Rileggendo il mio secondo messaggio in questa discussione mi accorgo di aver illustrato chiaramente il mio pensiero, forse sfuggito a chi preferisce annebbiare i concetti in altisonanti espressioni che avrebbero lo scopo di intimidire forse altri interlocutori. Probabilmente sarebbe il caso di chi non ha tempo, voglia o magari capacità, non certo di chi ha una buona quantità di queste tre cose.
Il mio è un invito a non tentare la strada dell'intimidazione verbale, perché trasformerebbe la discussione in un dialogo a due. Lavorando ho imparato a utilizzare la proprietà di linguaggio in maniera utile e non per decantare abilità stilistiche che qualunque professionista troverebbe vuote.
Il mio è anche un invito a rispondere ai quesiti posti, senza riaffermare concetti o cambiarne i connotati per glissare su ciò che realmente è interessante. Virtuosismi linguistici non lo sono per nessuno, né sono utili se non per il personale compiacimento del velleitario aspirante scrittore.