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  1. #1
    Postatore Epico L'avatar di michael sniper
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    08-05-2008
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    CLUB DEL GIALLO: La torre oscura - parte III: Viaggio nella memoria

    Perdonate il ritardo ma ero in altre faccende affaccendato questo è sicuramente il capitolo più nostalgico della storia... qualcuna di voi forse coglierà diverse citazioni... spero che anche uno dei personaggi principali citati le possa cogliere...
    Naturalmente sono disponibile qui per suggerimenti, critiche, revisioni, obiezioni e tutto quanto. Ancora un attimo di pazienza prima che arrivino i misteri... qualche capitolo ancora di attesa (questo è nato quasi per caso, altrimenti avrei dovuto scriverne uno solo e dilungarmi molto di più) dopodiché si farà sul serio
    Buona lettura e perdonatemi se vi ho annoiati.



    VIAGGIO NELLA MEMORIA


    Per vari attimi nessuno proferì parola; poi il presidente fece una risatina e mormorò con una certa eccitazione: – Questa poi!
    - Cosa intende dire, presidente?
    Lui si sfregò le mani.
    - Ricordate le nostre preghiere di poco fa, che qualcuno raccontasse una storia o creasse un mistero? Bene, siamo stati accontentati. Il mistero è proprio lì in quella vallata, davanti ai nostri occhi. Non ho mai visto un edificio del genere e di sicuro prima non c'era. Voi che ne dite? Più mistero di così!
    - Se devo dirvi la verità, a me mette un po' i brividi – confessò Marina con voce tremante.
    - A me invece piace, non so perché, ma mi rende... euforica – mentre parlava gli occhi di Nadia lanciavano intensi bagliori azzurri. Pareva un felino pronto ad attaccare. – Voglio saperne di più su quella costruzione. Voi che fate, venite con noi o rimanete qui?
    - Così si parla – approvò il presidente. – Spirito indagatore, pronto all'azione – Nadia gli strizzò l'occhio.
    Per un attimo nella stanza regnò un certo brusio di confusione e incertezza; poi un breve silenzio lasciò il posto a un coro di voci entusiaste accompagnate da decisi cenni del capo. Sui loro volti si dipinsero vari sorrisi di sfida.
    - Benissimo – commentò il presidente. – La fase perlustrativa ha inizio. Andiamo.
    - Un attimo – fece Nadia – è meglio portarsi dietro qualche rifornimento e qualche arma. Non si sa mai chi potremmo incontrare... quella torre non ha proprio l'aria amichevole. Chissà chi ci abita...
    - Se ci abita qualcuno – rifletté Emanuela. – Potrebbe anche essere deserta.
    - Allora potrebbe diventare un altro luogo di ritrovo per tutte noi? Che bello – Marina batté le mani. – Dai forza, andiamo, mi avete fatto venire una curiosità tremenda, adesso!
    “E meno male che ci avevano pure pensato su prima di decidersi” pensò tra sé il presidente con una smorfia.
    Da quel momento la fase di perlustrazione ebbe ufficialmente inizio.

