del pensiero presuppone l'uso della parola, sia essa pensata, parlata, scritta o espressa col linguaggio dei sordomuti.
VII) Il pensiero produttivo
Il pensiero produttivo è quella forma di ragionamento che entra in azione ogni volta che ci troviamo di fronte a una situazione problematica, possibile di soluzione, ma tale da non presentare possibilità di soluzioni immediate e da non permettere nemmeno l'impiego di schemi di comportamento abituali.
Su questa particolare forma di pensiero è da vedere il contributo offerto dagli studi sulla psicologia animale compiuti da Kohler (uno dei maggiori esponenti della psicologia della percezione).
VIII) Il pensiero onirico
Freud è stato il primo ad occuparsi seriamente dei sogni in maniera del tutto nuova rispetto alle teorie mediche precedenti. Egli riteneva che il sogno, come il lapsus, doveva essere considerato come un fenomeno psichico finalizzato a soddisfare un desiderio inconscio attraverso un'allucinazione visiva che assume il carattere di realtà.
BUONA NOTTE ,
MERY
LA MEMORIA
I) S'intende per "memoria" la capacità di conservare (ricordare) le precedenti esperienze. È la memoria che permette la continuità della vita interiore, facendo sopravvivere il passato: senza memoria avremmo solo la percezione del presente.
II) Memoria/Adattamento. La memoria serve per acquisire informazioni utilizzabili ai fini di un adattamento sempre migliore all'ambiente. Questa funzione cognitiva è tanto più importante quanto più si sale la scala zoologica.
III) Memoria/Apprendimento. La memoria non è la stessa cosa dell'apprendimento. Quest'ultimo presuppone la capacità di conservare una precedente esperienza e indica la capacità di modificare un comportamento in rapporto a quanto si è appreso.
IV) Acquisizione, Conservazione e Ricordo. Il processo mnemonico, di regola, lo si suddivide in tre fasi successive:
• acquisizione (fissazione) di determinate informazioni,
• conservazione (ritenzione) delle stesse informazioni acquisite, ma col rischio di sottoporle a modifiche qualitative o quantitative (i cd. "errori"); inoltre ciò che è stato acquisito può anche essere perduto o dimenticato ("oblio"),
• ricordo (rievocazione) di quanto è stato conservato.
V) I fattori che influenzano l'acquisizione e la conservazione del materiale memorizzato per un periodo di tempo più o meno lungo, sono:
Fattori relativi al soggetto.
Fattori relativi al materiale da memorizzare.
Fattori relativi alla pratica o all'esercizio. Vi sono, in questo campo, varie tecniche operative per la memorizzazione:
il superapprendimento
l'esercizio concentrato
l'esercizio frazionato
l'apprendimento globale
l'apprendimento parziale
l'apprendimento incidentale
VII) Tipi di memoria.
Memoria primaria (o a breve termine).
Memoria secondaria (o a lungo termine).
Memoria fotografica (visiva).
Memoria uditiva.
Memoria motoria.
Teoria del decadimento, secondo cui gli eventi molto lontani nel tempo vengono ricordati con difficoltà o dimenticati.
Teoria del disuso, secondo cui se un ricordo viene rievocato spesso non si cancella, mentre se non lo è mai, a poco a poco va perduto.
Teoria dell'interferenza. È quella più convincente. Si suddivide in tre parti:
Interferenza pro-attiva:
Interferenza retro-attiva: esperimento famoso è quello di Jenkins e Dallenbach del 1924.
Interferenza da rimozione.
X) L'oblio come "economia mentale".
XI) L'amnesia. Consiste nell'incapacità di ricordare determinati eventi (anche azioni, pensieri, conoscenze, ecc.) in seguito ad un trauma psichico o fisico (soprattutto trauma cranico).
Ciao , ci sono ci sei?
volevo INFORMARE tutte di questo:
ho parlato con una mia amica e lei mi ha fatto presente che sto studiando in maniera troppo approfondita......lei sostiene che non essendoci tempo in sede d'esame occorra fare : definizione- al max 2 teorie l'una opposta all'altra- strumenti e ambiti applicativi......quindi vado a CORREGGERE LA SCALETTA DELLA MEMORIA togliendo solo alcune cose perchè su quella mi ha dato ragione e mi ha detto che va bene così.......ah anche lei sta studiando per l'eds.......
kegi
CIAOOO
si ci sono ancora
ho pensato che doamni anzichè l'adolescenza volevo fare anche io la memoria, vista che tu/voi la state facendo in questo momento... guarda, stavo andando a sfogliare il mio libro per confrontarlo con la tua scaletta... domani ti sapprò dire di più ma ho già visto che nel libro avevo sottolineato un sacco di cose e nomi, e forse si sta facendo in maniera troppo approfondita in effetti boh...
