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  1. #1

    Differenze pratiche fra Albo B e Albo A nel privato

    Salve a tutti, un dubbio mi attanaglia la mente, mettiamo che una persona abbia già l'idea di un progetto da proseguire nel privato e con partita iva, per questa persona all'atto pratico cosa cambia fra Albo B e A? Mettiamo che una persona laureata in psicologia triennale ad esempio intenda aprire uno studio per fare coaching, può farlo anche con l'albo B? Oppure aprire uno studio per fare lo psicologo, lo può fare?
    Qualcuno può, legalmente parlando, chiarire la questione di chi ha intenzioni di spendere la propria laurea con attività private e quindi non ha la necessità per essere assunto dell'iscrizione all'albo A?
    Una delle varie cose che non mi sono chiare è queste "se io sono psicologo e mi chiamo psicologo perché ho studiato tre anni di psicologia, anche se sono iscritto all'albo B posso fare comunque un colloquio psicologico?" oppure non posso parlare con nessuno? Se ci posso parlare fino a che punto posso farlo?
    Mi piacerebbe avere risposte sia in merito a quello che si può fare in teoria ma anche a quello che si può fare in pratica legalmente parlando, grazie a chi risponderà.
    Essendo l'argomento abbastanza complesso da spiegare se c'è qualcosa di non chiaro chiedete pure e vedrò di spiegarmi meglio.

  2. #2
    L'avatar di Duccio
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    Riferimento: Differenze pratiche fra Albo B e Albo A nel privato

    Ciao, qui puoi leggere quello che il dottore in scienze e tecniche psicologiche iscritto all'albo B può fare.
    http://www.quadrodeititoli.it/titolo...&tit=251&IDL=1
    In pratica il laureato alla triennale in scienze e tecniche psicologiche deve fare un semestre di tirocinio, esame di stato e iscrizione all'albo B.. poi può fare tutto quello che fa lo psicologo iscritto all'albo A ECCETTO la diagnosi psicologica.
    Può lavorare sia nel pubblico dove richiesta la sua figura ad esempio relativamente al counseling sanitario che nel privato esattamente come lo psicologo iscritto all'albo A.. Però non può a differenza di quest'ultimo fare diagnosi psicologica.

  3. #3

    Riferimento: Differenze pratiche fra Albo B e Albo A nel privato

    Ciao, grazie per la risposta. Sono cose che ho già letto ma continuo a restare confuso, la questione della psicodiagnostica chiarisce la questione ma non completamente. Mettiamo il caso che venga una persona depressa, lo psicologo iscritto all'albo B può aiutarla a farla stare meglio senza che diagnostichi nulla?

  4. #4
    L'avatar di Duccio
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    Riferimento: Differenze pratiche fra Albo B e Albo A nel privato

    In sostanza come detto l'elemento fondamentale della differenza sta nella diagnosi. L'iscritto all'albo B può somministrare test, fare colloqui, ma l'inquadramento nosografico (l'attribuzione del deficit, del disturbo ecc.) deve essere effettuata dallo psicologo o dallo psichiatra.
    Tutti i test standardizzati a prescindere dall'ambito che valutano puoi somministrarli, questo lo puoi fare e puoi fare un assessment psicologico. Lo scopo dell'utilizzo dei test non è soltanto di tipo diagnostico ma anche valutativo, quindi una volta arrivata una persona che sembra avere i sintomi di una depressione farai una valutazione del caso e puoi relazionare descrivendo l'esito delle prove fornendo un assessment psicologico. Questa poi dovrà essere inviata dallo psichiatra o psicologo perchè certifichi la diagnosi che non potrai fare tu. La relazione di assessment non potrà contenere alcun inquadramento nosografico del disturbo sennò è abuso professionale.
    Queste cose hanno un senso in un lavoro di equipe multidisciplinare dove ogni figura fa il suo pezzettino... in caso di una professione privata da singolo è un po' più complesso anche perchè l'iscritto all'albo B in questo modo è una figura monca a cui manca una precisa competenza che è abbastanza importante..
    Quindi io se mi arrivasse da dottore iscritto all'albo B una persona che vedo dopo una fase di valutazione avere sintomi depressivi dovrei inviarlo nel pubblico per le certificazioni del caso e poi casomai riprenderlo successivamente (sempre se sono in grado di dargli il supporto di cui ha bisogno(.
    Di sicuro ecco il dottore triennale lavora sicuramente con maggiore autonomia in caso di assenza di patologia conclamata, per la promozione della salute e del benessere , in casi di patologie vedo dei paletti più difficili da valicare.

  5. #5

    Riferimento: Differenze pratiche fra Albo B e Albo A nel privato

    Quindi una volta che lo psicologo iscritto all'albo A conferma la depressione cosa può fare lo psicologo iscritto all'albo B? Può svolgere lo stesso colloquio di intervento che svolgerebbe lo psicologo albo A?

  6. #6
    L'avatar di Duccio
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    Riferimento: Differenze pratiche fra Albo B e Albo A nel privato

    Sulla carta si.. se lo sa fare.. Il fatto è che mi metto nei panni del paziente che prima va dal triennale.. poi dallo psicologo dell'albo A... poi torna dal triennale.. ma chi glielo fa fare?
    Un conto è poter prendere una persona dall'inizio alla fine... con la costruzione di un'alleanza terapeutica di un certo tipo ed un percorso.. altro discorso è andare da più professionisti... a quel punto credo che qualunque paziente sceglierebbe uno psicologo dell'albo A.. o comunque se si vede spedito a destra e a manca i rischi di abbandono sono alti...
    L'iscritto all'albo B può fare tutto quello che può fare l'iscritto all'albo A.. eccetto la diagnosi.. sulla carta ... nella libera professione ma nella pratica nell'ambito clinico è una figura che non ha molto senso di esistere.. Può lavorare nella riabilitazione neuropsicologica, nella promozione della salute e sociale, nella progettazione, nella psicodiagnostica (solo relativamente all'assessment), nella formazione.. dove non ha paletti o impedimenti.. ma nell'area clinica proprio per questa impossibilità di diagnosticare rimane una figura a metà... e difficilmente può trovare spazio.
    Ultima modifica di Duccio : 28-09-2016 alle ore 10.03.34

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