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Discussione: Strano....

  1. #1
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Strano....

    L'Italia sta ribollendo per le proteste degli Studenti Universitari contro la riforma Gelmini, argomento che è sulle prime pagine di tutti i giornali e qui, su un forum frequentato in buona parte proprio da Studenti, neanche un breve accenno...
    Possibile che non interessi proprio a nessuno?...

  2. #2
    Partecipante Super Esperto
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    Riferimento: Strano....

    e temo che non sia perchè siamo tutti in piazza a manifestare, anche se qualcosa di sta muovendo devo dire..

  3. #3
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di Giuppy83
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    Riferimento: Strano....

    In effeti qualcosa si sta muovendo. Speriamo che serva davvero a qualcosa!

  4. #4
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Riferimento: Strano....

    La mia domanda era riferita solo alla constatazione che nel forum non ne parli nessuno, non mi riferivo a valutazioni di merito...
    Eppure dovrebbe riguardare tutti coloro che, in un modo o nell'altro, hanno in questo momento, a che fare con l'Università.....

  5. #5
    Partecipante Esperto L'avatar di zaffiro89
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    Riferimento: Strano....

    Purtroppo di cosa ti sorprendi? Oramai sembriamo una casta noi "psicologi", siamo assenti e ci compiaciamo di non far nulla, di non parlare. Sai cosa credo? che non lo si faccia semplicemente perchè bisognerebbe esporsi e noi non siamo bravi a dirla tutta. Ci piace parlare degli altri, di clima, persino di politica, ma non di NOI STESSI, del nostro futuro. Forse perchè è così ovviamente sbagliato tutto ciò che sta accadendo e la fine che vuole far fare questo governo all'istruzione pubblica e alla ricerca. Si protesta senza conoscere i testi della riforma, c'è qualcosa di positivo, a protestare sono solo i comunisti e infine gli strumenti sono strumentalizzati. Queste sono le critiche che sono state lanciate. Ma mi chiedo, in passato non si sapeva neanche leggere , eppure si protestava. Anche ai quei tempi le proteste erano sbagliate. Oppure parliamo della generazione hippie e del movimento femminile. Anche quello era assurdo? Ma tralasciando questo aspetto, gli studenti, ora conoscono il testo, conoscono i tagli perchè lo vivono sulla propria pelle. E se c'è qualche politico che si interessa, sarebbe da elogiare, meglio avere un'alternativa, l'Italia non aspetta altro.
    Tornando alla tua domanda, ti dico solo una cosa: a Bari hanno occupato la facoltà di ingegneria. Il mondo accademico è in fermento. Tutte le facoltà si stanno mettendo in moto per protestare. Sai qual'è l'unica che guarda e aspetta? Scienze della formazione ( a Bari non c'è quella di psicologia). Corso di laurea di in scienze della comunicazione e scienze e tecniche psicologiche ( per citarne alcune ). Forse siamo un po' anche noi "baroni", forse ci meritiamo quello che ci stanno offrendo, o meglio quello che ci stanno togliendo...
    mai pensare che le cose non possano andare peggio di come vanno

  6. #6
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Riferimento: Strano....

    http://www.ilmessaggero.it/articolo....ez=HOME_SCUOLA

    Cavolo, mi sembra importante, no?...

  7. #7
    Partecipante Super Esperto L'avatar di Laverita
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    Zaffiro dai, non credi di aver esagerato??!? Cioè c'è sicuramente del vero in quello che hai detto. Però io credo che gran parte del problema (rispetto al fatto che in questa sede non stiamo parlando degli scontri) è dato da indolenza e ignoranza. Ignoranza qui non ha un accezione dispregiativa ma negativa, ovvero gran parte delle persone si scocciano e ignorano sia quali siano i punti dibattuti sia quali siano le conseguenze.

    Ovviamente all'interno di questo gruppo io mi inserisco subito. Primo perchè non ho scritto fino ad ora, secondo perchè attualmente nonostante sto girando in rete non riesco a trovare qualcuno che dice, a parte gli slogan della protesta, chiaramente le ragioni di essa.

    Intanto ieri è stato votato e la riforma (nonostante su due emendamenti il governo sia stato battuto, ma solo perchè Fli si è messa in mezzo) è passata "tra le polemiche".

