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Discussione: Io sono la tigre

  1. #406
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Ma andiamo al sodo...
    Perché un bambino dovrebbe andare a scuola?
    Perché lo si vuole educare?

    L'intenzione è davvero quella di sfamare l'appetito conoscitivo della persona?
    A me sembra di no e mi è sempre sembrato di no, se pure avevo qualche curiosità, lo studio sistematico è riuscito ad ammazzarla del tutto o comunque al minimo a non soddisfarla.

    Una persona ha appetito e avrebbe bisogno di mangiare qualcosa, questo è vero, ma le si vogliono poi scaricare in bocca portate su portate, questo non è che secondo me faccia bene alla salute.

    Quando il bambino dice "non ho più fame" e l'adulto afferma che "il bambino non sa quel che dice e che fa, perché non ha mangiato abbastanza e sputa via qualcosa di assolutamente buono" e si aggiunge poi che "il bambino si deve abituare a queste frustrazioni, a mangiare tutto, dargli corda significa farlo impuntare, deve imparare a mangiare quando, quanto e come aggrada a tutto il mondo circostante"... A me chi fa 'sti discorsi non sembra che si sia interessato più di tanto a questo bambino come sta davvero e che tutto questo sistema costituito da frustrazioni lo farà crescere sano e felice, l'idea di fondo è che dovrebbe star bene così e basta, se non sta bene incastrato là dove i vincoli degli altri lo costringono comunque a stare, il problema sta dentro al bambino, è un bambino problematico, un bambino che crea problemi, ma il problema reale per tutti questi altri benefattori, che dicono di volerlo aiutare, è che crea problemi a loro... E' questo qua il vero problema che tutti gli altri sono interessati a risolvere e pretendono ovviamente che la persona in questione diventi "responsabile" e "lo risolva" da sola (perché questa soluzione rappresenterebbe una buona soluzione per loro) non lamentandosi più e mostrandosi pure abbastanza felice e contenta di tutto quel che viene... Così arrivano ad "interpretare" le lamentele dicendogli che in realtà sta male perché si lamenta, ed ecco qua pure l'autoconsapevolezza, che coincide con l'idea che bisogna far proprio il discorso di piacere e comodità dell'altro. Se l'altro, lo psicoterapeuta o l'analista, riesce a farmi dire con convinzione che il suo discorso di piacere (il piacere sociale di altre persone) coincide col mio discorso, facendomi riconoscere le sue esigenze come se fossero le mie, è riuscito nell'intento, questa è la crescita, ma io non voglio crescere così. Per me quel che desidera e vorrebbe fare un altro (o gli altri) coincide abbastanza con quel che vorrei fare io, solo quando è abbastanza simile davvero.
    Io desidero non lavorare (o almeno desidero fortemente evitare di fare una serie di cose che io non sopporto e che in genere sono associate all'attività del lavorare come viene intesa usualmente), lo psicoterapeuta già parte sparato con l'idea che dovrei in realtà desiderarlo direttamente come se fosse un'esigenza innata, ma le esigenze innate sono altre per me, non questa di certo, già non ci capiamo per nulla così e non abbiamo a che fare con gli stessi problemi; come potrebbe riuscire ad aiutarmi una persona che si comporta in questo modo? Per me è a monte col suo stesso atteggiamento verso di me che non mi può aiutare, se cerca come al solito di rigirare subdolamente la frittata dicendomi che sono io a non voler essere aiutato, io poi davvero insisto e lo ripeto "se mi si vuole aiutare davvero, dimostrerò subito a tutti che i soldi li accetto volentieri". Ricevere un bel compenso mensile davvero risolverebbe una serie di problemi tutti correlati a questa cosa e di cui mi lamento, buona parte delle lamentele così davvero sparirebbero.

    Se uno si lamenta di come vien trattato da Tizio, il problema per gli psicoterapeuti non consiste nel riuscire a far comportare diversamente Tizio agevolmente, bisogna spegnere solo il motore della nostra spia interna delle lamentele, adattarci a Tizio, Caio e Sempronio, e tutto torna a posto... Per i pazienti "più sani", quelli influenzabili in pratica con queste quattro chiacchiere qua, bastano pochi colloquii per ottenere dei "miglioramenti", ma non tutti sono fatti allo stesso modo.

