Manco da un bel pò da queste parti, ma rieccomi qua pronto ad IRONIZZARE sull'Inter... Del resto non si può far diversamente quando ci si trova davanti ad una squadra capace di perdere dopo un doppio vantaggio un derby col Milan...
Ma a quando una vittoria importante???
A parte l'ironia, ho visto la partita da amici ed ora sono appena rientrato a casa. Ho visto una bella partita, ma nonostante il doppio vantaggio dell'Inter secondo me stava giocando comunque meglio il Milan...
Vabbè, eccovi un articoletto!
Milan, che rimonta!
Inter al riposo in vantaggio coi gol di Stankovic e Cristiano Zanetti. Nella ripresa uno-due di Tomasson e Kakà, poi Seedorf decide il derby (3-2).
MILANO, 21 febbraio 2004 - Poteva essere la fine di una passione, quella interista. Il sospiro tanto atteso da Roma e Juventus. Invece il derby di Milano si colora ancora una volta di rossonero, con una rimonta sensazionale del Milan che chiude il primo tempo sotto di due gol e nella ripresa ribalta tutto vincendo 3-2. Prima Stankovic, poi Cristiano Zanetti. Vantaggi annientati da Tomasson, Kakà e Seedorf.
Il derby dei due popoli, quello degli sfottò, lascia in eredità canzonette e slogan, orgoglio e striscioni. Ai milanisti della sud che esibiscono il loro "Simbolo di passione", gli interisti rispondono siamo "Uniti, fieri, mai domi… avanti curva nord". Voto 9 e parità. Le formazioni. Carlo Ancelotti, l'emiliano, conferma le previsioni: 4-3-2-1 con Sheva ultima frontiera. Alberto Zaccheroni, il romagnolo, cambia invece sulla fascia sinistra: Kily Gonzalez al posto di Pasquale, prezioso il rientro di Cristiano Zanetti.
LA SFIDA - I primi 10' sono solo rossoneri; spettacolari con il loro gioco di prima, contro un'Inter disorientata. Con una costante azione penetrante il Milan aggredisce, sfruttando ogni varco. Il gol sembra materializzarsi, perché al 10' Kakà lo sfiora dopo un'impressionante progressione e un duetto, con tanto di tacco di Seedorf; Toldo da applausi. Evidentemente l'Inter ha bisogno di motivazioni e il segnale di Kakà è benefico. L'undici di Zac risponde, ricordandosi di avere i numeri per farlo e dopo un cross di Vieri, calciato con la palla che aveva oltrepassato la linea di fondo, arriva la rete di Stankovic direttamente da calcio d'angolo. Rete paradossale, dopo un impeccabile esordio della difesa rossonera. Quasi non fosse accaduto nulla, è il Milan a riprendere in mano le redini del gioco, anche perché obbligato ad attaccare.
L'Inter oppone un sapiente contropiede, inoltre una buona copertura a centrocampo, e qui si capisce l'importanza di Cristiano Zanetti, impedisce ai portatori di palla rossoneri di mantenere il possesso del pallone, linfa vitale per i milanisti. Il Milan insiste, prima con un colpo di testa di Sheva, quindi con una botta di Kakà dal limite, e ancora con l'ucraino che obbliga Toldo a respingere con i pugni. Ma sono segnali sfumati. I nerazzurri si ricaricano, gestendo il gioco con una razionalità impeccabile. E' infatti il palo alla sinistra di Dida a negare il raddoppio ad Adriano. Poco prima del 2-0: Cristiano Zanetti carica da fuori area e Kaladze devia nel fatidico angolo sinistro. E' il trionfo del cinismo e della rabbia interista, con un Milan sconcertante..
Rui Costa, praticamente invisibile, non torna in campo nella ripresa. Ancelotti opta per le due punte e inserisce Tomasson. Soluzione scontata. Ma è Adriano a mandare in tribuna il 3-0. E' il 5'. Il copione potrebbe essere la copia del primo tempo, invece in un minuto il Milan annulla il doppio vantaggio interista, prima con Tomasson (guarda il caso), poi con Kakà, protagonista di una formidabile percussione al limite dell'area con tiro angolato, sempre lì a sinistra. Entrambe le volte con due azioni centrali. E' come strappare l'ultima pagina del giallo, alla ricerca spasmodica del finale.
Un doppio colpo micidiale per l'Inter che perde il bandolo della matassa, subendo il controllo di palla rossonero. Zaccheroni compie il suo primo passo dopo 25' togliendo Stankovic per Karagounis, chiedendo al greco più materia prima per Adriano e Vieri. Ancelotti risponde con Pancaro al posto di Cafu. Il Milan, come se non bastasse l'assenza di Maldini, dal canto suo perde pezzi in difesa. Nesta abbandona per un problema ai flessori della coscia sinistra: a Laursen il compito di sostituirlo, mentre alla pesantezza di Vieri viene preferito Cruz. Ma è il Milan a condurre la danza, fino allo straordinario 3-2 di Seedorf che trova l'ultima pagina del giallo con un bolide dalla lunga distanza. Sempre in quel fatidico angolo sinistro.