MILANO - Rosanna Lovino, 19 anni, occhi nocciola a cui non sfugge niente, sta sdraiata su un letto da quando è bambina per una malattia rara che si chiama sindrome di Werdnig-Hoffman, la forma più grave di atrofia muscolare spinale. Però sa usare il computer davvero come pochi e alle 19.57 di mercoledì ci ha inviato questa email: «Salve sono Rosanna, spero che si risolva tutto nel migliore dei modi. Chiedo al ministro Profumo che a tutti gli studenti, disabili e non, che sono interessati allo studio, come me, venga data la possibilità di frequentare le università, le quali, essendo a numero chiuso, pullulano di raccomandati e strafottenti. Grazie». Il problema è che Rosanna quest'anno si è diplomata al liceo classico «Carmine Sylos» di Terlizzi (Bari) con il massimo dei voti, 100 e lode, e adesso vorrebbe studiare psicologia all'università («Le piacciono molto i bambini e dice sempre che vorrebbe capire cosa passa loro nella testa», spiega la signora Mimma, sua madre, che la capisce dal labiale). Ma fino ad adesso, malgrado le tante domande presentate, alla Cattolica di Milano, all'Ateneo di Urbino, all'Università di Chieti, nessuno ha mai risposto positivamente.

CONTATTO UMANO - «Siamo spiacenti - le hanno scritto dalla Cattolica - non siamo un'università telematica e per gli esami occorre essere sottoposti, in presenza di una commissione, a prove e verifiche ufficiali. La sua distanza da Milano ci obbliga, purtroppo e con rammarico, a comunicarle che siamo impossibilitati a predisporre un iter dedicato per risolvere il problema». Rosanna finora ha sempre seguito i corsi in video-conferenza, perché a lei piace comunque «il contatto umano, interagire con gli altri, non si accontenta di una semplice chat», spiega il papà Vincenzo, che fa il macellaio. La sua città è Ruvo di Puglia e sempre, da quando andava alle elementari (alla «Giovanni Bovio») e poi alle medie (la «Cotugno»), il Comune di Ruvo ha aiutato la sua famiglia per sostenere le spese del computer, della webcam e via dicendo. Alle superiori, poi, ci ha pensato la Regione Puglia ad accollarsi i costi del liceo di Terlizzi. Ma adesso il problema è un altro: possibile che non si trovi in Italia neppure un ateneo che sia attrezzato a dovere e che consenta a Rosanna di studiare psicologia dalla sua cameretta?

CERVELLO ECCEZIONALE - Il sindaco di Ruvo, Vito Ottombrini, del Pd, dice che la ragazza ha «un cervello proprio eccezionale» e mostra con orgoglio un quadernetto di poesie che Rosanna gli ha regalato. S'intitola «Liberi pensieri» e la poesia più bella, che ha vinto anche un premio, è questa: «Tu osservi, io anche. Tu parli, io anche. Tu sorridi, io anche. Io ascolto chi mi circonda, tu ascolti solo te stesso. Io amo tutti indistintamente, tu ami solo te stesso. Io mi integro nella comunità, tu emargini te stesso. Io sono fiero di essere il diverso. Tu... ». Prima le poesie Rosanna le scriveva a penna, ma col tempo la funzionalità delle sue mani è diminuita e allora adesso usa solo il computer e si aiuta con due mouse: uno muove una specie di puntatore che evidenzia le lettere, mentre l'altro le serve a cliccarci sopra. Rosanna, per cliccare, usa l'alluce del piede. È così che ieri sera ha scritto il suo appello al ministro Profumo.