    Modificare il meccanismo che fa accendere la spia rossa di un'auto senza benzina non riempie di certo il serbatoio.
    Ultima modifica di Char_Lie : 13-12-2011 alle ore 22.16.56

  2. #407
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    Riferimento: Io sono la tigre

    la scuola è un diritto/dovere, un'opportunità, una possibilità, si dà la possibilità a un individuo di vivere nella società e non ai margini.

    Ci mancherebbe, non è obbligo per il bambino, è obbligo per i genitori mandarcelo.

    L'istruzione è un diritto ottenuto dopo lotte di centinaia di anni, diritto allo studio, nel senso che la società deve fornire strumenti perchè la gente abbia la possibilità di studiare!

  3. #408
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Il problema è stare ai margini della società, il problema educativo forte è non insegnare quella che una volta si chiamava Educazione civica, cioè l'educazione a vivere in una società organizzata, moderna, e non tribale!

  4. #409
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Citazione Originalmente inviato da complicata Visualizza messaggio
    la scuola è un diritto/dovere, un'opportunità, una possibilità, si dà la possibilità a un individuo di vivere nella società e non ai margini.

    Ci mancherebbe, non è obbligo per il bambino, è obbligo per i genitori mandarcelo.

    L'istruzione è un diritto ottenuto dopo lotte di centinaia di anni, diritto allo studio, nel senso che la società deve fornire strumenti perchè la gente abbia la possibilità di studiare!
    E' che non sono così convinto che io personalmente ho ottenuto chissà cosa .

    Io poi comunque ero emarginato pure a scuola, è stato uno dei primi luoghi in cui ho fatto esperienza dell'emarginazione.

    Si dà la possibilità a tutti, va bene, nulla in contrario, ma se qualcuno a tutto 'sto macchinario non s'adatta? Se io dicessi che avrei avuto bisogno di altro per curare me stesso e per star bene? Visto che a quanto pare con me non funzionava tanto? Sbaglierei?

    A scuola ci sono andato, ma ora comunque non sono felice, ero infelice allora (i bambini non sempre sono allegri) e continuo ad esserlo pure adesso. C'è chi ricorda l'infanzia con nostalgia, ma io non ce li ho 'sti ricordi nostalgici, menomale che almeno adesso ne sono fuori .

    Io poi occhio e croce le possibilità create da certi vincoli le ho afferrate, sono le cose che vorrei ottenere davvero che 'sti vincoli le ostacolano. Per curare la situazione ci vogliono delle possibilità aggiuntive che dovrebbero cadere fuori dal giogo di questi vincoli, ora se la realtà circostante non le può proprio offrire 'ste possibilità alternative e resta tutto incastrato in un ventaglio di possibilità che conosco, ma che non bastano per migliorare la situazione secondo il mio metro, non posso star meglio davvero dicendomi solo di star meglio, il meglio è inaccessibile per me... Per ora.

    La scuola a me, da utente, ha fatto più male che bene, si può dire che l'unica cosa che m'ha dato, che potrebbe risultare spendibile in qualche modo, è il cosiddetto pezzo di carta. Comunque non posso generalizzare, ognuno giudichi da se in base alle proprie esperienze, c'era un mio amico che era contento che il maestro lo menasse quando non studiava, "se non fa così io non mi impegno a studiare" diceva, contento lui.
    Voi direte che questo qua è un esempio di gran maturità da parte del ragazzo, ha istituito una bella alleanza terapeutica col maestro. Io alleati così non li vorrei proprio.

    Io personalmente, da quello che ho capito, da solo la possibilità ed il potere di crearle 'ste situazioni alternative, non ce l'ho, deve metterci qualcosa qualcun altro che possiede qualcosa in più per forza. O deve cedere soldi o deve cedere lavoro a vuoto, insomma deve perdere qualcosa di economicamente importante lui per farmi guadagnare qualcosa in più a me, se mi vuol convincere a fare cose che non ho proprio voglia di fare, senza cambiar nent'altro là fuori, nel tentativo di modificare unicamente il mio atteggiamento verso queste cose, è inutile proprio intavolare un qualsiasi discorso.

    Saluti
    Ultima modifica di Char_Lie : 13-12-2011 alle ore 22.19.36

  5. #410
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Char-Lie, te sei uguale a Woody Allen,!!! ti ci vuole proprio il classico analista, quello che chiamiamo a spregio "strizzacervelli"

    Vai a vedere "Midnight in Paris".