    Ora permettetemi di dire che è assolutamente strano... (citazione inconsapevole del titolo della discussione) che migliaia e migliaia di studenti siano per le strade a protestare con striscioni sui grandi monumenti e luoghi di cultura e i giornali non fanno altro che dire "Via alla riforma, tra i provvedimenti lotta agli sprechi e alle parentopoli" messa così suona bene!

    E' evidente che c'è un gap di informazione tra le due parti, preferisco non entrare proprio nella politica perchè la Gelmini non può far altro che dire la riforma è buona (-Acquaio' cumm' è l'acqua??? - E' Fresc', E' Fresc!) e invece Berlusconi si lancia nelle solite sue minchiate populistiche ridicole e ignoranti per le quali un libro per raccoglierle non basterebbe.

    Quindi faccio una proposta a qualcuno che magari in questo momento sta leggendo queste parole:

    Perchè non la guardiamo finalmente sta cavolo di riforma però all'osso: cioè ne guardiamo il testo insieme?

    Pare facile ma è difficile trovare il testo integrale che non sia quello del 2008, anche perchè non essendo ancora passata tale file non esiste. Dobbiamo fidarci delle fonti. Per esempio da www.camera.it riguardo la seduta di Ieri.

    I principi ispiratori della riforma delineata dal progetto approvato dal Senato (A.C. 3687) - che aveva svolto un’indagine conoscitiva sui problemi economici e finanziari delle università e approvato una risoluzione (DOC XXIV, n. 6) sul partenariato europeo per i ricercatori - fanno riferimento, come indicato dalle ”Linee guida del Governo per l’Università” , ai concetti di autonomia e responsabilità; valorizzazione del merito; combinazione di didattica e ricerca.

    La VII Commissione della Camera ha avviato l’esame del testo il 15 settembre 2010 , abbinando 18 proposte di legge, e lo ha scelto come testo base il 22 settembre. Dopo varie audizioni, la Commissione ha approvato diverse proposte di modifica, alcune delle quali poi soppresse, a seguito del parere della V Commissione . Il mandato al relatore è stato conferito il 19 novembre 2010 e l'Assemblea ha avviato l'esame del testo il 22 novembre.
    Organi e articolazione interna

    L’A.C. 3687-A delinea indirizzi per la revisione degli statuti delle università statali riguardo a composizione, durata e funzioni degli organi, nonchè organizzazione interna. In particolare:

    * prevede un limite al mandato del rettore, passibile di mozione di sfiducia;
    * distingue le funzioni del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione;
    * sostituisce la figura del direttore amministrativo con quella del direttore generale;
    * stabilisce che i componenti del nucleo di valutazione devono essere in prevalenza esterni all’ateneo;
    * individua i dipartimenti quale luogo di raccordo fra ricerca e didattica;
    * prevede l’istituzione presso ogni università di un collegio di disciplina.

    Le università che hanno conseguito stabilità di bilancio e risultati di elevato livello possono sperimentare propri modelli organizzativi, sulla base di accordi di programma con il MIUR. Anche gli istituti di istruzione universitaria ad ordinamento speciale adottano proprie modalità organizzative, nel rispetto di alcuni principi indicati per le università statali.

    Si prevede, inoltre, l’adozione da parte degli atenei di un codice etico.
    Reclutamento

    L' A.C. 3687-A prevede:

    * per professori ordinari ed associati: il preliminare conseguimento di un'abilitazione scientifica nazionale, di durata quadriennale, rilasciata da una commissione i cui membri sono scelti tramite sorteggio; la chiamata attraverso selezioni indette dagli atenei, basate sulla valutazione di pubblicazioni e curriculum;
    * per i ricercatori: il superamento di una selezione di ateneo che comporta la stipula di un contratto a tempo determinato, articolato in due tipologie successive; l'eventuale passaggio al ruolo degli associati, previo conseguimento dell'abilitazione e alle condizioni previste.

    Si dispone, inoltre, la definizione di settori concorsuali, nell’ambito dei quali sono ricondotti gli attuali settori scientifico-disciplinari e si ridisciplinano chiamata diretta di studiosi impegnati all'estero, contratti per attività di insegnamento, assegni di ricerca.

    Gli interventi proposti fanno seguito a quelli adottati con il D.L. 180/2008 (L. 1/2009 - A.C. 1966) volti, tra l’altro, a subordinare le nuove assunzioni ad una gestione responsabile delle risorse finanziarie e a privilegiare il ricambio generazionale incentivando le assunzioni dei ricercatori.

