Ciao a tutti. Ho provato a sfogliare gli ultimi articoli ma non ho visto nessuno che ne abbia parlato.

Qualche giorno fa Altrapsicologia ha scritto un articolo che riporto qui integralmente: (fonte: http://altrapsicologia.com/important...iaria/2011/09/ )

La manovra finanziaria 2011 bis, approvata definitivamente in Parlamento pochi giorni fa tra grandi polemiche, introduce molte novità per gli Psicologi liberi professionisti.

Innanzi tutto, viene previsto l’obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente. La violazione dell’obbligo determinerà un illecito disciplinare che gli Ordini dovranno sanzionare. Il Codice Deontologico dovrà quindi recepire questo dovere e prevedere sanzioni corrispondenti.

Il Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi deve quindi darsi da fare per definire a questo proposito una nuova normativa disciplinare che probabilmente sarà poi sottoposta a referendum presso tutti gli iscritti. Uno dei problemi maggiori sarà quello di rendere compatibile la formazione permanente degli Psicologi con la normativa ECM, che resta comunque in vigore.

Altra importante novità è quella che prevede, al momento del conferimento dell’incarico, l’obbligo di pattuizione scritta del compenso spettante al professionista.

Vedremo in quale modo si darà sostanza a questa previsione, visto che il riferimento citato dalla legge sono le tariffe professionali stabilite con Decreto Ministeriale che la nostra professione non ha mai avuto (il nostro Tariffario, infatti, anche prima di essere rivisto alla luce dei decreti Bersani, non era mai stato approvato formalmente dal ministro).

Ancora, il professionista sarà tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale. Gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale devono essere resi noti al cliente al momento dell’assunzione dell’incarico.

Questo passaggio determina un nuovo costo in carico a molti colleghi, visto che ad oggi sono solo 13.000 gli Psicologi assicurati per la Responsabilità Civile professionale dalla CAMPI (www.cassamutuapsicologi.it), libera associazione tra Psicologi che, non avendo alcuna finalità di lucro, riesce a garantire prezzi molto al di sotto di quelli di mercato. Il Consiglio Nazionale e l’Enpap potranno stipulare convenzioni con le compagnie assicurative ma, visti i precedenti, c’è poco da stare tranquilli.

Viene poi ulteriormente liberalizzata la pubblicità avente ad oggetto l’attività professionale, che può essere attuata con ogni mezzo ed ha l’obbligo di essere trasparente, veritiera, corretta e non equivoca, ingannevole o denigratoria.

Altre disposizioni riguardano le sanzioni per i professionisti che evadano l’obbligo di fatturazione*: a quelle amministrative si aggiungerebbe la sospensione dall’esercizio della professione.

Questa pena sarebbe applicata “d’ufficio” dalla Agenzia delle Entrate, anche a fronte della sola contestazione (e non a seguito di un giudizio dibattimentale) di mancata fatturazione e l’Ordine dovrebbe solo prenderne atto e pubblicizzarla, senza che sia consentito al professionista stesso di difendersi (sic!).

Alcune delle innovazioni introdotte dalla nuova finanziaria, poi, non sono applicabili agli Psicologi in quanto la nostra professione rientra tra quelle sanitarie.

Si tratta, per esempio, della nuova, interessante disciplina del tirocinio professionale**, che prevede un equo compenso per i tirocinanti nonché di quella che prevede la separazione delle funzioni amministrative da quelle disciplinari degli Ordini.

L’iscrizione della nostra professione tra quelle “sanitarie”, sancita dal passaggio delle competenza di vigilanza che ci riguardano al relativo ministero, è stato fortemente voluta dal sindacato dei colleghi dipendenti pubblici ed ottenuta qualche anno fa.

Tutte le disposizioni della finanziaria appena deliberata si applicano entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge e quindi saranno operative a settembre prossimo.

Ci sarà, nel frattempo, da prestare la massima attenzione!

Felice D. Torricelli
Ora, come penso che molti di voi intuiranno, ci sono sia cose positive che negative. Infatti, se da un lato si spinge verso una maggiore trasparenza con l'utente e un patto psicologico che diventa contratto, si evince come la già difficilissima professione dello psicologo sia ulteriormente complicata con numerosi costi obbligatori gratuiti.

Dico "difficilissima" perché tutti voi, come me, saprete quanto la nostra professione sia uno spauracchio per l'utenza a solo sentirne il nome: confusa con la psicoterapia e la psichiatria, siamo sempre visti come "strizzacervelli" da cui vanno i matti a farsi curare (della serie: "ma davvero sei psicologo? Ceeee! Mi psicoanalizzi!?" - oppure "ma allora devo stare attento/a a come parlo!") mentre i "counselor" abusivi si fanno relativamente più grassi perché hanno un nome che non spaventa.

Aggiungiamo anche il periodo di crisi economica, lo scarso potere d'acquisto delle persone che più avrebbero bisogno di noi e quindi una concreta difficoltà a far combaciare la domanda d'aiuto dell'utente con le tariffe per la libera professione - troppo alte - e le tasse spaventose che dobbiamo pagare in Italia. Ho fatto un calcolo con un amico avvocato e, IVA inclusa, i liberi professionisti danno allo stato circa il 70% di quello che guadagnano. 50% quando si rivolgono ai privati. Ora, se davvero si vuole vitare l'evasione professionale, incentiviamo con sgravi fiscali per l'utente, così che si possa dedurre al 100% il costo della prestazione dalle tasse anzichè farla detrarre solo al 20%!

Poi Alcuni sono teoricamente giusti in linea di principio, come l'aggiornamento professionale obbligatorio: se è giusto di principio, è una spesa che si va ad aggiungere all'ENPAP, all'iscrizione all'ordine e a tanta altra roba che alla fine ricade sul cliente e hai voglia a far quadrare il bilancio anche con le tariffe minime di € 35 all'ora per le consulenze! Siamo in Italia ed è facile speculare su un bisogno indotto.

Discutibile anche il compenso per i tirocini: a volte il tirocinante è davvero un peso per il datore di lavoro, perché non sa lavorare e non può portare nessun contributo. Se non si pensa a questo, allora potrebbe davvero diventare un problema trovare dei tirocini obbligatori post laurea. Se il tirocinante diventa un costo anziché un vantaggio, io sarei il primo a rifiutarmi di prenderne.

L'unica cosa realmente buona sembra la facilitazione della pubblicità per gli psicologi, anche se non è ben chiaro cosa cambierà. Spero che questo porti ad una migliore interazione con l'utenza, anche per zona di residenza e per competenze, tuttavia resta sempre il fatto che la nostra professione non è tutelata come dovrebbe. Sino a quando dovremo lottare con altre categorie professionali che escono dalle loro competenze ed invadono il nostro campo di operatività (vergognoso quello che riguarda la valutazione dello stress lavoro-correlato, ad esempio), questa nuova legge la vedo nel complesso più portatrice di peggioramenti che di miglioramenti per noi e per l'utenza, che dovrà pagarne il prezzo finale.

Voi cosa ne pensate?