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Discussione: schiavo e padrona

  1. #16
    Partecipante Leggendario L'avatar di Lyanne
    Data registrazione
    16-06-2007
    Residenza
    vivo a Genova
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    2,302

    Riferimento: schiavo e padrona

    Ciao Ikikomori.
    Non capisco cosa c'entrino piacere/non piacere, meno che mai l'amore.
    Non mi pare si parli di questo nel post di diamanda.
    Io ho letto la descrizione della rimessa in atto di un trauma, ho provato molta tristezza perché ci ho visto come un senso di ineluttabilità ("siccome è stato così, adesso è così") e dal momento che credo ci siano sempre strade alternative, ho risposto nel modo che si è visto.
    Questa è stata una mia lettura personale e le riflessioni sono nate da quello che mi ha suscitato.

  2. #17
    Matricola
    Data registrazione
    05-07-2012
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    28

    Riferimento: schiavo e padrona

    Ciao CInzia.
    come fai a fare una domanda del genere?
    tu come scegli i tuoi orizzonti di vita, i tuoi partner, ecc ecc, se non in base a ciò che ti piace o non ti piace?

    e davvero credi che essere schiavo / schiava, non sia una forma di amore? una distorta forma certo ma di amore?

    gli esseri umani hanno bisogno di amore. in ogni sua forma. e ti dico che le forme per dare e ricevere amore sono tantissime e certe volte distortissime.
    ma sempre di amore si parla.

    oh...io la vedo cosi.

  3. #18
    Partecipante
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    03-06-2010
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    45

    Riferimento: schiavo e padrona

    la parte oscura di noi vada ascoltata e aiutata ad integrarsi in modo sano con la nostra personalità.
    Questo consiglio era prevedibile e devo dire che è stato ciò che ho cercato di fare con la terapia che ho fatto per 2 anni e mezzo. La mia parte oscura prima riuscivo a esprimerla attraverso l'arte ma col tempo questa forma di espressione non è bastata più ed è venuta sempre più a galla riportando con sè a galla anche quell'episodio di cui sono stata vittima da piccola. Non ho attualmente un modo diverso per "non viverla" e non mi è stato dato un metodo per "non realizzarla". Inoltre credo che trattandosi di una pulsione molto forte, legata a Thanatos oltre che a Eros, sia anche difficile trasformarla in qualcos'altro.

    attribuire una nostra dinamica ad un trauma antico mi sembra un modo come un altro per scaricarsi delle proprie responsabilità di scelta
    Io non ho fatto nessuna scelta. Il tutto è iniziato con delle fantasie, che sono dentro di me da moltissimi anni, che sono diventate pressanti nei momenti di sesso col mio compagno, fino a portarmi a chiedergli di poterle realizzare. Cosa che ovviamente non è riuscita, essendo lui un diverso tipo di persona. Quindi ho cercato un confronto con altre persone che hanno vissuto la mia stessa situazione. Ovviamente non sono tutti che hanno avuto una situazione simile alla mia nell'infanzia, ma posso dire la maggior parte di loro purtroppo.
    Se mi piace fare la slave? E' una cosa che mi ha sconvolta del tutto, perchè io sono persino una femminista e non ho mai sopportato disuguaglianze tra uomo e donna, e questa cosa va contro tutti i miei principi. Ma quando però mi ritrovo ad avere un contatto con un "master" qualcosa in me cede, si libera, ed io non posso oppormi alla sensazione di benessere che ne consegue.
    Che sia una cosa derivante dal Karma, o che sia derivante dal mio destino, da un caso fortuito o da qualcosa di fatale già scritto non so, so soltanto che questa è una mia esigenza che è affiorata col tempo, e che è molto legata alla scena vissuta durante l'abuso. E' una dinamica inconscia che si ripete. In qualche modo nella mia vita ho sempre cercato quel carnefice, per essere io a scegliere di poterlo piegare a me e al mio volere. Perchè al contrario di quello che molti pensano, e credono di sapere, è la slave che comanda in questo tipo di relazione, poichè il padrone esegue soltanto ciò che fa piacere alla sua schiava. Quindi tutto ciò che viene fatto è richiesto implicitamente o esplicitamente dalla slave.