    A seguito del parere della V Commissione è stato soppresso l'articolo che disponeva la chiamata di 1500 associati per ciascuno degli anni 2011-2016. In materia interviene, peraltro, il disegno di legge di stabilità, il cui esame è stato concluso dalla Camera nella stessa giornata del 19 novembre 2010.
    Qualità del sistema universitario e della ricerca

    Con DPR 76/2010 è stato adottato il regolamento sull'organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR). Inoltre, con DM 19 marzo 2010 sono state definite le linee guida per la valutazione della qualità della ricerca 2004-2008, applicabili a università ed Enti di ricerca .

    L’A.C. 3687-A delega il Governo al rilancio di qualità ed efficienza del sistema universitario. In particolare, prevede:

    * per le università, l’introduzione dell'accreditamento periodico di sedi e corsi di studio e l’applicazione di meccanismi premiali nella distribuzione dei fondi, in base ai risultati conseguiti;
    * l’introduzione dell'accreditamento anche per i collegi universitari, cui è subordinato l’accesso ai finanziamenti;
    * la revisione della disciplina di contabilità degli atenei - che, in caso di dissesto finanziario, sono commissariati - e l’introduzione del costo standard per studente;
    * l’attribuzione di una quota del Fondo di finanziamento ordinario sulla base della valutazione delle politiche di reclutamento degli atenei.

    Inoltre:

    * si istituiscono un Fondo di ateneo per la premialità di professori e ricercatori e, in alcune ipotesi, del personale tecnico-amministrativo, e un Fondo per il merito degli studenti universitari;
    * si specificano le misure per la qualità già previste dal D.L. 180/2008, che ha disposto la ripartizione di una quota dei finanziamenti in base alla qualità di offerta formativa, ricerca e sedi didattiche (per il 2009M 23 settembre 2009) . Analoghe misure vengono previste per le università non statali;
    * si prevede che gli atenei possano federarsi o fondersi, per razionalizzare l’offerta formativa.

    Durante l'esame in Commissione è stata prevista la costituzione di un Comitato nazionale dei garanti per la ricerca. A seguito del parere della V Commissione è stata, invece, soppressa la previsione di valorizzazione, nel triennio 2011-2013, del merito dei professori e ricercatori universitari inquadrati nella prima progressione economica.
    Stato giuridico ed economico di professori e ricercatori

    L’A.C. 3687-A conferma che il regime di impegno di professori e ricercatori è a tempo pieno o definito e introduce un impegno orario figurativo pari a 1500 ore per il tempo pieno (750 per il tempo definito). Una quota di tale orario, specificamente indicata, è riservata a compiti di didattica e di servizio agli studenti.

    Sono disciplinate le incompatibilità, e introdotti incentivi per la mobilità interuniversitaria.

    Il trattamento economico sarà revisionato con regolamenti di delegificazione.
    Diritto allo studio

    L'A.C. 3687-A delega il Governo a rivedere le norme sul diritto allo studio e a definire i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), anche con riferimento ai requisiti di merito ed economici, al fine di assicurare a tutti il conseguimento di un pieno successo formativo.

    Il D.L. 180/2008 aveva incrementato per il 2009 i Fondi per la realizzazione di alloggi e residenze universitarie e per la concessione di borse di studio.
    Che ne dite ci proviamo?

    Saluti
    Leonardo


    p.s. Forse ancora meglio ho trovato questo file: Sintesi della Legge Università e testo coordinato dal sito del MIUR
    Ultima modifica di Laverita : 01-12-2010 alle ore 08.40.38
    Taz = Stile di vita.

  8. #8
    Johnny
    Ospite non registrato

    Riferimento: Strano....

    scusate l'ignoranza e la domanda forse banale, ma questo accorpamento di psicologia e medicina è conseguenza della roforma Gelmini? visto che è stato fatto prima della sua approvazione
    Ultima modifica di Johnny : 01-12-2010 alle ore 11.09.12

  9. #9
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Riferimento: Strano....