    Il cielo si era leggermente schiarito e una lieve penombra regnava tutt'attorno. I vari membri del club avevano comunque deciso di portarsi dietro delle pile e delle lampade in modo da garantire la massima visibilità, e un'ancora di salvezza in caso di pericolo. Ogni giallista portatrice di luce aveva accanto a sé una o più colleghe armate di tutto punto, con rivoltelle, fucili e vari altri arnesi. La loro aria bellicosa era assolutamente sincera; ci si augurava che lo fosse anche la loro capacità di sparare.
    Mentre Rebecca muoveva attorno a sé il revolver come una bacchetta magica e Chiara mirava col suo fucile a qualsiasi oggetto destasse la sua attenzione, il presidente, primo nella fila, diresse il suo fascio di luce in una certa direzione. Sorrise con ammirazione.
    - Questo è il palazzo che era esploso per via di una bombola del gas difettosa... ricordate ragazze?
    Alle sue spalle un mormorio di gioia e di entusiasmo.
    - Ed ecco Brandon's Manor – annunciò il presidente raggiante, dirigendo un imponente fascio di luce sul portone della villa.
    - Proprio come l'avevo immaginata – commentò Nadia assentendo col capo – fa sempre tutt'altro effetto quando vedi le cose nella realtà invece che in mente o sulla carta, vero Doc?
    - Precisamente.
    - Ed ecco lì il circo – Chiara indicò col dito vari tendoni e dei camper parcheggiati in un'area isolata, circondata dal silenzio e dalla quiete. Abbassò il fucile e per un attimo sorrise, vinta dalla nostalgia; gli occhi le luccicavano quasi, le altre gialliste si commossero a quella scena e qualcuna si unì alle sue lacrime.
    - Una delle mie più felici creazioni – mormorò tra i singhiozzi.
    - Su su non facciamoci vincere dalla nostalgia – mormorò il presidente e le precedette lungo la marcia. Il suo occhio d'aquila non faticò a individuare una spiaggia alla sua sinistra, una strada che si faceva largo in una montagna e una Mercedes lì parcheggiata, mentre alla sua destra un condominio, una chiesa e un luogo tetro e desolante, la Valle dell'inferno, di cui forse avrete sentito parlare. Provò qualche brivido al ricordo di quell'esperienza.
    In quel viaggio nella memoria era troppo facile lasciarsi sballottare dai ricordi e dalle sensazioni provate, motivo per cui era fondamentale tenersi ben saldi al presente... sbatté gli occhi un paio di volte, si lasciò avvolgere dal buio circostante dopodiché riprese con decisione la sua marcia, superò la foresta e si ritrovò qualche centinaio di metri sopra la loro destinazione, la Torre Oscura, che pareva rimanesse lì ad aspettarli, come una bestia feroce, un predatore.
    Il gruppo si fermò a contemplarla, estasiato, poi qualcuna impugnò le armi e cominciò a tenere gli occhi ben aperti. Man mano che si avvicinavano all'edificio sembrava che una cappa di minaccia li avvolgesse.
    - Andiamo – disse poi il presidente. E il gruppo avanzò lentamente lungo il pendio, sempre guardingo e pieno di attenzioni.
    La torre li attirava come le sirene il condottiero Ulisse, il suo richiamo era dolce e invitante ma terribile la sua doppia faccia, il lato oscuro che si nascondeva prima di partire all'attacco.

    - Curiosa questa scritta – mormorò Nadia levando lo sguardo in alto.
    - Ne ricordavo una molto simile ma in un posto ancora peggiore di questo – le fece eco il presidente.
    Tutti i visi erano rivolti a queste parole:

    LASCIATE OGNI VELLEITÀ O VOI CH'ENTRATE
    DI RIVELARE AL MONDO L'ESSENZA DI QUESTA TORRE:
    PERCHE' MOLTI TENTARONO L'IMPRESA MA INVANO
    NESSUNO FINORA HA CONOSCIUTO LA VERITA'


