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  1. #1
    Partecipante L'avatar di illyband
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    Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    Ciao a tutti!!
    come sta andando la preparazione per la 3° prova?
    Vogliamo scambiarci qualche informazione/opinione/ consiglio?
    Dai..ci siamo quasi!!

  2. #2
    Partecipante Super Esperto L'avatar di brujabruja
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    Ciao illyband,
    io sinceramente più vado avanti con lo studio e più trovo difficoltà con le diagnosi. Quello che maggiormente mi confondo sono i disturbi dell'umore.....per ovviamre al problema sto cercando di fare degli schemi, speriamo bene.

  3. #3
    Partecipante L'avatar di illyband
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    Ciao!
    guarda siamo nella stessa situazione, anche io faccio molta fatica con questa prova!
    A proposito dei disturbi dell'umore, ti posto questo caso che ho trovato:

    P. è un uomo di 38 anni che giunge alla consultazione dello psicologo in uno stato di profonda prostrazione psicologica anche se l'aspetto fisico è abbastanza ben curato. P. fa molta fatica ad esprimersi ed, infatti, il colloquio inizia con un silenzio interrotto poi dallo psicologo che gli domanda se desidera dire qualcosa. Con fatica e un po' alla volta P. comincia a dire che si sente molto giù da quasi due mesi e che ormai non riesce ad avere alcun interesse per tutto quello che, invece fino ad ora, di fatto rappresentava la sua vita. P. riferisce di convivere, da 10 anni, cioè da quando è nata sua figlia, con una persona carina eintelligente con cui va abbastanza d'accordo e di essere molto attaccato alle "due donne della sua vita" anche se ora preferirebbe quasi non farsi vedere più da loro per evitare che scoprano come lui è ridotto. Il soggetto sostiene che anche nel lavoro, dice di essere un muratore che è poi diventato un piccolo imprenditore, le cose vanno molto male perché "mi rendo conto di avere fatto degli investimenti troppo azzardati e di essermi comprato una casa forse troppo grande, insomma sono
    pieno di debiti e ora non so come fare a rimediare". Rispetto a come sia andata la sua vita precedentemente P. riferisce che a volte gli capita di vivere situazioni emotive molto diverse da quelle attuali e che anzi, spesso, è incredibilmente pieno d'energia, "proprio un vulcano di idee e infatti in quei momenti faccio tanti progetti; poi però all'improvviso tutto cambia, forse perché la vita spesso è crudele e mi manda troppe prove difficili da affrontare, per cui mi ritrovo a sentirmi impotente e
    sempre più triste e penso che non ce la faccio più". Per quel che riguarda la famiglia di origine P. riferisce di avere una madre con la quale ha un pessimo rapporto e che frequenta poco e che non ha conosciuto il suo vero padre che è andato via di casa quando lui era molto piccolo. P. di essere venuto alla consultazione perché la sua compagna minaccia di mandarlo via di casa se non si decide a sentire il parere di un esperto ed eventualmente farsi seguire in qualche modo: " perché, dottore, lei è convinta che io abbia qualcosa che non va, forse è anche un po' arrabbiata perché ha scoperto qualche mia scappatella precedente, acqua passata però, ma poi non so se è lei quella strana, infatti già da un anno che va da uno psicologo".

    Quale hp diagnostica faresti?
    Di sicuro siamo nello spettro dei disturbi bipolari. Ma quale? I-II o ciclotimico?

  4. #4
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    per me si tratta di un disturbo bipolare; inoltre bisogna indagare meglio la relazione con la madre e con la moglia; con quest'ultima sembra che abbia una relazione di dipendenza. inoltre teme di essere abbandonato ( anche questo punto andrebbe indagato meglio).
    la mia difficoltà è quella di riuscire ad argomentare bene il caso clinico. non ho idea di come andrebbe impostato il tutto.
    qualche consiglio?



