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  1. #1
    Postatore Epico L'avatar di michael sniper
    Data registrazione
    08-05-2008
    Residenza
    Selargius
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    CLUB DEL GIALLO: La torre oscura - parte V: INGRESSO

    Perdonate il ritardo ma per via di impegni o difficoltà varie non sono riuscito a pubblicare prima
    Oggi presento il primo mistero anche se non è quello a cui il club era abituato
    Buona lettura e in bocca al lupo per l'enigma... chi volesse postare una probabile soluzione lo faccia pure poi provvederò a pubblicare la mia e la continuazione della storia... fino a salire di livello
    Se vi sto annoiando, sappiate che non vien fatto apposta





    - Ci siamo – mormorò il presidente.
    Alle sue spalle le armi erano puntate contro il gigantesco portone che sembrava squadrarli minaccioso. Il gruppo era avvolto in un nervoso silenzio; ogni tanto qualcuna lanciava delle occhiate storte alle finestre ai piani superiori, come incerta, perplessa.
    Una domanda aleggiava segretamente sulle menti di tutti: se prima non erano nemmeno riusciti a varcare il portone, ora quali speranze avrebbero avuto di superarlo e penetrare all'interno della torre?
    Ma tentare non costava nulla, dopotutto. Questo fu il pensiero che guidò il presidente, che di nuovo afferrò i giganteschi anelli e li sbatté con violenza, una, due volte, come se volesse buttar giù la torre intera. Nessuna risposta all'inizio ma non si perse d'animo; e mentre alle sue spalle le gialliste si facevano più attente lui ritentò, con forza ancora maggiore, con rabbia, digrignando i denti, come se ne andasse della sua stessa vita.
    Poi, improvviso – incredibile – il miracolo.
    Il presidente era arretrato di qualche passo e le gialliste erano un poco avanzate; ed ecco il portone aprirsi lentamente, impercettibilmente, finché non fu spalancato davanti ai loro occhi stupefatti, lasciando intravedere una stanza sullo sfondo.
    La sorpresa durò poco. L'intero club si rianimò a quella vista e compattò decise di varcare il portone. Destavano solo un po' di perplessità le sue dimensioni: se si fosse richiuso, mai sarebbero stati capaci di riaprirlo od oltrepassarlo, in qualche modo.
    Prima che potessero riaversi da quelle sensazioni una voce rimbombò in quell'ambiente: dura, sorda, inumana.
    - Benvenuti miei cari!
    Tutti si guardarono attorno con curiosità.
    - Da dove viene questa voce?
    - Dev'essere da quell'altoparlante lì.
    - Può darsi.
    - Sì, sicuramente è così.
    - Benvenuti! – ripeté la voce.
    - Chi sei? – domandò il presidente.
    - Non ha importanza – fu la risposta. – Anzitutto vi ringrazio per la vostra cortese visita. Cosa siete venuti a fare qui? Siete forestieri, non vi ho mai visti.
    - Siamo venuti a liberare il vicepresidente del nostro club – fu la pronta risposta del presidente – abbiamo forti motivi di credere che sia tenuto nascosto qui contro la sua volontà. Noi non abbiamo nulla contro di voi, chiunque voi siate: rivogliamo solo il nostro vice sano e salvo e lo libereremo, in qualunque modo.
    - Con le buone o con le cattive – soggiunse Nadia.
    - Meglio le cattive – corresse Chiara caricando il suo fucile.
    Una risatina dalla Voce.
    - Contenti voi – disse; e le sue parole erano piene di scherno.
    Una piccola pausa, poi riprese:
    - Avete ragione, il vicepresidente si trova dentro la torre. Complimenti, la vostra è stata un'ottima deduzione. Ma se pensate di poterlo liberare facilmente resterete delusi: prima dovrete superare una serie di prove e vi assicuro che vi dovrete ingegnare non poco.
    - Siamo pronti – replicò il presidente in tono di sfida.
    - Siete sicuri?
    - Assolutamente – risposero in coro.
    - Allora ecco per voi un'occasione per mettervi alla prova. Solo dopo che avrete superato quest'ostacolo (se ci riuscirete) ci risentiremo. A presto, signori.
    La Voce tacque e non si sentì più nulla.
    - Un'occasione? – ripeté Nadia. – Cosa intendeva dire?
    - Sento profumo di enigmi – Chiara annusò l'aria più volte, girando attorno alla stanza, poi improvvisamente venne accesa una luce e finalmente poterono distinguere bene le caratteristiche dell'ambiente in cui si trovavano.
    Era un piccolo andito, arredato in modo semplice. Vi era poco più che l'essenziale. Un portaombrelli e un appendiabiti, uno specchio e un quadro dal soggetto astratto. Sul pavimento un tappeto dai vaghi motivi orientaleggianti e nell'ultima parete quella che sembrava una porta a vetri. Era davanti a loro ed era proprio in quella direzione che il presidente aveva intravisto l'altoparlante, in una parete al di là, a qualche metro di distanza.
    La porta era chiusa e adesso era tanta la curiosità di andarvi oltre. Ma un particolare frenò gli entusiasmi di tutti; e provocò pure qualche sospiro, mentre si avvicinavano alla maniglia e tentavano inutilmente di aprire.
    Nel muro un piccolo quadro con dei pulsanti recitava:

    DIGITARE CODICE


    e poco sotto vi era questa sequenza di cifre:

    1 - 4 - 10 - 12 - 11 - ? - ? - ?