    - È una sfida? Benissimo, l'accetto – gridò Chiara e caricò il fucile.
    - Calma calma! – intervenne il presidente. – Non precipitiamo le cose. È una scritta molto enigmatica. Secondo voi che significa?
    - È una parola! – Nadia sbuffò. – Sono tutte frasi oscure: “l'essenza di questa torre”, “conosciuto la verità”... non ho la minima idea di che cosa possano significare.
    - Credo che vogliano dire che questa torre nasconde un segreto... un segreto molto prezioso che nessuno deve conoscere ed è impossibile da scoprire.
    - C'è di più però – mormorò Emanuela aggrottando la fronte. – C'è un senso nascosto in queste frasi, lo vedete anche voi?
    Qualcuna rimase interdetta.
    - Quale senso nascosto?
    - “Lasciate ogni velleità o voi ch'entrate” – recitò Emanuela con calma – e alla fine: “Nessuno finora ha conosciuto la verità”. Forse non intende dire che sia difficile o impossibile scoprire questa verità, ma forse che sia impossibile comunicarla, rivelarla a qualcuno... e infatti c'è scritto “rivelare al mondo”...
    - E quindi?
    - E quindi... credo che voglia dire che chiunque entri nella torre abbia poche speranze di uscirne.
    Una strana sensazione s'impadronì del gruppo.
    - Vuoi dire che ci sono delle trappole lì dentro per cui una volta lì rinchiuso non puoi più scappare? – domandò Chiara dopo aver ritrovato la parola.
    - Sì, penso che sia così, più o meno.
    - Per favore, non saltiamo a facili conclusioni – si spazientì Rebecca agitando il revolver. – Che ne sappiamo del senso chiaro o di quello nascosto di queste scritte? Magari risalgono a tanto tempo fa e non c'entrano nulla con quello che è adesso la torre... o con quello che contiene.
    - Hai ragione.
    - Può darsi.
    - Però la costruzione è recente – rifletté Emanuela – tutto è comparso dal nulla... quindi anche queste scritte non risalgono a molto tempo fa. Di conseguenza devono poter dire qualcosa, non penso affatto che siano casuali, anzi.
    Sentimenti contrastanti aleggiavano in mezzo al gruppo. Il presidente in particolare era combattuto su più fronti, ora questo ora quello stato d'animo prendeva posto dentro di lui. Alla fine decise di far affidamento sulla razionalità.
    - Prima di discutere, proviamo a esaminare l'edificio e a vedere se possiamo trarne qualche indizio – propose; e le sue parole trovarono l'approvazione di tutte.
    L'edificio era a pianta ottagonale e doveva essere alto più o meno un centinaio di metri. Era di un materiale scuro, compatto, forse ebano o un legno meno scuro ma comunque resistente. S'intravedevano delle finestre qualche metro sopra il portone massiccio; levando ancora più in alto lo sguardo, si notavano delle torri più piccole sopra la struttura principale, sembravano attraversate da un balcone o una veranda o qualcosa di simile.
    Il portone fu il successivo oggetto d'interesse generale.
    Era alto circa quattro metri, terminava sulla sommità con un arco acuto e sembrava fatto di un materiale più chiaro rispetto al resto. Era sigillato e doveva essere molto pesante. Due enormi anelli pendevano poco sopra la serratura; il presidente cercò non senza fatica di afferrarli e bussare alla porta con essi ma i suoi sforzi risultarono vani, nessuna risposta dall'interno, solo un cupo rimbombo che si spense nel nulla.
    Il gruppo decise di girare attorno all'edificio per cercare un'altra porta, una finestra accessibile o un vano segreto, qualora ve ne fosse uno. E via con la fase perlustrativa propriamente detta, con tanto di lenti d'ingrandimento e luci puntate.
    Il terreno attorno alla torre era assolutamente normale e senza misteri di sorta: non terra scavata, non zolle aperte, non zone d'erba che destassero l'attenzione. La base della torre presentava le stesse caratteristiche: nessun vano particolare, nessuna sporgenza, nessun mattone colorato in modo diverso dagli altri che rivelasse chissà quale magica entrata.
    Deluso e amareggiato, il gruppo tornò all'ingresso.
    - Adesso che facciamo?
    - Io dico di sparare – suggerì Chiara.
    - Potremmo arrampicarci per la torre e provare ad entrare dai piani superiori – propose Marina.
    - Io, per prima cosa, riprovo a bussare – fece il presidente e di nuovo afferrò gli anelli e li sbatté contro il portone a viva forza.
    Nessuna risposta, a parte il solito rimbombo.
    Il gruppo stava per mormorare qualcosa quando lui lo zittì.
    - Un attimo – bisbigliò – ascoltate.
    Tese l'orecchio e loro fecero altrettanto. Concentrandosi un poco sembrò loro di udire dei rumori: passi affrettati, grida, ordini imperiosi, parole che non si capivano ma comunque gravi e importanti, a giudicare dal tono con cui venivano dette.
    - Allora c'è qualcuno – gridò Chiara.
    - Se si deve sparare io sono con voi – le fece eco Rebecca.
    - È inutile sparare se non c'è motivo. Rimaniamo qui e aspettiamo – con assoluta calma il presidente fece qualche passo lontano dalla torre e si accomodò sull'erba. – Tutti questi sforzi mi hanno messo una gran fame. Mi passate qualche fetta di torta per piacere? Quando vorranno aprire ci apriranno.
    Controvoglia, il gruppo si dispose attorno a lui e qualcuna seguì il suo esempio. Tutte quelle misteriose attività, tutta quell'aria di segretezza le rendeva particolarmente inquiete; il pasto fu agitato e pieno di tormenti.
    Il sonno stava per impadronirsi di tutti e già qualcuno stava lottando vanamente per reprimere gli sbadigli, quando la giallista Chiara, con in mano ancora una fetta di torta, strizzò gli occhi verso la torre e gridò: – Guardate là!
    Tutti saltarono su a quelle parole.
    - Che c'è?
    - Io non vedo niente.
    - Non avrai mica bevuto un po' troppo?
    - Ragazzi, vi giuro che in vita mia non sono mai stata così lucida come adesso. E ce ne vuole prima di farmi ubriacare. Vi dico e vi giuro su quello che ho di più caro al mondo che in quel punto della torre è apparsa la sagoma scura di qualcuno, e che quel qualcuno ci stava fissando!




