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Discussione: paziente schizofrenico

  1. #16
    Partecipante Esperto L'avatar di nudaveritas
    Data registrazione
    24-06-2008
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    323

    Riferimento: paziente schizofrenico

    Esatto Tenacia.
    Hai centrato la questione.
    Non sappiamo se non siamo in grado di affrontare delle problematiche fino a quando non ci siamo in mezzo.
    Tino, prova, tenta e non lasciarti sopraffare dalla paura della mancanza di esperienza! L'esperienza si costruisce fronteggiando le novità. C'è sempre una prima volta per tutto. se poi capisci di non riuscire a dar nulla a questo paziente, allora e solo allora, potrai tirarti indietro. Non precluderti esperienze solo perchè non le hai mai vissute.
    Nudaveritas


  2. #17
    Partecipante
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    07-06-2008
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    56

    Riferimento: paziente schizofrenico

    Grazie per le risposte, sicuramente più costruttive delle precedenti
    No il paziente non è inserito in una struttura, vive con la famiglia in casa propria, l'obiettivo che ci siamo posti con lo psichiatra è proprio quello di inserirlo in una struttura, un centro diurno, ma in un secondo momento (soprattutto perchè il centro diurno lo stiamo aprendo insieme con un'altra collega e lo psichiatra che mi ha inviato questo paziente, ma questo è un'altro discorso) anche perchè bisogna valutare la sua volontà ad un eventuale inserimento in gruppo, perchè come ho accennato precedentemente (mi sembra di averlo fatto) non vuole che si sappia che lui ha problemi, e quindi se lo metto in un gruppo inevitabilmente questo diritto alla privacy viene a mancare, quindi valuteremo insieme con il paziente il da farsi. Ci risentiamo quando ho qualche novità....ciao

  3. #18
    Partecipante
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    07-06-2008
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    Riferimento: Re: paziente schizofrenico

    Citazione Originalmente inviato da ninfaverde Visualizza messaggio
    Io ho zero esperienza e competenza e mi sento sicuramente meno capace di te, quindi facevo un discorso generale e non personale. Perdonami se ho sbagliato i modi, è difficile comunicare bene dietro uno schermo. Con il tuo permesso vorrei ugualmente partecipare alla discussione. Ho fatto tirocinio in una struttura che si occupava anche di psicosi e nelle supervisioni partecipavano dei terapeuti che avevano in cura pazienti affetti da gravi patologie. Avendo avuto a che fare con quel contesto clinico, ho maturato l'idea che uno psicologo senza un training adeguato successivo alla laurea possa affrontare con più difficoltà questi casi umanamente pesanti, che spesso suscitano un senso di smarrimento, confusione e vuoto nel controtransfert. Posso chiederti come ti sei sentito durante queste sedute?
    certo, che puoi partecipare, ci mancherebbe.
    Durante le prime sedute ho provato una buona sensazione, come tutte le prime sedute a mio avviso, ho provato un senso di tenerezza, ma che devo riuscire a gestire, per non farmi coinvolgere troppo dal paziente e dalle sue problematiche, la giusta empatia ancora si deve creare, ci sto lavorando

  4. #19
    Partecipante Assiduo
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    20-02-2011
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    191

    Riferimento: paziente schizofrenico

    Citazione Originalmente inviato da tino2181 Visualizza messaggio
    mi chiedo noi psicologi che cosa dobbiamo fare? dobbiamo solo limitarci a primi colloqui di conoscenza e poi invio allo psicoterapeuta di turno?
    Se volete aiutarmi veramente, datemi consigli utili su come impostare un supporto psicologico e gestire una relazione efficace con un soggetto psicotico.
    Vedi Tino, il problema è che lo psicologo fa quello che sa fare. Se io non ho esperienze di autismo, non mi faccio carico di un grave problema autistico. Se non ho la minima esperienza di psicosi, non mi faccio carico di una grave problematica psicotica. Questo non c'entra con la differenza psicologo/psicoterapeuta: c'entra proprio con ciò che so fare e ciò che non so fare. Possiamo avere uno psicoterapeuta che di autismo non sa niente, ed uno psicologo competente in merito, o viceversa; ma se lo psicoterapeuta non sa niente di Autismo il fatto di essere psicoterapeuta di per sè non lo titola a fare l'esperto di autismo.

