scelgo un'immagine perchè, sinceramente, le parole mi sembrano davvero poco
scelgo un'immagine perchè, sinceramente, le parole mi sembrano davvero poco
Ultima modifica di Grace : 21-05-2012 alle ore 11.22.02
UNBELIEVABLE..I was surprised..I was surprised..I'm still surprised
17 Luglio 2011, Udine
We're gonna try to remember this picture right here in my mind,when I close my eyes tonight on that pillow..when I look up in the sky,I thank God of what I had here..I'll be thinking of this!
We're gonna record this moment in time..the night we laid up in the sky of San Siro..at the end of It
29 Giugno 2013, Milano
Jon Bon Jovi
vinciamonoigrace(at)hotmail.it
Di solito sono i direttori che impostano lo "stile" di una testata.Quindi i primi che dovrebbero andare a zappare sono loro Poi certo ognuno ci mette del suo.E c'è chi si trova persino bene a sguazzare nella melma.Con l'audience come codice deontologico.
Per contro, c'è un enorme sfruttamento dietro a questo mestiere,che nutre un modo malsano di fare informazione.
Purtroppo poi la colpa non è solo di chi sta in televisione, ma anche di chi, dall'altra parte, sembra gradire questa modalità "avvoltoio", per esempio seguendo trasmissioni di "approfondimento"(morboso del privato altrui) con così tanto interesse. Le riviste di gossip e scemenze varie, non solo restano a galla, ma si moltiplicano.I giornali culturali o scientifici chiudono.
C'era una stella che danzava e sotto quella sono nata (W. Shakespeare)
una cosa è publbicare le immagini del presunto attentatore, una cosa è mostrare la ragazzina in prima comunione, ma anche chi li passa certi materiali è ignobile.
è vero non riflettevo sul fatto che chi dirige una testata ne imposta lo stile. non penso però che il telespettatore gradisca ancora l'aspetto morboso della cronaca come dici tu. credo che alcune persone tutt'al più siano incuriosite dalla morbosita del giornalista "di fare cronaca", quando quel giornalista diventa egli stesso l'oggetto della cronaca. e lo fa con quei comportamenti che rivelano così sfacciatamente la sua mediocrità e bassezza. Una ragazza muore e lui riceve una telefonata con le coordinate del posto, e magari si trova non troppo lontano e pensa anche di essere fortunato. così subito si fionda sul posto mentre chiede ad un collaboratore di cercare su facebook le foto di Melissa, per inserirle poi nel suo bel servizio. poi arriva e si guarda intorno, e cerca spera.. di trovare quelle persone che conoscevano Melissa. Quelle persone le trova, e le trova che piangono ovviamente. ed il giornalista chiede loro "cosa provano". cosa volesse fare Melissa da grande, quali passioni avesse, che famiglia aveva, com'era la madre ed il padre, che rapporto avevano, e poi lancia "il servizio nel servizio" dove sfilano una sequenza di foto di Melissa mentre sorride, abbraccia gli amici, il suo ragazzo, posa in una foto di gruppo con i compagni. Tutto questo mi disgusta, e credo disgusti un pò tutti. E' solo questione di tempo perchè la gente ne prenda coscienza attiva. c'è un bel libro uscito da poco di Steffenoni, si intitola "nera" e parla proprio di questo. del giornalista che pensa di spacciare morbosità a basso prezzo, mentre quello che vende è solo la sua anima putrefatta.
Personalmente penso (ma potrei anche sbagliarmi oggettivamente...parlo da semplice 'telespettatrice')che molto dipenda da chi si concede all'intervista. Se chi viene intervistato non accetta di rispondere e non fornisce informazioni private ovviamente il giornalista non può ricavarne nulla. E come in tutte le professioni, c'è giornalista e giornalista. Spesso mettono a rischio la propria vita raggiungendo zone di guerra, o colpite da calamità naturali.
Senza dubbio irritano servizi di quel tipo in circostanze talmente dolorose, ma secondo me sono responsabili anche coloro che assecondono l'intervista.
senza dubbio non si può generalizzare. montanelli ha iniziato proprio con la cronaca nera ma aveva uno stile asciutto decoroso e non invasivo, così come augias che apprezzo molto. ed altri meno navigati ce ne saranno ad avere una propria etica e professionalità. permettimi però di dubitare che una persona che ha appena assistito ad una strage o che ha appena perso un familiare in modo atroce possa "prestarsi" ad un'intervista di quel tipo. persone così semplicemente sono scioccate e confuse ed il giornalista lo sa bene. per questo li vediamo incalzare così velocemente con le domande, sanno che prima o poi la persona si negherà. e danno il meglio di loro. Guarda l'intervista che hanno fatto al fidanzato di Melisssa che era li sul posto e capirai cosa intendo
Sì,sicuramente ci sono anche giornalisti spregiudicati, interessati solo dal fare notizia, attenti a cogliere l'instabilità emotiva di una persona in un dato momento per fare i propri interessi...ma perfortuna non tutte le persone reagiscono così. Altri magari non hanno il medesimo tipo di reazioni, si incavolano e rifiutano di collaborare.
Non l'ho vista l'intervista a cui ti riferisci, sarà come dici, soltanto non me la sento di cercarla. E già abbastanza triste il fatto in sè...
ciao
Non so effettivamente se il telespettatore gradisca l'aspetto morboso, facevo solo riferimento al fatto che determinate trasmissioni (le stesse che fanno della morbosità il loro punto di forza) hanno un audience alta. I giornaletti poi sono un'ulteriore riprova forse, che il pubblico cerchi questo, perchè non entrano nelle case, ma sono le persone che vanno a cercarli.
Non nego che morbosità e avidità muovano tanti giornalisti,ma più che il singolo è proprio il sistema che è sbagliato. Di solito le foto, per esempio, le rintracciano le redazioni non l'inviato. Così come l'impostazione del servizio viene preventivamente concordata con il caposervizio, il direttore ecc.. Il fatto è che molto spesso l'informazione vera e propria si esaurisce in pochi dati stringati (soprattutto nei primissimi momenti) e allora si va a cercare quello che non c'è. Devi arrivare prima degli altri, altrimenti la tua notizia è bruciata, devi trovare qualcosa di interessante da raccontare e soprattutto devi catturare l'attenzione di chi ti guarda da casa, quindi sempre più spesso queste sono le modalità, invasive e spregiudicate, che seguono gli inviati di turno, qualcuno probabilmente anche con soddisfazione. Di sicuro la stessa intervista si può fare con modalità completamente diverse,si può sondare nel vissuto di una persona con tatto e sensibilità senza oltrepassare certi limiti.
Insomma secondo me è più che altro un circolo vizioso, dove il giornalista affamato di domande private è solo un tassello. Basti pensare per esempio che dopo l'incidente della Concordia moltissimi "turisti" si sono recati in "gita" per ammirare il relitto, quando ancora dovevano essere estratti i corpi delle persone, che sulla nave avevano perso la vita (tra cui quello di una bambina). Ho sentito alcuni di loro chiedere, con assoluta nonchalance, quando sarebbe andata in onda la loro intervista e su quale canale
C'era una stella che danzava e sotto quella sono nata (W. Shakespeare)
Riposa in pace piccola.
Riposa all'inferno, dopo ANNI di galera, tu, bestia.
Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio, il bisogno – Voltaire
senza parole......Spero che chi si è sporcato di questo gesto vile ed ignobile non sia padre, non sia figlio nè fratello. Solo se si trattasse di un folle gesto di un uomo pazzo potrebbe essere perdonabile.
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