    Fine terza parte
    Ultima modifica di michael sniper : 03-03-2012 alle ore 17.41.38
    Se qualcuno/a conosce donne in gravidanza, dal sesto mese compreso in poi, della provincia di Cagliari, è gentilmente pregato/a e invitato/a a contattarmi tramite messaggio privato. Grazie mille a tutti

  2. #2
    Postatore Epico L'avatar di michael sniper
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    Riferimento: CLUB DEL GIALLO: La torre oscura - parte III: Viaggio nel

    Nessun commento? Tanti lettori ma pochi commentatori :/
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  3. #3
    LucyVanPelt
    Ospite non registrato

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    Michael Io ho letto tutte e tre le parti...non facendo parte del Club non volevo intromettermi...
    Mi piace come scrivi, il racconto è avvincente e la parte che segue si fa sempre attendere con piacere
    Però non saprei che altro dire e come partecipare....mi dispiace

  4. #4
    Postatore Epico L'avatar di michael sniper
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    Questo è il genere di commenti che volevo sentire... e ti ringrazio infinitamente
    Per partecipare non si deve fare altro che continuare a seguire la storia, dunque leggerla e attendere le istruzioni che verranno date a tempo debito non posso far partecipare qualcuno che non conosca le regole... non sarebbe corretto grazie mille
    Se qualcuno/a conosce donne in gravidanza, dal sesto mese compreso in poi, della provincia di Cagliari, è gentilmente pregato/a e invitato/a a contattarmi tramite messaggio privato. Grazie mille a tutti

  5. #5
    Riccioli di Cioccolato L'avatar di nadirinha
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    Riferimento: CLUB DEL GIALLO: La torre oscura - parte III: Viaggio nel

    Scsa Michael, ma mi era sfuggita la terza parte...
    Se posso permettermi devo dire che trovo il tuo stile di scrittura anche migliorato
    e i riferimenti ai vecchi gialli una bella idea
    Mi pare di capire che ancora il meglio deve venire
    Quindi, come si fa al cinema, rimaniamo attenti, in silenzio, ad aspettare il seguito...

  6. #6
    Postatore Epico L'avatar di michael sniper
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    Citazione Originalmente inviato da nadirinha Visualizza messaggio
    Scsa Michael, ma mi era sfuggita la terza parte...
    Se posso permettermi devo dire che trovo il tuo stile di scrittura anche migliorato
    e i riferimenti ai vecchi gialli una bella idea
    Mi pare di capire che ancora il meglio deve venire
    Quindi, come si fa al cinema, rimaniamo attenti, in silenzio, ad aspettare il seguito...
    Troppo buona d'altronde è un viaggio nella memoria... qualche riferimento all'... antico ci doveva essere
    Ma hai assolutamente ragione... il bello deve ancora venire
    A breve la quarta parte
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