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    Ciao!
    guarda siamo nella stessa situazione, anche io faccio molta fatica con questa prova!
    A proposito dei disturbi dell'umore, ti posto questo caso che ho trovato:

    P. è un uomo di 38 anni che giunge alla consultazione dello psicologo in uno stato di profonda prostrazione psicologica anche se l'aspetto fisico è abbastanza ben curato. P. fa molta fatica ad esprimersi ed, infatti, il colloquio inizia con un silenzio interrotto poi dallo psicologo che gli domanda se desidera dire qualcosa. Con fatica e un po' alla volta P. comincia a dire che si sente molto giù da quasi due mesi e che ormai non riesce ad avere alcun interesse per tutto quello che, invece fino ad ora, di fatto rappresentava la sua vita. P. riferisce di convivere, da 10 anni, cioè da quando è nata sua figlia, con una persona carina eintelligente con cui va abbastanza d'accordo e di essere molto attaccato alle "due donne della sua vita" anche se ora preferirebbe quasi non farsi vedere più da loro per evitare che scoprano come lui è ridotto. Il soggetto sostiene che anche nel lavoro, dice di essere un muratore che è poi diventato un piccolo imprenditore, le cose vanno molto male perché "mi rendo conto di avere fatto degli investimenti troppo azzardati e di essermi comprato una casa forse troppo grande, insomma sono
    pieno di debiti e ora non so come fare a rimediare". Rispetto a come sia andata la sua vita precedentemente P. riferisce che a volte gli capita di vivere situazioni emotive molto diverse da quelle attuali e che anzi, spesso, è incredibilmente pieno d'energia, "proprio un vulcano di idee e infatti in quei momenti faccio tanti progetti; poi però all'improvviso tutto cambia, forse perché la vita spesso è crudele e mi manda troppe prove difficili da affrontare, per cui mi ritrovo a sentirmi impotente e
    sempre più triste e penso che non ce la faccio più". Per quel che riguarda la famiglia di origine P. riferisce di avere una madre con la quale ha un pessimo rapporto e che frequenta poco e che non ha conosciuto il suo vero padre che è andato via di casa quando lui era molto piccolo. P. di essere venuto alla consultazione perché la sua compagna minaccia di mandarlo via di casa se non si decide a sentire il parere di un esperto ed eventualmente farsi seguire in qualche modo: " perché, dottore, lei è convinta che io abbia qualcosa che non va, forse è anche un po' arrabbiata perché ha scoperto qualche mia scappatella precedente, acqua passata però, ma poi non so se è lei quella strana, infatti già da un anno che va da uno psicologo".

    Quale hp diagnostica faresti?
    Di sicuro siamo nello spettro dei disturbi bipolari. Ma quale? I-II o ciclotimico?

  5. #5
    Partecipante L'avatar di illyband
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    Che si tratti di un disturbo bipolare credo non ci sia dubbio (o almeno spero!)
    però quale dei disturbi bipolari?
    I sintomi depressivi andrebbero approfonditi per indagare la presenza dei 5 criteri previsti per l'episodio depressivo maggiore, e sarà opportuno indagare anche la presenza di episodi maniacali o ipomaniacali.
    E questo non ci consente di propendere nè per il D.bipolare I nè per il II
    Anche la durata non è chiara e andrebbe indagata, nel caso clinico c'è scritto "Rispetto a come sia andata la sua vita precedentemente" ma non specifica da quanto tempo è presente la sintomatologia per cui anche l'ipotesi di un Disturbo ciclotimico mi sembra fattibile.
    Voi cosa ne pensate?
    e che trattamento proporreste?

  6. #6
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    Ho appena letto sul sito dell'uni una comunicazione sull'aula in cui si terrà la prova.
    Posto qui sotto il testo:
    Si comunica che le prove del 14 e 29 settembre 2011 (sezione A e B dell’albo
    professionale) si svolgeranno, negli orari già previsti, presso l’aula T6 del Polo
    Didattico di via Giovanni Di Vincenzo in L’Aquila.

    com'è quest'aula?

  7. #7
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    l'aula dovrebbe essere piccola....