    Questo non vuol dire (per rispondere anche a Tenacia) che io non possa "sperimentarmi" in attività nuove, o "imparare facendo"; ma l'imparare facendo può attuarsi solo se qualcosa so già e ho chi mi guida, mentre lo sperimentarsi davanti a casi gravi, visto che avrà conseguenze dirette sul benessere psichico di un'altra persona, deve essere fatto solo all'interno di una ben precisa cornice di sicurezza, costituita da una adeguata competenza/esperienza di base e di supervisione professionale.

    Questo vuol dire che per lavorare con un paziente psicotico non devi essere uno specialista con anni di lavoro con pazienti psicotici, ma almeno dei concetti di base di setting, teoria della clinica e teoria della tecnica in merito a pazienti psicotici devono essere solidamente posseduti. Altrimenti non è uno "sperimentarsi", ma un "azzardarsi", che sono due concetti un po' diversi.

    E con un paziente grave, se non si sa cosa fare, il rischio potenziale (anche se si è in ottima fede e animati di buona volontà) è di non fare star bene sia lui che sè stessi.

    Quindi, sì: se devi chiedere su un forum di nickname anonimi e studenti di psicologia "che cosa devi fare per gestire un paziente psicotico", il consiglio più utile che si può dare è appunto di passarlo ad altri. E' come se il mio dentista la sera chiedesse su un forum di studenti di odontoiatria: "Ehi, qualcuno mi sa dire come si estrae un dente ? Domani devo farlo ad un paziente e non lo so". Pensa di essere il paziente...

    Quando avrai la possibilità di approcciarti a questo settore d'intervento con una preparazione di base più specifica, qualche esperienza sul campo e/o una supervisione di merito, allora le cose potranno essere diverse. Ma da quanto si scrive qui, temo che sia l'unica risposta deontologicamente fondata che ti si può dare. Questo non vuol dire che tu non sia un bravo psicologo, sia chiaro. Semplicemente, probabilmente sei un bravo psicologo, ma che - a quanto scrivi - non ha ancora quella competenza di merito in questo specifico settore che gli permetta di lavorare - oggi - autonomamente e in maniera professionalmente solida con tale tipo di pazienti.
    Ultima modifica di Dispodaspo : 28-07-2011 alle ore 22.05.40

  5. #20
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di Tenaciaa
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    05-06-2011
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    1,309

    Riferimento: paziente schizofrenico

    Ma infatti, Dispodaspo, se rileggi il mio intervento vedrai che ho scritto che dovrebbe consultarsi con lo psichiatra che l'aveva in cura e confrontarsi con i colleghi con cui lavora.
    Lungi da me consigliargli di provare sulla pelle di un paziente eh.
    Ultima modifica di Tenaciaa : 28-07-2011 alle ore 22.41.13

  6. #21
    Partecipante
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    07-06-2008
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    56