  6. #411
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Citazione Originalmente inviato da complicata Visualizza messaggio
    Char-Lie, te sei uguale a Woody Allen,!!! ti ci vuole proprio il classico analista, quello che chiamiamo a spregio "strizzacervelli"

    Vai a vedere "Midnight in Paris".

    Io complicata ho esigenze molto particolari, tanto particolari che in pratica sono uguali a quelle di tutti gli altri , l'unica differenza è che non le ho rinchiuse da qualche parte, in questo sono rimasto infantile, nel senso che non mi sono sviluppato come diversi altri... Quella strada per me non andava bene, cercare una forma di adattamento senza rimuovere troppi desideri forse è impossibile, ma metterli via non funziona con me.
    Quando io dico che non desidero lavorare, lo dico sinceramente, con una sincerità che tocca abbastanza profondamente quel che sono davvero, ma nessuno mi crede, se parlo con uno strizzacervelli classico già parte con l'idea di voler interpretare la cosa, se mi lamento del fatto che non c'ho come vivere, dice che inconsciamente voglio cambiare e lavorare, e giù a farmi discorsi persuasivi per convincermi che mi conviene far certe cose che detesto, ma io ho posto un problema, non ho detto di voler lavorare.
    Io quel che sento, è che desidero sia questo, e cioé esser libero da certi vincoli che per me sono opprimenti (il lavoro inteso in un certo senso), che guadagnar qualcosa per vivere meglio... E' così, questo sono io, ma nella realtà attuale posso realizzare solo un pezzo, ed alla fine ho già scelto quel che risulta meno peggiore e gravoso per me (infatti non lavoro), ma sempre una parte è, scegliere l'altra per me è più sconfortante, per questo non mi ci butto dentro volentieri, questo proprio non riesce a starmi bene completamente. 'Sta voglia di lavorare insomma non c'è proprio dove la si vorrebbe andare a reperire? Nel provocarmi con la paura s'ottiene lo stesso effetto di chi deve far qualcosa altrimenti va incontro a delle punizioni e quindi bene non vivo. C'è la voglia di guadagnare qualche soldo, questa sì che c'è, ma non l'altra, quella di star ogni giorno schiattato in corpo da qualche parte, nella realtà le due cose sembra che siano correlate, ma nella mia testa non lo sono affatto, se sono nella vita sono assolutamente correlate, per me via di scampo non c'è, si ha a che fare con un male incurabile... Per me meglio non posso esistere, posso esistere meglio per un altro, ma a me cosa importa? Mica vivo per quest'altro?
    Se si riesce ad aprire e sviluppare una situazione tale (e non so come, qua dovrebbe esserci qualcuno che conosce davvero qualcosa in più rispetto a me) in cui una sorta di non lavoro per me coincide col guadagno si risolve questo problema conflittuale, se no il conflitto resta uguale ed identico, ma non è di certo il conflitto ad essere un problema, il problema è adattare la realtà al conflitto (che è mio e lo riconosco) e non semplicemente farlo sparire "aiutando" l'individuo a scegliere, là dove la realtà non consente a certe cose che desideriamo, di esistere insieme.
    A me di scegliere qualcosa con convinzione non me ne importa nulla, quel che voglio è che questa convinzione sia veramente legata a queste mie esigenze variegate che all'interno di un certo quadro di realtà divengono conflittuali, il discorso di chi ne vuole liquidare una parte etichettandola come "infantile" (supponendo che dovrebbe semplicemente esser rimossa e quindi sparire), su di me non fa alcuna presa. Se si separa questa convinzione da quel che desidero davvero (e io desidero davvero non lavorare, almeno credo di non desiderarlo secondo il significato usuale del termine), si cerca di alienarmi nuovamente da queste mie esigenze col solito sistema educativo che con me è già risultato fallimentare una volta, non mi libera affatto da quel da cui vorrei essere liberato ma mi aliena ancora di più da me stesso: io non mi sento prigioniero di quel che desidero, ma delle cose, del mondo che ho intorno e non ho il potere di modificare.
    Se io dico che di questo non ho affatto bisogno, ed è l'ultima cosa di cui avrei davvero bisogno, non mi si crede.
    Voglio riuscire ad intervenire in qualche modo sul quadro di realtà e non sulle mie esigenze, se l'esigenza è di non lavorare e un'altra è quella di guadagnare, risolvere il problema significa soddisfare entrambe le cose. Ora o l'intervento psicoterapeutico cerca di allargare il suo raggio di azione, interagendo non solo con l'individuo ma con settori della società più ampi, o questi mali qua non li si può curare proprio secondo me, restano uguali. Bisogna curare tutta l'interazione dell'individuo con l'ambiente, le risposte ambientali non le creiamo noi, e possono essere dannose comunque per la salute del singolo, qualsiasi strategia questo adoperi, può darsi che certe risposte positive, secondo il suo metro, non le potrà ricevere proprio dall'ambiente, se qualcun altro (che ha davvero il potere di farlo) non modifica l'ambiente a sue spese, il male continuerà a stare in quel singolo.
    Se sei in una fossa e chi sta fuori dalla fossa vorrebbe aiutarti solo a parole senza lanciarti una corda e senza far nulla di concreto che risulti significativo in relazione al tipo di aiuto che chiedi, nella fossa eri e nella fossa rimani. Certo uno può pure smettere di lamentarsi e vivere nella fossa, ma io non è questo quello che desidero davvero per star meglio.
    Come mi si vorrebbe aiutare se non si vuole manco ascoltare quali sono i problemi di cui mi lamento?