  8. #8
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    infatti non è possibile specificare se si tratti di disturbo bipolare I o II, andrebbe indagato con tanti approfondimenti del tipo: da quanto tempo è depresso, qual'è la prevalenza del suo umore? inoltre andrebbero indagare le aree lavorative, sociali ed il rapporto con la moglie. bisogna indagare tanti argomenti.
    inizialmente proporrei una terapia supportiva che rafforzi e strutturi l'Io, successivamente proporrei una terapia espressiva ad indirizzo psicodinamico: qui l'obiettivo è quello di migliorare il contatto con la relatà, sviluppare il senso di autoefficacia e nei momenti depressivi investire le energie all'esterno.



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    Che si tratti di un disturbo bipolare credo non ci sia dubbio (o almeno spero!)
    però quale dei disturbi bipolari?
    I sintomi depressivi andrebbero approfonditi per indagare la presenza dei 5 criteri previsti per l'episodio depressivo maggiore, e sarà opportuno indagare anche la presenza di episodi maniacali o ipomaniacali.
    E questo non ci consente di propendere nè per il D.bipolare I nè per il II
    Anche la durata non è chiara e andrebbe indagata, nel caso clinico c'è scritto "Rispetto a come sia andata la sua vita precedentemente" ma non specifica da quanto tempo è presente la sintomatologia per cui anche l'ipotesi di un Disturbo ciclotimico mi sembra fattibile.
    Voi cosa ne pensate?
    e che trattamento proporreste?

  9. #9
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    ragazze ma relativamente ai disturbi correlati a sostanze, voi avete studiato tutto? cioè tutto per ogni sostanza?

  10. #10
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    vi posto quest'altro caso, uscito anni fa a Padova.

    C. di 56 anni si rivolge ad uno psicologo clinico su indicazione del medico di medicina generale, al quale si
    è rivolto in un momento di profonda crisi personale, che gli ha prescritto una terapia farmacologica con
    dosaggio minimo.
    Nel corso del colloquio dice di non farcela più, di aver paura di tutto, di non uscire di casa da alcuni mesi,
    di non riuscire più a guidare per il timore di far del male a se stesso o agli altri, e di sentire che il mondo gli
    crolla addosso. Recentemente, ha dovuto chiudere la sua attività lavorativa di artigiano, sia per aver
    maturato la pensione minima che per problemi di salute, in seguito ad alcuni interventi chirurgici per
    peritonite prima e un cancro alla pelle dopo. Della stessa forma tumorale era morto il padre, 25 anni fa,
    uno zio paterno e la nonna paterna. Dopo la repentina morte del padre, la madre è caduta in uno stato di
    sconforto da cui non si è più ripresa e C. è terrorizzato di fare la stessa fine del padre o della madre.
    Racconta di essersi sposato nel 1985 con A., già incinta, e di essere rimasto a vivere con lei nella stessa
    casa con la madre, dato che la sorella si era sposata alcuni anni prima. Per vent'anni circa la madre ha
    avuto bisogno di assistenza continua finché è stato costretto ad inserirla in una casa di riposo, con notevoli
    sensi di colpa. La figlia V. ora ha 22 anni, lavora ed è fidanzata e si prospetta una sua uscita di casa.
    Durante tutto il colloquio non riesce a stare seduto, cammina per la stanza, battendo lievemente la testa
    sulla scrivania e riferisce che il giorno prima si era recato al Pronto Soccorso in preda ad idee suicidarie.

  11. #11
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

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    Ciao!
    guarda siamo nella stessa situazione, anche io faccio molta fatica con questa prova!
    A proposito dei disturbi dell'umore, ti posto questo caso che ho trovato:

    P. è un uomo di 38 anni che giunge alla consultazione dello psicologo in uno stato di profonda prostrazione psicologica anche se l'aspetto fisico è abbastanza ben curato. P. fa molta fatica ad esprimersi ed, infatti, il colloquio inizia con un silenzio interrotto poi dallo psicologo che gli domanda se desidera dire qualcosa. Con fatica e un po' alla volta P. comincia a dire che si sente molto giù da quasi due mesi e che ormai non riesce ad avere alcun interesse per tutto quello che, invece fino ad ora, di fatto rappresentava la sua vita. P. riferisce di convivere, da 10 anni, cioè da quando è nata sua figlia, con una persona carina eintelligente con cui va abbastanza d'accordo e di essere molto attaccato alle "due donne della sua vita" anche se ora preferirebbe quasi non farsi vedere più da loro per evitare che scoprano come lui è ridotto. Il soggetto sostiene che anche nel lavoro, dice di essere un muratore che è poi diventato un piccolo imprenditore, le cose vanno molto male perché "mi rendo conto di avere fatto degli investimenti troppo azzardati e di essermi comprato una casa forse troppo grande, insomma sono
    pieno di debiti e ora non so come fare a rimediare". Rispetto a come sia andata la sua vita precedentemente P. riferisce che a volte gli capita di vivere situazioni emotive molto diverse da quelle attuali e che anzi, spesso, è incredibilmente pieno d'energia, "proprio un vulcano di idee e infatti in quei momenti faccio tanti progetti; poi però all'improvviso tutto cambia, forse perché la vita spesso è crudele e mi manda troppe prove difficili da affrontare, per cui mi ritrovo a sentirmi impotente e
    sempre più triste e penso che non ce la faccio più". Per quel che riguarda la famiglia di origine P. riferisce di avere una madre con la quale ha un pessimo rapporto e che frequenta poco e che non ha conosciuto il suo vero padre che è andato via di casa quando lui era molto piccolo. P. di essere venuto alla consultazione perché la sua compagna minaccia di mandarlo via di casa se non si decide a sentire il parere di un esperto ed eventualmente farsi seguire in qualche modo: " perché, dottore, lei è convinta che io abbia qualcosa che non va, forse è anche un po' arrabbiata perché ha scoperto qualche mia scappatella precedente, acqua passata però, ma poi non so se è lei quella strana, infatti già da un anno che va da uno psicologo".

    Quale hp diagnostica faresti?
    Di sicuro siamo nello spettro dei disturbi bipolari. Ma quale? I-II o ciclotimico?

    Questo caso è un pò povero di informazioni, mi verrebbe da pensare o al bipolare II o al ciclotimico, ma non abbiamo dati sufficienti.
    Ma questo è un caso uscito per L'EDS?
    Ora leggo l'altro e provo a risponderti

  12. #12
    Partecipante Super Esperto L'avatar di brujabruja
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    Dunque anche nel secondo caso che ci hai proposto servirebbe approfondire diversi punti. Comunque mi sembra che si possa ipotizzare una diagnosi di episodio depressivo maggiore. Sinceramente credevo che i casi x l'eds fossero un pò più....."strutturati"...SPeriamo bene ragazzi!!!!!

  13. #13
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    Ragazzi che ne dite di questo caso?
    Elena, una studentessa universitaria di 24 anni, si presenta dallo psicologo del consultorio inviata dal medico di base. La sua famiglia, che “non ha mai vissuto particolari momenti di tensione”, è composta dal padre di 55 anni, imprenditore, descritta come una persona “rigida e distante” nei pochi momenti in cui è a casa; dalla madre di 50 anni, segretaria part-time; e dal fratello minore, di 20 anni, anch’egli studente universitario, che la accompagna alla visita.
    Per gran parte del giorno, da almeno 6 mesi, Elena presenta una notevole difficoltà a concentrarsi e vuoti di memoria, e questo le crea forte irritabilità e irrequietezza e forti crisi di agitazione: “ho spesso i nervi a fior di pelle”. Ha inoltre difficoltà ad addormentarsi e continui risvegli. Da quando tali disturbi si sono manifestati, ha iniziato ad uscire di meno, ad avere una vita sociale poco soddisfacente ed ad ottenere uno scarso rendimento nello studio. Lamenta un’eccessiva preoccupazione rispetto al suo calo di prestazione universitaria e una forte agitazione .che le rende le giornate “impossibili” e non le permette di continuare a svolgere le sue attività quotidiane (“la mia vita non è più la stessa”). Quando l’agitazione raggiunge il suo picco massimo, Elena avverte forte mal di testa, vertigine ed alcune volte perdita di equilibrio. Questi ultimi sintomi sono sopraggiunti successivamente all’interruzione dell’assunzione di sostanze. La ragazza riferisce infatti che nell’ultimo anno ha iniziato a bere alcolici e a fumare marijuana, inizialmente solamente nei week end, ma in seguito “quasi tutte le sere”, in compagnia di amici. Ha inoltre fatto uso di anfetamine, sotto consiglio delle sue amiche più intime, per perdere peso in previsione dell’estate, ed ha effettivamente perso qualche chilo. Quando i genitori hanno scoperto che la figlia faceva uso di “qualche cosa”, Elena ha deciso di interrompere drasticamente il consumo di alcolici, di marijuana e di anfetamine. I genitori hanno insistito affinché andasse dal medico, il quale, dopo aver escluso qualsiasi disturbo organico, la ha inviata al consultorio. La paziente lamenta tali disturbi la prima volta.