    Riferimento: paziente schizofrenico

    Per Dispodaspo
    Io non ho chiesto pareri e congetture a studenti di psicologia, io ho chiesto esperienze concrete a chi ha già lavorato con pazienti psicotici, continuate a non voler capire a questo punto, anche perchè non credo che in questo forum ci siano solo nickname anonimi o studenti di psicologia, ma a quando pare c'è anche qualche psicologo.
    Poi non sono proprio da solo nella gestione del paziente, ma lo stesso è gestito da una equipe composta da me, che sono lo psicologo e dallo psichiatra che è anche psicoterapeuta, e credo che se lui dopo quasi 5 anni che lo segue, se credeva che io non ero in grado, mi diceva di prenderlo in carico questo benedetto paziente? Sarebbe stato più semplice che da psicoterapeuta lo prendeva in carico lui no? E invece lo ha passato a me....e sicuramente non lo ha passato a me per divertirmi a sperimentare sulla sua salute, ma ha visto potenzialità e professionalità sufficienti per poter lavorare con questo paziente, a mio avviso. Solo che io voglio essere sicuro e fare meno errori possibile, è una non competenza questa? Forse quello che devo fare di utile per questo paziente lo sto già facendo e non me ne rendo conto (per inesperienza) o forse no, solo il tempo potrà dirlo.
    Evidentemente per darmi il paziente in carico crede che io posso aiutarlo, ora se mi volete aiutare anche voi con le vostre esperienze bene, in caso contrario niente, forse lo sciocco qui sono io che continuo a rispondere a questi post.
    Facciamo una piccola prova a questo punto Dispodaspo hai mai avuto esperienze di lavoro con pazienti psicotici? Se è si vuoi condividere la tua esperienza professionale con noi? Così da aiutarci a vicenda a crescere professionalmente condividendo le nostre esperienze???
    No perchè io qui sto condividendo la mia esperienza, e qui ancora non ho trovato una risposta che dice: "Si, io lo so come si fa con una paziente psicotico"; o meglio la risposta qualcuno me l'ha anche data ed è "Si, io lo so come si fa con un paziente psicotico, passalo ad un'altro collega" eheheheheh meglio smorzare i toni

    Grazie saluti

    P.s. poi che significa questa tua frase "ma l'imparare facendo può attuarsi solo se qualcosa so già e ho chi mi guida" certo che qualcosa la so, ho fatto una triennale, poi ho fatto una specialistica, poi ho superato un esame di stato, qualcosa dovrò pur saperla, mah, ripeto forse è meglio chiuderla questa discussione, che potrebbe essere utile a molti giovani psicologi, perchè io la penso come Nudaveritas che dice "se poi capisci di non riuscire a dar nulla a questo paziente, allora e solo allora, potrai tirarti indietro. Non precluderti esperienze solo perchè non le hai mai vissute" ma nel frattempo proviamo a mettere alla prova ciò che abbiamo imparato in 5 anni e passa di università, aggiungerei io.
    Ultima modifica di tino2181 : 29-07-2011 alle ore 01.44.56

  7. #22
    Partecipante Assiduo
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    20-02-2011
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    Riferimento: paziente schizofrenico

    Citazione Originalmente inviato da tino2181 Visualizza messaggio
    Per Dispodaspo
    Io non ho chiesto pareri e congetture a studenti di psicologia, io ho chiesto esperienze concrete a chi ha già lavorato con pazienti psicotici, continuate a non voler capire a questo punto, anche perchè non credo che in questo forum ci siano solo nickname anonimi o studenti di psicologia, ma a quando pare c'è anche qualche psicologo.
    Poi non sono proprio da solo nella gestione del paziente, ma lo stesso è gestito da una equipe composta da me, che sono lo psicologo e dallo psichiatra che è anche psicoterapeuta, e credo che se lui dopo quasi 5 anni che lo segue, se credeva che io non ero in grado, mi diceva di prenderlo in carico questo benedetto paziente? Sarebbe stato più semplice che da psicoterapeuta lo prendeva in carico lui no? E invece lo ha passato a me....e sicuramente non lo ha passato a me per divertirmi a sperimentare sulla sua salute, ma ha visto potenzialità e professionalità sufficienti per poter lavorare con questo paziente, a mio avviso. Solo che io voglio essere sicuro e fare meno errori possibile, è una non competenza questa? Forse quello che devo fare di utile per questo paziente lo sto già facendo e non me ne rendo conto (per inesperienza) o forse no, solo il tempo potrà dirlo.
    Evidentemente per darmi il paziente in carico crede che io posso aiutarlo, ora se mi volete aiutare anche voi con le vostre esperienze bene, in caso contrario niente, forse lo sciocco qui sono io che continuo a rispondere a questi post.
    Facciamo una piccola prova a questo punto Dispodaspo hai mai avuto esperienze di lavoro con pazienti psicotici? Se è si vuoi condividere la tua esperienza professionale con noi? Così da aiutarci a vicenda a crescere professionalmente condividendo le nostre esperienze???
    No perchè io qui sto condividendo la mia esperienza, e qui ancora non ho trovato una risposta che dice: "Si, io lo so come si fa con una paziente psicotico"; o meglio la risposta qualcuno me l'ha anche data ed è "Si, io lo so come si fa con un paziente psicotico, passalo ad un'altro collega" eheheheheh meglio smorzare i toni