    se invece essere slave è l'unico modo che conosci per amare ed essere amata, la cosa cambia.
    Questo non è l'unico modo che conosco per amare o essere amata. Ho vissuto i 3/4 della mia vita amando in un modo diverso, romantico e tradizionale, e l'avere questo nuovo approccio emotivo di questo tipo non vuol dire che l'altro modo sia escluso. Il romanticismo, il sentimento, la dolcezza e la tenerezza sono sempre inclusi, anche in un rapporto sadomaso. Ci sono baci,abbracci,carezze e gesti molto teneri anche, oltre al resto. La parte romantica e l'amore non lo escludo mai dalla mia vita. Infatti ho precisato che per me non si tratta di una pratica, di una cosa meccanica, ma sempre di un approccio relazionale di tipo fisico ed emotivo.
    Comunque, come dicevo in un altro topic, adesso ho chiesto il parere di uno psicanalista, con cui forse inizierò una nuova terapia, e vedrò di analizzare anche questa nuova parte di me che si è imposta in maniera decisiva nella mia attuale vita.

  4. #19
    Matricola
    Data registrazione
    05-07-2012
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    28

    Riferimento: schiavo e padrona

    Frederick Perls durante la "preghiera della Gestalt" faceva ripetere al gruppo dei partecipanti queste parole:

    "Io sono io. Tu sei tu.
    Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative.
    Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative.
    Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa.
    Se ci incontreremo sarà bellissimo;
    altrimenti non ci sarà stato niente da fare."

    e poi:
    "se ti assumi la responsabilità di quello che stai facendo, del modo in cui produci i tuoi sintomi, del modo in cui produci la tua malattia, del modo in cui produci la tua esistenza - al momento stesso in cui entri in contatto con te stesso - allora ha inizio la crescita, ha inizio l'integrazione"


    io le trovo parole eccezionali.

  5. #20
    Partecipante
    Data registrazione
    03-06-2010
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    45

    Riferimento: schiavo e padrona

    Bigfish81 dice:approfitto per domandarti un paio di cose.
    1) Hai mai letto il libro "11 minuti" di Coelho? Se si mi piacerebbe conoscere la tua opinione sulla veridicità delle dinamiche slave-master raccontate.
    2) Per la tua esperienza, il desiderio di diventare slave nasce esclusivamente dall'aver avuto dei trascorsi di violenza subita o può nascere anche semplicemente incontrando qualcuno in grado di inserirti in questo mondo?
    Scusa, mi era scappato un quote e ti rispondo adesso: non ho mai letto il libro di cui tu parli e non immaginavo sinceramente che un tipo come Coelho scrivesse di queste cose. Cercherò di leggerlo prossimamente. Per la seconda domanda posso dirti che tra le conseguenze di un abuso spesso c'è quella di diventare carnefice, di avere una condotta sessuale promiscua, di avere disturbi di personalità, ecc...Il caso particolare di una parafilia che sia una conseguenza dell'abuso può essere ben chiara nell'"age roling" che sarebbe una pratica in cui i due partner vengono a personificare i ruoli di adulto/a-bambino/a, di insegnante-studente/ssa, di madre e figlio/a, di maestro-allieva/o, ecc...in cui chiaramente la posizione superiore-inferiore fa mettere in scena quelle punizioni e umiliazioni che spesso sono incluse in questo tipo di rapporti.
    Come vedi l'argomento è molto vasto e non sono stati fatti, che io sappia, degli studi specifici su queste conseguenze della violenza subita, però io ho capito che in molte persone ci sono dei traumi molto forti di questo tipo e che in questo tipo di relazione inscenano spesso ciò che hanno vissuto nel loro passato e che è rimasto fissato in qualche modo nel loro mondo interiore di fantasie erotiche.