  14. #14
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    secondo me è possibile diagnosticare un disturbo d'ansia generalizzato e andrebbe indagato meglio l'abuso di sostanze: come cercava? che pensava di ottenere? solitamente la sostanza deve sostituire qualche aspetto carente.
    poi cercherei di capire come mai è stata accompagnata dal fratello e cosa prova lei di ciò.
    come ha reagito la famiglia alla famiglia?
    ci sono tante cose da capire

    Citazione Originalmente inviato da brujabruja Visualizza messaggio
    Ragazzi che ne dite di questo caso?
    Elena, una studentessa universitaria di 24 anni, si presenta dallo psicologo del consultorio inviata dal medico di base. La sua famiglia, che “non ha mai vissuto particolari momenti di tensione”, è composta dal padre di 55 anni, imprenditore, descritta come una persona “rigida e distante” nei pochi momenti in cui è a casa; dalla madre di 50 anni, segretaria part-time; e dal fratello minore, di 20 anni, anch’egli studente universitario, che la accompagna alla visita.
    Per gran parte del giorno, da almeno 6 mesi, Elena presenta una notevole difficoltà a concentrarsi e vuoti di memoria, e questo le crea forte irritabilità e irrequietezza e forti crisi di agitazione: “ho spesso i nervi a fior di pelle”. Ha inoltre difficoltà ad addormentarsi e continui risvegli. Da quando tali disturbi si sono manifestati, ha iniziato ad uscire di meno, ad avere una vita sociale poco soddisfacente ed ad ottenere uno scarso rendimento nello studio. Lamenta un’eccessiva preoccupazione rispetto al suo calo di prestazione universitaria e una forte agitazione .che le rende le giornate “impossibili” e non le permette di continuare a svolgere le sue attività quotidiane (“la mia vita non è più la stessa”). Quando l’agitazione raggiunge il suo picco massimo, Elena avverte forte mal di testa, vertigine ed alcune volte perdita di equilibrio. Questi ultimi sintomi sono sopraggiunti successivamente all’interruzione dell’assunzione di sostanze. La ragazza riferisce infatti che nell’ultimo anno ha iniziato a bere alcolici e a fumare marijuana, inizialmente solamente nei week end, ma in seguito “quasi tutte le sere”, in compagnia di amici. Ha inoltre fatto uso di anfetamine, sotto consiglio delle sue amiche più intime, per perdere peso in previsione dell’estate, ed ha effettivamente perso qualche chilo. Quando i genitori hanno scoperto che la figlia faceva uso di “qualche cosa”, Elena ha deciso di interrompere drasticamente il consumo di alcolici, di marijuana e di anfetamine. I genitori hanno insistito affinché andasse dal medico, il quale, dopo aver escluso qualsiasi disturbo organico, la ha inviata al consultorio. La paziente lamenta tali disturbi la prima volta.

  15. #15
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    Riferimento: Parliamo di 3° prova, EDS GIUGNO 2011

    Anche io avevo pensato ansia generallizato.

    Citazione Originalmente inviato da valentina21 Visualizza messaggio
    secondo me è possibile diagnosticare un disturbo d'ansia generalizzato e andrebbe indagato meglio l'abuso di sostanze: come cercava? che pensava di ottenere? solitamente la sostanza deve sostituire qualche aspetto carente.
    poi cercherei di capire come mai è stata accompagnata dal fratello e cosa prova lei di ciò.
    come ha reagito la famiglia alla famiglia?
    ci sono tante cose da capire

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