    Grazie saluti

    P.s. poi che significa questa tua frase "ma l'imparare facendo può attuarsi solo se qualcosa so già e ho chi mi guida" certo che qualcosa la so, ho fatto una triennale, poi ho fatto una specialistica, poi ho superato un esame di stato, qualcosa dovrò pur saperla, mah, ripeto forse è meglio chiuderla questa discussione, che potrebbe essere utile a molti giovani psicologi, perchè io la penso come Nudaveritas che dice "se poi capisci di non riuscire a dar nulla a questo paziente, allora e solo allora, potrai tirarti indietro. Non precluderti esperienze solo perchè non le hai mai vissute" ma nel frattempo proviamo a mettere alla prova ciò che abbiamo imparato in 5 anni e passa di università, aggiungerei io.
    Per risponderti: sì, ho esperienza di pazienti psicotici. Ed è appunto per questo che ti dico quello che ti dico: perchè non è certo in un post su un forum che si può spiegare in quattro righe come si gestisce uno dei più complessi e delicati problemi di clinica esistenti.

    Vedi Tino, qui c'è una curiosa confusività di livelli. Prima dici che "qualcosa evidentemente devi aver imparato, visto che hai studiato tanti anni", poi però chiedi una mano perchè, nella pratica, non sai cosa fare e da che parte iniziare.
    Quindi, evidentemente, dici che "in teoria dovresti sapere cosa fare", ma in pratica con questi messaggi stai comunicando che in realtà non lo sai.

    E quello che conta quando hai davanti il paziente, non è quello che in teoria un pezzo di carta dice che dovresti sapere, ma quello che in pratica sai, e sai fare concretamente.

    Studiare psicologia sui libri non fornisce un'onniscienza clinica; come tutti, quindi, in alcune aree sarai più preparato, in altre di meno. Evidentemente, se chiedi su un forum come si deve gestire un paziente psicotico vuol dire che non lo sai abbastanza bene, e che il percorso di studi che hai fatto non ti ha dato sufficiente competenza di merito (non è una critica, è una constatazione). Quindi non ha molto senso dire "ah, ma ho studiato cinque anni, quindi dovrei saperlo". Il problema non è quello che "dovresti in teoria sapere": è se lo sai concretamente, o no.

    Io non so perchè, con quali richieste esplicite o implicite, ed in che contesto ti sia stato passato il caso.
    Su questo forse ti dovresti (e dovevi) confrontare con l'inviante, per chiarire quali sono le sue aspettative rispetto alla tua attività, se ha un'idea del perchè te l'ha inviato, con l'aspettativa che tu facessi esattamente che cosa.
    Direi che questo è essenziale in ogni invio, ma ho l'impressione da quanto scrivi che questo passaggio di consegne non sia avvenuto in maniera del tutto chiara ed esaustiva.

    Quindi il mio primo consiglio, praticissimo, è: contatta urgentemente l'inviante, e chiarisciti con lui su cosa esattamente si aspetta da te e perchè te l'ha girato, e se quello che tu sai fare oggi (non "in teoria"; in pratica) risponda effettivamente a questa esigenza/aspettativa dell'invio. Poi, il secondo consiglio praticissimo è: trovati rapidamente un supervisore reale con esperienza nel campo (e non un forum di nickname), e riferisciti a lui. Il terzo consiglio praticissimo è: inizia a studiare molto bene la teoria della clinica dei disturbi dello spettro psicotico, perchè se conoscessi tali teorie e modelli d'intervento molte domande che hai posto qui non ti sarebbero nemmeno venute in mente.

    "Si mette alla prova quanto si è imparato", in relazione al benessere psichico di un altro sofferente, solo se si sa cosa si sta facendo, se no è un giocare col fuoco. Prima si imparano sotto supervisione le basi del settore specifico, e solo dopo "ci si cimenta", con un'adeguata cornice di sicurezza teorico-clinica.