    Saluti
    Ultima modifica di Char_Lie : 13-12-2011 alle ore 22.32.58

  7. #412
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Perchè non provi a andare da un analista proprio analista, e provi a strappargli un prezzo simbolico, tipo obolo, che praticamente giustifichi la seduta?

    Secondo me lui ti fa vedere tutti i tuoi lati belli, positivi!

    Magari appunto, ti fa le sedute gratis, a te, tipo pittori che a chi gli sta simpatico regalano i propri quadri.

    Perchè non strappi il numero di telefono a uno di questi qui, che ti è piaciuto di più, e fai le sedute da lontano, esempio via skype come faccio io, oppure ci vai una volta ogni tanto, per averli a tre dimensioni...che so..proposte.

  8. #413
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Citazione Originalmente inviato da complicata Visualizza messaggio
    Perchè non provi a andare da un analista proprio analista, e provi a strappargli un prezzo simbolico, tipo obolo, che praticamente giustifichi la seduta?

    Secondo me lui ti fa vedere tutti i tuoi lati belli, positivi!

    Magari appunto, ti fa le sedute gratis, a te, tipo pittori che a chi gli sta simpatico regalano i propri quadri.

    Perchè non strappi il numero di telefono a uno di questi qui, che ti è piaciuto di più, e fai le sedute da lontano, esempio via skype come faccio io, oppure ci vai una volta ogni tanto, per averli a tre dimensioni...che so..proposte.
    Non so complicata, mi sembra che nessuno abbia qualcosa che sia disposto a darmi che può tornarmi davvero utile. L'unico sollievo che mi sembra si possa ottenere con queste pratiche qua è parlare di certi problemi con una persona che ti mostri un minimo di empatia. Ma con molti psicoterapeuti manco questo si ottiene, visto che vogliono interpretarli a modo loro certi problemi che gli esponi, gli dici una cosa e ti rispondono un'altra, ma chi glielo ha mai chiesto di interpretare liberamente facendo finta di non capire? Il senso del disagio è mio e solo mio; visto che sono io a lamentarmi di qualcosa, all'interno di questo senso qua lo psicoterapeuta dovrebbe muoversi, se vuole inventarsi di sana pianta quali siano i miei problemi si metta a fianco del prete che pretende di salvarmi l'anima con un esorcismo e tutta la schiera di finti risolutori di problemi e finti guaritori che ci sono in giro, non è tanto diverso da tutta 'sta gente qua.
    Chi vive male sono io e non si co-crea proprio nulla qua, il problema (quel che risulta problematico per me) lo pongo io, tu psicoterapeuta se vuoi davvero aiutarmi, dovresti aiutarmi a trovare buone soluzioni nei confronti di quel che chiedo. Se poi c'hai voglia di fare altro, di interpretare, di perturbare, di rendere presenti a se stessi, di far crescere e maturare, fallo pure per conto tuo e non scocciare più le persone come me che sono alle prese con certi problemi irrisolti (che tu, se fossi al nostro posto, comunque non sapresti come risolvere).

    Saluti
    Ultima modifica di Char_Lie : 15-12-2011 alle ore 09.46.28

  9. #414
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    Riferimento: Io sono la tigre

    E' tantissimo, parlare con una persona che mostra empatia.
    e' così difficile anche solo parlare, al giorno d'oggi, che parlare con empatia è proprio un valore aggiunto.
    Sono considerazioni generiche, forse luoghi comuni,però io credo che se una persona stabilisce un legame con un'altra,se riesce a stabilire un contatto umano, ma non epistolare, vis à vis, sia uno dei più grandi valori a cui si possa aspirare.