    A quel punto tutto fu chiaro.
    - Bisogna spremersi le meningi – annunciò il presidente, rivolto a tutte le gialliste; e dopo un'esitazione cominciò a pensarci su.
    - Prima voglio provare i miei metodi – Chiara puntò contro il vetro e sparò una raffica di proiettili. Il vetro parve non risentirne affatto; a malapena ne rimase scalfito.
    - Di questo passo finirai le munizioni senza che siamo riusciti ad andare oltre questa porta – le disse Rebecca, e l'altra abbassò il fucile.
    - Se si tratta di ragionare e basta fa al caso nostro, no ragazzi? – disse Nadia come per calmare gli animi.
    - Curioso codice – osservò Emanuela; e aggrottò la fronte in cerca della risposta.
    - Proviamo a pensarci tutti insieme – propose il presidente – e la prima che ha un'idea la comunica agli altri. – E in quel momento cominciò il lungo itinerario di pensieri e riflessioni mentre si guardava il tappeto, lo specchio o quelle strane cifre così apparentemente casuali.
    E alla fine, dopo un certo intervallo, s'intravide la soluzione, come un lume improvvisamente acceso; e furono lesti a digitare il codice.




    Ora chiedo a te, lettore o lettrice: quali sono le altre cifre che compongono il codice e permettono l'apertura della porta? E qual è la regola che governa il codice?
    Ultima modifica di michael sniper : 21-03-2012 alle ore 23.23.45
    Se qualcuno/a conosce donne in gravidanza, dal sesto mese compreso in poi, della provincia di Cagliari, è gentilmente pregato/a e invitato/a a contattarmi tramite messaggio privato. Grazie mille a tutti

  2. #2
    Postatore Epico L'avatar di michael sniper
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    Riferimento: CLUB DEL GIALLO: La torre oscura - parte V: INGRESSO

    Qualora nessuno volesse tentare di rispondere, domani o dopodomani al massimo posterò la soluzione... cioè la continuazione della storia
    Se qualcuno/a conosce donne in gravidanza, dal sesto mese compreso in poi, della provincia di Cagliari, è gentilmente pregato/a e invitato/a a contattarmi tramite messaggio privato. Grazie mille a tutti

  3. #3
    Postatore Epico L'avatar di michael sniper
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    Riferimento: CLUB DEL GIALLO: La torre oscura - parte V: INGRESSO

    Ecco la continuazione della storia... pensavo che qualcuno volesse azzardare ipotesi ma non importa



    Fu Enrica ad avvicinarsi per prima al quadro e a digitare una serie di numeri. Appariva determinata e sicura di sé. Armeggiò per qualche attimo coi tasti e poi fece qualche passo indietro, con la sicurezza di ottenere qualche risultato.
    Il quadro emise un bip, un suono quasi allegro e le porte si spalancarono all'improvviso. La strada era libera.
    Si piazzò avanti al gruppo e si avvicinò alla porta.
    - Naturalmente – spiegò, senza che nessuno avesse aperto bocca – il codice era numerico ma non solo: cioè, non serviva solo la matematica per arrivarci. L'11 dopo il 12 indica che non si tratta di una progressione aritmetica; la regola che governa il codice era di un'altra natura... alfabetica.
    - Alfabetica?
    - Proprio così. Non bisogna vedere i numeri solo come numeri, come entità puramente matematiche... ma anche come parole. Ci sono arrivata quasi subito. Uno, quattro... la prima parola di tre lettere, la seconda di sette... e guarda caso c'era un dieci dopo il quattro. Potete verificare che capiti la stessa cosa con le altre cifre. Questa è la regola: dal terzo numero in poi, ogni numero è il risultato della somma delle lettere per scrivere i due precedenti.
    - Sottile.
    - Semplice ed efficace. Ma ci vuole ben altro per sbarrarci la strada.
    Qualcuna accennò a un timido applauso.
    - Allora – chiese poi Enrica piazzandosi nel punto in cui si erano aperte le porte – vogliamo darci una mossa o no? Abbiamo un vice da salvare.
    - Andiamo – e il gruppo compatto oltrepassò finalmente le porte, facendo i primi passi nel nuovo ambiente che li aspettava.
    La corsa verso la salvezza proseguiva.




    Fine quinta parte
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