Anche la mia è come la vostra....però io Fodor non lo metto e durante la spiegazione della psicolinguistica parlo della fase dell'acquisizione e quindi di tutto lo sviluppo del linguaggio che accennavate anche voi.........QUINDI QUESTO ARGOMENTO LO CHIUDEREI OK?
Per la comunicazione nessuna parla della teoria degli atti linguistici di Austin e Searle? mi hanno detto che è fondamentale......
METODI D'INDAGINE:
PER LA VALUTAZIONE DEL LINGUAGGIO INIZIALMENTE C'ERANO:
"La scala dello sviluppo psicomotorio di Brunet-Lezine e il test di Gessel e Amandrude.
Attualmente ci sono sturmenti diretti e indiretti:
i primi : C.I.I. (comunication intention inventory)
i secondi: il qs sullo sviluppo comunicativo e linguistico di Camaioni et al. e I.T.P.A (ma che è questo?????)
vi tornano a voi? perchè io li ho trovati così ma senza nessuna spiegazione quindi non sò che dire.... chi sa approfondirli? HELP ME!!!!!!!
kegi
SI DAVVERO....ha ragione la mia amica....bisogna concentrare il tutto su 2 teorie a confronto anche perchè non vogliono un tema lungo....secondo me così si fa solo caos.........ho fatto una sacaletta sul colloquio che studierò domani....te la scrivo...ps: ho tagliato perchè sennò cado nello stesso errore della memoria...
kegi
si il LINGUAGGIO si può chiudere oer ora direi!
sulla COMUNICAZIONE hai ragione che forse bisogna mettere anche Austin e Searle, solo che mi faceva fatica integrare....ma lo farò!
per quanto riguarda i test per la valutazione del linguaggio sto mettendo quelli che mi ha mandato silviagiugno... io non ho trovato niente e penso di mettere quelli...
tu che hai già fatto la memoria ch ene pensi della scaletta di katia906...???
kegi
dai io mi sa che stacco, ci sentiamo domani ok? allora facciamo MEMORIA e magari metti la scaletta sul COLLOQUIO così posso archiviare anche quello...
bacione a tutti!!! notteeeeeeeeeee
guarda, anche io non so cosa siaano e dovrò andare a trovarle da qualche parte... non so ancora dove, ma finora nei miei libri non ho trovato nulla su TPL e TVL
Ciao Mery........
sei bravissima! questo come prima cosa.....
come seconda : la mia scaletta sul pensiero è questa che ti incollo qui sotto....nel tuo mi ci ritrovo......anche se come ti ho detto te approfondisci molto di più......ma quello che mi chiedo è sempre la stessa cosa: se ti chiedono le teorie che ci metti? e gli ambiti e strumenti? fammi sapere.....
La mia Scaletta per Il PENSIERO è:
-definizione : parlo del pensiero logico dove cito ragionamento deduttivo e induttivo, poi integro con categorizzazione, formazione di concetti, astrazione e generalizzazione.
- teorie: Gestalt con pensiero produttivo, quindi kohler e insight e wertheimer
accenno brevemente Watson con il comportamentismo e quindi dico che riteneva che gli eventi puramente mentali essendo inosservabili non potevano essere oggetto di scienza
e passo al cognitivismo ma qui parlo di Simon e Newell , algoritmo e euristiche o strategie generali.
- tipi di pensiero: accenno le definizioni di : p. quotidiano con Bartlett , p. prevenuto, p. nevrotico e p. psicotico.
- Applicazioni alla clinica parlo di p. nevrotico e p. psicotico.
- Strumenti: Rorschach e colloquio.
kegi
Per il METODO CLINICO ho pensato di strutturare lo studio così:
- definizione
- strumento usato: COLLOQUIO, inserito nel processo di ASSESSMENT = raccolta dati
- informazioni ricavate attraverso: CV - CNV - COMPORTAMENTO INTERPERSONALE messo in atto nella relazione con il clinico e vissuto emotivo del clinico (tutto accennato e NON particolareggiato)
- motivazione estrinseca e intrinseca
- scopo del 1 colloquio
- fasi del colloquio
- errori di valutazione ( dico che ci sono ma NON li studio quindi non li cito...non li ricorderei mai tutti!)
- regole del colloquio secondo Semi
- scheda del colloquio secondo Semi (ma ridottissima e da decidere sul momento)
- strumenti dei quali può avvalersi
CHE DITE? domani lo studio e poi ne parliamo...
Ultima modifica di kegi7929 : 28-10-2010 alle ore 00.33.52
kegi