    E poi qui devi tener conto che sono persone che scrivono di teoria, non credo che in seduta ti parlerebbero di presenza a se stessi,di interpretazioni, di perturbazioni, anzi, proprio non lo fanno, a me non è mai successo, almeno.

    Ho fame, vado a preparare il pranzo)

  10. #415
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Date un'occhiata a questa recensione di questa "fiaba" qua che in un certo senso è in tema con l'argomento di questa discussione...

    http://www.donzelli.it/recensioni/22...che-non-lo-era

    In questa recensione è presente una frase che secondo me è interessante...

    Non è ripetendoci allo sfinimento ciò che siamo, o non siamo, che taluni si arrogano e conquistano il diritto di imporci il proprio punto di vista. Siamo quel che siamo e abbiamo il dovere di perseguire il nostro istinto e la nostra natura.

    In risposta a quello che sosteneva Megiston io non penso proprio che sia vero che "per essere qualcuno bisogna che te lo dici", cioé affinché mi ricordi che "in realtà" voglio lavorare e far certe cose, c'è bisogno che qualcuno me lo ricordi e me lo ripeta? E se non c'è qualcuno che me lo ripete dovrei ripetermelo da solo anche se non sento 'ste cose qua?
    Per me per essere qualcuno bisogna esserlo e basta, non c'è bisogno di altro.
    La mia situazione è questa: io metto in bocca un alimento che per me risulta disgustoso e lo sputo via, mentre molte persone intorno a me continuano a cibarsi della cosa come se niente fosse, trovandola addirittura gradevole, e mi ripetono pure in continuazione che è buono, che se io fossi un "adulto" come loro dovrei dire e sentire che risulta tale, ma io non lo sento questo come certi altri, e il ripetermelo per l'ennesima volta d'esser rimasto un lattante che si lamenta e rifiuta tutte le cose buone che gli vengono offerte, credo che non serva a nulla.

    Saluti
    Ultima modifica di Char_Lie : 15-12-2011 alle ore 14.27.24

  11. #416
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Embè?

    Perchè te le cose le vedi così.

    Non si capisce dove stanno i tuoi problemi.

    Ma perchè la gente dovrebbe continuare a imboccarti?

    La migliore è toglierti il cucchiaio, e non risponderti più.

  12. #417
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Citazione Originalmente inviato da complicata Visualizza messaggio
    Embè?

    Perchè te le cose le vedi così.

    Non si capisce dove stanno i tuoi problemi.

    Ma perchè la gente dovrebbe continuare a imboccarti?

    La migliore è toglierti il cucchiaio, e non risponderti più.
    Perché la gente dovrebbe comportarsi come io desidero? Beh non lo so, devo trovare infatti dei motivi per convincerli senza rischiare di finire in galera (tipo puntargli una pistola contro e cose del genere) e senza dover lavorare troppo nel soddisfare i loro desideri a discapito dei miei (in questo caso la pistola la punterei direttamente contro di me) .
    Questo potrebbe essere già un problema da poter risolvere, non dispongo di una buona soluzione però.

    Più che persuadermi a far qualcosa che non desidero fare, pagando qualcun altro per convincermi a cambiare, vorrei persuadere certi altri a far qualcosa che non desiderano fare loro, che però conviene a me che loro desiderino fare.

    Il problema fondamentale non è modificare il mio atteggiamento, ma far cambiare l'atteggiamento degli altri in certi sensi sfruttando poche risorse. Insomma un mio cambiamento poco costoso dovrebbe produrre cambiamenti ambientali molto vantaggiosi per me, solo così si può curare meglio la mia situazione.

    Se l'altro desidera imboccarmi na schifezza cerco di dissuaderlo, se non mi vuole imboccare qualcosa di buono cerco di persuaderlo a farlo. Se devo mangiare gli spaghetti, il cucchiaio magari manco mi serve, mi tornerebbe utile una forchetta, che me lo si dovrebbe togliere a fare un cucchiaio? Già il darmelo soltanto è incongruente rispetto a quel che chiedo e vado cercando io: o me lo si dà o non me lo si dà, in questa situazione fa lo stesso per me.