    Discutere della riforma Gelmini non è semplice: non lo è perchè si tratta di un provvedimento complesso, articolato in numerosi provvedimenti ognuno dei quali interpretabili in modo diverso a secondo del punto di vista da cui lo si esamina....
    La prima cosa che a me non va giù è che si voglia far passare coloro che si oppongono alla riforma Gelmini come difensori dello status quo: non è così, credo che nessuna persona di buon senso possa dire che l'Università Italiana va bene così com'è e che non necessiti, invece, di un'ampia riforma.. Il punto è: QUALE riforma, in che direzione andare e con quali mezzi...
    Apro una parentesi: in Italia la parola "riforma" ha, da sempre, avuto quasi un significato mistico, salvifico, positivo per definizione... "Bisogna fare le riforme" è lo slogan di ogni campagna elettorale; "abbiamo fatto le riforme" è la rivendicazione di ogni governo... Quasi che l'importante sia cambiare le cose: il "come" le si cambia appare quasi un dettaglio ininfluente..
    Non è così, quando si cambia qualcosa lo si può migliorare ma lo si può anche, ovviamente, peggiorare... E sembrerà qualunquistico ma, non so se ci avete fatto caso, in Italia, a mia memoria almeno, ogni volta che si cambia, si "riforma" qualcosa, lo si fa invariabilmente in peggio...
    Qualcuno mi sa riportare un solo caso di una riforma, in qualsiasi ambito ( scuola, Università, sanità, servizi pubblici etc. etc. ) che abbia migliorato significativamente la situazione pre-esistente?... Mai successo, nel migliore dei casi le cose sono andate avanti come prima, più spesso peggio di prima....
    Tornando al caso specifico, la riforma Gelmini contiene indiscutibilmente alcune cose buone, almeno in teoria: anche se alcuni recenti emendamenti hanno, per esempio, significativamente annacquato, per non dire azzerato, quella lotta anti-parentopoli così strombazzata... Mentre il ruolo dei cosiddetti Baroni non mi sembra affatto ridimensionato, anzi: per esempio, le commissioni dei concorsi per le assunzioni di nuovi ricercatori, attualmente composte da un ricercatore, un professore associato ed un ordinario, con la riforma saranno composte da quattro ordinari... E' vero che si è introdotto un sistema di valutazione dell'attività scientifica di un Ordinario basata, sostanzialmente, sulla produzione di lavori pubblicati... Ma non è certo un problema per un Ordinario intestarsi ( abusivamente... ) tutti i lavori prodotti dai suoi sottoposti, coofirmandoli: sappiamo tutti come funziona....
    Anche l'entrata dei privati nella gestione degli Atenei, in teoria, potrebbe essere una cosa buona... Di fatto, però, si tradurrà in un ulteriore deprezzamento della qualità degli Atenei cosiddetti "umanistici" a vantaggio di quegli scientifici, gli unici realisticamente in grado di attirare finanziamenti.... Senza contare che i nuovi sponsor privati saranno interessati, ovviamente, a difendere i propri interessi immediati, non certo quelli, più astratti, della "ricerca" in senso lato...
    Al di là di tutto, però, la considerazione più importante che mi sento di fare è un'altra: nella riforma possono essere scritte le cose migliori di questo mondo ma, alla fine, ciò che conta davvero è una ed una sola cosa: i soldi, gli "sghei", i fondi che lo Stato è disposto ad investire per l'istruzione Universitaria dei suoi giovani cittadini e per la ricerca... E questi fondi, già ai minimi termini, sono stati drammaticamente tagliati al punto da far sembrare una presa in giro tutta la riforma nel suo complesso... Che senso ha, infatti, parlare di sostegno alla ricerca se poi si tagliano i posti dei ricercatori e si obbliga quei pochi che rimarranno ad accollarsi compiti didattici che li distoglieranno, inevitabilmente, proprio dalla ricerca? Che senso ha parlare di diritto allo studio se poi si tagliano le borse di studio e si chiudono sedi universitarie obbligando, di fatto, molti studenti, che non possono permettersi di pagare affitti stratosferici nelle città universitarie più grandi, a rinunciare agli studi?
    Questo è il punto: senza soldi tutta la baracca della riforma è una scatola vuota che serve solo a nascondere le due conseguenza fondamentali che ne derivano: la progressiva rinuncia dello Stato a sostenere il sistema dell'Università Pubblica e la sostanziale abolizione dell' articolo 34 della tanto vituperata ( in realtà bellissima... ) Costituzione Italiana:

    "I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi."

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