Originalmente inviato da
brujabruja
Ragazzi che ne dite di questo caso?
Elena, una studentessa universitaria di 24 anni, si presenta dallo psicologo del consultorio inviata dal medico di base. La sua famiglia, che “non ha mai vissuto particolari momenti di tensione”, è composta dal padre di 55 anni, imprenditore, descritta come una persona “rigida e distante” nei pochi momenti in cui è a casa; dalla madre di 50 anni, segretaria part-time; e dal fratello minore, di 20 anni, anch’egli studente universitario, che la accompagna alla visita.
Per gran parte del giorno, da almeno 6 mesi, Elena presenta una notevole difficoltà a concentrarsi e vuoti di memoria, e questo le crea forte irritabilità e irrequietezza e forti crisi di agitazione: “ho spesso i nervi a fior di pelle”. Ha inoltre difficoltà ad addormentarsi e continui risvegli. Da quando tali disturbi si sono manifestati, ha iniziato ad uscire di meno, ad avere una vita sociale poco soddisfacente ed ad ottenere uno scarso rendimento nello studio. Lamenta un’eccessiva preoccupazione rispetto al suo calo di prestazione universitaria e una forte agitazione .che le rende le giornate “impossibili” e non le permette di continuare a svolgere le sue attività quotidiane (“la mia vita non è più la stessa”). Quando l’agitazione raggiunge il suo picco massimo, Elena avverte forte mal di testa, vertigine ed alcune volte perdita di equilibrio. Questi ultimi sintomi sono sopraggiunti successivamente all’interruzione dell’assunzione di sostanze. La ragazza riferisce infatti che nell’ultimo anno ha iniziato a bere alcolici e a fumare marijuana, inizialmente solamente nei week end, ma in seguito “quasi tutte le sere”, in compagnia di amici. Ha inoltre fatto uso di anfetamine, sotto consiglio delle sue amiche più intime, per perdere peso in previsione dell’estate, ed ha effettivamente perso qualche chilo. Quando i genitori hanno scoperto che la figlia faceva uso di “qualche cosa”, Elena ha deciso di interrompere drasticamente il consumo di alcolici, di marijuana e di anfetamine. I genitori hanno insistito affinché andasse dal medico, il quale, dopo aver escluso qualsiasi disturbo organico, la ha inviata al consultorio. La paziente lamenta tali disturbi la prima volta.