    Ora ho posto un problema, i problemi che c'ho io sono tutti abbastanza simili a questo. Insomma tenderei più volentieri ad adattare l'ambiente alle mie esigenze piuttosto che le mie esigenze all'ambiente, solo così io sono più felice davvero.


    Non sono io ad avere resistenze a cambiare le mie esigenze, cioé non è questo qua il problema per me, è l'ambiente che resiste alle mie esigenze, Megiston che non vuol sganciare i soldi ad esempio resiste , come faccio a farlo desistere? Io in realtà vorrei vincere 'ste resistenze ambientali qua, non le mie; ma per riuscire a far questo dovrei spendere poco (parlare ad esempio in un forum) e guadagnare molto (dei soldi).

    Mi servrebbero modi nuovi per manipolare l'ambiente avvicinandolo alla soddisfazione dei miei intenti e bisogni e non persuasori che mi facciano abbandonare certe intenzioni per farmi adattare e basta. Trovare una persona che mi dia soldi volentieri per far cose che mi costano poco, m'aiuterebbe davvero. Insomma cerco cose simili a questa, il resto non risolve granché.

    Vorrei che qualcuno m'aiutasse a far questo, e se è davvero più capace di me nel far queste cose qua, una mano me la darebbe, ma di altri tipi di aiuto non ne sento davvero il bisogno, voglio capire solo per riuscire a fare 'ste cose qua, altri scopi non mi interessa davvero raggiungerli, le mie intenzioni mi sembra d'averle chiarite più volte.

    Ma poi, questo tipo di aiuto qua che chiedo io, è un aiuto psicologico o no?

    Comunque complicata le tue risposte inutili non sono, se anche non sono forchette che risolvono tutto, son' comunque bastoncini cinesi per me ... Forse perché non hai da difendere nulla, sei spontanea e non hai una teoria che definisce cosa sia la salute mentale alle spalle a guidarti.
    Detto tra noi, sono andato a vederlo il film "Midnight in Paris"... Le persone che ho intorno possono influenzarmi in vari modi, sono rigido là dove mi si vuol vedere tale. Certi aspetti non cambiano ma altri magari sì. Poi tu solo per il fatto che non ti sei andata a piazzare nella posizione di quella che sicuramente aiuterà tutti, già hai assunto un ruolo propositivo senza pretendere che quel che proponi debba risolvere ogni guao.

    Io mi rendo conto che l'aiuto che chiedo è complicato da ottenere, e forse chissà impossibile da poter ottenere da qualcuno, però questo tipo di aiuto qua chiedo, non chiedo di modificare la mia domanda o le mie esigenze, questo ho cercato sempre di metterlo bene in chiaro. Se fosse stato così semplice avrei risolto già tutto da me, che bisogno c'era di chiedere 'ste cose a un altro? A cercar fuori di me una soluzione? La soluzione sarebbe stata già in mio possesso.

    Se mi si vuol rispondere davvero, bisognerebbe rispondere in modo congruo a quel che chiedo, se no il rispondere è equivalente al non rispondere proprio.


    Un saluto
    Ultima modifica di Char_Lie : 16-12-2011 alle ore 11.04.36

  13. #418
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    Riferimento: Io sono la tigre

    Una cosa importante: io sono portata a pensare che il terapeuta faccia il terapeuta, in seduta, quindi è un falso, non è lui.
    Bisognerebbe pensare che invece è autentico,cioè ti offre la sua visione del mondo, UNA delle tante visioni del mondo.

    Cioè come io ti sembro spontanea, ma perchè tu sai che io non sono terapeuta, ma solo paziente, non ho teorie alle spalle, e non scrivo per aiutarti, ma per me stessa e per riflettere, per imparare qualcosa anch'io, chissà, per piacere personle,per tante altre motivazioni, così anche lo psi.

    Lo so che è un modo per butarlo giù dal piedistallo, ma altrimenti come fai a fidarti di una persona se pensi che abbia uno scopo, aiutarti, per esempio?

    Lo prendi per manipolatore.

    Per il resto, hai ragione a dire che sfruttiamo le situazioni a nostro vantaggio, ma può essere che l'ambiente si modifichi in contemporanea a noi.

    Io modifico, imparo tot, l'ambiente percepisce tot, impara tot.

    Sempre in termini di scambio paritario, io ragiono.

    Wow, dopo sto sproloquio, vado al ricevimento genitori

    Ciao alla prox

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