    Mi spiace di essere un pò ruvido, ma se stessimo parlando in astratto la conversazione la potremmo fare in tanti modi; ma siccome si parla di un paziente reale, del suo benessere (e del tuo) sono molto chiaro e diretto.

  8. #23
    Partecipante
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    Riferimento: paziente schizofrenico


    qualche suggerimento sulla bibliografia in merito?
    Ultima modifica di tino2181 : 29-07-2011 alle ore 13.58.06

  9. #24
    ninfaverde
    Ospite non registrato

    Re: paziente schizofrenico

    Dispodaspo, io ritengo che con una laurea in psicologia non si possa avere alcun tipo di ESPERIENZA clinica con nessuno e che si debba al di là delle nozioni apprese nei libri (che non costituiscono esperienza, semmai conoscenza, quindi mi stupisce che con l'università si possa imparare a FARE qualcosa) cominciare a muoversi con la dovuta cautela. L'inizio è problematico comunque e per chiunque, però purtroppo cominciare è necessario! Tino ha espresso con umiltà i limiti che OGNI laureato in psicologia presenta all'inizio della carriera ed è un bene che li sappia riconoscere e che non si senta un padre onnipotente, quello sì che rappresenterebbe un serio pericolo alla salute del paziente. Venire qui a confidarsi con dei nick non è condannabile, in fondo i forum servono un po' a questo! Siamo tutti capaci a interloquire con colleghi e amici, ma il forum è uno strumento in più che potrebbe rappresentare una risorsa se si comunica con colleghi disponibili e competenti. Perchè non ci parli di come hai iniziato a lavorare con gli psicotici, dei problemi che hai affrontato, dei tuoi vissuti umani con loro, di come hai gestito l'ansia del primo paziente? Trovo che confidarsi su questo piano sia molto più utile per tutti noi, che abbiamo piacere nel confronto!

  10. #25
    Partecipante
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    Riferimento: paziente schizofrenico

    Brava Ninfaverde, quoto in toto

  11. #26
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: Re: paziente schizofrenico

    Citazione Originalmente inviato da ninfaverde Visualizza messaggio
    Dispodaspo, io ritengo che con una laurea in psicologia non si possa avere alcun tipo di ESPERIENZA clinica con nessuno e che si debba al di là delle nozioni apprese nei libri (che non costituiscono esperienza, semmai conoscenza, quindi mi stupisce che con l'università si possa imparare a FARE qualcosa) cominciare a muoversi con la dovuta cautela. L'inizio è problematico comunque e per chiunque, però purtroppo cominciare è necessario! Tino ha espresso con umiltà i limiti che OGNI laureato in psicologia presenta all'inizio della carriera ed è un bene che li sappia riconoscere e che non si senta un padre onnipotente, quello sì che rappresenterebbe un serio pericolo alla salute del paziente. Venire qui a confidarsi con dei nick non è condannabile, in fondo i forum servono un po' a questo! Siamo tutti capaci a interloquire con colleghi e amici, ma il forum è uno strumento in più che potrebbe rappresentare una risorsa se si comunica con colleghi disponibili e competenti. Perchè non ci parli di come hai iniziato a lavorare con gli psicotici, dei problemi che hai affrontato, dei tuoi vissuti umani con loro, di come hai gestito l'ansia del primo paziente? Trovo che confidarsi su questo piano sia molto più utile per tutti noi, che abbiamo piacere nel confronto!
    Ninfa, siamo d'accordo: un neolaureato, per definizione, non ha esperienza. Ma appunto, proprio perchè non ha esperienza è opportuno che non si faccia carico di problemi clinici di estrema complessità di cui non ha ancora competenza di merito sufficiente, ma inizi a farsi le ossa su altro, per poi avvicinarsi gradualmente ad un percorso di formazione/esperienza più specifico opportunamente contestualizzato. E' appunto a questo che servono tirocini, esperienze pratiche guidate, formazione personale, supervisioni, stages, scuole di specializzazione, esperienze di frequentatore volontario con supervisore presso le strutture, etc. Non è leggendo un libro che si impara a gestire un paziente psicotico, ma solo facendo la necessaria esperienza, e ricevendo la necessaria supervisione. Anche un neolaureato in Medicina in teoria è abilitato a fare trapianti di cuore (sulla carta), ma nella pratica non ci pensa neanche di avvicinarsi a fare una cosa del genere prima di anni e anni di approfondimenti, formazione specialistica, esperienza di sala operatoria. Inizierà a fare qualcosa di altro, per cui sia già qualificato, e poi si avvierà progressivamente ai trapianti, con le opportune garanzie per lui e soprattutto i pazienti. Che ne diresti di un giovane medico che chiede su un forum "come si trapianta un cuore ? qualcuno l'ha fatto ? domani devo farne uno...".