    "Io sono io. Tu sei tu.
    Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative.
    Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative.
    Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa.
    Se ci incontreremo sarà bellissimo;
    altrimenti non ci sarà stato niente da fare."
    Queste parole sono molto interessanti, però le aspettative che normalmente si hanno per gli altri non si possono del tutto eliminare. Voglio dire, al di là del discorso del sesso, anche quando si crea una semplice amicizia si ha sempre una certa aspettativa. Cioè fa parte dell'animo umano aspettarsi qualcosa dall'altro, sennò non saremmo umani. Del resto anche uno psicoterapeuta si aspetta che un paziente guarisca. Allora cosa gli dovremmo dire, di non avere aspettativa alcuna su di noi?
    Il discorso di Pearl mi sembra interessante ma poi nella realtà non credo si possa realizzare. Sin da quando nasciamo abbiamo già una aspettativa sulla nostra vita, cioè sappiamo di dover vivere. Più che di aspettative io parlerei di "bisogni" che sono una componente molto forte nelle persone e sono poi l'energia che ci avvicina l'uno a all'altro.

  6. #21
    Partecipante
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    03-06-2010
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    45

    Riferimento: schiavo e padrona

    e davvero credi che essere schiavo / schiava, non sia una forma di amore? una distorta forma certo ma di amore?
    La relazione sadomaso è sempre una forma di amore, io parlo sempre di amore, anche se è patologico, perverso e insano. Ma sempre un tipo di amore è!
    Ho detto che spesso si crea una dipendenza simbiotica, tra slave e master, che richiama molto a quella originaria tra madre-figlio/a, di tipo ossessivo e malato. Quindi i due partner sono legati da un legame che in qualche modo si rifà ad un legame pregresso e patologico. Ma si tratta sempre di una forma di amore, anche se include pratiche sessuali. La componente emotiva e mentale è fortissima.

  7. #22
    Matricola
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    Riferimento: schiavo e padrona

    Del resto anche uno psicoterapeuta si aspetta che un paziente guarisca

    certo...se vuoi farti venire l'ulcera questo è proprio il tipo di aspettativa che un terapeuta deve avere.

  8. #23
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    Riferimento: schiavo e padrona

    Citazione Originalmente inviato da diamanda Visualizza messaggio
    In preatica avendo subito da piccola un abuso in qualche modo cerco in un uomo, master in questo caso, il mio carnefice, che mi faccia rivivere quella scena a cui sono stata obbligata. Non è una cosa sana, di questo ne sono consapevole, ma non si può negare ad un desiderio così forte di prendere piede prima o poi.
    Vorrei dire due parole al riguardo, e mi scuso con te diamanda, che inconsapevolmente mi poni su un piatto d'argento l'occasione giusta per chiarire un concetto che troppo spesso viene frainteso, sia da chi è "vanilla" ( normale ), sia da chi pratica BDSM, come me.

    Io sono un BDSMer sin dall'adolescenza, come tutti posso essere più soft o estremo in base alla persona con la quale mi accompagno, ma un punto fondamentale sul quale non transigo è che il rapporto debba essere sano.

    Il bisogno di legare una persona o dominarla ( come nel mio caso dato che sono attivo ) e quello di un'altra persona che desidera l'opposto devono essere scevri da traumi infantili. In altri termini, cara diamanda, io non dominerei mai una persona che mi parte dalle tue basi, e mi rincresce dirlo... non so con quale razza di animale tu ti stia accompagnando, fosse per me lo denuncerei.

    Detto questo, non è mia intenzione offenderti, io ti auguro di poter risolvere al più presto i tuoi dissidi interiori e vivere la tua sessualità con gioia e rispetto ( di te stessa, prima di tutto! ). Che il BDSM possa esserne parte oppure no, lo deciderai tu.


    Per quanto riguarda 11 minuti di Coelho, il punto di vista dell'autore ( che tra l'altro adoro ) è molto poetico ma non è partorito da una mente che certe cose le ha praticate e vissute, a mio parere.

    Medesima cosa si può dire delle famigerate "sfumature", che nulla hanno a che vedere col BDSM.

  9. #24
    Postatore Epico L'avatar di Morgana-z
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    nella terra in cui lo scirocco scompiglia i capelli e arruffa i pensieri
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    Riferimento: schiavo e padrona

    Ciao Vi_Schifo_Tutti,
    la discussione a cui hai risposto è più vecchia di un anno, e anche se la tua risposta è interessante, tuttavia il ripescaggio spesso riporta alla luce una discussione i cui partecipanti magari non accedono al forum da tempo.
    Pertanto potresti non avere altre risposte a questo tuo confronto.
    Grazie comunque per il tuo post.
    Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato.
    (Haruki Murakami)

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