    Ora, la gestione della relazione clinica con un paziente psicotico non è come un trapianto di cuore, ma comunque a livello di setting, aspetti transferali e controtransferali, gestione della rapporto professionale, aspetti clinici e psicoeducativi ha dimensioni di notevolissima complessità, molto superiori a quelli implicati nel lavoro con altre tipologie di intervento clinico, e che non si imparano solo su un libro o "provando a vedere come va" (anche per rispetto del paziente...).

    Per questo non posso che ribadire i tre consigli: confronto con l'inviante, inizio di uno studio serio ed approfondito dell'argomento, ricerca immediata di un supervisore esperto.

  12. #27
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    Riferimento: paziente schizofrenico

    Dispodaspo ma tu sei psicoterapeuta o psicologo? E da quanto tempo?
    se posso chiedere

  13. #28
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    Riferimento: paziente schizofrenico

    Qualche riflessione:
    - Anche la psicoterapia, applicata alla schizofrenia, comporta un numero consistente di fallimenti. Ma, intanto, i pochi casi che guariscono lasciano pensare che, negli altri, si dia un concorso di fattori negativi – ambientali, sociali e psicologici – sui quali occorre continuare a riflettere. In secondo luogo, il fatto stesso che in alcuni casi, la cui diagnosi è inconfutabile nell’ottica della nosografia tradizionale, si realizzino sorprendenti guarigioni, vale da solo a confutare l’impianto organicistico.

  14. #29
    Partecipante
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    Riferimento: paziente schizofrenico

    Ma chi ha deciso che questo cliente e' psicotico? Ma a cosa ci serve sapere che e' psicotico? Ma cosa vuol dire?
    Dopo che lo so che faccio mi leggo un paio di libri di Racamier? Cerco di riparare ai suoi traumi preedipici?
    Io non ho niente contro la psicoanalisi in se' ma non credo che questa sia psicoanalisi. Sembra piu' un razionalismo estremo, per cui vediamo e pensiamo in base a delle categorie e non vediamo la realta'. Questo e' dannoso per il paziente, che uno lo faccia per la prima volta o che abbia 30 di esperienza.
    Questa persona ha dei problemi non una psicosi.
    Cerca di migliorare la sua vita non di curagli la psicosi. Meglio per lui e molto piu' facile per te.

  15. #30
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di Tenaciaa
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    Riferimento: paziente schizofrenico

    Citazione Originalmente inviato da luca london Visualizza messaggio
    Ma chi ha deciso che questo cliente e' psicotico? Ma a cosa ci serve sapere che e' psicotico? Ma cosa vuol dire?
    Dopo che lo so che faccio mi leggo un paio di libri di Racamier? Cerco di riparare ai suoi traumi preedipici?
    Io non ho niente contro la psicoanalisi in se' ma non credo che questa sia psicoanalisi. Sembra piu' un razionalismo estremo, per cui vediamo e pensiamo in base a delle categorie e non vediamo la realta'. Questo e' dannoso per il paziente, che uno lo faccia per la prima volta o che abbia 30 di esperienza.
    Questa persona ha dei problemi non una psicosi.
    Cerca di migliorare la sua vita non di curagli la psicosi. Meglio per lui e molto piu' facile per te.
    Hai mai studiato psicopatologia?
    Il tuo post è privo di fondamento e fossi in te editerei alla velocità della luce.

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